Il sistema carcerario italiano.
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Discussione: Il sistema carcerario italiano.

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  1. #1
    Utente L'avatar di Best
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    Il sistema carcerario italiano.

    Ciao ragazzi, vorrei aprire una discussione sul carcere.
    Nel nostro paese il carcere ospita circa 64.000 persone e ha una funzione riabilitativa, il detenuto può essere rilasciato prima delle scadenze fissate dal giudice se si considera che i suoi comportamenti siano adatti alla società. Questa idea è totalmente differente da qualla di altri paesi come l'america dove il carcere ha funzione punitiva.
    Negli hanno troppe persone si sono convinte che il carcere sia un pensione all-inclusive, a loro consiglio di farsi un giro in un carcere ed evitare di scrivere cazzate su questa linea. Detto questo cosa ne pensate del carcere in italia?
    Secondo voi se i detenuti (in condizioni di salute ragionevoli) lavorassero durante la detenzione, questo aumenterebbe la possibilità di reinserimento?
    Dipendesse esclusivamente da voi rimettereste la pena di morte per casi particolamente violenti?



  2. #2
    Impresauro L'avatar di Impresario
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    09-08
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    Ciao ragazzi, vorrei aprire una discussione sul carcere.
    Nel nostro paese il carcere ospita circa 64.000 persone e ha una funzione riabilitativa, il detenuto può essere rilasciato prima delle scadenze fissate dal giudice se si considera che i suoi comportamenti siano adatti alla società. Questa idea è totalmente differente da qualla di altri paesi come l'america dove il carcere ha funzione punitiva.
    Negli hanno troppe persone si sono convinte che il carcere sia un pensione all-inclusive, a loro consiglio di farsi un giro in un carcere ed evitare di scrivere cazzate su questa linea. Detto questo cosa ne pensate del carcere in italia?
    Secondo voi se i detenuti (in condizioni di salute ragionevoli) lavorassero durante la detenzione, questo aumenterebbe la possibilità di reinserimento?
    Dipendesse esclusivamente da voi rimettereste la pena di morte per casi particolamente violenti?


    Sì, io sono convinto che il lavoro sia un buon redentore, ma lo vorrei affiancare anche allo studio. Poichè allo stato attuale delle cose le carceri non rieducano davvero, ma stipano uomini in spazi appositi per tenerli lontani da ciò che potrebbero danneggiare con le proprie azioni. Potessi, li obbligherei ad una vita da monaci benedettini.

    E no, la pena di morte no. Senza scomodare Beccaria o chi sa altri, non la rimetterei mai e basta.

  3. #3
    Utente L'avatar di Wawwowo
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    11-07
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    Dipende dal crimine commesso. Penso che la riabilitazione sia sia possibile sia socialmente accettabile solo in determinate casistiche.
    We are all heroes; you and Boo and I. Hamsters and rangers everywhere, rejoice!

    Allora a Fingolfin parve di antevedere la totale rovina dei Noldor e l'irrimediabile sconfitta di tutte le loro casate; e, in preda all'ira e alla disperazione balzò sul suo grande cavallo Rochallor e partì tutto solo, che nessuno avrebbe potuto trattenerlo[...] E cosi giunse solo ai cancelli di Angbad e soffiò nel corno, e picchiò ancora e ancora le porte di bronzo, sfidando Morgoth a uscire e ad affrontarlo a singolar tenzone. E Morgoth uscì.

    “Un dirigente che guadagna 650.000 euro all’anno, se non può permettersi il lusso di acquistare una bella vettura con il proprio guadagno meritato, vuol dire che è troppo avaro, o è stupido, o è disonesto. La nazione non ha bisogno di nessuna di queste tre figure”

  4. #4
    Neosensibilista L'avatar di Lead Soldier
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    11-07
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    ma mi pare che già lavorino durante la detenzione

    non vorrei aver detto una cazzata però

  5. #5
    Amico Fritz L'avatar di Scudrera
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    08-05
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    Sì, io sono convinto che il lavoro sia un buon redentore, ma lo vorrei affiancare anche allo studio. Poichè allo stato attuale delle cose le carceri non rieducano davvero, ma stipano uomini in spazi appositi per tenerli lontani da ciò che potrebbero danneggiare con le proprie azioni. Potessi, li obbligherei ad una vita da monaci benedettini.

