La violenza come strumento politico
  • In diretta da GamesVillage.it
    • News
    • -
    • In Evidenza
    • -
    • Recensioni
    • -
    • RetroGaming
    • -
    • Anteprime
    • -
    • Video
    • -
    • Cinema

Pag 1 di 2 12 UltimoUltimo
Visualizzazione risultati da 1 a 15 di 20

Discussione: La violenza come strumento politico

Cambio titolo
  1. #1
    il tristo recensore L'avatar di Xenos
    Registrato il
    08-10
    Messaggi
    2.084

    La violenza come strumento politico

    La violenza politica è un tabù nelle democrazie occidentali. E, come tutti i tabù, è sistematicamente sottratta al discorso. Non esiste, qui da noi, alcun dibattito possibile sul ruolo della violenza, perché alla violenza si associa immediatamente una condanna senza appello. Le democrazia, si dice, svuota la violenza del suo possibile significato politico, riducendola a crimine, nella misura in cui offre ampie possibilità alternative per la manifestazione del dissenso.

    So far, so good. Eppure, io credo che si sia seppellito il discorso troppo presto. è proprio vero che gli strumenti democratici, con tutte le loro imperfezioni, sono sufficienti a rendere obsoleto il diritto di resistenza, antico quanto Armodio e Giunio Bruto? Una posizione del genere equivale, in un certo senso, ad abbracciare il concetto di "fine della storia": tutti i cambiamenti avvengono all'interno del sistema, e il sistema stesso è indiscutibile, in quanto realizzazione conclusiva di tutte le aspirazioni politiche.

    Però, non riesco a fare a meno di leggere in questi principi un tentativo sotterraneo di disinnescare il conflitto in sé e per sé. Di salvare il collo dalle forche e il patrimonio dalle confische, anche se non si può sempre salvare la poltrona. D'altra parte, ho l'impressione che il nostro diffuso, quasi automatico e immediato rifiuto della violenza come strumento politico non derivi da un alto senso dello stato di diritto, ma da paura, indolenza, rassegnazione. Noi non lo facciamo, ma in fondo vorremmo che lo facessero altri: se domani saltasse in aria l'intero parlamento, io sono convinto che in parecchi tra noi (noi cittadini, noi lettori di questa discussione, interpretate come volete) tirerebbero un sospiro di sollievo, dietro le ipocrisie di ordinanza. Mi sbaglio?

  2. #2
    Utente L'avatar di Adeisidaemon
    Registrato il
    05-10
    Messaggi
    4.274
    Io temo che le cose stiano così.
    Personalmente, trovo assurdo che un sistema sia tanto valido da proporre, allo stesso tempo, sè medesimo e la potenziale alternativa a questo.
    Insomma la democrazia, come tutti i regimi (non intesi come regimi in senso totalitario, ma in forma di "regime vigente"), ha bisogno di tutelarsi.
    La democrazia si sente legittimata ad usare la forza pure in situazioni se non altro di dubbia rilevanza, ma mi rendo conto che non centri poi troppo (centra, ma sarebbe davvero un discorso troppo ampio).

    Dunque tornando a noi, credo che la violenza sia uno strumento, un mezzo, per un fine. Che non sia giustificabile, è un vezzo delle nostre grasse pance da divano.

  3. #3
    il tristo recensore L'avatar di Xenos
    Registrato il
    08-10
    Messaggi
    2.084
    Citazione Adeisidaemon Visualizza Messaggio
    Io temo che le cose stiano così.
    Personalmente, trovo assurdo che un sistema sia tanto valido da proporre, allo stesso tempo, sè medesimo e la potenziale alternativa a questo.
    Insomma la democrazia, come tutti i regimi (non intesi come regimi in senso totalitario, ma in forma di "regime vigente"), ha bisogno di tutelarsi.
    La democrazia si sente legittimata ad usare la forza pure in situazioni se non altro di dubbia rilevanza, ma mi rendo conto che non centri poi troppo (centra, ma sarebbe davvero un discorso troppo ampio).

    Dunque tornando a noi, credo che la violenza sia uno strumento, un mezzo, per un fine. Che non sia giustificabile, è un vezzo delle nostre grasse pance da divano.
    Già.
    Aggiungo un'altra cosa: la soppressione della violenza politica come categoria conduce all'assurdo per cui cadono nello stesso canone delle proibizioni i macelli etnici yugoslavi e l'assassinio politico, il San Pietro in testa a Berlusconi e il rapimento di Moro. Mi sembra un fraintendimento diffuso.

