«Staje luntana da stu core,
a te volo cu 'o penziero:
niente voglio e niente spero
ca tenerte sempe a fianco a me!
Si sicura 'e chist'ammore
comm'i só sicuro 'e te...
Oje vita, oje vita mia...
oje cor 'e chistu core...
si stata 'o primmo ammore...
e 'o primmo e ll'ùrdemo sarraje pe' me!»
Camillo Ciano (Crotone, prestito con diritto di riscatto) Luca Cigarini (Atalanta, prestito) Nicolao Dumitru (Empoli, prestito) Erwin Hoffer (Eintracht Frankfurt, prestito con diritto di riscatto)
Lorenzo Insigne (Pescara, prestito)
Crescenzo Liccardo (Portogruaro, prestito) Raffaele Maiello (Crotone, prestito con diritto di riscatto per la metà) Daniele Mannini (Siena, comproprietà) Fabiano Santacroce (Parma, prestito con diritto di riscatto per la metà) Luigi Vitale (Bologna, prestito)
ROMA - Questa lettera è un virtuale giro di campo. Di ringraziamento. Non l’ho fatto sei giorni fa al San Paolo, in occasione della partita con la Lazio, per ringraziare i napoletani per le manifestazioni di affetto che mi hanno riservato in occasione del mio ritorno a Fuorigrotta, dove insieme abbiamo vissuto tante emozioni. Ho ascoltato le voci e gli applausi dei miei vecchi tifosi, dal campo li ho visti alzarsi in piedi quando sono passato davanti a loro per raggiungere la panchina. Mi sono commosso, lo dico anche a distanza di giorni, perché i sentimenti forti e leali non durano pochi minuti.
Grazie, Napoli. Per l’affetto che mi hai dimostrato non soltanto domenica, ma in cinque anni di lavoro. La gente ha capito e apprezzato quanto abbiamo fatto. Da allenatore della Lazio, quindi da avversario, ho avuto la conferma di quanto forte sia l’attaccamento dei tifosi al Napoli. Dopo i nostri due gol, in altri stadi si sarebbero ascoltati fischi al primo passaggio sbagliato e invece no, il sostegno dei napoletani è stato ancor più convinto, decisivo per la rimonta.
È questo uno dei segreti dello straordinario campionato del Napoli e della sua impressionante regolarità. Non voglio tornare sulla partita e sugli episodi che l’hanno accompagnata. Ho metabolizzato tutto, da quanto è accaduto in campo alle parole ascoltate dopo. Mi sento gratificato per aver ricevuto tante manifestazioni di affetto
e per aver visto i frutti del lavoro avviato tanti anni fa.
Quanto sono cresciuti Lavezzi, Hamsik, Gargano, Pazienza, Gargano. Quanto è migliorato Paolo Cannavaro. E che forza fisica ha Yebda, che avevo segnalato quando era un giocatore del Benfica. Ai miei tempi, lavoravamo sul mercato per un esterno sinistro e una punta: il Napoli li ha trovati e sono di grande valore. Mi fa piacere che vi sia la mia impronta perché siamo partiti dalla polvere, dai campi di C, e adesso il Napoli lotta meritatamente per lo scudetto.
Non si può non essere soddisfatti sotto l’aspetto sentimentale, rilevando la crescita della squadra grazie agli investimenti di De Laurentiis e al lavoro di Mazzarri. Un’ora prima della partita Aurelio è entrato negli spogliatoi della Lazio. Gli ho detto: ”Qui non voglio nemici, però tu non lo sarai mai”. Tempo fa mi aveva proposto un ruolo da dirigente nel Napoli, però io continuo a sentirmi un uomo di campo e mi sento a mio completo agio da allenatore nella Lazio: è questo il mio mestiere.
Gli amici napoletani mi hanno fatto i complimenti per la prestazione della Lazio al San Paolo e poi mi hanno chiesto: Edy, ce la faremo per lo scudetto? Dovete crederci perché tutto è possibile con quei tre davanti e con l’equilibrio tattico. Però sarebbe una trionfale stagione anche se il Napoli arrivasse secondo o terzo, in Champions League.
- RastaMan vibration yeah - "Bob Marley. Il quale suonava, cantava, amava, fumava erba, e giocava a calcio. Anche nelle pause fra una prova e un concerto, come avvenne quella famosa volta che venne in tournée a Milano. Mentre aspettava di esibirsi davanti a ottantamila che provavano a essere più fumati di lui, "spallonava" felice sul prato di San Siro assieme ad amici e compagni di musica. Mi viene da rammentarlo sempre più spesso, in un presente che per il calcio non smette di essere triste, avvelenato, venduto, e privo di poesia."
- RastaMan vibration yeah - "Bob Marley. Il quale suonava, cantava, amava, fumava erba, e giocava a calcio. Anche nelle pause fra una prova e un concerto, come avvenne quella famosa volta che venne in tournée a Milano. Mentre aspettava di esibirsi davanti a ottantamila che provavano a essere più fumati di lui, "spallonava" felice sul prato di San Siro assieme ad amici e compagni di musica. Mi viene da rammentarlo sempre più spesso, in un presente che per il calcio non smette di essere triste, avvelenato, venduto, e privo di poesia."