    E no, la pena di morte no. Senza scomodare Beccaria o chi sa altri, non la rimetterei mai e basta.
    Questa di farli studiare è una proposta che mi piace.
    "O FORTUNA, COME PERDO QUESTO REGNO SENZA AVER ROTTO UNA LANCIA!" Ferrandino

  6. #6
    boh L'avatar di Jack89
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    11-03
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    Il sistema carcerario italiano, a parer mio, necessita urgentemente di una profonda riforma.
    Personalmente ritengo che debba essere cambiato lo scopo primario (e non totale) del carcere: da struttura avente scopo rieducativo e riabilitativo, a struttura avente scopo punitivo.
    Mi dispiace per i (sicuramente esistono) volenterosi e sinceramente pentiti, ma si tratta (ahimè) di poche gocce in un'oceano di recidivi e criminali cronici. Uno dei compiti primari dello Stato è quello di garantire la sicurezza dei propri cittadini.
    Non è giusto che tutti debbano rischiare la propria incolumità per via della cieca volontà di riabilitare a tutti i costi i detenuti.

    - Eliminare qualunque sorta di sconto/bonus/riduzione della pena/benefici per i reati gravi (mafia, terrorismo, omicidi, rapine a mano armata, ecc..) e per i recidivi: uno la pena se la sconta tutta quanta, dal primo all'ultimo giorno, non c'è buona condotta che tenga;

    - Per i reati non-gravi (e bisognerebbe compilare un'elenco opportuno) sono favorevole a sconti di pena/bonus/privilegi di vario genere a patto che le caratteristiche per accedervi siano più severe. Non appena uno ri-commette lo stesso reato o ne compie un'altro, annullare (per sempre) qualunque genere di bonus/privilegi/ecc..

    - Lavori forzati per coloro che siano fisicamente idonei a svolgerli (ma a patto che ci siano controlli sull'emissione dei certificati medici e che le visite mediche vengano fatte a dovere). Per lavori forzati non intendo attività fine a sè stesse come spaccare pietre, bensì creare delle vere e proprie attività produttive gestite dallo Stato e che vengano effettuate in apposite strutture adiacenti ai penitenziari, e dunque sotto stretto controllo da parte della Polizia Penitenziaria. La cosa più fattibile che mi viene in mente è quella legata alle attività agricole, ad esempio coltivare frutta e verdura, che poi verrà rivenduta a basso costo sul mercato (il basso costo sarà possibile in quanto non bisognerà pagare la manodopera, visto che i detenuti lavoreranno ovviamente gratis) oppure donata...chessò...alle mense per i poveri, agli ospedali, ecc..

    - Ristrutturare gli attuali penitenziari e/o costruirne di nuovi (le strutture sono fatiscenti e ormai da numerosi anni c'è una vera e propria emergenza per via del sovraaffollamento)

    - Assumere nuovo personale nelle fila della Polizia Penitenziaria (avevo letto che attualmente mancano circa 2000 uomini per poter gestire al meglio l'attuale situazione)


  7. #7
    Storia di un mod L'avatar di Falco Bianco
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    11-02
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    Negli hanno


    troppe persone si sono convinte che il carcere sia un pensione all-inclusive, a loro consiglio di farsi un giro in un carcere ed evitare di scrivere cazzate su questa linea.
    Verissimo, s'è diffusa questa leggenda del carcere easy con l'aria condizionata e il servizio in camera.

    Proprio oggi ho seguito una lezione tenuta da una psicologa che lavora ai Pagliarelli (carcere palermitano). Ci ha raccontato di tutto.


