Cosa succede quando un paese va in bancarotta? Eventuali scenari se questa situazione si presentasse in italia?
Cosa succede quando un paese va in bancarotta? Eventuali scenari se questa situazione si presentasse in italia?
CPU: INTEL CORE i5-2400 3.1GHZ LGA1155
MB: ASUS P8H61-M LE (r3) H61 DDR3 - Socket 1155 MAtx
RAM: KINGSTON DDR3 1333 8Gb (2 x 4Gb)
VIDEO: Ati Radeon HD 6870 1gb ddr5
Case: Cabinet coolermaster elite 330
Ali: Corsair 600watt
intendi dire fallimento giusto?
perchè la bancarotta è un reato. Non che dall'Italia non me lo aspetti....
si, per intenderci quello che sta succedendo in Portogallo
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Potremmo assaltare e rapinare negozi e case lussuose i suppose
We are all heroes; you and Boo and I. Hamsters and rangers everywhere, rejoice!
Allora a Fingolfin parve di antevedere la totale rovina dei Noldor e l'irrimediabile sconfitta di tutte le loro casate; e, in preda all'ira e alla disperazione balzò sul suo grande cavallo Rochallor e partì tutto solo, che nessuno avrebbe potuto trattenerlo[...] E cosi giunse solo ai cancelli di Angbad e soffiò nel corno, e picchiò ancora e ancora le porte di bronzo, sfidando Morgoth a uscire e ad affrontarlo a singolar tenzone. E Morgoth uscì.
“Un dirigente che guadagna 650.000 euro all’anno, se non può permettersi il lusso di acquistare una bella vettura con il proprio guadagno meritato, vuol dire che è troppo avaro, o è stupido, o è disonesto. La nazione non ha bisogno di nessuna di queste tre figure”
Essendo Paese all'interno dell'UE quest'ultima ha un fondo di parecchie centinaia di miliardi di euro per non far fallire uno Stato. Come è successo per la Grecia (e probabilmente accadrà per l'Irlanda), non so cosa comporti un aiuto di questo tipo però. Nessuno da qualcosa per niente, figurati i Governi.
assalire tipo "I guerrieri della notte" ?
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Vedi Argentina. Vai in default e scegli tu a chi pagare il debito giusto per mantenere i rapporti e allora ti accordi con gli altri stati sovrani e mandi a cagare i piccoli investitori che si sono comprati il tuo debito. Riparti con un debito dimezzato o anche meno ma con molti italiani incazzati perchè da un momento all'altro gli hai tolto dei soldi dalle tasche. Sticazzi, passa qualche anno, la situazione si calma e il paese riparte con un debito molto inferiore e con un economia in ripresa. Così è successo in Argentina dove c'è una grande spinta economica dopo il default di qualche anno fa.
La Gregia non è stata lasciata fallire non perchè ai banchieri europei gliene importi qualcosa dei cittadini greci ma perchè nel debito pubblico ci avevano investito pesantemente le banche di mezza europa, tedesche su tutti.
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Io sapevo dei 3/4 in mani interne. Può darsi che abbiamo ragione entrambi e che il tuo 95% sia la cifra riferita al PIL, quindi essendo questo al 118% più o meno abbiamo detto la stessa cosa. Anche il giappone è in una situazione simile con un debito in mani interne e quindi,relativamente più stabile e meno soggetto a speculazione.
Sei raffreddato?
Sì ma così facendo mandi in rovina anche moltissime persone rendendo il recupero molto più lento
Quello dei tagli è un preludio come già detto, un tentativo di far calare il debito. Quando ci si trova in difficoltà economica (anche la propria privata ad esempio) la prima cosa che si fa è sempre cercare di tagliare le spese non necessarie, si cerca comunque di tagliare stipendi e servizi che hanno più costi che ricavi\utilità al cittadino
Quando sei a un passo dal default, quando paghi 80 miliardi all'anno di soli interessi sul debito (e cresce sempre e per sempre) fare tagli è quasi inutile. Risparmiare 2-3-4-5 miliardi all'anno non ti aiuta piu' di tanto, rinvii solo il tracollo. La Grecia voglio vederla tra un paio d'anni, se sceglieranno di tagliare ancora e ancora e ancora tanto da diventare lo Zimbawe d'europa o capiranno che dovranno fallire per ricominciare.