  4. #4
    Utente L'avatar di Adeisidaemon
    Registrato il
    05-10
    Messaggi
    4.274
    Citazione Xenos Visualizza Messaggio
    Già.
    Aggiungo un'altra cosa: la soppressione della violenza politica come categoria conduce all'assurdo per cui cadono nello stesso canone delle proibizioni i macelli etnici yugoslavi e l'assassinio politico, il San Pietro in testa a Berlusconi e il rapimento di Moro. Mi sembra un fraintendimento diffuso.
    Questo perchè credo che la "violenza" sia stata assolutamente relativizzata.
    La società italiana è una società a scarsissimo tasso di violenza, nonostante le risse in discoteca, insomma.
    La violenza è diventato un ente lontano, una paura associabile allo stravolgimento della propria quiete. Il peso della violenza non è concretizzabile perchè non si conosce la violenza. E' quasi più facile citare il comunista che tira il duomo a Silvio che gli ormai obsoleti gulag, troppo poco mediatici e molto molto lontani. Che poi, erano pure slavi, voglio dire, sai che importa loro.

    Il fenomeno più preoccupante però è quello dell'imborghesimento involotario delle sinistre.
    Ora, io tirerò fuori la mia faccenda personale, perchè non è problema.
    Posso dire senza dubbi che, insomma, le mie origini genealogiche abbiano a pieno usufruito del boom economico.
    Grazie al quale, i miei genitori son potuti diventare insegnati, mio nonno ha raccimolato con un poco di fortuna della grana, e ha trasformato la sua progenie in una classica famiglia medio borghese.
    Bene, gettate le basi, parlerei di mia madre e di mio padre. Anzi, preferirei solo di mia madre, perchè mio padre è un rassegnato che ci crede ancora, tutto sommato.
    Ecco, lei sente il suo buon animo di donna di sinistra. Mi ha dato più volte del fascista insomma, anche se credo non abbia mai ben capito la mia posizione. Le ho parlato un po' di Evola una volta, e non l'ha presa bene.
    Bene, dovresti vederla, da quando sa che ho la pessima abitudine di scegliermi gli amici tra gente da stadio e da bar. Andare allo stadio, ad esempio, è stato un duro colpo per lei. D'altra parte, se n'è fatta una ragione, ma son delinquenti, ma fanno casino, ma. Poi ogni tanto si va che c'è la manifestazione. E se è in televisione ok, le cose stanno bene.
    Dille che ci vado io. Che poi non ci vado, perchè ho amici e nemici, però son più gli amici nonostante i brutti scherzi che tiro, e allora se passo di lì, accienti, che onta. 'Sto figlio che non sta fermo. Questa casa che cade a pezzi. L'amica che ha comprato la borsa, e perchè io non me lo posso permettere?

    Ecco, questo minestrone per poi specificare che: non credo che gli Ultras siano buona cosa per il mondo, né che le attuali manifestazioni organizzate sconvolgeranno il sistema. Però mia madre, e la sua gente, dovranno farsene una ragione, che chi mena è gente da strada, gente da borgata. Quella gente per cui loro lottavano e (dicono?) di lottare, che però fa un po' schifetto con quella barba da tre giorni. Se mai una rivoluzione, o un atto violento può essere, sarà da parte di gente del genere, da una classe emarginata e rimpiazzata dagli immigrati di sorta.

    Mi scuso per la relativa pochezza di contenuti, mi rendo conto di aver tracciato un semplice contorno.
    Xenos, tirane fuori il succo.
    Ma non è un libro di aforismi (meglio citazioni) ad un libro mai scritto, ma lo farò, un giorno, quando sarò in grado. Ad imitazione.

  5. #5
    Utente L'avatar di Eddy'90
    Registrato il
    05-05
    Località
    a Dreamland
    Messaggi
    12.852
    Il duomo in testa a B. non è definibile come violenza politica, se ne è già discusso.
    Più in generale, vi sorprenderebbe sapere che nel passato la politica veniva associata alla forza fisica, anzi, il monopolio della violenza era la DEFINIZIONE del potere politico, secondo una moltitudine di filosofi politici. All'atto pratico, basta analizzare la storia degli stati liberali prima e, in minor misura, la storia degli stati moderni, per vedere che la violenza viene spesso e volentieri utilizzata in modo quantomeno disinvolto come strumento di repressione nei riguardi del ''crimine'' (un termine che andrebbe definito meglio, in realtà). A mio parere, vale la massima che ''la violenza è l'ultima risorsa degli incapaci'', è sempre possibile sostituire l'isolamento dalla società, quando è necessario, alla violenza fisica. Ad esempio, quando Osama Bin Laden venne ucciso, non riuscivo a condividere la gioia che vedevo, beh, dovunque. C'era bisogno di farlo fuori? Non si sarebbe potuto imprigionare e buttare la chiave? Anyway, se vuoi saperne di più di queste questioni ti invito a leggere la Teoria generale della politica, di Norberto Bobbio; è un libro di testo universitario, ma è molto completo.
    [...] perché quando quando l'interesse personale di un individuo viene anteposto a quello di un'intera nazione, prima o poi giunge il momento dei rendiconti.