    Detto questo cosa ne pensate del carcere in italia?
    Secondo voi se i detenuti (in condizioni di salute ragionevoli) lavorassero durante la detenzione, questo aumenterebbe la possibilità di reinserimento?
    Sì, decisamente. Ne parlavamo oggi appunto con la psicologa. I detenuti che in carcere seguono corsi di vario tipo (anche cose che ci sembrerebbero cazzate, tipo dipingere) riescono, grazie ad un incontro / confronto col mondo esterno (ad esempio vendendo ciò che producono all'interno del carcere) a prepararsi in maniera sana al rientro in società, oltre ovviamente al fatto di aver imparato a fare qualcosa.

    Dipendesse esclusivamente da voi rimettereste la pena di morte per casi particolamente violenti?


    Te lo chiedo da utente... per favore basta con la pena di morte, se ne parla ogni due settimane... manteniamoci sull'argomento carceri che mi sembra, oltre che più interessante e votato all'accrescimento della conoscenza in proposito.
    Acclamazioni, adulazioni, servitù volontarie, spergiuri, rapide conversioni di accesi democratici, che sarebbero state comiche se non fossero state umilianti, restrizioni mentali, accomodamenti, e timori e terrori e abbandoni di amici e viltà di denunzia, insensibilità per la violata giustizia e pei quotidiani soprusi, infingimenti di non vedere e non sapere quel che ben si vedeva e si sapeva per acchetare così i rimproveri della coscienza, ignoranza circa l'andamento dei pubblici affari con congiunto e incessante bisbigliare di scandali, supino plauso di ogni detto o asserzione che venisse dall'alto e insieme incredulità per ogni notizia di carattere ufficiale; e, in mezzo a questo generale tremore, audacia degli audaci nel dare l'assalto alla fortuna, e prontezza a cogliere privati vantaggi o a soddisfare odi privati con sembianze di politico zelo, senza che alcuno osasse opporsi o protestare; tutte queste cose, insomma, che, praticate talvolta anche da uomini ai quali la società non rifiuta la sua stima, fecero esclamare al romanziere che dipinse quei tempi: "Che canaglia, la gente onesta". B. Croce
    Moderazione in rosso e grassetto. Chiarimenti in privato o su MSN.

  8. #8
    Mister Y L'avatar di Mister Y
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    Io concordo con Jack89 sull'idea che lo scopo riabilitativo debba essere completamente revisionato, proprio per il fatto che per ottenere una adeguata riabilitazione dev'essere innanzitutto il carcerato stesso a volersi riabilitare, altrimenti nessun provvedimento in proposito avrebbe il minimo senso. Ed oggi di delinquenti che non intendono riabilitarsi ce ne sono assai di più di quelli che vogliano invece farlo. Però l'idea del lavoro, come avevo scritto in un'altra discussione, non riesco a condividerla. Forse dal punto di vista umano e umanitario sarebbe encomiabile, rispetto alla semplice detenzione, però in Italia dobbiamo assolutamente verificare prima l'impatto economico di ogni cosa, ed il lavoro dei detenuto, sia a scopo riabilitativo che punitivo, necessita di ingenti controlli, di spese elevatissime, ben più alte di quanto i detenuti possano poi effettivamente produrre, oltre alla successiva sottrazione di ulteriori forze dell'ordine, già di per sè scarse, nei controlli stessi. Quindi il lavoro non è una buona opportunità dal punto di vista economico e della sicurezza cittadina.
    Citazione Falco Bianco Visualizza Messaggio
    Proprio oggi ho seguito una lezione tenuta da una psicologa che lavora ai Pagliarelli (carcere palermitano). Ci ha raccontato di tutto.
    Tutto? Tutto il bene possibile o tutto il male possibile?