- RastaMan vibration yeah - "Bob Marley. Il quale suonava, cantava, amava, fumava erba, e giocava a calcio. Anche nelle pause fra una prova e un concerto, come avvenne quella famosa volta che venne in tournée a Milano. Mentre aspettava di esibirsi davanti a ottantamila che provavano a essere più fumati di lui, "spallonava" felice sul prato di San Siro assieme ad amici e compagni di musica. Mi viene da rammentarlo sempre più spesso, in un presente che per il calcio non smette di essere triste, avvelenato, venduto, e privo di poesia."
la provincia più grande della campania? ma dove comunque che stronzata
assurdo che cavani vada in nazionale, uruguay di sto cazzo. manco fosse l'uomo della provvidenza, quando va in nazionale gli fanno pulire i cessi al posto di baciargli i piedi
la provincia più grande della campania? ma dove comunque che stronzata
la è di gran lunga
- RastaMan vibration yeah - "Bob Marley. Il quale suonava, cantava, amava, fumava erba, e giocava a calcio. Anche nelle pause fra una prova e un concerto, come avvenne quella famosa volta che venne in tournée a Milano. Mentre aspettava di esibirsi davanti a ottantamila che provavano a essere più fumati di lui, "spallonava" felice sul prato di San Siro assieme ad amici e compagni di musica. Mi viene da rammentarlo sempre più spesso, in un presente che per il calcio non smette di essere triste, avvelenato, venduto, e privo di poesia."
Show di De Laurentiis in tv: dà ragione a Moratti e attacca Berlusconi NAPOLI - Aurelio De Laurentiis sta con Massimo Moratti nelle lamentele sugli errori arbitrali. A sorpresa, il presidente del Napoli ha colto l'occasione delle proteste dell'Inter per il rigore concesso alla sua squadra per tornare su un tema a lui caro, l'introduzione della tecnologia.
«Ci siamo tutti inquietati con gli arbitri - ha detto De Laurentiis, ospite di Carlo Paris a «5' di recupero» su Rai1 - È toccato a me, è toccato all'amico Zamparini, all'amico Lotito. Fa bene Moratti, da deluso, a lamentarsi. Il problema però è a monte. Siamo negli anni della tecnologia, non si può essere governati da un settantacinquenne (il presidente della Fifa Blatter, ndr). E mi auguro non ci sia nulla dietro».
Di fronte ai timori che nuove polemiche sugli arbitraggi riaccendano rischi di violenze tra tifosi, De
Laurentiis ha replicato: «Non credo, in questi anni è cresciuta molto la mentalita». Poi, le ambizioni del Napoli: «Scudetto? Con Mazzarri lavoro da tre anni, la nostra linea è ”partita dopo partita”. Altrimenti si creano situazioni che possono far male, o provocare delusioni. Diciamo - la conclusione di De Laurentiis - che la mia squadra è da primi cinque posti. Poi negli ultimi due mesi ci sarà la suspence...».
Infine, Maradona: «Diego? Welcome. Più volte, con Salvatore Bagni, abbiamo cercato la via per un suo ritorno a Napoli, anche per un match di esibizione con i grandi di questa squadra. Ma lui ha un problema aperto col fisco italiano, è questo l'impedimento». Il presidente del Napoli ha infine criticato il capo del governo Silvio Berlusconi, patron del Milan, per la legge sugli stadi che non si sblocca. E per le sue dichiarazioni di sabato.
«È strano che quelle cose le abbia dette Berlusconi», ha osservato il presidente del Napoli a proposito delle dichiarazioni del premier che a Milanello aveva parlato di ostacoli burocratici per costruire nuovi stadi. «Ci sta facendo una grandissima brutta figura - ha aggiunto De Laurentiis - Mi ha sorpreso che abbia detto quelle cose, dopo tante volte che ha fatto il presidente del consiglio e con venti anni da presidente Milan dove ha fatto benissimo. Mi crea disagio sentirlo, lui ne ha i mezzi e dunque dovrebbe creare un modello inglese. E invece, attraverso il sottosegretario Crimi, ha fatto una legge che è ferma lì da tre anni».
Dice che c'è rimasto sulo 'o mare | Io sono la gomma, tu la colla
Che ne pensate di Benatia? A me piace tanto, è un 87 con moltissime qualità e margini di crescita. Metterebbe in panchina il capitano e alzerebbe il livello della difesa. Certo, se l'alternativa è Subotic non ci sono cazzi, ma considerando che il secondo costa più di venti milioni e può prendere dai 2 ai 4 milioni nelle big europee, credo sia già fuori portata.
Che ne pensate di Benatia? A me piace tanto, è un 87 con moltissime qualità e margini di crescita. Metterebbe in panchina il capitano e alzerebbe il livello della difesa. Certo, se l'alternativa è Subotic non ci sono cazzi, ma considerando che il secondo costa più di venti milioni e può prendere dai 2 ai 4 milioni nelle big europee, credo sia già fuori portata.
Penso che mi fa ridere Repubblica che oggi titola "Isla e Benatia i nuovi campioni" quando il primo lo conosciamo da anni e il secondo ha fatto un campionato incredibile l'anno scorso. E non credere che costi meno di Subotic
Dice che c'è rimasto sulo 'o mare | Io sono la gomma, tu la colla
e non credere, con tutto il rispetto, che Subotic sia una alternativa possibile
- RastaMan vibration yeah - "Bob Marley. Il quale suonava, cantava, amava, fumava erba, e giocava a calcio. Anche nelle pause fra una prova e un concerto, come avvenne quella famosa volta che venne in tournée a Milano. Mentre aspettava di esibirsi davanti a ottantamila che provavano a essere più fumati di lui, "spallonava" felice sul prato di San Siro assieme ad amici e compagni di musica. Mi viene da rammentarlo sempre più spesso, in un presente che per il calcio non smette di essere triste, avvelenato, venduto, e privo di poesia."