Che ne pensate di Giuliano Ferrara e de "Il Foglio"?
Non sono mai riuscito a farmi un'idea precisa del Ferrara giornalista. Alterna momenti in cui mi sembra una persona capace di analisi profonde e acute della situazione politica attuale ad altre in cui mi sembra un dispensatore di frasi semplicistiche e provocatorie. Stessa cosa vale per il suo giornale Il Foglio, in cui mi ritrovo negli ideali conservatori e negli articoli molto interessanti che ogni tanto leggo, ma di cui a volte va oggettivamente riconosciuta la faziosità o quanto meno la discutibilità dei giudizi. Voi che ne pensate?
Il difetto di ogni conservatore è la negazione della differenza, di un pensiero, di uno stile di vita differente. Prendiamo la questione dell'aborto: non si può negare la libertà individuale di scelta in nome di valori che si possono pure condividere, perchè significa assolutizzare i propri valori, negare quelli dell'altro, negare in definitiva l'altro. Un conservatore, oggi, è un nostalgico del padre perduto. Vorrebbe ancora un padre o un dio che sia lì a dire ad ognuno come deve comportarsi nella vita, a punire e a premiare; ma l'obesità di Ferrara ci ricorda anche che esiste una diversità che ci può disturbare, infastidire ma che non possiamo negare.
Leggo le preghiere di Langone e il Manuale di Conversazione con molto piacere.
Hanno una malattia di tutti i convertiti dal comunismo del pci al centro destra e dall'anticlericalismo al teocon: devono farlo vedere, devono a tutti i costi che sono uomini diversi e nuovi che hanno cambiato idea e sono "illuminati".