Universitari e novo modo di concepire il lavoro
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Discussione: Universitari e novo modo di concepire il lavoro

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  1. #1
    Utente L'avatar di Kra_sto
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    Universitari e novo modo di concepire il lavoro

    Il mio topic nasce da uno postato qualche tempo fa in cui chiedevo all'utenza se tendenzialemente proseguiva o il lavoro familiare.
    Il risultato è stato che una stragrande maggioranza preferiva sudarsi le cosiddette "Sette camicie" piuttosto che avere un fututo già spianato. Alcuni avevano specificato di portare avanti il lavoro familiare ma solamente a livello collaborativo o semplicemente di occupare del tempo al di fuori dei libri universitari.
    Questo vale anche per parecchi che si pagano gli studi universitari facendo lavori modesti quale camerieri, call center, lavapiatti, fattorini, commessi, cassieri, bagnini...
    L'utenza intenzionata a continuare la tradizione famliare per la stragrande maggioranza rientra nel contesto dei genitori con lavori blasonati come avvocati, dentisti, commercialisti, chirurghi.

    In linea di massima (per gran parte) la tendenza è:
    _Genitori senza laurea è figli che spezzano la tradizione di famiglia continuando gli studi universitari.
    _Figli che lavorano ma solo per pagarsi gli studi universitari
    _Genitori con laurea e figli che proseguono la tradizione familiare continuando gli studi universitari.


    Chi non ha più successori si entra in crisi e il commercio chiude.
    Con questi presupposti è probabile che ben presto i settori lavorati che non richiedono titoli di studio (gioiellieri, impiegati alle poste, rappresentanti, gestori locali ...).andranno profondamente in crisi e, probabilmente, sostituiti da elaboratori intelligenti.
    Rendendo l'idea il cliente decide di comprare un bell'anello alla propria ragazza e chi consiglia il buon prodotto non sarà più la figura del gioielliere ma bensì degli screen molto dettagliati sui prodotti con le accurate descrizioni . Nel senso che si ci troveremo i prodotti belli in vista (con dei clik possiamo zoomare, ruotare, informarci sui materiali etc..) ma con la differenza che mancherà la figura umana sostituita da schermi piatti e un distributore automatico (tipo bevande) solo molto più evoluto.
    Questo discorso vale per lavori con rapporto uomo clientela

  2. #2
    Zererico
    Ospite
    Se ci fossero posti alle Poste (), in banca, dal gioielliere o come rappresentanti, stai tranquillo che la gente si occuperebbe anche quelli. Sono ben lungi da essere lavori degradanti, anche se diventare gioielliere non penso sia una stupidaggine.

  3. #3
    non capisco cosa centri il fatto di comprare un oggetto online con il fatto delle lauree?
    imho comunque ci saranno certi lavori che non potranno mai essere sostituiti da delle macchine..
    forse comprare online stando direttamente a casa è più comodo e alle volte anche più conveniente, ma penso che il lavoro fisico del venditore non potra mai essere sostituito da una macchina, così come quello del barista e tanti altri...(gli impiegati alle poste si)
    Ultima modifica di Gabri_1989; 4-06-2011 alle 09:20:51
    Chiunque volesse contribuire nel rispondere a questo sondaggio, ne sarei grato:

    https://goo.gl/forms/gyrckR55JuksySOu1

    Grazie

  4. #4
    E' vero, c'è sempre meno gente disposta a fare lavori "di bottega" (dal gioielliere al prosciuttaio, per capirsi) ma questo non avviene solo perché i gggiovani credono di sfondare con il prezioso master in scienze della pace.
    Questo avviene anche perché gli spazi per questi lavori si assottigliano, di pari passo con il margine di profitto.
    Se io posso comprare un manufatto in ferro a 1€ di importazione dal vietnam o a 50€ da un artigiano, io lo compro di importazione, ma senza pensarci due volte, e più prosegue la crisi economica più gente farà questa scelta.
    Che è un altro modo di dire: nell'era dell'economia di scala e della globalizzazione in valore aggiunto dell'artigianato "made in Italy" tende a zero.

  5. #5
    Ogni lasciata è persa L'avatar di iMaX
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    è un ragionamento fallato, perchè parte da un presupposto falso.

    Non è che se un sarto ha il figlio che preferisce studiare medicina allora chiude la sartoria. Le attività si possono anche vendere eh
    Amici,
    per questioni di tempo mi è impossibile controllare contemporaneamente tutte le sezioni del forum.

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  6. #6
    Utente L'avatar di Kra_sto
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    E' vero, c'è sempre meno gente disposta a fare lavori "di bottega" (dal gioielliere al prosciuttaio, per capirsi) ma questo non avviene solo perché i gggiovani credono di sfondare con il prezioso master in scienze della pace.
    Questo avviene anche perché gli spazi per questi lavori si assottigliano, di pari passo con il margine di profitto.
    Se io posso comprare un manufatto in ferro a 1€ di importazione dal vietnam o a 50€ da un artigiano, io lo compro di importazione, ma senza pensarci due volte, e più prosegue la crisi economica più gente farà questa scelta.
    Che è un altro modo di dire: nell'era dell'economia di scala e della globalizzazione in valore aggiunto dell'artigianato "made in Italy" tende a zero.
    Il tuo pensiero ha riassunto il mio modo di vedere il futuro circa il mondo del lavoro ovvero se pensiamo ad un imbutola cui uscita si assottiglia sempre di più.
    Fino adesso c'è ancora qualcuno che continua il lavoro di "bottega" dei cari ma è una tendenza che si sta sempre più perdendo. I figli di ,salumieri, operai, artigiani, gioiellieri...hanno maggiori aspirazioni rispetto ad un epoca in cui la scienza è la tecnologia era fantascienza.
    La tecnologia ha fatto grandi passi, il tenore di vita e il livello di istruzione sono aumentati. Rcordate professioni come insegnare alle scuole primarie era sufficiente la magistrale mentre oggi non basta nemmeno la laurea in Scienze della Formazione?

