Ho pensato, dopo aver finito Mafia II, di realizzare un thread che mettesse a confronto i due giochi, così da valutarne gli sviluppi e le differenze.
MafiaGrafica e fisica
Una vera sorpresa, per i pc dell'ormai lontano 2002: una città completa, esplorabile in lungo e in largo, auto perfettamente riprodotte ed effetti grafici sorprendenti. Sparando alle ruote delle auto, queste si sgonfiavano, e l'effetto era visibile sulla guida (una novità per l'epoca, mentre oggi è una cosa comune). Il realismo era tale da sembrare di viverci, in Lost Heaven. I personaggi muovevano i primi muscoli facciali virtuali (è stato uno dei primi giochi a fare questo). Al giorno d'oggi si trova decisamente di meglio, e di più dettagliato, ma rigiocarlo è comunque ancora visivamente piacevole, nonostante otto anni di distanza.
Mafia II
Se il primo titolo era il non plus ultra nel 2002, il secondo lo è adesso, nel 2010: una città ricchissima di dettagli, auto ancora più rifinite, espressioni facciali degne di Robert DeNiro e Al Pacino. Il realismo fisico è messo ancora più in luce nella guida, in cui l'asfalto ghiacciato può fare la differenza tra un piccolo tamponamento innocuo e un incidente mortale. Peccato solo non avere ponti mobili da saltare durante gli inseguimenti con la polizia.
MafiaAudio
Doppiaggio di primo livello, nonostante qualche personaggio minore sembri più la caricatura di un siciliano, che un siciliano stesso. Le musiche (presenti solo durante la guida) variano a seconda del quartiere che si sta attraversando, una caratteristica che aiuta a identificare la zona della città in cui ci si trova. Quanto alle auto, macchine diverse producono rumori diversi; stesso discorso per le armi.
Mafia II
Anche in questo caso, doppiaggio eccellente: voci adeguate ai personaggi, che ora non hanno più l'effetto "macchietta" presenti in alcuni del primo titolo. Quanto alle musiche vere e proprie, si riprende l'idea lanciata dalla serie Grand Theft Auto: salendo in macchina, si accende la radio, che trasmette ininterrottamente musica (dell'epoca rappresentata nel gioco, compresi brani presenti anche in molti film di Scorsese, ma anche di anni successivi a quelli narrati nel gioco, come brani rock, comparsi soltanto a fine anni '50), e che si può cambiare cambiando stazione, o, in alternativa, spengere la radio. Un'idea che in giochi come questo funziona alla perfezione, anche ormai poco originale.
MafiaLongevità
Un gioco lungo, con una trama lunga e differenziata. Una volta completato, esiste la possibilità di giocare due differenti modalità: Fatti un giro, in cui si può scegliere una delle auto guidate durante la trama principale, e semplicemente girare per la città, attirando l'attenzione di poliziotti e gangster rivali, e A tutto gas, in cui sono presenti venti differenti missioni da concludere in condizioni particolari e differenti di volta in volta (uccidere un personaggio particolarmente veloce, seguire l'uomo invisibile, raggiungere un particolare punto della città entro un tempo limite, e cosi vià), fungendo così da ottimo diversivo. Quanto alla trama principale, sono presenti un paio di deviazioni dal percorso (ma veramente pochissime), che consentono di concludere alcune missioni in maniera diversa da quella giocata la volta precedente.
Mafia II
Quindici ore circa per completare la trama principale: non tantissime, ma un difetto compensato dal piacere con cui si giocano, e durante la quale è possibile raccogliere fino 50 numeri di Playboy e fino a 159 foto di ricercati. A completare la sezione di extra, lo sblocco (automatico, con l'avanzare del gioco) di poster e pin ups. Purtroppo non esistono (se non per effetto di mod amatoriali) modalità differenti da quelle offerte dalla trama principale, anche se i programmatori hanno già rilasciato il primo di una serie di DLC (a pagamento, però) che aumenteranno la longevità del titolo. Peccato.
MafiaGiocabilità
Di primo livello: guidare è tanto semplice quanto divertente, anche in assenza di un volante, i tasti sono liberamente configurabili, e i checkpoint sparsi per le varie missioni (il gioco, infatti, non consente il salvataggio libero) sono intelligentemente posizionati, anche se le missioni più ostiche potrebbero risultare più frustranti di quanto non si vorrebbe. La telecamera è sempre posizionata alle spalle del personaggio, con visuale in terza persona (l'ideale, in un gioco di questo tipo), mentre durante la guida è possibile cambiare telecamera (tra le varie posizioni, la più cinematografica è senz'altro quella subito dietro la ruota anteriore sinistra: una visuale particolarmente gradevole, ma del tutto inadeguata durante la guida).
Mafia II
Idem come sopra. L'unica pecca è la mancanza di poter rigiocare un capitolo partendo da un salvataggio qualsiasi (nel menu principale, infatti, non sono visualizzati i salvataggi, e se si vuole rigiocare un punto di un particolare capitolo, bisogna riprendere daccapo TUTTO il capitolo).