  9. #9
    Storia di un mod L'avatar di Falco Bianco
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    Citazione Mister Y Visualizza Messaggio
    Tutto? Tutto il bene possibile o tutto il male possibile?
    Ho scritto "di tutto". Si tratta di un modo di dire della lingua italiana che esprime una varietà (evidentemente negativa visto l'argomento) di cose e/o fatti che risultano per la maggiorparte inimmaginabili a chi ha fruito dell'informazione.
    Acclamazioni, adulazioni, servitù volontarie, spergiuri, rapide conversioni di accesi democratici, che sarebbero state comiche se non fossero state umilianti, restrizioni mentali, accomodamenti, e timori e terrori e abbandoni di amici e viltà di denunzia, insensibilità per la violata giustizia e pei quotidiani soprusi, infingimenti di non vedere e non sapere quel che ben si vedeva e si sapeva per acchetare così i rimproveri della coscienza, ignoranza circa l'andamento dei pubblici affari con congiunto e incessante bisbigliare di scandali, supino plauso di ogni detto o asserzione che venisse dall'alto e insieme incredulità per ogni notizia di carattere ufficiale; e, in mezzo a questo generale tremore, audacia degli audaci nel dare l'assalto alla fortuna, e prontezza a cogliere privati vantaggi o a soddisfare odi privati con sembianze di politico zelo, senza che alcuno osasse opporsi o protestare; tutte queste cose, insomma, che, praticate talvolta anche da uomini ai quali la società non rifiuta la sua stima, fecero esclamare al romanziere che dipinse quei tempi: "Che canaglia, la gente onesta". B. Croce
    Moderazione in rosso e grassetto. Chiarimenti in privato o su MSN.

  10. #10
    不动如山 L'avatar di Yanagi tfoa
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    io penso che bisognerebbe rivedere le norme con cui le gante entra e resta in carcere..perchè di fatto tantissimi sono quelli in attesa di giudizio....magaria nche aumentare le guardie sarebbe una buona cosa...
    I'm gonna win. There's no way I'm goin' down. I don't go down for nobody

    My idea of heaven is a place where the Tyne meets the Delta, where folk music meets the blues.



  11. #11
    I detenuti nelle carceri italiane lavorano e hanno diritto a proseguire (o ricominciare) gli studi, in questo si esplicita maggiormente la missione riabilitativa assegnata dalla Costituzione alle nostre carceri.
    Parlare di lavori forzati o pena di morte, come ha detto qualcuno, è fuori luogo e fuori tempo massimo.
    La pena di morte e i lavori forzati fanno parte di un disegno dell'esecuzione penale antico, fondato ancor prima che sul reinserimento sulla punizione del soggetto.
    A questo proposito il cambio di passo auspicato da Jack89 non si verificherà mai, sebbene alcune cose siano a dir poco condivisibili (le nuove carceri, le assunzioni di personale).

    Il nostro concetto di carcere e pena è uno dei più moderni al mondo.
    Al detenuto è concesso di imparare un mestiere, lavorare dietro normale retribuzione (e non in una forma di semi-sfruttamento quale è il lavoro forzato) e di usufruire gradualmente di permessi e benefici che mirano anzitutto al suo reinserimento nella società.
    Come sappiamo tutti la realtà è diversa, le carceri sono sovraffollate, il personale di polizia penitenziaria è insufficiente e quasi la metà dei detenuti è in attesa di giudizio. Questo non significa che il nostro sistema sia sbagliato, che bisogna tornare a punire, prima che educare, o che i criminali in Italia la fanno sempre franca.
    Bisognerebbe investire nelle carceri, aumentare il numero degli agenti, degli psicologi, aumentare il numero di prigioni attrezzate per accogliere i sieropositivi, aumentare il numero dei magistrati di sorveglianza, modificare alcune norme eccessivamente lasche in tema di semilibertà e privilegi.
    Questo non si fa, o non si riesce a fare, per davvero tanti motivi, alcuni dei quali sotto gli occhi di tutti (il disinteresse complessivo della politica verso il pianeta carcere e la scarsità di fondi).

