Sull'ora fatale
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Discussione: Sull'ora fatale

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  1. #1
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    Sull'ora fatale

    [[Premessa: non è come l'altro topic sulla morte, la domanda è una e diversa]]

    "L'ora fatale segue l'uomo fino al momento della sua morte, poi lo abbandona"

    "Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Questo considerate: se il padrone di casa sapesse in quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascierebbe scassinare la casa. Perciò anche voi siate pronti, perché nell'ora che non immaginate, il Figlio dell'uomo verrà" [Matteo 24,42]

    "L'unica misura di salvezza per gli esseri del pianeta Terra, sarebbe oggi innestare nella loro presenza un nuovo organo, analogo a quello di kundabuffer, ma dotato questa volta di proprietà tali che ciascuno di quegli infelici, durante il processo della sua esistenza, senta e prenda incessantemente coscienza della inevitabilità della propria morte, nonché della morte di tutti quelli su cui posa il suo sguardo o la sua attenzione.
    Solo questa sensazione e questa conoscenza possono attualmente annientare l'egoismo che si è definitivamente cristallizzato in loro ed assorbe la loro intera esistenza, distruggendo allo stesso tempo le conseguenze ad odiare gli altri, tendenza che determina quelle relazioni reciproche la cui esistenza è la causa principale di tutte le loro anomalie [...]" [G.I.G: I racconti di Belzebù a suo nipote]

    Le persone parlano della morte degli altri come se fosse qualcosa che non li riguarda (basta osservarsi mentre succede per rendersene effettivamente conto).

    La domanda è: perché l'uomo ordinario non prende in considerazione l'idea che la morte, effettivamente, può arrivare da un istante all'altro, e continua invece a farsi "viaggi mentali" sul suo futuro (e passato), sulla sua vita, sulla sua vecchiaia, ecc,ecc... invece di vivere l'istante, il presente, il qui e ora?

  2. #2
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    La morte può arrivare da un momento all'altro, per tutti, ma che non puoi prevedere quando sarà... Se fosse fra 80 anni che fai? Ti giri i pollici per 80 anni fino a che non muori?

    Uno vive la propria vita come meglio crede, poi quando capita capita..


  3. #3
    La Madonna L'avatar di Wulfila
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    Controdomanda: secondo te, cosa comporta vivere " l'adesso "? Per quanto mi riguarda, in una situazione ideale - ma tanto ideale - l'approccio all'esistenza dovrebbe essere proprio questo. Un uomo dovrebbe render grazie alla morte e alla sua migliore qualità, la sua imprevedibilità appunto, proprio perchè lo spingerebbe a render produttivo ogni istante, far uso del tempo in modo creativo, in modo da ampliare il più possibile il proprio bagaglio di esperienze per arricchirsi in quanto individuo, senza il peso di un'esistenza programmata dall'infanzia alla vecchiaia come fosse un itinerario, cosa che a mio parere ne fa perdere sensibilmente il gusto. Chiaramente, per approcciare in questo modo la vita e la morte occorrerebbero condizioni alquanto difficili da ottenere, per come funzionano le cose.

    Comunque sia, credo sia normale che si tenda a far quel che chiami ''viaggi mentali''. Pure i bambini di otto anni ormai avranno in testa l'idea che lavoreranno per poi godersi la pensione, per influenza esterna. Triste a dirsi, direi.
    Ultima modifica di Wulfila; 17-11-2011 alle 23:21:55


  4. #4
    Daniel Faraday
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    Citazione Dajezio Visualizza Messaggio
    La morte può arrivare da un momento all'altro, per tutti, ma che non puoi prevedere quando sarà... Se fosse fra 80 anni che fai? Ti giri i pollici per 80 anni fino a che non muori?

    Uno vive la propria vita come meglio crede, poi quando capita capita..
    Io aggiungerei: cosa facciamo, smettiamo di guardare i film, leggere libri, leggere fumetti, giocare videogiochi, etc, etc, perchè finiscono? Ovviamente no, e non capisco perchè questo principio non valga per la vita...

