Meccote
Non posso trattenermi lontano dalla tastiera, mentre il mio corpo e scosso da delicati brividi primaverili.
Saranno due o tre anni da quando Mecotte non prova più la contentezza. Mai come in questi giorni tutto è andato per il verso giusto: Le commesse del supermercato mi amano, i negozi di videogiochi quasi mi regalano splendide giornate videoludiche per affogarmi in goduria.
Dove sono scomparsi quei pensionati malvagi che tanto mi tenevano sotto la loro tirannia? Oppure dove si sono cacciati i ladri che mi depredavano a turno?
Niente di tutto ciò oscura la mente di Mecotte. Gli incubi sono spariti acclamando la blanda serenità; Il dedalo della paranoia è diventato paura per non crollare sotto il peso della speranza.
Che sia questo la calma prima della tempesta? Il guadagno prima della rovina? Non so se ce la farò ad affrontare ancora la mala sorte quando ritornerà, amici miei.
Non confido più nella prontezza dei miei istinti oppure nella lucidità delle mie visioni.
Incorniciamo questo momento magico come testimonianza che il mondo non è soltanto il domicilio degli spettri, il villaggio della disperazione.
Potrebbe sembrare un' aneddoto, però oggi mentre ritornavo dal supermercato davanti a una chiesa, a un funerale, i familiari del defunto raccontavano barzellette ai becchni...
... Davvero, il mondo di Mecotte sta sognando un sogno di bellezza.