Gus Van Sant - Restless
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Visualizzazione risultati da 1 a 15 di 21

Discussione: Gus Van Sant - Restless

Cambio titolo
  1. #1
    Motörheadbanger L'avatar di Conte Olaf
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    Gus Van Sant - Restless



    Titolo originale: "Restless"
    Titolo italiano: "L'amore che resta"
    Regia: Gus Van Sant (Elephant, Paranoid Park, Will Hunting)
    Soggetto e Sceneggiatura: Jason Lew
    Interpreti: Mia Wasikowska (Alice in Wonderland, Jane Eyre), Henry Hopper (figlio di Dennis Hopper)
    Colonna sonora: Danny Elfman (si, lo conoscete)

    Gus Van Sant racconta con pudore e irriverenza
    una singolare storia d'amore
    tra un ventenne orfano e una coetanea malata di cancro.
    Poetico, malinconico e mai ricattatorio,
    tratto da una pièce treatrale di Jason Lew,
    il film è dedicato a Dennis Hopper.

    Che ne pensate? Qualcuno di voi l'ha visto a Cannes? Vi è piaciuto? Andrete a vederlo? Vi ispira? Ve ne frega qualcosa?

    Teoricamente dovrebbe essere uscito il 7 Ottobre, anche se nelle sale e nelle multisale per il momento non mi pare di averlo visto in programma, perlomeno dalle mie parti (dove di cinema e cinemini ce ne sono in abbondanza e di solito da una parte o dall'altra passa ogni cosa).

  2. #2
    Dante989
    Ospite
    Per ora ha avuto una distribuzione orrenda, nella mia regione è solo in un multisala XD
    Si spera la amplino venerdì, mi incuriosiva (anche se 'sto periodo di bella roba ce n'è davvero a bizzeffe).

  3. #3
    Raoul Duke L'avatar di Intrinseco
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    Anche da me niente. Non amo molto Van Sant ma quando non cerca a tutti i costi di fare l'autore lo tollero di più, quindi un pò di interesse c'era.

  4. #4
    Utente L'avatar di FalcoNero
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    Io lo vorrei tanto vedere ma ho paura che dovrò trascinare i miei amici per i capelli...

  5. #5
    en plein air L'avatar di Labyrinth
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    Concordo con Intrinseco. A mio parere uno dei film migliori del Van è Milk, ed è tuttosommato abbastanza "mainstream", per un regista del genere. Poi a me è piaciuto anche Elephant, ma mi considero una persona noiosa
    Non è una memoria, guardati, se non ricordi quasi nulla nel nume delle cose, ma quale fiume, la memoria non c'entra, se ricordi qualcosa a volte certo a volte incerto, nitido, falsificato, falsificante, dunque è soltanto il presente movimento al presente


  6. #6
    Dante989
    Ospite
    Citazione FalcoNero Visualizza Messaggio
    Io lo vorrei tanto vedere ma ho paura che dovrò trascinare i miei amici per i capelli...
    Ah guarda, io è da un mese che vado al cinema almeno una volta a settimana da solo

  7. #7
    Viola L'avatar di Ippolita
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    12.219
    A me i film di Van Sant che ho visto son piaciuti praticamente tutti. Anche Elephant: si vede che sono una persona noiosa pure io^^

    Ciò che mi inibisce di questo è la trama: disadattati, moribondi, love story singolare...
    Anche le puntualizzazioni "poetico, malinconico e mai ricattatorio" (chissà a chi appartiene il commento) non lasciano ben sperare.
    It shall be engraved upon your soul!
    Divine Assault!
    Nibelung Valesti!

    Great Gami Gami Devil

  8. #8
    Motörheadbanger L'avatar di Conte Olaf
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    Citazione Ippolita Visualizza Messaggio
    Anche le puntualizzazioni "poetico, malinconico e mai ricattatorio" (chissà a chi appartiene il commento)
    Appartiene alla rivista gratuita che si trova nei multisala.. effettivamente potevo fare a meno di inserirla nell'op.. ma era per mettere qualcosa..

  9. #9
    Ferro88
    Ospite
    Mi sa tanto di "I passi dell'amore". Ergo lo guarderò sono un inguaribile romanticone.

  10. #10
    Utente L'avatar di Marcus
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    Io questo periodo sto recuperando i suoi film,molto interessato a restless peccato che dovrò penare per vederlo al cinema.

  11. #11
    Unravel
    Ospite
    Mi sa tanto di già visto, credo che non lo vedrò.

  12. #12
    La traduzione del titolo è accademicamente orrida , in ogni caso mi stuzzica, ovviamente dovrò aspettare il dvd vista la distribuzione der menga

  13. #13
    Motörheadbanger L'avatar di Conte Olaf
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    Con enorme rammarico devo ammettere che pure dalle mie parti la distribuzione non mi concede la possibilità di vederlo.. se le mie informazioni sono corrette, il film in Veneto non viene trasmesso.. e in Friuli c'è solo un cinema che si vanta di avere l'esclusiva regionale sul film.. insomma dovrei cambiar regione..

