Annotation for a country in decline. Maybe
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Discussione: Annotation for a country in decline. Maybe

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  1. #1
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    Lampadina Annotation for a country in decline. Maybe

    Una ricchezza formato famiglia. Le virtù di un paese che brilla in impreditorialità e risparmio

    L'Italia, nonostante handicap formidabili come il divario Nord-Sud, il più alto tasso di dipendenza dall'estero per l'energia primaria del G-20, l'evasione fiscale e lo storico debito pubblico ereditato dal passato, è un paese straordinariamente ricco in virtù della imprenditorialità e del risparmio. Peccato che abbia una politica povera, con i vari governi tutt'al più impegnati, senza discontinuità, a porre rimedio ai precedenti (e ad altri) handicap che ci espongono permanentemente a crisi potenziali.

    Eppure ci sono solo due economie al mondo che possono vantare una ricchezza delle famiglie (finanziaria e immobiliare) più diffusa dell'Italia: la Norvegia, che nuota letteralmente nel petrolio, e l'Australia, che nuota nell'opulenza fondiaria e mineraria, tra allevamenti di pecore e giacimenti di metalli e carbone. L'Italia, che non ha né idrocarburi né materie prime, è invece ricca perché è un paese manifatturiero di grandi lavoratori risparmiatori e di proprietari di case. Infatti, la nostra ricchezza mediana per adulto (di quell'individuo, cioè, che divide esattamente in due la popolazione adulta) assomma nel 2010 a 115mila dollari (contro i 157mila della Norvegia e i 124mila dell'Australia).
    Una cifra che permette all'Italia di surclassare tutte le altre maggiori economie avanzate. Nel G-7 il Giappone, che presenta la ricchezza mediana per adulto più alta dopo la nostra, è ben distaccato a quota 103mila dollari, seguito dal Canada con 95mila, dalla Gran Bretagna con 79mila, dalla Francia con 67mila e dalla Germania con 59mila. Chiude la graduatoria il paese che per Pil pro capite dovrebbe essere uno tra i più ricchi del mondo, gli Stati Uniti, che però può vantare solo 48mila dollari di ricchezza mediana per adulto, cioè un valore che è poco più del 40% di quello italiano.
    L'Italia eccelle anche nella classifica dei debiti delle famiglie, avendo il più basso debito medio per adulto tra i paesi del G-7, pari a 21.800 dollari, contro i 30.400 dei tedeschi, i 32.300 dei francesi, i 41.600 degli inglesi, i 41.700 dei giapponesi e i 55mila dei canadesi. Anche in questa classifica gli Stati Uniti sono all'ultimo posto, con ben 60.500 dollari di debiti per adulto, cioè un valore quasi triplo di quello medio italiano.