  6. #6
    Bannato
    Registrato il
    06-11
    Messaggi
    241
    la violenza genera solo violenza quindi non è mai desiderabile in politica e non. la semplice condanna della violenza però è un gesto puramente formale, mi pare ovvio. ogni singolo cittadino dovrebbe nel possibile sforzarsi in direzione di un mondo meno violento. a me poi turbano molto quei programmi politici dove si trovano sempre a litigare. capisco che siano interessanti e facciano audience, però insomma..

  7. #7
    il tristo recensore L'avatar di Xenos
    Registrato il
    08-10
    Messaggi
    2.084
    Citazione Adeisidaemon Visualizza Messaggio
    Questo perchè credo che la "violenza" sia stata assolutamente relativizzata.
    La società italiana è una società a scarsissimo tasso di violenza, nonostante le risse in discoteca, insomma.
    La violenza è diventato un ente lontano, una paura associabile allo stravolgimento della propria quiete. Il peso della violenza non è concretizzabile perchè non si conosce la violenza. E' quasi più facile citare il comunista che tira il duomo a Silvio che gli ormai obsoleti gulag, troppo poco mediatici e molto molto lontani. Che poi, erano pure slavi, voglio dire, sai che importa loro.

    Il fenomeno più preoccupante però è quello dell'imborghesimento involotario delle sinistre.
    Ora, io tirerò fuori la mia faccenda personale, perchè non è problema.
    Posso dire senza dubbi che, insomma, le mie origini genealogiche abbiano a pieno usufruito del boom economico.
    Grazie al quale, i miei genitori son potuti diventare insegnati, mio nonno ha raccimolato con un poco di fortuna della grana, e ha trasformato la sua progenie in una classica famiglia medio borghese.
    Bene, gettate le basi, parlerei di mia madre e di mio padre. Anzi, preferirei solo di mia madre, perchè mio padre è un rassegnato che ci crede ancora, tutto sommato.
    Ecco, lei sente il suo buon animo di donna di sinistra. Mi ha dato più volte del fascista insomma, anche se credo non abbia mai ben capito la mia posizione. Le ho parlato un po' di Evola una volta, e non l'ha presa bene.
    Bene, dovresti vederla, da quando sa che ho la pessima abitudine di scegliermi gli amici tra gente da stadio e da bar. Andare allo stadio, ad esempio, è stato un duro colpo per lei. D'altra parte, se n'è fatta una ragione, ma son delinquenti, ma fanno casino, ma. Poi ogni tanto si va che c'è la manifestazione. E se è in televisione ok, le cose stanno bene.
    Dille che ci vado io. Che poi non ci vado, perchè ho amici e nemici, però son più gli amici nonostante i brutti scherzi che tiro, e allora se passo di lì, accienti, che onta. 'Sto figlio che non sta fermo. Questa casa che cade a pezzi. L'amica che ha comprato la borsa, e perchè io non me lo posso permettere?

    Ecco, questo minestrone per poi specificare che: non credo che gli Ultras siano buona cosa per il mondo, né che le attuali manifestazioni organizzate sconvolgeranno il sistema. Però mia madre, e la sua gente, dovranno farsene una ragione, che chi mena è gente da strada, gente da borgata. Quella gente per cui loro lottavano e (dicono?) di lottare, che però fa un po' schifetto con quella barba da tre giorni. Se mai una rivoluzione, o un atto violento può essere, sarà da parte di gente del genere, da una classe emarginata e rimpiazzata dagli immigrati di sorta.

    Mi scuso per la relativa pochezza di contenuti, mi rendo conto di aver tracciato un semplice contorno.
    Xenos, tirane fuori il succo.
    Ma non è un libro di aforismi (meglio citazioni) ad un libro mai scritto, ma lo farò, un giorno, quando sarò in grado. Ad imitazione.
    Ma io non credo, sai, che le sinistre si siano imborghesite. Le sinistre sono sempre state cripto-borghesi, storicamente. Nella misura in cui borghesia significa dominio del contingente sul trascendente e dell'economico sul politico. Il fardello della libertà - nella misura in cui non la si confonde con la libertà di guardare American Gladiators, per dirla con Bill Hicks - è sempre stato un faredello aristocratico. Gli assassini di Cesare erano aristocratici che volevano salvare la libertà dal popolo, non per il popolo. Ma anche le dottrina del partito-avanguardia è una dottrina de facto aristocratica. All'opposto, tutte le dottrine che si risolvono del tutto nell'immanente - cioè, tutte le sinistre tranne quella mistica della rivoluzione permanente - sono suscettibili al compromesso vantaggioso che è la cifra di fondo della borghesia.