Ricordi che successe in Argentina? Sembrava la guerra civile. Assalti a banche, guerriglia, cariche della polizia etc etc Duro' qualche mese. Poi chi ha perso i soldi si è dovuto stare e si è ricominciato a lavorare. E' giusto? Assolutamente no. Ha funzionato? Assolutamente si. Da diversi anni l'Argentina è ripartita e ha un tasso di crescita vicino a quello Cinese. Non so se mi spiego...
Un certo periodo di sofferenza per tutti quanti, dall'operaio al piccolo imprenditore ma poi si riparte. Si riparte pero' con uno stato senza tutti quei debiti, con uno stato che puo' aiutare le aziende, le famiglie, incentivare le nascite etc. Immaginate solo se riuscissimo a pagare 40 miliardi di interessi invece di 80. Avremmo 15-20 miliardi da poter spendere su base annuale per far ripartire il paese. Va che non è un mio delirio, non sono in pochi che hanno avanzato un ipotesi del genere.
Il “debt clock” dell’Istituto Bruno Leoni, che vede l’orologio muoversi in avanti al ritmo di 2700 e rotti euro al secondo, mi ha fatto ricordare quello che dicevano sul debito pubblico alcuni grandi pensatori del passato. Ne voglio citare solo due.
Nell’anno 43 A.C. Cicerone diceva:
Il bilancio nazionale deve essere mantenuto in equilibrio. Il debito pubblico deve essere ridotto, e l’arroganza dei politici deve essere controllata (…) Il popolo deve di nuovo imparare a lavorare, invece di vivere con l’assistenza pubblica.David Hume il grande filosofo e storico scozzese del 18mo secolo scrisse:
È una grande tentazione per un ministro usare i prestiti pubblici che gli permettono di fare bella figura senza imporre il peso delle tasse sulle spalle dei cittadini…L’abitudine di contrarre debiti sarà inevitabilmente abusata (…) Le conseguenze (…) saranno due: o la nazione distruggerà il debito, o il debito distruggerà la nazione.Ci sono molti esempi nella storia del mondo in cui il debito ha distrutto nazioni.
Mezzo secolo fa, la spesa pubblica in Italia, così come in altri Paesi, era circa la metà del livello attuale. Nel 2008 la spesa primaria, cioè la spesa pubblica al netto del pagamento di interessi sul debito pubblico, era il 43,6 per cento del PIL. In quell’anno in Australia era il 30,4 per cento; nella Svizzera era il 31,0 per cento; in Giappone era il 33,5 per cento;in Canada e negli Stati Uniti era il 36,1 per cento. Nella spendacciona Norvegia, la spesa primaria era il 38,5 per cento del PIL (dati del FMI).
Tutti questi altri Paesi hanno una qualità della vita e servizi pubblici tra i migliori nel mondo, e migliori che in Italia. Generalmente si trovano ai primi posti, per qualità della vita, nelle classifiche internazionali – per esempio nella classifica pubblicata dal Human Development Report delle Nazioni Unite. Ridurre la spesa primaria italiana al livello di quella norvegese, la più alta tra i Paesi menzionati, farebbe aumentare il superavit primario italiano (cioè al netto di interessi) di più del cinque percento del PIL, abbastanza da far marciare indietro il debt clock. Riducendo la spesa primaria al livello di quella svizzera, aumenterebbe il superavit primario al dieci per cento del PIL, abbastanza da far impazzire il “Clock” nella corsa all’indietro, eliminando il debito pubblico italiano in pochi anni.
Oltre agli ostacoli politici nella riduzione della spesa che sono ovvi, sarebbe davvero così dannoso portare la spesa pubblica primaria italiana (quella al netto degli interessi sul debito pubblico) al livello di quella norvegese? È vero che la riduzione della spesa ridurrebbe la qualità della vita in Italia? Forse la diminuirebbe fino a raggiungere quella dei Norvegesi o degli Svizzeri? Magari!