    Tutti i dati citati provengono da un monumentale studio su 160 paesi promosso dal Credit Suisse Research Institute, pubblicato a fine ottobre e intitolato Global Wealth Report, a cui hanno lavorato i massimi esperti mondiali in materia di ricchezza: Anthony Shorrocks che è stato direttore del World Institute for Developments Economics Research dell'Università delle Nazioni Unite di Helsinki dal 2001 al 2009 e Jim Davies della University of Western Ontario, entrambi già tra i principali autori di Personal Wealth From A Global Perspective (Oxford University Press, 2008)
    La ricchezza delle famiglie, in generale, è molto più concentrata di quanto non lo sia il reddito nelle fasce più abbienti della popolazione. Per questo motivo la ricchezza mediana è un indicatore assai più significativo della ricchezza media, in quanto fornisce un'indicazione sia del livello di diffusione del benessere sia della capacità complessiva di un paese di sopportare senza traumi sociali dei forti shock esterni come, ad esempio, una crisi planetaria come quella che stiamo vivendo. Dunque le stime del Credit Suisse Research Institute sulla ricchezza privata dell'Italia mettono in evidenza una delle ragioni, assieme alla rigorosa linea sui conti pubblici tenuta dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti, per cui il nostro paese si è rivelato più robusto e coeso di molti altri in questi ultimi due anni, al di là di ciò che dicono i semplici dati sul Pil.
    L'Italia, nelle graduatorie dello studio di Shorrocks e Davies, eccelle in molti indicatori. In termini assoluti presenta la settima ricchezza media pro capite al mondo (e la seconda del G-7 dopo la Francia, dove la ricchezza è però più concentrata che da noi). Per ricchezza pro capite ci precedono, nell'ordine: Svizzera, Norvegia, Australia, Singapore, Francia e Svezia. L'Italia stacca gli Stati Uniti di oltre 11mila dollari. E vanta anche la decima ricchezza media per adulto del mondo.
    Ma è soprattutto negli indici di equi-distribuzione della ricchezza che l'Italia emerge in modo clamoroso nelle classifiche internazionali, confermando le indicazioni già emerse da altre precedenti ricerche pionieristiche, come, ad esempio, quelle del Luxembourg Wealth Study. Infatti, in base ai dati di Shorrocks e Davies, l'Italia è il primo paese al mondo per la più bassa percentuale di popolazione adulta con una ricchezza inferiore ai 10mila dollari (solo il 3% degli adulti contro, ad esempio, il 27% degli Stati Uniti). Inoltre, presenta, assieme al Giappone, l'indice di Gini di concentrazione della ricchezza più basso del G-7 ed è il secondo paese del G-20 dopo l'Australia sia per ricchezza mediana sia per percentuale di adulti che possono contare su oltre 100mila dollari di patrimonio (il 56% degli adulti italiani contro il 36% degli Stati Uniti).
    L'Italia insidia alla Germania il terzo posto al mondo dopo Stati Uniti e Giappone per numero assoluto di adulti con una ricchezza personale superiore ai 100mila dollari: in Italia sono 27 milioni mentre in Germania sono 27,9 milioni. Ma la Germania ha 22 milioni di abitanti più dell'Italia e una ricchezza mediana che è solo poco più della metà della nostra, dimostrandosi dunque molto meno granitica nel campo del patrimonio delle famiglie di quanto non lo sia nell'industria. Gli adulti con oltre 100mila dollari di ricchezza sono invece 21,9 milioni in Gran Bretagna, 18,7 milioni in Francia e 17,5 milioni in Cina (dove sono già 805mila i milionari).
    L'ultimo decennio ha fatto registrare il fallimento del liberismo sfrenato che faceva crescere il Pil a colpi di debiti sotto l'impulso di servizi che, più che avanzati, alla fine si sono rivelati, per così dire, "avariati", come i nefasti prodotti che essi hanno generato: dai mutui subprime ai ninja, ai derivati eccetera. Dopo lo scoppio della "bolla" immobiliare e finanziaria, non a caso, la ricchezza è letteralmente crollata nei paesi che più hanno abusato dell'indebitamento per sospingere il reddito e l'occupazione. La ricchezza ha invece "tenuto" nei paesi "formica" come Germania e Italia.
    I dati di Shorrocks e Davies sono chiari.
    Nel 2010 la ricchezza media per adulto in dollari a tassi di cambio costanti, rispetto all'anno di picco pre-crisi, è ancora inferiore del 29% circa in Spagna e Irlanda, del 19% circa in Grecia e Olanda, del 10% in Giappone e del 7% in Gran Bretagna. La ricchezza delle famiglie è invece diminuita solo dell'1,5% in Canada, del 3,8% in Italia e del 4,8% in Germania. Il paradosso reddito-ricchezza è che i paesi che sono cresciuti di più negli anni scorsi in termini di Pil sono diventati più poveri in termini di patrimonio e, in aggiunta, hanno oggi tassi di disoccupazione molto elevati.
    Sicché è vero che il Pil italiano nel 2009 è tornato indietro (principalmente per la caduta dell'export) ai livelli del 2001 mentre quello statunitense è arretrato solo ai livelli del 2005, ma la ricchezza delle famiglie italiane in rapporto al reddito disponibile ha già recuperato la modesta caduta subita durante la crisi ed è oggi ai massimi storici mentre quella americana è precipitata ai valori del 1994. Inoltre, il tasso di disoccupazione in Italia è tornato ai livelli del 2004 mentre negli Stati Uniti si è riportato su quelli massimi del 1983.
    I dati sulla ricchezza forniscono non solo lezioni sul recente passato ma anche indicazioni sulla sostenibilità futura dei debiti pubblici molto più significative del consueto rapporto debito/Pil. Infatti, se rapportiamo la ricchezza netta delle famiglie stimata da Shorrocks e Davies per il 2010 al debito pubblico su Pil previsto dall'Fmi per il 2012 (anno di picco atteso per l'Italia), scopriamo che il grado di "copertura" del debito pubblico italiano assicurato dalla ricchezza privata è il più alto assieme a quello della Germania (la ricchezza, cioè, copre oltre 4,3 volte il debito). In una posizione intermedia ma in costante deterioramento si collocano Stati Uniti e Spagna, mentre molto bassa è la solvibilità dei paesi più esposti come Irlanda e Grecia. Dunque l'Italia non è a rischio in base ai fondamentali patrimoniali. Il che non significa, però, che non debba fare il possibile per tagliare il suo debito pubblico e la sua spesa improduttiva.

    http://www.ilsole24ore.com/art/comme...a-230241.shtml

    Un articolo dedicato ai propagandisti ed all'italiano medio che sa soltanto lamentarsi. Questo paese avrà sì tanti problemi, ma a livello economico il risparmio delle famiglie è il grande ammortizzatore sociale che mantiene in buone acque il sistema. Nonostante uno stato che deruba i cittadini ed l'inutile politica che da decenni cerca di tenere sotto controllo l'economia nazionale, l'imprenditorialità e l'innata creatività degli italiani resta in vetta al mondo.