  8. #8
    Utente L'avatar di Adeisidaemon
    Registrato il
    05-10
    Messaggi
    4.274
    Citazione Xenos Visualizza Messaggio
    Ma io non credo, sai, che le sinistre si siano imborghesite. Le sinistre sono sempre state cripto-borghesi, storicamente. Nella misura in cui borghesia significa dominio del contingente sul trascendente e dell'economico sul politico. Il fardello della libertà - nella misura in cui non la si confonde con la libertà di guardare American Gladiators, per dirla con Bill Hicks - è sempre stato un faredello aristocratico. Gli assassini di Cesare erano aristocratici che volevano salvare la libertà dal popolo, non per il popolo. Ma anche le dottrina del partito-avanguardia è una dottrina de facto aristocratica. All'opposto, tutte le dottrine che si risolvono del tutto nell'immanente - cioè, tutte le sinistre tranne quella mistica della rivoluzione permanente - sono suscettibili al compromesso vantaggioso che è la cifra di fondo della borghesia.
    Ma tutto questo ed altro, e non ne metto in dubbio una parola.
    La mia voleva essere una puntualizzazione sui modi, sulle espressioni più intime e quotidiane di una degenerazione apparente.
    Insomma, mi riferivo non ad un lato esclusivamente economico quanto ad una forma caratteriale ed estetica di classe.

  9. #9
    GDRista und Metaller L'avatar di *"Lord"*
    Registrato il
    06-07
    Località
    Very Siciliano sugnu
    Messaggi
    3.315
    Un thread decente! Wow!

    Per come la penso io, la repressione della violenza di cui tu parli è uno strumento del potere. La prova? Mentre a noi poveri mortali è negata ogni forma espressiva vagamente violenta, agli Dei lassù, nei loro uffici di cristallo, è concessa eccome. Certo, velatamente, nascostamente, senza responsabilità individuali (altrimenti sarebbe facile capire CHI e DOVE, come ai vecchi tempi), sistematizzata e occulta, però sempre attiva.

    La violenza è sbagliata, ci dicono, ma la nostra. E mentre noi ci reprimiamo, altri son abbastanza furbi da non farlo, e approfittarne.

    Quindi in questo senso vanno valutati i valori "democratici" coltivati sapientemente dalla classe politica. Un popolo incapace di essere violento, quando gli altri lo sono, è un popolo di schiavi. E non parlo solo di violenza fisica, ovviamente. Basta vedere i pestaggi mediatici a cui vengono sottoposti di tanto in tanto certi personaggi, e ai quali non si può reagire in nessun modo.

    Quindi o si recupera velocemente la capacità di essere violenti o si estirpa anche la violenza altrui. In quest'ultimo caso ci troveremmo in una dimensione davvero nuova e dove son necessari strumenti nuovi, nel primo torneremmo ad uno scenario pre-democratico, e anche qua non so dove finiremmo.

    In ogni caso la capacità di dire "NO" e di opporsi con tutte le proprie forze, lecite e illecite, è fondamentale, specialmente se chi decide cosa sia lecito o meno è il nemico. Oppure rassegnazione e indolenza, e passa la paura.
    Redemption: La progenie continua a difficoltare.

    I miei post si basano su dati tangibili e ben formattati

  10. #10
    helgast
    Ospite
    La violenza progettuale, programmatica, politica è uno strumento senza altro metro che la sua efficacia, mi verrebbe da dire.


    A me non va giù il discorso "è la democrazia che cerca di tutelarsi", però.
    La violenza è rigettata prima a livello individuale che collettivo. Quando diventa invasiva, dico, quando entra in casa. Quando c'è la guerra civile, ovvero quando un sistema è sul serio in crisi.
    Quando un sistema è davvero in pericolo regredisce agli individui, e sono questi che rifuggono la violenza.
    Sì, la condanna retorica delle scaramucce gioverà al sistema vigente, ma in via indiretta, e nelle vere crisi a dominare (numericamente dico, nella popolazione) è il terrore atavico della violenza stessa. Spontaneamente, senza progetto, senza sistema, a dire il vero senza vedere più in là del proprio naso.
    Il che significa gettarsi nel "ventre della balena" e rimanerci finché non è passata la tempesta.
    Le frasette di rito contro la violenza fioriscono quando la violenza, quella vera, non c'è.