  12. #12
    Oхen L'avatar di TheMyx
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    Ciao ragazzi, vorrei aprire una discussione sul carcere.
    Nel nostro paese il carcere ospita circa 64.000 persone e ha una funzione riabilitativa, il detenuto può essere rilasciato prima delle scadenze fissate dal giudice se si considera che i suoi comportamenti siano adatti alla società. Questa idea è totalmente differente da qualla di altri paesi come l'america dove il carcere ha funzione punitiva.
    Negli hanno troppe persone si sono convinte che il carcere sia un pensione all-inclusive, a loro consiglio di farsi un giro in un carcere ed evitare di scrivere cazzate su questa linea. Detto questo cosa ne pensate del carcere in italia?
    Secondo voi se i detenuti (in condizioni di salute ragionevoli) lavorassero durante la detenzione, questo aumenterebbe la possibilità di reinserimento?
    Dipendesse esclusivamente da voi rimettereste la pena di morte per casi particolamente violenti?


    Sanzione detentiva è una parola troppo complicata o cosa?

  13. #13
    Utente L'avatar di Rocksoldier
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    pena di morte a costo zero: lasci per 5 minuti uno stupratore nelle mani di un gruppetto di gente incazzata che conosceva la ragazza. la morte a calci nel culo si meritano.

  14. #14
     Eru Ilùvatar
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    Il sistema carcerario italiano, a parer mio, necessita urgentemente di una profonda riforma.
    Personalmente ritengo che debba essere cambiato lo scopo primario (e non totale) del carcere: da struttura avente scopo rieducativo e riabilitativo, a struttura avente scopo punitivo.
    Mi dispiace per i (sicuramente esistono) volenterosi e sinceramente pentiti, ma si tratta (ahimè) di poche gocce in un'oceano di recidivi e criminali cronici. Uno dei compiti primari dello Stato è quello di garantire la sicurezza dei propri cittadini.
    Non è giusto che tutti debbano rischiare la propria incolumità per via della cieca volontà di riabilitare a tutti i costi i detenuti.

    - Eliminare qualunque sorta di sconto/bonus/riduzione della pena/benefici per i reati gravi (mafia, terrorismo, omicidi, rapine a mano armata, ecc..) e per i recidivi: uno la pena se la sconta tutta quanta, dal primo all'ultimo giorno, non c'è buona condotta che tenga;

    - Per i reati non-gravi (e bisognerebbe compilare un'elenco opportuno) sono favorevole a sconti di pena/bonus/privilegi di vario genere a patto che le caratteristiche per accedervi siano più severe. Non appena uno ri-commette lo stesso reato o ne compie un'altro, annullare (per sempre) qualunque genere di bonus/privilegi/ecc..

    - Lavori forzati per coloro che siano fisicamente idonei a svolgerli (ma a patto che ci siano controlli sull'emissione dei certificati medici e che le visite mediche vengano fatte a dovere). Per lavori forzati non intendo attività fine a sè stesse come spaccare pietre, bensì creare delle vere e proprie attività produttive gestite dallo Stato e che vengano effettuate in apposite strutture adiacenti ai penitenziari, e dunque sotto stretto controllo da parte della Polizia Penitenziaria. La cosa più fattibile che mi viene in mente è quella legata alle attività agricole, ad esempio coltivare frutta e verdura, che poi verrà rivenduta a basso costo sul mercato (il basso costo sarà possibile in quanto non bisognerà pagare la manodopera, visto che i detenuti lavoreranno ovviamente gratis) oppure donata...chessò...alle mense per i poveri, agli ospedali, ecc..

    - Ristrutturare gli attuali penitenziari e/o costruirne di nuovi (le strutture sono fatiscenti e ormai da numerosi anni c'è una vera e propria emergenza per via del sovraaffollamento)

    - Assumere nuovo personale nelle fila della Polizia Penitenziaria (avevo letto che attualmente mancano circa 2000 uomini per poter gestire al meglio l'attuale situazione)
    Mi trovi su tutti i punti in totale accordo con la tua visione sulla ristrutturazione del sistema carcerarario italiano.

    Papà circa 15 anni fa era direttore del carcere penitenziario di Brescia e da sempre mi dice che c'è bisogno di una ristrutturazione interna che parta dalle fondamenta, nel vero senso della parola, e arrivi all'assunsione di nuovo personale qualificato e osteggiare del tutto quelle norme che propongono l'indulto, che sono un'emerita cazzata.

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