  5. #5
    Utente
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    01-07
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    Citazione Wulfila Visualizza Messaggio
    Controdomanda: secondo te, cosa comporta vivere " l'adesso "? Per quanto mi riguarda, in una situazione ideale - ma tanto ideale - l'approccio all'esistenza dovrebbe essere proprio questo. Un uomo dovrebbe render grazie alla morte e alla sua migliore qualità, la sua imprevedibilità appunto, proprio perchè lo spingerebbe a render produttivo ogni istante, far uso del tempo in modo creativo, in modo da ampliare il più possibile il proprio bagaglio di esperienze per arricchirsi in quanto individuo, senza il peso di un'esistenza programmata dall'infanzia alla vecchiaia come fosse un itinerario, cosa che a mio parere ne fa perdere sensibilmente il gusto. Chiaramente, per approcciare in questo modo la vita e la morte occorrerebbero condizioni alquanto difficili da ottenere, per come funzionano le cose.

    Comunque sia, credo sia normale che si tenda a far quel che chiami ''viaggi mentali''. Pure i bambini di otto anni ormai avranno in testa l'idea che lavoreranno per poi godersi la pensione, per influenza esterna. Triste a dirsi, direi.
    Vivere nell'adesso, per me, vuol dire:
    Essere completamente Presenti in ogni istante della propria vita, pienamente Coscienti di tutto ciò che accade all'esterno come all'interno di noi stessi
    (poi bisogna stabilire cosa vuol dire essere Coscienti per ognuno...)

    per quanto riguarda le idee e i preconcetti inculcati a forza (più o meno consciamente) nella testa di ogni essere umano a partire da quando viene a questo mondo, purtroppo è una realtà terribile, ma non per questo deve essere considerata accettabile, a mio parere

    proprio l'altro giorno è successo questo:
    campo da calcio, allenamento, l'allenatore fa "chiamate un ambulanza, non mi sento bene"...poco più tardi era spirato per un infarto.
    E tutti i suoi progetti, che fine hanno fatto?C'avrà mai pensato che sarebbe potuta finire così da un momento all'altro?

  6. #6
    La Madonna L'avatar di Wulfila
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    ha promesso grandi grazie
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    Citazione cronos555 Visualizza Messaggio
    Vivere nell'adesso, per me, vuol dire:
    Essere completamente Presenti in ogni istante della propria vita, pienamente Coscienti di tutto ciò che accade all'esterno come all'interno di noi stessi
    (poi bisogna stabilire cosa vuol dire essere Coscienti per ognuno...)
    Mi ritrovo, inoltre ciò che hai spiegato è pari pari a buona parte dell'obiettivo che si pone la meditazione. Pratichi, per caso?

    per quanto riguarda le idee e i preconcetti inculcati a forza (più o meno consciamente) nella testa di ogni essere umano a partire da quando viene a questo mondo, purtroppo è una realtà terribile, ma non per questo deve essere considerata accettabile, a mio parere
    E' normale in quanto è conseguenza dei sistemi che ci coordinano nella nostra società, tuttavia, è inaccettabile dal punto di vista meramente umano.
    E' palese che viviamo molto al di sotto delle nostre possibilità, ma d'altro canto i nostri slanci cozzano contro il metodo di organizzazione che noi stessi ci siamo imposti.

    proprio l'altro giorno è successo questo:
    campo da calcio, allenamento, l'allenatore fa "chiamate un ambulanza, non mi sento bene"...poco più tardi era spirato per un infarto.
    E tutti i suoi progetti, che fine hanno fatto?C'avrà mai pensato che sarebbe potuta finire così da un momento all'altro?
    In sostanza non conta semplicemente quanto seminiamo. Coscienti di avere dal momento della nostra nascita una spada di Damocle che ci pende sulla testa, dovremmo assicurarci di raccogliere il più e al più presto possibile. Mi dispiace per l'allenatore quindi, spero non abbia lasciato troppo da raccogliere.


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