    Pensate a tutte le "zone grigie" della storia. Gente che, semplicemente, non vuole saperne di finire in un fosso. Sono enormi, sono ovunque, dall'Atene post-oligarchica a De Felice a Pavese che rabbrividisce perché scambia i tronchi per cadaveri.
    A ben vedere è quasi tutto il mondo che viene messo tra parentesi quando la violenza scoppia. E se questa porta a qualcosa (un nuovo "ordinamento", mettiamola così), questa gran parte del mondo, dopo essere stata alla finestra, vi è immediatamente reintegrata (dalla parte di chi ha vinto: il "demos in esilio", Resistenza patriottarda, ecc.) in quanto linfa vitale dello stesso.
    Ultima modifica di helgast; 14-07-2011 alle 22:44:22

  11. #11
    Zererico
    Ospite
    Ad esempio, quando Osama Bin Laden venne ucciso, non riuscivo a condividere la gioia che vedevo, beh, dovunque. C'era bisogno di farlo fuori? Non si sarebbe potuto imprigionare e buttare la chiave?
    Credo che li sul momento i militari piuttosto che lasciarsi ammazzare avessero preferito la via più semplice, eh. Che poi gli americani siano scoppiati in un enorme festa, è insito nella profonda paura che l'11 Settembre ha provocato. E' stato come liberarsene.

  12. #12
    il tristo recensore L'avatar di Xenos
    Registrato il
    08-10
    Messaggi
    2.084
    Citazione un keats incompleto Visualizza Messaggio
    la violenza genera solo violenza quindi non è mai desiderabile in politica e non. la semplice condanna della violenza però è un gesto puramente formale, mi pare ovvio. ogni singolo cittadino dovrebbe nel possibile sforzarsi in direzione di un mondo meno violento. a me poi turbano molto quei programmi politici dove si trovano sempre a litigare. capisco che siano interessanti e facciano audience, però insomma..
    Ecco, questo post esemplifica il pensiero mainstream. Eppure, dire che la violenza genera altra violenza è un discorso karmico, non politico o storico. La violenza programmatica, incessante di Roma non ha generato altra violenza, ha generato la pax romana (che la si voglia giudicare "solitudo", poi, è un altro discorso). L'estremo assoluto della violenza umana, il bombardamento atomico, ha, bene o male, protetto il mondo da un terzo conflitto mondiale. Credo di poter concordare con Helgast nella sua formulazione quasi klausewitziana del problema: il giudizio sulla violenza si risolve tutto nella sua efficacia.

  13. #13
    Utente L'avatar di sarrasine
    Registrato il
    06-10
    Messaggi
    1.603
    la violenza fisica è un dispositivo di potere particolarmente scadente in una società a capitalismo avanzato.


    ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊
    ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊
    ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊
    ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊

  14. #14
    il tristo recensore L'avatar di Xenos
    Registrato il
    08-10
    Messaggi
    2.084
    Citazione sarrasine Visualizza Messaggio
    la violenza fisica è un dispositivo di potere particolarmente scadente in una società a capitalismo avanzato.
    mah... la violenza fisica è un dispositivo scadente in società spersonalizzate. In Estasia la violenza ha infiniti bersagli, che è come dire che non ne ha nessuno. Ma io credo che in una società aydnrandiana la violenza conservi una certa innegabile forza.

  15. #15
    Utente L'avatar di sarrasine
    Registrato il
    06-10
    Messaggi
    1.603
    Citazione Xenos Visualizza Messaggio
    mah... la violenza fisica è un dispositivo scadente in società spersonalizzate. In Estasia la violenza ha infiniti bersagli, che è come dire che non ne ha nessuno. Ma io credo che in una società aydnrandiana la violenza conservi una certa innegabile forza.
    i regimi a capitalismo avanzato, però, non hanno niente a che vedere con la società aynrandiana. la violenza fisica è un dispositivo scadente in società spersonalizzate mi pare una boutade un po' miope-cretina-hurrdurr, invece. ora, assunto che il discorso sarebbe ben più vasto di così (è impossibile esaurire un argomento come la personalità, e la sua eventuale presenza percentuale, finissimamente precipitata, nella società) credo si possa legittimamente dire che una società a capitalismo avanzato sia una società spersonalizzante. questo perché la spersonalizzazione è una strategia ok, al contrario della violenza fisica (infatti si escludono, no? me lo assicuri tu)


    ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊
    ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊
    ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊
    ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊ब̊̉̊̉̊̉̊̉̊

Pag 1 di 2 12 UltimoUltimo

Regole di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •