Ma anche no, guarda.
A parte che i bandi a tema sono talmente generici che ci puoi infilare ricerche piu' disparate, esistono anche i bandi ad personam (per i pezzi grossi) e pure i bandi rivolti ai post doc piu' giovani.
Il metodo usato e' il piu' antico del mondo, nonche' l'unico che possa funzionare in Italia: "affamare la bestia".
La bestia e' lo sperpero di denaro pubblico in universita' farlocche.
Ora la bestia e' cosi' affamata che e' in grado di digerire anche la riforma Gelmini, che solo 15 anni fa avrebbe scatenato una vera e propria rivoluzione.
Questi sono i soliti timori tipo "fine di mondo".
La ricerca pura di qualita' non scomparira' fintanto che produrre, anche saltuariamente, risultati di rilievo.
Meglio un articolo su Nature o PNAS ogni due anni che 10 articoli su riviste del cazzo, per capirsi. Cosi' era e cosi' sara' ancora.
Certo, questo si', solo la ricerca di base di elevata qualita' potra' rimanere: ma del resto e' giusto cosi'.
Questo e' un paese che della ricerca applicata gia' si fa poco (ma non per colpa del governo, quanto a causa del nostro tessuto industriale), figuriamoci di quella di base: non ha senso per una nazione arretrata come l-'Italia trascinarsi dietro un carrozzone di ricerche di base mediocri.
Ma certo che non ci sara' posto per tutti. E' chiaro. Ed era l'ora, cazzo!
E' finita in Italia l'era dei pasti gratis, del posto statale per mantenere gente che non lavora o produce risultati mediocri.
Non so se ve ne siete accorti, ma il mondo negli ultimi 15 anni e' stato rivoltato come un calzino.
Finche' il mondo che produceva e consumava finiva a Trieste potevamo pure permetterci di trainarci dietro parassiti, fancazzisti e gente mediocre, tanto non c'era alternativa all'Occidente.
Ora l'alternativa c'e' e questo significa che con questa gente bisogna competere, e per competerci prima ti devi liberare dei parassiti.