ROMA - Da Bonn, dove partecipa al congresso del Partito popolare europeo, Berlusconi torna ad attaccare i magistrati con toni durissimi. "In Italia succede un fatto particolare di transizione a cui dobbiamo rimediare: la sovranità, dice la Costituzione, appartiene al popolo" e il Parlamento "fa le leggi, ma se queste non piacciono al partito dei giudici questo si rivolge alla Corte Costituzionale" e la Corte "abroga la legge". E' per questo, prosegue il presidente del Consiglio nel suo intervento al congresso del Partito popolare europeo a Bonn, che la maggioranza "sta lavorando per cambiare la situazione anche attraverso una riforma della Costituzione". All'indomani del parere della sesta commissione del Csm che ha riscontrato elementi di incostituzionalità nel ddl sul processo breve, il premier tira di nuovo in ballo anche la Consulta, a suo avviso "non più un organo di garanzia, ma un organo politico, composto per 11 membri su 15 da esponenti di sinistra", per via del fatto che ci sono stati tre presidenti della Repubblica di sinistra.
L'analisi della situazione politica italiana che Berlusconi porta al congresso del Ppe parte dal presupposto che "la sinistra è allo sbando e cerca di avere ragione" di lui "attraverso i processi". Dall'altra parte, aggiunge, c'è "una maggioranza coesa e forte, con un premier super". "C'è una sinistra che ha attaccato il presidente del Consiglio su tutti i fronti inventandosi calunnie - dice il Cavaliere - Chi crede in me è ancora più convinto. Tutti si dicono: 'Dove si trova uno forte e duro, con le palle come Silvio Berlusconi?'".
Sulla questione del parere della commissione interviene anche il vice presidente del Csm Nicola Mancino, che replica alle critiche ricordando che "il parere non è vincolante". E annuncia che dopo la pausa natalizia il plenum del Consiglio superiore della magistratura si riunirà alla presenza del ministro della Giustizia Angelino Alfano.