MafiaCittà
Lost Heaven è senza eguali. Una città viva in tutto e per tutto, con edifici ispirati direttamente da quelli originali dell'epoca (anni '30) di svariate città americane (Chicago in primis, ma anche New York e Los Angeles). La città è divisa in quartieri, ottimamente caratterizzati. Oltre alla città, sono presenti anche aree al di fuori di essa (la campagna circostante, l'aeroporto, l'autodromo) liberamente visitabili. Bellissima e divertentissima la presenza del ponte mobile che può essere saltato per seminare polizioti o gangster alle nostre calcagna.
Mafia II
Empire Bay (pesantemente ispirata alla New York degli anni dell'immediato dopoguerra) ha nel suo punto di forza i dettagli: strade, edifici e cittadini fanno tutti parte di un mondo vivo, vero e reale, molto più di quanto non facesse Lost Heaven (che lasciò sbalorditi per la sua vivacità e la sua verietà). E' possibile entrare nei negozi per fare acquisti e nei bar per mangiare o bere, o, se si ha bisogno di soldi, irrompervi per rapinarli. A fare da contraltare, due aspetti: la mancanza del ponte mobile e la totale assenza di aree circostanti (è del tutto assente la campagna). Il risultato è che, nonostante la gran varietà di quartieri e zone, rimane una città chiusa: non sono presenti, ad esempio, strade che consentano di uscire dalla metropoli.
MafiaTrama e personaggi
Quando il gioco uscì, nel 2002, da più parti si parlò di "versione videoludica dei film di Scorsese". In realtà si trattava di un paragone molto generoso. Certo, la trama è bellissima, le missioni varie e ben bilanciate, ma molti aspetti del background e della storia stessa lasciavano trasparire una certa ingenuità da parte degli sceneggiatori (influenzati, senza dubbio, dai grandi capolavori del cinema sull'argomento). Insomma, quale tassista diventa il protetto del boss della famiglia malavitosa più importante della città nel giro di due giorni? Ad aggiungersi a questo aspetto, anche il profilo di alcuni personaggi: Paulie sembra la caricatura del Tommy DeVito di Quei bravi ragazzi e di Nicky Santoro di Casinò, e anche fisicamente, le somiglianze con Joe Pesci sono più che evidenti. Il risultato è un personaggio affascinante, ma a tratti caricaturale e forzato.
Insomma, una trama splendida, capace di tenere incollati allo schermo per tutta la durata del gioco, ma non priva di ingeuità e luoghi comuni sulla comunità italoamericana degli anni '30.
Mafia II
I veri punti di forza del gioco. Una trama matura, personaggi realistici e mai banali. Vito non è più il ragazzotto mite che era Thomas Angelo (il protagonista del primo titolo), ma un giovane senza nulla da perdere che approfitta delle occasioni che gli capitano a tiro. Un profilo complesso e sfaccettato, affiancato a quello di Joe Barbaro (altro splendido personaggio del gioco), suo amico di infanzia. I personaggi che si incontrano nello svolgimento della trama sono diversissimi tra di loro, eppure così ben integrati nella storia che risulterà difficile non appassionarsi alle loro vicende.
Quanto alla trama, è evidente che gli sceneggiatori hanno studiato. Nessuna delle tante ingenuità presenti nel primo titolo appaiono ora qui, e anzi, mentre Tom era il protetto del boss, e gli ordini li prendeva direttamente da lui, qui Vito il boss lo vede di sfuggita in un paio di occasioni (anche se nell'ultima...). Uno sviluppo, come già spiegato, finalmente maturo. Non tanto nei contenuti, certamente forti e poco adatti a giocatori facilmente impressionabili, ma per come i contenuti stessi vengono trattati: senza risultare mai banali, le vicende si svolgono con estrema naturalezza, senza per questo essere scontate e prevedibili (un paio di colpi di scena vi faranno spalancare la bocca per lo stupore).
Bellissima, inoltre, la presenza di citazioni e riferimenti più o meno marcati al suo predecessore: chi, come il sottoscritto, conosce Mafia, non potrà fare a meno di sorridere piacevolmente di fronte ai tanti, piccoli tocchi di classe che ci riportano alla mente le vicende di Lost Heaven, per non parlare poi della missione, che a mio avviso è semplicemente emozione pura, in cuiSpoiler:
Riepilogando, il secondo titolo prende a piene mani i pregi del primo, guardandosi bene dall'ereditarne anche i (pochi, in realtà) difetti. Tra i due, certamente, l'ultimo è da preferire, sotto tutti gli aspetti, da quello tecnico (otto anni, nel mondo informatico sono un'era geologica), a quello narrativo, anche se le missioni del primo erano effettivamente più varie e lunghe, e la possibilità dei DLC del secondo offrono la possibilità di aggiungerne di nuove. Si spera nella realizzazione, in un futuro molto prossimo, di modalità di gioco simili a Fatti un giro (gia realizzata amatorialmente da un appassionato) e A tutto gas. Se il primo rimane comunque nel cuore di chiunque l'abbia giocato, il secondo ci rimarrà, per molto tempo.