abituare i miei all'idea della morte
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Discussione: abituare i miei all'idea della morte

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  1. #1
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    abituare i miei all'idea della morte

    no, non è un topic parodia dell'altro.

    la prima volta che ho pensato alla morte avevo 5 anni. allora ho chiesto a mio padre "papà, cosa succede quando si muore?" e lui mi ha risposto "nessuno lo sa". la seconda domanda fu "papà, anche io morirò?" e lui mi risponde "sì". avere realizzato di essere prossimo alla morte, prossimo perchè avrete imparato tutti che ogni distanza al mondo è già stata coperta, che io sto scrivendo in questo momento e in un altro momento (due momenti qualsiasi, senza troppe pretese) sto morendo sul mio letto o sto tossendo l'anima in una pozzanghera fangosa della periferia berlinese, mi ha fatto stare male. non per molto. ho subito pensato che un giorno avrei perso mio padre, mio padre che guidava l'automobile e che cianciava di futuri, io non capivo molto il futuro e ad oggi non ho ancora imparato, ma, sentite, io vedevo benissimo la sua morte. e quella di mia madre. sapevo di che malattia sarebbero morti. ero completamente desolato perchè a 5-6 anni non hai neanche la cognizione della tua interiorità e io già la sentivo occupata dalla morte, già mi vedevo tremare e non conoscevo ancora parole difficili come "traslitterare" o "funzione". avevo appena imparato la morte degli altri. più avanti ho imparato la mia morte ed è stato tremendamente doloroso.
    poi ho imparato la morte di me per gli altri. non ho più paura della morte, riesco a rimuoverla completamente, ma ho il terrore che qualcuno possa accorgersene, vedermi nell'attimo della mia nudità più estrema. soffrirne anche. in vita mi applico perchè nessuno si renda conto che ci sono anche io, il mio respiro è un continuo esercizio di assenza, al liceo ero sempre a casa perchè temevo la statistica (non è ancora morto nessuno in quel liceo, e quindi prima o poi deve accadere, e visto che non accade mi convincevo di essere io). quando si scattavano le foto per l'annuario io andavo a chiudermi in bagno.
    c'è una sola cosa che mi tormenta: l'idea che i miei genitori possano sopravvivermi. come la pensate voi?

    PS: ieri ho rischiato la vita in un incidente, mi sono ricordato di questo topic proprio nel momento in cui credevo che non sarei riuscito a evitare quel camion...
    Ultima modifica di mortolivo; 13-03-2011 alle 13:03:52

  2. #2
    Utente L'avatar di murray90
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    Citazione mortolivo Visualizza Messaggio
    no, non è un topic parodia dell'altro.

    la prima volta che ho pensato alla morte avevo 5 anni. allora ho chiesto a mio padre "papà, cosa succede quando si muore?" e lui mi ha risposto "nessuno lo sa". la seconda domanda fu "papà, anche io morirò?" e lui mi ha risposto "sì". avere realizzato di essere prossimo alla morte, prossimo perchè avrete imparato tutti che ogni distanza al mondo è già stata coperta, che io sto scrivendo in questo momento e in un altro momento (due momenti qualsiasi, senza troppe pretese) sto morendo sul mio letto o sto tossendo l'anima in una pozzanghera fangosa della periferia berlinese, mi ha fatto stare male. non per molto. ho subito pensato che un giorno avrei perso mio padre, mio padre che guidava l'automobile e che cianciava di futuri, io non capivo molto il futuro e ad oggi non ho ancora imparato, ma, sentite, io vedevo benissimo la sua morte. e quella di mia madre. sapevo di che malattia sarebbero morti. ero completamente desolato perchè a 5-6 anni non hai neanche la cognizione della tua interiorità e io già la sentivo occupata dalla morte, già mi vedevo tremare e non conoscevo ancora parole difficili come "traslitterare" o "funzione". avevo appena imparato la morte degli altri. più avanti ho imparato la mia morte ed è stato tremendamente doloroso.
    poi ho imparato la morte di me per gli altri. non ho più paura della morte, riesco a rimuoverla completamente, ma ho il terrore che qualcuno possa accorgersene, vedermi nell'attimo della mia nudità più estrema. soffrirne anche. in vita mi applico perchè nessuno si renda conto che ci sono anche io, il mio respiro è un continuo esercizio di assenza, al liceo ero sempre a casa perchè temevo la statistica (non è ancora morto nessuno in quel liceo, e quindi prima o poi deve accadere, e visto che non accade mi convincevo di essere io). quando si scattavano le foto per l'annuario io andavo a chiudermi in bagno.
    c'è una sola cosa che mi tormenta: l'idea che i miei genitori possano sopravvivermi. come la pensate voi?
    A me tormenta la morte in generale, e sicuramente non voglio che le persone a me care mi sopravvivano. E' brutto da dire ma preferisco essere "l'ultimo" anzichè essere il primo, preferisco soffrire io per la loro morte che far soffrire loro per la mia.
    Ultima modifica di murray90; 12-03-2011 alle 18:25:01

  3. #3
    Utente L'avatar di Pikachu95
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    Citazione murray90 Visualizza Messaggio
    A me tormenta la morte in generale, e sicuramente non voglio che le persone a me care mi sopravvivano. E' brutto da dire ma preferisco essere "l'ultimo" anzichè essere il primo, preferisco soffrire io per la loro morto che far soffrire loro per la mia.
    La penso esattamente come te.
    Patrizio Masini (Pikachu95) è stato Qui.