  2. #2
    Utente L'avatar di Drago Blu
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    Io non metto in dubbio quanto è riportato nell'articolo, la mia famiglia non hai mai sofferto problemi economici però ora siamo messi davvero male.

    Mio padre fa l'agente immobiliare. In media ogni anno stipula tra i 12 e 15 contratti di vendita. Nel 2009 ne ha stipulati 7. Siamo a Novembre 2010 e per ora ne ha stipulati solo 4.
    Mio padre ha dovuto vendere la sua automobile per rientrare con le spese d'ufficio e se continua così probabilmente sarà costretto a chiudere l'agenzia per fallimento.

    Va bene essere ottimisti ma cazzo guardiamola un po' la realtà, la gente e le famiglie si stanno impoverendo.

  3. #3
    Rika78
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    Libertario avendo tu avuto la fortuna di nascere in una famiglia ricca probabilmente non sei al corrente dei salti mortali che invece una famiglia di reddito medio deve fare per arrivare alla fine del mese.Tu hai tutto e quindi quei dati ti sembrano il Vangelo.La statistica, però, è quella cosa che dice che si mangia un pollo a persona ma non tiene conto che in realtà ci sono quelli che mangiano due polli e quelli che fanno la fame.Visto che, come credo, non avrai mai l'opportunità di vivere con uno stipendio normale, non avrai l'opportunità di pagare un mutuo, non avrai l'opportunità di crescere dei figli dovendo prestare molta attenzione al budget familiare, dubito che potrai mai mettere in discussione quei dati così "esaltanti".

  4. #4
    Utente L'avatar di Mel Funktion
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    Citazione Rika78 Visualizza Messaggio
    Libertario avendo tu avuto la fortuna di nascere in una famiglia ricca probabilmente non sei al corrente dei salti mortali che invece una famiglia di reddito medio deve fare per arrivare alla fine del mese.Tu hai tutto e quindi quei dati ti sembrano il Vangelo.La statistica, però, è quella cosa che dice che si mangia un pollo a persona ma non tiene conto che in realtà ci sono quelli che mangiano due polli e quelli che fanno la fame.Visto che, come credo, non avrai mai l'opportunità di vivere con uno stipendio normale, non avrai l'opportunità di pagare un mutuo, non avrai l'opportunità di crescere dei figli dovendo prestare molta attenzione al budget familiare, dubito che potrai mai mettere in discussione quei dati così "esaltanti".
    Guarda che è proprio per questo che nello studio citato nell'articolo viene usato il mediano e non la media.
    E l'articolo non dice mica che siamo ricchi, solo che la ricchezza è distribuita meglio in italia che nella maggior parte del mondo civilizzato.

  5. #5
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    Citazione Libertario Visualizza Messaggio
    Questo paese avrà sì tanti problemi, ma a livello economico il risparmio delle famiglie è il grande ammortizzatore sociale che mantiene in buone acque il sistema.
    E' proprio questo il problema. O_o

    Citazione Mel Funktion Visualizza Messaggio
    Guarda che è proprio per questo che nello studio citato nell'articolo viene usato il mediano e non la media.
    E l'articolo non dice mica che siamo ricchi, solo che la ricchezza è distribuita meglio in italia che nella maggior parte del mondo civilizzato.
    Ho molte, moltissime riserve su questi dati visto che solo un paio di mesi fa altri istituti parlavano dell'italia come del paese occidentale con una delle più grosse forbici di ricchezza.

