Potrei chiudere il topic con un zomgsoulnomadrullagiocatelo, ma sarebbe poco professionale e cercherò di scrivere un post d'apertura quanto meno dignitoso
Dunque, tutto inizia con Sands of Destruction, lo schifo che genera in più o meno tutti i giocatori vertebrati (sia pur mescolato col fascino perverso tipico del trash) ed il sottoscritto che, per fuggire da Morte e Kyrie, si ritira in un esilio dorato nella terra degli fps. Dopo essermi sparato una robusta dose di Bioshock\MAG\etc per caso mi capita di leggere un post su un'altra board dove si osanna tale Soul Nomad, jrpg tattico di Nippon Ichi uscito (ed ignorato, per lo più) due anni fa.
Si dà il caso che non abbia mai amato molto i jrpg di NiS: vuoi per l'autoironia talmente esagerata da risultare alla lunga un po' stucchevole (Prinny però rocka), vuoi per l'enfasi posta sul power playing e sul levellaggio più immondo a spese della tattica "pura" di Fire Emblem e soci. Dopo aver apprezzato senza particolari clamori La Pucelle e Disgaea ed aver trovato poco interessanti Makai e Phantom Brave non mi attendevo molto da Soul Nomad, ed all'epoca lo provai per una mezz'ora per poi archiviarlo.
Erroraccio, direi: il buon Soul Nomad è probabilmente uno dei migliori tattici su Ps2, con un sistema di combattimento che riprende tante idee da Ogre Battle MotBQ, una trama sorprendentemente buona, due path, vari finali e tutta la profondità ludica dei tattici NiS, con la differenza che stavolta il grinding ha un peso più ridotto.
Scheda
Nome: Soul Nomad & The World Eaters
Genere: jrpg tattico a squadre
Sviluppatore: Nippon Ichi
Publisher: NI (jap), NiSA (usa), Koei (pal)
Piattaforma: Ps2 usa\jap\pal
Prezzo: 9.90 EU su Ibs
[youtube]nayjJPFZpTM[/youtube]
In Soul Nomad si controllano non singoli personaggi ma unità composte da un massimo di nove pg, divisi in un numero impressionante di classi; ogni unità ha un leader che ne decide alcuni attributi globali (movimento, possibilità di attaccare a distanza, priorità nei turni) e che a sua volta riceve bonus alle statistiche da tutti gli altri membri della squadra.
Come in Ogre Battle, durante gli scontri i personaggi eseguiranno automaticamente i propri attacchi (ogni classe ha azioni differenziate a seconda del rango in cui viene posizionata, dal fronte al rango centrale alle retrovie). In realtà solo una squadra è "obbligatoria", quella del protagonista, mentre le altre andranno evocate nel corso della battaglia consumando gli stessi punti con cui si acquistano oggetti (non gli equipaggiamenti, non ve ne sono) e nuove unità.
Ogni squadra viene posizionata in una stanza (qui da intendersi come uno "spazio tattico" che si muove insieme alla squadra e ne definisce alcuni caratteri), ed ogni stanza oltre ad avere una capienza ed un'organizzazione diversa (in sostanza quante delle nove caselle potenziali risultano davvero sfruttabili) presenta anche abilità differenziate che le rendono più o meno utili a seconda dei personaggi che andranno ad occuparla. Ogni stanza è potenziabile combattendo contro i suoi guardiani in apposite battaglie opzionali, in un procedimento molto simile all'Item World di Disgaea, e coi room point così ottenuti si possono alzare le statistiche dei personaggi che vi risiedono.
Se il comparto ludico soddisfa e la sfida si mantiene abbastanza bilanciata (non siamo ai livelli d'impegno tattico richiesti da un Fire Emblem Radiant Dawn) rimane da trattare l'ambito narrativo: la trama inizialmente non sembra niente di che, ma dopo qualche missione l'insieme creato da Gig (l'entità che condivide il corpo col protagonista), dagli intrighi politici delle varie fazioni di Prodesto, dai misteri sui World Eater, su Gig e sugli eventi passati e dai rapporti fra i personaggi (dove le gag hanno un ruolo importante senza però essere centrali) intriga non poco, a maggior ragione vista la possibilità di scelta offerta dagli eventi opzionali legati ai finali ed il path alternativo sbloccabile dopo aver finito il gioco.
L'OST poi è stata una sorpresa, con alcuni brani davvero riusciti, e va segnalata anche la possibilità di utilizzare appositi oggetti sugli npc delle città (visitabili via menu, come nella maggior parte dei tattici), combattendoli e reclutandoli.
Devo ammettere che scoprire Soul Nomad dopo averlo tenuto in collezione a prender polvere per due anni mi ha fatto un po' riflettere su come spesso si mitizzino titoli only jap (vedi certi tattici Ps2 che sbaverei per giocare o rigiocare in inglese, come Berwick Saga, Growlanser 4, Elvandia Story, Dragon Shadow Spell e via dicendo) senza approfondire fino in fondo alcuni titoli arrivati persino Pal (e qui rimanendo in ambito tattici Ps2 penso anche a Ring of Red o Robot Warlords).