    Intanto, una recensioncina scovata online (di ieri, non da Cannes)
    Spoiler:
    Nel suo ultimo lavoro, Gus Van Sant torna a soffermarsi sui giovani e sulle loro problematiche. La trama non è nuova al grande schermo, incentrata sulla coesistenza di amore e morte. Ma il regista ha uno sguardo originale ed è coadiuvato da un buon soggetto e da un’altrettanto valida sceneggiatura, firmata da Jason Lew e inizialmente destinata al teatro. I protagonisti sono due adolescenti le cui vite sono precocemente segnate dalla morte, per motivi diversi: lui ha perso i genitori in un incidente, lei è gravemente malata. È sulla base di questa similitudine che avviene il loro incontro. Ciascuno di loro si confronta con la morte ogni giorno, a modo suo, cercando di trovare un sistema per affrontarla e continuare a vivere.
    Il protagonista maschile – Enoch/Henry Hopper, figlio del celebre Dennis cui il film è dedicato – è un giovane isolato, senza amici, che “si allena” alla morte imbucandosi ai funerali altrui, sperando così forse di abituarvisi, o di imparare dall’osservazione del dolore degli altri come affrontare il proprio. È alto, magro, veste sempre di nero, vive in una casa scura, con una zia che veste anche lei di nero. Forse, vorrebbe essere morto lui stesso. L’unica relazione che Enoch coltiva è quella con il fantasma di un kamikaze giapponese della seconda guerra mondiale, che lo segue ovunque. La protagonista femminile, Annabel/Mia Wasikowska, all’opposto di Enoch, ha una grande gioia di vivere, veste con abiti colorati e dalle fantasie particolari, non si vuole deprimere, non vuole lasciarsi abbattere, nonostante la morte le sia già vicina. I due s’incontrano e insieme, aiutandosi l’un l’altro, cercano e in qualche modo riescono ad affrontare qualcosa di difficile ed estremo, come può essere la morte per due adolescenti.

    Per Enoch la storia d’amore con Annabel sarà occasione di crescita: capirà che non ci si abitua mai, che non esistono antidoti, scorciatoie o soluzioni di comodo alla morte, che non si può non soffrirne, si può solo accettarla come parte della vita. E poiché non siamo comunque al riparo dalla sofferenza, anziché isolarsi, è comunque meglio vivere con gli altri la propria esperienza.
    La forza del film però, al contrario di quanto si potrebbe pensare, è quella di non essere didascalico o patetico, di non puntare sul melodramma. Van Sant tratta il tema in modo intelligente, riuscendo a tenersi quasi sempre lontano dalla retorica, anche grazie a un uso consistente dell’ironia, come quella che esercita con tutta evidenza in un paio di sequenze (molto divertente quella delle “death scenes”), ironizzando sull’approccio melodrammatico a questo tipo di storie. I dialoghi sono asciutti ed essenziali e al posto di frasi retoriche si preferiscono allusioni e silenzi.
    L’interpretazione dei due protagonisti è misurata ed efficace. Hopper ci regala a volte uno sguardo assente, perso nel vuoto del suo isolamento, ma più spesso rende con spontaneità, assieme alla Wasikowska, quella voglia di normalità che li caratterizza entrambi. Wasikowska, col suo volto angelico e sbarazzino al tempo stesso, incarna in modo convincente un’apparente ingenuità, estrema difesa nei confronti di ciò che l’attende.


    Van Sant non cerca ciò che potrebbe facilmente colpire lo spettatore, per tenerlo avvinto alla storia, come l’esibizione della sofferenza o della malattia, ma punta proprio sulla ricerca della normalità. Ne risulta un racconto che si muove sul filo della leggerezza, su un argomento “pesante”. Il regista riesce così a far rimettere in tasca fazzoletti intonsi a chi si era preparato “al peggio”. Particolarmente efficaci in questo senso alcuni espedienti di sceneggiatura, come la figura del fantasma Hiroshi: una sorta di saggio venuto dall’al di là, che accompagna Enoch e lo consiglia, ma allo stesso tempo, suo amico, complice e sodale. Nel film c’è, sì, una storia d’amore, c’è una riflessione profonda sul tema della morte, il tutto però filtrato da un’ottica disincantata ed ironica. Il regista si muove abilmente tra questi due poli, come tra una matrice americana e un “mood britannico”, che può ricordare pellicole come Another Year di Mike Leigh. Lo stesso fa con la scelta della colonna sonora, che si apre coi Beatles e si chiude con la voce di Nico. La pellicola è prodotta da Ron Howard e da sua figlia Bryce.


    Citazione Wave of Mutilation Visualizza Messaggio
    La traduzione del titolo è accademicamente orrida
    Ci stanno abituando bene qui in Italia.. ma prima o poi salteranno fuori i nomi e dovranno pagarla.. uno a uno gliela faremo pagare.. partendo da quello che tradusse "Eternal sunshine of the spotless mind" e via via li puniremo tutti in modo esemplare..

  14. #14
    Think different L'avatar di Nickelback
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    Sono parecchio in ritardo per dare un mio giudizio sul film? Fottesega.

    A me è piaciuto molto, la scena in cui Hiroshi legge quella che sarebbe dovuta essere una lettera d'addio alla sua amata è bellissima. Per non parlare del finale... sarà anche scontato, ma bello. Bello.
    SO: Windows 10 - Alimentatore: XFX ProSeries 550W Core Edition - CPU: AMD FX8320E - RAM: 8 GB DDR3 1600MHz - VGA: ATI Radeon R9 270X 2 GB RAM, MB: Gigabyte GA-970A-UD3P - Monitor: Asus VC239H 23'' - Case: Cooler Master K281

    ... e sul binario stava la locomotiva, la macchina pulsante sembrava fosse cosa viva, sembrava un giovane puledro che, appena liberato il freno, mordesse la rotaia con muscoli d'acciaio, con forza cieca di baleno, con forza cieca di baleno...

  15. #15
    Utente Distopico L'avatar di darkgiulio93
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    Pomezia_RM
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    Ma su Sky mi pare di averlo intravisto, ricordo proprio la scena che c'è come immagine del video

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