  6. #6
    Jordan L'avatar di Lorenzo
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    Non lo sara' piu' una volta attuate le politiche ultraliberiste volute da certi personaggi del forum

  7. #7
    Rika78
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    Citazione Γϵρϵςϰ Visualizza Messaggio
    Ho molte, moltissime riserve su questi dati visto che solo un paio di mesi fa altri istituti parlavano dell'italia come del paese occidentale con una delle più grosse forbici di ricchezza.
    Si allontana la forbice tra ricchi e poveri in Italia. Le famiglie con un reddito patrimoniale finanziario oltre i 500 mila euro sono 780 mila, circa 16 mila in più rispetto allo scorso anno. L'indagine è stata condotta dall'Associazione Italiana Private banking e illustrata nella "Stima del mercato italiano degli High Net Worth Individual". La ricchezza dei super-ricchi si concentra per il 25% in Lombardia, seguita al 11% dal Lazio. Il patrimonio complessivo della famiglie benestanti è stimato intorno a 870 miliardi di euro, per il 40% composto da titoli obbligazionari, quote di fondi comuni (19%) e azioni quotate (11%) e gestioni patrimoniali (13). Dall'altro lato della forbice, secondo l'Istat, sempre più famiglie si preoccupano per il rincaro dei generi alimentari e per la precarietà del reddito da lavoro.
    Ovviamente chi porta avanti certi discorsi fa parte di quelle famiglie benestanti, tutte fondi comuni e azioni

    Dal 2002 al 2010 le famiglie italiane hanno speso circa 9.950 euro in più a causa dell'aumento dei prezzi e delle tariffe.
    Il dato emerge da uno studio del Comitato contro le speculazione il risparmio (Casper). Il rincaro delle tariffe, degli affitti e dei prezzi, secondo lo studio, avrebbe fatto spendere alle famiglie italiane 218,9 miliardi di euro in otto anni (fonte Repubblica 17 settembre 2010). Il comitato Casper è composto da diverse associazioni dei consumatori, tra cui l'Adoc, il Codacons, il Movimento Difesa del Cittadino e l'Unione Nazionale Consumatori. Lo studio individua tra le cause principali il fenomeno della speculazione che danneggia soprattutto le famiglie e i consumatori. Secondo il comitato Casper non sono state poste in essere dai governi sufficienti ed efficaci misure per contrastare il rialzo dei prezzi. In particolar modo, sempre secondo le conclusioni dello studio, dopo l'introduzione della moneta Euro si sono verificati una serie di rincari dei prezzi ingiustificati che hanno causato una forte perdita del potere di acquisto delle famiglie italiane.
    Per finire, tra un pò ci sarà ben poco da risparmiare
    Ultima modifica di Rika78; 17-11-2010 alle 11:18:26

  8. #8
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    Si allontana la forbice tra ricchi e poveri in Italia. Le famiglie con un reddito patrimoniale finanziario oltre i 500 mila euro sono 780 mila, circa 16 mila in più rispetto allo scorso anno. L'indagine è stata condotta dall'Associazione Italiana Private banking e illustrata nella "Stima del mercato italiano degli High Net Worth Individual". La ricchezza dei super-ricchi si concentra per il 25% in Lombardia, seguita al 11% dal Lazio. Il patrimonio complessivo della famiglie benestanti è stimato intorno a 870 miliardi di euro, per il 40% composto da titoli obbligazionari, quote di fondi comuni (19%) e azioni quotate (11%) e gestioni patrimoniali (13). Dall'altro lato della forbice, secondo l'Istat, sempre più famiglie si preoccupano per il rincaro dei generi alimentari e per la precarietà del reddito da lavoro.
    Questo studio sarà magari anche autorevole come l'altro, ma non tiene conto del pane quotidiano di ogni analista di dati, il confronto. In questo caso manca il metro di paragone con l'estero. E' normale poi che in un periodo di crisi la ricchezza cali, ma in Italia secondo il Global Wealth Report è calata soltanto del 3%: altrove si è aggirata tra il 10% e il 20%
    Citazione Rika78 Visualizza Messaggio
    Ovviamente chi porta avanti certi discorsi fa parte di quelle famiglie benestanti, tutte fondi comuni e azioni
    No, semplicemente chi porta avanti certi discorsi è una persona che sa analizzare dei dati senza dosi massicce di luogocomunismo.

    Ad ogni modo ho già discusso in un thread simile con te parecchi mesi fa: noto con dispiacere che in questi mesi non hai cambiato il tuo metro di giudizio, non cercando di passare dalla soggettività ad un qualcosa di più vicino all'oggettività.

  9. #9
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    Citazione Libertario Visualizza Messaggio
    No, semplicemente chi porta avanti certi discorsi è una persona che sa analizzare dei dati senza dosi massicce di luogocomunismo.

    Ad ogni modo ho già discusso in un thread simile con te parecchi mesi fa: noto con dispiacere che in questi mesi non hai cambiato il tuo metro di giudizio, non cercando di passare dalla soggettività ad un qualcosa di più vicino all'oggettività.
    Stavo per intavolare una discussione facendoti qualche domanda ma diffido sempre di chi si eleva a metro d'oggettività tacciando gli altri di paraocchiaggine quindi lascio stare.

