ROMA (30 novembre) - Passa alla Camera l'emendamento contro le «parentopoli» nelle Università. Non potrà rispondere ai procedimenti per la chiamata all'insegnamento chi è parente «fino al quarto grado compreso» di un professore del dipartimento o della struttura che effettua la chiamata ovvero del rettore, del direttore generale o di un consigliere di amministrazione. Anche Fli ha votato a favore dell'emendamento. «La soluzione trovata è equilibrata», ha spiegato Fabio Granata. L'Idv, che pure aveva presentato l'emendamento in partenza, ha invece definito come «gattopardesca» la scelta intrapresa, ed ha ritirato il proprio emendamento, fatto proprio da Lega e Fli.
La Commissione Cultura, su richiesta del ministero dell'Istruzione, ha elaborato un sub emendamento all'emendamento proposto dall'Italia dei Valori contro il formarsi di dinastie nelle università. L'Idv chiedeva che non venissero chiamati da un ateneo coloro che avessero un grado di parentela, fino al terzo grado compreso, con un professore appartenente alla stessa università. La Commissione chiederà che non vengano chiamati professori con grado di parentela «fino al quarto grado compreso con un professore appartenente al dipartimento o struttura che effettua la chiamata ovvero con il rettore, il direttore generale o un consigliere di amministrazione dell'ateneo».
Il leader Idv Antonio Di Pietro attacca:«Oggi è arrivata l'ultima perla di questa riforma-non riforma: la dama Salva-baroni Gelmini ha stravolto la nostra proposta e con un sub-emendamento ha ridato la possibilità di assumere figli, nipoti e amanti. La realtà è che predicano bene e razzolano male». Di Pietro aggiunge che la riforma «deforma università con tagli agli studenti, professori e ricercatori e paragona università di prestigio come la Bocconi alle università telematiche che elargiscono lauree con un timbro via Internet».
Al ministero la pensano diversamente. «È stato approvato dalla Camera dei Deputati il subemendamento della maggioranza che dispone un giro di vite ancor più duro di quello proposto dall'Idv su parentopoli all'interno dell'università». Lo afferma in una nota il ministero dell'Istruzione. «Non si potranno avere parentele fino al 4 grado per partecipare ai concorsi, anche per ricercatori e assegnisti. L'Idv aveva proposto fino al 3 grado», conclude il Miur parlando di «norma durissima»
Il Mattino
Perchè l'IDV ha votato contro?