  4. #4
    Titolo utente L'avatar di TheRimble
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    Io la vedo proprio al contrario. Non mi importa della mia morte, oddio, chi non ha paura di morire? Ce l'ho anche io, ma è una paura relativa, secondaria alla paura di diventare vecchio ed inutile o di rimanere solo.
    Quello che mi spaventa è la morte di chi mi sta intorno. Mi angoscia, la sento una presenza costante e condizionante. A volte penso che vorrei troncare i miei rapporti sentimentali e familiari per smetterla di temere la dipartita di chi mi sta attorno.
    Per la mia morte invece è diverso, mi rendo conto che potrebbe giungere da un momento all'altro, non mi importa. Se dovessi morire non avrei, probabilmente, il tempo di rendermene conto e tutto sarebbe, semplicemente, finito. Quindi non me ne preoccupo.

  5. #5
    Paraboloide L'avatar di Mattz
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    Penso che tutti abbiamo dei momenti in cui pensiamo alla morte, da piccolino mi prendeva l'ansia quando sentivo le canzoni tristi di Battisti e ci pensavo per qualche frazione di secondo...poi rimanevo triste per una sera intera, ma passa.

    Io ti consiglierei di parlarne coi tuoi genitori, senza spaventarli, ma per avere un confronto aperto. Inoltre mi sembra che questa tua paura ti stia limitando moltissimo e quindi fossi in te a maggior ragione ne parlerei.


  6. #6
    New Ground. L'avatar di Ichigo Sakata
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    "I am not afraid of dying, anytime I do. I don't mind... why should I be frightned of dying, there's no reason for It. You gotta go sometimes".
    The Great Gig In the Sky - Pink Floyd. (Una delle mie preferite btw).
    L'unica cosa che mi viene in mente quando penso alla morte sono le cose che non ho fatto, e che avrei desiderato fare. E allora mi carico bene, e faccio tutto con molta più energia.

  7. #7
    #pessimismoefastidio L'avatar di Nuno
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    A me più che la morte mi spaventa la malattia. Mi spaventano notti insonni passate a cercare l'ossigeno come è successo a mio nonno, mi fa paura una malattia che mi costringa a letto per anni con il soffitto da osservare come unico passatempo. Mi spaventa il dolore prima della morte. Dopo come ha detto TheRimble, probabilmente ci sarà solo l'oblio o qualcosa che comunque ci donerà una certa serenità.

  8. #8
    Bannato L'avatar di ZeRoDaMaGe
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    Citazione Nuno Visualizza Messaggio
    A me più che la morte mi spaventa la malattia. Mi spaventano notti insonni passate a cercare l'ossigeno come è successo a mio nonno, mi fa paura una malattia che mi costringa a letto per anni con il soffitto da osservare come unico passatempo. Mi spaventa il dolore prima della morte. Dopo come ha detto TheRimble, probabilmente ci sarà solo l'oblio o qualcosa che comunque ci donerà una certa serenità.

    mmm no dopo la morte c'è il nulla, non esisti più, fine.. non è che sarà un eterno dolce riposo o qualcosa simile.. Semplicemente sparisci.

  9. #9
    #pessimismoefastidio L'avatar di Nuno
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    Citazione ZeRoDaMaGe Visualizza Messaggio
    mmm no dopo la morte c'è il nulla, non esisti più, fine.. non è che sarà un eterno dolce riposo o qualcosa simile.. Semplicemente sparisci.
    In realtà a me hanno detto che ci sono le 10 top model del momento ad aspettarci, però non ce lo vogliono far sapere perchè altrimenti ci ammazzeremmo tutti.
    Comunque anche il nulla non è male.

  10. #10
    ... L'avatar di |Psyc0|
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    al liceo ero sempre a casa perchè temevo la statistica (non è ancora morto nessuno in quel liceo, e quindi prima o poi deve accadere, e visto che non accade mi convincevo di essere io).
    Wtf?

  11. #11
    Utente L'avatar di Admiral Thrawn
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    "I am not afraid of dying, anytime I do. I don't mind... why should I be frightned of dying, there's no reason for It. You gotta go sometimes".
    The Great Gig In the Sky - Pink Floyd. (Una delle mie preferite btw).
    L'unica cosa che mi viene in mente quando penso alla morte sono le cose che non ho fatto, e che avrei desiderato fare. E allora mi carico bene, e faccio tutto con molta più energia.

  12. #12
    Utente L'avatar di €do
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    La paura di morire è l'unica cosa che mi tiene al mondo.
    C'è la guerra ma è tutto ok

  13. #13
    ...Cuanta inioranza. L'avatar di Luc@/=\
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    Citazione Nuno Visualizza Messaggio
    A me più che la morte mi spaventa la malattia. Mi spaventano notti insonni passate a cercare l'ossigeno come è successo a mio nonno, mi fa paura una malattia che mi costringa a letto per anni con il soffitto da osservare come unico passatempo. Mi spaventa il dolore prima della morte. Dopo come ha detto TheRimble, probabilmente ci sarà solo l'oblio o qualcosa che comunque ci donerà una certa serenità.
    Citazione Pikachu95 Visualizza Messaggio
    La penso esattamente come te.
    .


  14. #14
    4/11/2015 R.I.P. GV L'avatar di Kyle Rayner
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    Non ho paura di morire.

  15. #15
    4 8 15 16 23 42 L'avatar di .DanKan.
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    Roma, Torre Spaccata
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    ho una paura fottuta
    anche perchè una volta morti, è finito tutto...
    niente paradiso niente stronzate, tutto qua.

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