Parlare con personaggi immaginari: dialogo oppure monologo?
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Discussione: Parlare con personaggi immaginari: dialogo oppure monologo?

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  1. #1
    Utente
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    13

    Parlare con personaggi immaginari: dialogo oppure monologo?

    Oggi ho visto un uomo apparentemente fuori di se, che litigava con la vetrina di un bar.
    Mi è sembrato che parlavano di politica e televisione. La sua retorica era impeccabile,
    il suo contegno avrebbe fato impallidire il grande Cicerone.
    Involontariamente mi sono chiesto: Ma parlare da solo quando evidentemente si è in compagnia (anche se dei gnomi o dei folletti) non potrebbe passare per un vero e proprio dialogo?
    Quasi tutti noi per una cattiva educazione, quando parliamo con gli altri trasformiamo un' opportunità di dialogo in monologhi, perché pensiamo che conti soltanto ciò che ci passa per la testa.
    Allora chi attua la conversazione ? Noi che rifiutiamo il dialogo simulando la chiacchierata, oppure colui che non perde l'occasione per celebrarla?

  2. #2
    Beauty is a curse L'avatar di Diomede
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    12.537
    Quasi tutti noi per una cattiva educazione, quando parliamo con gli altri trasformiamo un' opportunità di dialogo in monologhi, perché pensiamo che conti soltanto ciò che ci passa per la testa
    non è sempre così. e per fortuna. il dialogo si fonda sull'incontro verbale ed emotivo di due o più individui. argomentare con i propri fantasmi, non significa celebrare la chiacchiera, ma la solitudine.

    tutto imho.
    Trofeo Diskun in SSBM: cliccami

  3. #3
    Like a million suns L'avatar di Doc Manhattan
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    In casi come quello descritto, tecnicamente è un monologo con un sè stesso proiettato all'esterno a causa della psicosi. Ma dipende dai punti di vista. Quando c'è sdoppiamento della personalità, in un certo senso, si parla con qualcun altro, e le dinamiche bene o male sono le stesse del dialogo. Si può vedere come uno scambio di informazioni che parte da un sè inconscio e giunge al sè conscio, o viceversa.
    Nella mia ora di libertà

    ''Tuttavia vi sono sempre stati dei visionari che hanno riconosciuto chiaramente gli obbiettivi dell'evoluzione umana sociale e individuale. Ma le loro 'utopie' non furono 'utopiche' nel senso di sogni irrealizzabili. Esse avvenivano in un 'non-luogo'. Ma 'non-luogo' non significa 'mai'. Con ciò voglio dire che erano 'utopiche' perchè non esistevano allora in nessun luogo geografico, e forse non sarebbero potute esistere; ma questo non significa che non possano essere realizzate nel corso del tempo, in un altro tempo.''

    I'm leaving I'm leaving
    but the fighter still remains

  4. #4
    Utente
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    Citazione Doc Manhattan Visualizza Messaggio
    In casi come quello descritto, tecnicamente è un monologo con un sè stesso proiettato all'esterno a causa della psicosi. Ma dipende dai punti di vista. Quando c'è sdoppiamento della personalità, in un certo senso, si parla con qualcun altro, e le dinamiche bene o male sono le stesse del dialogo. Si può vedere come uno scambio di informazioni che parte da un sè inconscio e giunge al sè conscio, o viceversa.

    interesante

  5. #5
    Expresso Love L'avatar di K4M1
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    Zanarkand.
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    Citazione Meccote Visualizza Messaggio
    Oggi ho visto un uomo apparentemente fuori di se, che litigava con la vetrina di un bar.
    Mi è sembrato che parlavano di politica e televisione. La sua retorica era impeccabile,
    il suo contegno avrebbe fato impallidire il grande Cicerone.
    Involontariamente mi sono chiesto: Ma parlare da solo quando evidentemente si è in compagnia (anche se dei gnomi o dei folletti) non potrebbe passare per un vero e proprio dialogo?
    Quasi tutti noi per una cattiva educazione, quando parliamo con gli altri trasformiamo un' opportunità di dialogo in monologhi, perché pensiamo che conti soltanto ciò che ci passa per la testa.
    Allora chi attua la conversazione ? Noi che rifiutiamo il dialogo simulando la chiacchierata, oppure colui che non perde l'occasione per celebrarla?
    Parlare/discutere con sè stessi o con eventuali "amici immaginari" può servire a sfogarsi e/o a chiarirsi le idee su cosa fare, ma sicuramente non è un modo per avere una discussione vera, di quelle che ti permettono di confrontare il tuo pensiero con quello degli altri allargando i tuoi orizzonti e permettendoti di cambiare punto di vista o semplicemente insegnare a difenderlo dalle critiche altrui

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