    Viviamo in un epoca in cui oggi conta la specializzione visto che i nuovi progressi hanno portato ad un maggior bisogno di conoscenze
    Per es. anni addietro pare che i chirurghi erano allo stesso tempo anche anestesisti ma oggi con le nuove scoperte scientifiche chi è anestesista deve esserne specializzato.

    Ritornando al discorso, se fino adesso qualche giovane continua (definitavemente) il lavoro di famiglia i figli che verranno saranno ancor meno propensi nel seguire la strada familiare.
    Se fino adesso abbiamo parecchie gioiellerie un futuro certo i proprietari ,invecchiati, non avranno successori cui affidare la ditta. Magari i giovani saranno ancora disposti ma solo in un arco temporale assai limitato.
    Ed eccoci alla conlcusione che l'età media di chi fa lavori di "Bottega" inevitabilmente aumenterà cosicchè trovarci ventenni sarà come cercare un ago nel pagliaio.
    Se adesso un un vialone si vedono una cinquantina di gioiellerie un domani su quelle cinquantine ne resteranno appena una decina.
    Ultima modifica di Kra_sto; 6-06-2011 alle 13:42:20

  7. #7
    Utente L'avatar di Kra_sto
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    E' vero, c'è sempre meno gente disposta a fare lavori "di bottega" (dal gioielliere al prosciuttaio, per capirsi) ma questo non avviene solo perché i gggiovani credono di sfondare con il prezioso master in scienze della pace.
    Questo avviene anche perché gli spazi per questi lavori si assottigliano, di pari passo con il margine di profitto.
    Se io posso comprare un manufatto in ferro a 1€ di importazione dal vietnam o a 50€ da un artigiano, io lo compro di importazione, ma senza pensarci due volte, e più prosegue la crisi economica più gente farà questa scelta.
    Che è un altro modo di dire: nell'era dell'economia di scala e della globalizzazione in valore aggiunto dell'artigianato "made in Italy" tende a zero.
    Il tuo pensiero ha riassunto il mio modo di vedere il futuro circa il mondo del lavoro ovvero se pensiamo un imbuto.
    Fino adesso c'è ancora qualcuno che continua il lavoro di "bottega" dei cari ma è una tendenza che si sta sempre più perdendo. I figli di ,salumieri, operai, artigiani, gioiellieri...hanno maggiori aspirazioni rispetto ad un epoca in cui la scienza è la tecnologia era fantascienza.
    La tecnologia ha fatto grandi passi, il tenore di vita e il livello di istruzione sono aumentati. Rcordate professioni come insegnare alle scuole primarie era sufficiente la magistrale mentre oggi non basta nemmeno la laurea in Scienze della Formazione?

    Viviamo in un epoca in cui oggi conta la specializzione visto che i nuovi progressi hanno portato ad un maggior bisogno di conoscenze
    Per es. anni addietro pare che i chirurghi erano allo stesso tempo anche anestesisti ma oggi con le nuove scoperte scientifiche chi è anestesista deve esserne specializzato.

    Ritornando al discorso, se fino adesso qualche giovane continua il lavoro di famiglia i figli che verranno saranno ancor meno propensi nel seguire la strada familiare.
    Se fino adesso abbiamo parecchie gioiellerie un futuro certo i propietari ,invecchiati, non avranno successori cui affidare la ditta. Ed eccoci alla conlcusione che l'età media di chi fa lavori di "Bottega" inevitabilmente aumenterà cosicchè trovavarci ventemmi sarà come cercare un ago nel pagliaio.
    Se adesso un un vialone si vedono una cinquantina di gioiellerie un domani su quelle cinquantine ne resteranno appena una decina.

  8. #8
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    sì ma non c'è niente di nuovo

    se nasci figlio di qualcuno di """""importante""""" emulare i tuoi genitori costituisce già di per se un risultato, altrimenti è normale che si voglia andare a star meglio (e i genitori stessi spingono per questa cosa). ma ciò non vuol dire che le attività diminuiranno, appunto perchè le attività si possono (come ho già detto) vendere e comprare, pertanto sono più convinto che diminuiranno drasticamente le imprese di "terza/quarta/quinta generazione", ma non diminuiranno le imprese stesse.
    Amici,
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  9. #9
    Citazione iMaX Visualizza Messaggio
    se nasci figlio di qualcuno di """""importante""""" emulare i tuoi genitori costituisce già di per se un risultato, altrimenti è normale che si voglia andare a star meglio (e i genitori stessi spingono per questa cosa). ma ciò non vuol dire che le attività diminuiranno, appunto perchè le attività si possono (come ho già detto) vendere e comprare, pertanto sono più convinto che diminuiranno drasticamente le imprese di "terza/quarta/quinta generazione", ma non diminuiranno le imprese stesse.
    Le attivita' si possono vendere e comprare ma se si riducono i margini di profitto causa concorrenza estera finiscono anche per chiudere, e per sempre.

    Il modo per cercare di mantenere alti i margini di profitto e' fare ricerca ed ottimizzazione della produzione, ma e' una logica che in un paese di PMI non attecchisce.

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