parlandone con Matty, ho deciso di aprire io le danze con una riflessione personale un pò corta

possibilmente se dovete offendermi fatelo con moderazione, sono stato spinto da un sacro furore
Il dannato tastino
"La gente inizia a perdere il concetto. Forse il concetto non è nemmeno più ben chiaro a noi, che stoici ci siamo sempre imposti con le nostre idee, quasi come fosse una guerra santa verso una sorta di INFEDELE che, oberato dallo stress della vita quotidiana, non accetta.
Il problema è che finchè questo immaginario nemico non accettava, mi stava anche bene. Poi abbiamo iniziato anche noi a perdere la strada, a dimenticarci uno dei concetti fondamentali che ci spingono, in determinate circostanze, a schiacciare un tastino posto su una scatola nera, ad ascoltare quel ronzio ormai familiare, e a immergerci in un mondo diverso da quello che si può guardare fuori dalla finestra. Abbiamo perso la voglia di divertirci. E lo vedo ovunque.
Non riesco più a giocare online. E' pieno di gente che mi insulta. E io alla sera voglio rilassarmi, non farmi lanciare epiteti più o meno creativi da qualcuno posto dalla parte opposta del pianeta. E per cose banali poi.
Non riusciamo più a dialogare. E il motivo è semplice. Vogliamo la discussione sul problema, non su ciò che il nostro divertimento può offrirci. Allora cerchiamo di imporci, di stare sopra agli altri mettendo sul tavolo della polemica i dati, i fatti, le opinioni divergenti, quasi fossimo avvocati che pagati dalla casa distributrice o dalla concorrenza ci impone di fare, rispettivamente, bella e cattiva pubblicità.
E la domanda che mi pongo è perchè? Perchè siamo costretti in una scatola fatta di inutilità? Creata al solo scopo di farci scannare l'uno con l'altro, rendendoci bestie feroci che aizzate da un invisibile qualcuno, altro non aspettano che sbranare il più debole? Siamo nella tanto citata Nuova Generazione. Il futuro è tra le nostre mani, vediamo creare metodi di gioco sempre più complessi, che permettono a noi stessi di essere parte integrante di ciò che vediamo e non solo di dirigere le movenze di un pupazzo animato mediante l'uso delle dita e di un joypad, e ci soffermiamo sul fatto che la grafica di un tale gioco sia fatta male.
E qualcuno obietterà che proprio io, poco più sopra, ho detto che il futruro è alle porte, ma allora perchè questo deve farci regredire? Anni fà il concetto di gioco aveva basi più semplici. Si soffermava al divertimento. Una parola che oramai nessuno, o quasi, conosce più, troppo presi a vedere la peculiarità di un titolo o il dettaglio di un filmato. Ci si divertiva con poco e niente ed eravamo felici. Successivamente, e ben volute aggiungerei con tutto il cuore, sono arrivate le grafiche pompate, il realismo estremo, effetti mozzafiato. Ci hanno anche dato lo stimolo, creando ricompense ottenibili giocando l'avventura, che però si trovava adesso snaturata del suo obiettivo base. Essere giocata perchè rappresentava qualcosa che dava un piacere a noi stessi.
Di chi è la colpa? Di chi sviluppa? Perchè non riesce a creare qualcosa di innovativo che prenda in maniera genuina e semplice?
E' colpa di altri, dei terzi incomodi, quelli che stravolgono le cose? Stavamo bene e voi ci avete dato la possibilità di muoverci con un sensore in mano, o addirittura davanti a una telecamerina, eliminando così il comodissimo otto tasti, più due analogici. Perchè?
Poi, qui, quando il tutto assume un risvolto comico e ci si addita l'uno con l'altro, il puzzle inizia a comporsi davanti ai miei occhi. La colpa non la si può ricercare in un altro, quando altri non è che nostra. Siamo cambiati noi, è cambiato il nostro modo di intendere il videogioco. Ci aspettiamo sempre di più, anche quando quello che ci viene offerto è molto somigliante a un film. Ci lamentiamo come vecchi pensionati del ragazzino di tredici anni che và a comprare il gioco del momento, sbeffeggiandolo perchè invece noi abbiamo l'opera da pochi eletti, quando una volta eravamo noi al suo posto, e magari i primi possessori dell'ormai eterna Ps1 ci deridevano perchè non avremmo mai provato un Metal gear Solid.
Siamo incontentabili, e la nostra voglia di cambiamento si scontra pesantemente con la voglia di restare ancorati al passato, perchè è sempre più facile coccolarsi nel caldo di quello che si conosce invece di cambiare aria, e intraprendere una nuova strada. Ma così facendo, mi rendo conto che forse molte delle cose che ho attorno nemmeno esisterebbero.
E quando accade, schiaccio il dannato tastino della mia console, la sento ronzare, e mi metto seduto. E mi abbandono a pensieri un pò più tranquillli e molto più distanti dalla quotidinaità buia e grigia. Perchè è proprio a questo che a me serve giocare.
Serve per divertirmi"

bello sapere che entro domani mattina sarò sfanculato dall'intero PSWorld