    Se posso fare un appunto...è un atteggiamento molto grillino il tuo.

  10. #10
    Rika78
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    Citazione Libertario Visualizza Messaggio
    No, semplicemente chi porta avanti certi discorsi è una persona che sa analizzare dei dati senza dosi massicce di luogocomunismo.

    Ad ogni modo ho già discusso in un thread simile con te parecchi mesi fa: noto con dispiacere che in questi mesi non hai cambiato il tuo metro di giudizio, non cercando di passare dalla soggettività ad un qualcosa di più vicino all'oggettività.
    Infatti la mia intenzione non era quella di discutere con te di certi argomenti.Ho espresso solo la mia opinione come esponente di quelle famiglie che non investono in borsa i loro "cospicui" risparmi e che provano sulla loro pelle che la realtà è molto diversa dalle fredde statistiche.

    Detto questo, tolgo il disturbo e ti lascio parlare con gente del tuo (elevato) livello.

  11. #11
    Utente L'avatar di devilheart
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    Nonostante uno stato che deruba i cittadini ed l'inutile politica che da decenni cerca di tenere sotto controllo l'economia nazionale
    devi ringraziare proprio questo se le famiglie italiane hanno meno debiti di quelle inglesi e statunitensi
    Ultima modifica di devilheart; 17-11-2010 alle 11:40:24

  12. #12
    Utente L'avatar di fdb
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    Nonostante uno stato che deruba i cittadini ed l'inutile politica che da decenni cerca di tenere sotto controllo l'economia nazionale
    Sono più o meno concorde. Molti investitori stranieri investono sui mutui italiani perchè sono quelli che danno le maggiori garanzie.

    Deruba? ci deruberebbe meno se tutti TUTTI pagassimo il dovuto.

    Citazione Rika78 Visualizza Messaggio
    Libertario avendo tu avuto la fortuna di nascere in una famiglia ricca probabilmente non sei al corrente dei salti mortali che invece una famiglia di reddito medio deve fare per arrivare alla fine del mese.Tu hai tutto e quindi quei dati ti sembrano il Vangelo.La statistica, però, è quella cosa che dice che si mangia un pollo a persona ma non tiene conto che in realtà ci sono quelli che mangiano due polli e quelli che fanno la fame.Visto che, come credo, non avrai mai l'opportunità di vivere con uno stipendio normale, non avrai l'opportunità di pagare un mutuo, non avrai l'opportunità di crescere dei figli dovendo prestare molta attenzione al budget familiare, dubito che potrai mai mettere in discussione quei dati così "esaltanti".
    Rika però tieni presente una cosa, 5-10 anni fa le rate per acquistare la Tv etc non erano così diffuse quindi chi aveva i soldi pagava e comprava, ora invece la famiglia media pensando di avere un determinato bilancio fa ratealizzazioni su ratealizzazioni e quindi alla fine si trova a dover far fronte ad uno stile di vita non proprio allineato alle proprie risorse.
    Il prezzo della pasta ora non è alle stelle ma è rimasto più o meno quello così come tutto del resto c'è stato un forte incremento con il passaggio all'euro e questo è vero ma secondo me la causa di questi disagi è anche dovuta alla cattiva gestione delle finanze.
    Ultima modifica di fdb; 17-11-2010 alle 11:44:14

  13. #13
    Guardian (R)Esitente L'avatar di Ilùvatar85
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    Alcuni dati li conoscevo già dalle discussioni degli anni passati, ad altri invece (vedi l'indice di Gini) è stata data una chiave di lettura oscura e differiscono sostanzialmente da quelli che conoscevo e che sono presenti sulla wiki inglese da elaborazioni di dati UN e CIA.
    L'articolo in generale presenta dati positivi sulla ricchezza delle famiglie, ma come al solito lo fa' con un di vista di parte che rende difficile capire quanto lo sia realmente dai dati.
    Per il resto rimango dell'opinione che è meglio se ad indebitarsi per curare le persone è lo stato piuttosto che le famiglie ed i fatti mi cosano.

    Moderazione in rosso e grassetto. Chiarimenti in privato.
    ”Esisteva Eru, l’Uno, che in Arda è chiamato Ilùvatar; ed egli creò per primi gli Ainur, i Santi, rampolli del suo pensiero, ed essi erano con lui prima che ogni altro fosse creato."
    Prologo de "Il Silmarillion" di J.R.R.Tolkien.
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    ora sappiamo che è un delitto il non rubare quando si ha fame.
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