Carabinieri - La leggenda del martello
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Discussione: Carabinieri - La leggenda del martello

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  1. #1
    Utente L'avatar di Chronos II
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    06-06
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    Carabinieri - La leggenda del martello

    Stavo leggendo la Tregua di Primo Levi, e un passo ha destato la mia curiosità. Ad un certo punto parla di un ragazzo sul treno, un carabiniere deriso e vittima di mocking da parte di tutti gli altri soldati. Ad un certo punto Levi scrive:

    "Si rimprovera ai carabinieri, perversamente, la loro eccessiva disciplina, serietà, castità, onestà; la loro mancanza di umorismo; la loro obbedienza indiscriminata; i loro costumi; la loro divisa. Corrono sul loro conto leggende fantastiche, grottesche e scempie, che si tramandano nelle caserme di generazione in generazione: la leggenda del martello, la leggenda del giuramento. Tacerò dell'una, troppo nota e infame;[...]"

    Su internet non ho trovato nulla, voi ne sapete qualcosa?

  2. #2
    AGE IS JUST A NUMBER L'avatar di Carmageddon
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    11-03
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    Nel mio iPad (Treviso)
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    Mai sentita nominare: la prossima volta che ne incontro uno, gliela chiedo º_º
    Mi piace incontrare gente... e tirarla sotto!

  3. #3
    For the Emperor! L'avatar di bigbill
    Registrato il
    08-06
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    8.810
    cercando su internet "carabinieri leggenda martello" ho trovato questo:
    Spoiler:
    Quando a San Michele rubarono la spada
    “Era la sera della vigilia della festa: il 7 maggio1930 o ’31; il sagrestano Pasquale chiuse la porta della Chiesa madre e si ritirò a casa. La mattina dopo, quando il parroco don Saverio Laurita andò a celebrare la messa, si accorse che la chiesa era stata saccheggiata. Mancavano oggetti d’oro alla Madonna del rosario e anche la spada d’argento di san Michele. La notizia si sparse subito, per tutto il paese e la gente accorse in chiesa piangendo.
    Erano tempi di miseria e di fame; la gente rubava non solo farina, pane, formaggio e salame, per sfamarsi, ma anche oggetti d’oro.
    Furono avvisati i Carabinieri di Trebisacce, i quali si misero subito in cerca dei ladri, ma non si
    scopriva niente.
    Una notte, san Michele apparve in sogno a una donna del paese e le disse: “vai nel vicino paese di Amendolara, perché nella casa di Tizio, ... san Michele fece proprio il nome di chi abitava in quella casa, e troverai ciò che m’hanno levato da queste mani”.
    La cosa che gli avevano levata dalla mano era la bella spada d’argento. Quella donna andò a
    raccontare il sogno a don Saverio: Don Saverio andò dai Carabinieri e i carabinieri partirono subito per Amendolara. Bussarono alla porta dell’uomo sospettato, entrarono e si accorsero che in una parte del muro c’era il cemento fresco. Presero un martello, diedero un colpo sul cemento e videro la spada di san Michele spezzata in due parti. Il ladro fu subito arrestato, il quale rivelò anche i nomi di un altro suo complice e fu arrestato anche questi.
    La spada la portarono in Albidona e la restituirono al parroco don Saverio, il quale la portò a un esperto artigiano, che saldò i due pezzi e la fece diventare nuova e bella come era prima.
    Poi, in una memorabile giornata, la statua di san Michele fu portata dinanzi alla porta della Chiesa e la folla aspettava tutta commossa. Don Saverio si mise accanto al Santo, prese la spada fra le mani e gridò: “O glorioso san Michele Arcangelo, i ladri te l’hanno rubata, e io la riconsegno tra le tue mani !”

    ma non credo sia quello che cerchi

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