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Uno degli iraniani arrestati ieri, Hamid Masouminejad, è registrato
nelle liste della Farnesina come giornalista dell'Islamic republic of Iran broadcast (Irib), un'emittente di Teheran con uffici di corrispondenza a Madrid, Mosca, Parigi e Berlino. Dalla redazione romana, che conta una decina di persone fra reporter, autori e speaker, partono ogni giorno programmi radio su onde corte. Ci sono trasmissioni sulla politica internazionle - "America, uno sguardo dall'interno" è un appuntamento settimanale, dice il sito Internet di Irib Italia, che esamina in maniera "più approfondita" i fatti accaduti dopo l'11 settembre - e ce ne sono altre dedicate alla fede - ogni giovedì, "Il sentiero della luce" si occupa di interpretare i versetti del Corano. Non è stato possibile raggiungere la redazione di Irib per un commento sull'arresto di Masouminejad, ma le inchieste del reporter sono ancora in rete ed è piuttosto facile trovarle. Negli ultimi tempi, si era occupato di manifestazioni antiamericane, di G8 e di proteste contro il governo Berlusconi. In una intervista a Pandoratv.it, la testata web diretta da Giulietto Chiesa, Masouminejad aveva spiegato qual è l'immaginedell'Italia in medio oriente. "C'è la sensazione che ci si indigni più per le bandiere bruciate che per i bambini che muoiono a causa dei bombardamenti israeliani - diceva un anno fa - Questo per me è grave perchè significa scontro di civiltà. Dobbiamo fare di più per evitare che questo accada". Nel gennaio del 2009 Masouminejad chiese a Massimo D'Alema un commento su Piombo Fuso, l'operazione anti Hamas portata a tremine dall'esercito israeliano nella Striscia di Gaza. D'Alema rispose così: "Io mi indigno anche per le bandiere bruciate, tuttavia non c'è il minimo dubbio che l'opinione pubblica italiana è molto più scossa per i bambini, Vorrei che lei non pensasse che l'opinione pubblica italiana è rappresentata da certi editoriali di giornali che rappresentano solo se stessi". Oggi, Masouminejad si trova in carcere per traffico di armi ed è sospettato di appartenere ai servizi segreti iraniani.