Sciopero aeroporti, Spagna nel caos
Il governo dichiara lo stato d'allerta
Gli uomini radar, che protestavano da venerdì, si arrendono dopo la minaccia della Corte marziale
RIPERCUSSIONI ANCHE A FIUMICINO E CIAMPINO
Sciopero aeroporti, Spagna nel caos
Il governo dichiara lo stato d'allerta
Gli uomini radar, che protestavano da venerdì, si arrendono dopo la minaccia della Corte marziale
MILANO - Spagna in stato «d'allerta», con gli aeroporti sotto il controllo dell'esercito e le torri di controllo presidiate da alti ufficiali dell'aeronautica militare. È il risultato della drastica decisione del governo, dopo che uno sciopero a sorpresa dei controllori di volo venerdì sera ha messo in ginocchio il Paese. Per protesta contro un decreto sui loro orari di lavoro appena adottato dal governo Zapatero, gli uomini-radar hanno incrociato le braccia in tutto il Paese, ma senza preavviso: non si trattava quindi di un vero sciopero, formalmente hanno addotto motivi di salute. L'esecutivo si è riunito in seduta straordinaria alle 9 di sabato mattina e ha dichiarato lo «stato d'allerta», per la prima volta in Spagna dall'inizio della democrazia. Questo significa che i controllori sono «mobilitati» (precettati): se non lavorano, dovranno comparire davanti alla Corte Marziale, per delitto di disobbedienza previsto dal codice militare. In seguito alla comunicazione, ricevuta dai militari presenti negli aeroporti, i controllori di volo hanno cominciato a tornare in servizio nelle prime ore di sabato pomeriggio. Secondo l'Aena, l'ente aeroportuale, finora è stata riaperta la metà dello spazio aereo, ma la ripresa del traffico ancora non è stata possibile, anche perché tutte le grandi compagnie avevano nel frattempo cancellato i loro voli. Secondo il ministero dei trasporti, 109 dei 159 controllori del turno del pomeriggio hanno ripreso il lavoro. Stando all'agenzia Efe a Madrid sono atterrati dall'inizio del pomeriggio alcuni voli transatlantici che erano stati dirottati verso il Portogallo o che erano in attesa nel cielo della capitale. Al momento non è stato segnalato alcun decollo.
«CI SIAMO ARRESI» - Secondo quanto riporta l’edizione online del quotidiano El Mundo, dei controllori di volo di Madrid avrebbero affermato di essersi «arresi». «Abbiamo rinunciato - ha dichiarato un controllore che ha preferito restare anonimo -. Ci hanno minacciato con arresti, fra otto e 10 anni di carcere, i nostri conti in banca e le nostre case». La giunta direttiva del sindacato dei controllori di volo spagnoli, la Usca, ha chiesto a tutto l’organico di tornare al più presto ai loro posti di lavoro. I vertici del sindacato stanno trattando con il governo in una riunione al ministero delle Infrastrutture e Trasporti.
LO STATO DI ALLERTA - «È la prima volta che si applica questa norma» in Spagna, ha spiegato il vicepremier Alfredo Rubalcaba, riferendosi allo stato di allerta. Chi si rifiuterà di lavorare, ha aggiunto, «incorrerà nel reato di disobbedienza, previsto nel codice penale militare», che prevede pene anche di diversi anni di carcere. Il controllo del traffico aereo, ha confermato il vicepremier, è passato sotto il controllo del ministero della Difesa. Rubalcaba ha «chiesto scusa» ai cittadini bloccati negli aeroporti dal «ricatto» dei controllori. «È un conflitto con una corporazione professionale che da una specie di monopolio lavorativo sottopone a ricatto i cittadini per conservare i suoi privilegi intollerabili». «È un ricatto che non possiamo accettare» ha avvertito il vicepremier, sottolineando che il governo «andrà fino in fondo».
Sciopero aeroporti, la Spagna nel caos
LO SCIOPERO SELVAGGIO - I controllori di volo portano avanti da tempo una battaglia sulle loro condizioni di lavoro e contro il «pacchetto austerity» approvato dal premier Zapatero e dai suoi ministri, che va verso una parziale privatizzazione degli aeroporti. Venerdì l'ultima goccia, il decreto sugli orari di lavoro: da un momento all'altro i controllori di volo hanno incrociato le braccia in tutto il Paese, abbandonando il posto di lavoro o non presentandosi al momento del turno, senza alcun preavviso. Molti hanno detto di essere malati o impossibilitati a lavorare. La protesta ha lasciato a terra almeno 330.000 persone. La chiusura dello spazio aereo è arrivata, tra l'altro, proprio in concomitanza con l’inizio dei congedi di 5 giorni, visto che l’inizio della prossima settimana è festivo in Spagna per il cosiddetto «ponte della costituzione». Situazione particolarmente critica all'aeroporto di Madrid Barajas, dove migliaia di viaggiatori hanno dovuto trascorrere la notte sdraiati per terra, al freddo, con famiglie e bambini, spesso senza assistenza. La compagnia aerea spagnola Iberia ha comunicato sabato mattina la cancellazione di tutti i voli previsti fino alle 6 di domenica mattina. Comunicazioni analoghe da parte delle compagnie Alitalia, Air France, Klm, Easy Jet, Ryanair, Thaï Airways.
LA RABBIA DEI VIAGGIATORI - Molti viaggiatori hanno denunciato la mancanza di informazione delle compagnie aeree e dei servizi aeroportuali e l'assenza di assistenza. In tanti non hanno potuto essere ospitati in albergo e non hanno ricevuto nulla da mangiare sabato mattina. La polizia è dovuta intervenire all'aeroporto di Valencia per fare uscire da una volo per Ibiza i viaggiatori inferociti, che avevano deciso di ribellarsi e di occupare l'aereo.
IL GOVERNO: «NO AL RICATTO» - Già venerdì sera, per far fronte all'emergenza, il governo aveva trasferito l'organizzazione, la pianificazione, la supervisione e il controllo dei voli sotto la responsabilità del ministero della Difesa. Il governo spagnolo non consentirà «il ricatto» dei controllori del traffico aereo, aveva annunciato il ministro dei Trasporti spagnolo, José Blanco, durante una conferenza stampa. «Il comportamento dei dispositivi di controllo aereo è intollerabile. Per questa ragione, il governo agirà con la massima determinazione e la massima fermezza utilizzando tutta la forza della legge per porre fine a questa situazione. Se i dispositivi di controllo non raggiungono immediatamente i loro posti di lavoro, il governo ricorrerà alle misure straordinarie necessarie», aveva infine affermato.
CANCELLAZIONI IN ITALIA - Sono centinaia, anche negli aeroporti italiani, i passeggeri in partenza per la Spagna rimasti sorpresi e penalizzati a causa dell'improvviso sciopero selvaggio dei controllori di volo. Alitalia ha cancellato tutti i voli della mattinata da e per la Spagna. La compagnia precisa tuttavia che, in attesa dell'evoluzione della situazione e delle iniziative del governo spagnolo, rimangono al momento previsti sei voli del pomeriggio e della serata. A Fiumicino e Ciampino cancellati o ritardati tutti i voli per Madrid, Barcellona, Siviglia e Santiago. A Linate e Malpensa cancellati tutti i voli con destinazione Madrid, Barcellona e anche per il Portogallo e in particolare per Oporto e Lisbona. Cancellazioni e disagi anche all'aeroporto «Marco Polo» di Venezia e in tutti gli altri scali.
Redazione online
03 dicembre 2010(ultima modifica: 04 dicembre 2010)
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