Partendo da queste osservazioni riguardo a PE con Coleback...
...vi pongo questa domanda: un gioco dovrebbe valutare il nostro modo di agire e punirci se usciamo dal nostro ruolo?
Nel caso di RPG dove la libertà sta nelle capacità del pg e nel modo in cui si approccia alle situazioni, ciò avviene già in modo, in un certo senso, spontaneo. Se ad esempio in Deus Ex decido di essere un agente stealth e potenzio le skill relative ma ad un certo punto "esco dal pg", iniziando a fare Rambo, mi ritroverò con un biopotenziato inadatto alla situazione, e quindi penalizzato. La coerenza in questi casi è quindi necessaria ed i feedback al giocatore sono evidenti.
E nel caso invece di libertà relative ad allineamento, scelte morali, ecc? Se creo un pg malvagio ma poi compio azioni ragionando da buono, dovrei essere in qualche modo punito?
Personalmente, nel mio RPG ideale, direi assolutamente di si. Allo stato attuale l'unica cosa che spinge un giocatore ad interpretare in modo coerente un pg è, nella stra-grande maggioranza dei casi, il puro piacere personale. Si potrebbero benissimo compiere scelte totalmente illogiche per tutta la partita e nessun meccanismo mi punirebbe per questo, e allo stesso tempo non ho ricompense o feedback positivi nel caso mi attenga perfettamente al carattere scelto all'inizio.
Tuttavia, in un CRPG, questo per me è pura utopia. Mai un sw di gioco potrà elaborare le miriadi di sfaccettature che potrei dare alla psiche del mio alter ego, per non parlare di cambiamenti coerenti che potrebbero avvenire dopo certi eventi rilevanti durante l'avventura. E se mi metto a fare il doppio gioco? Come sa il sw se sto facendo una certa azione per piacere personale o perchè è il male minore?
In un GDR cartaceo potrei spiegare nel dettaglio al master il modo di ragionare del mio pg, giustificare le mie scelte con lui, spiegargli cosa sta pensando il mio Paladino in quel momento. Con tutte queste info, allora determinare se mi sto attendo o meno al ruolo e punirmi/premiarmi per questo sarebbe fattibile e giustissimo. Peccato che al PC sia impossibile.
L'unico modo per gestire una cosa del genere in un CRPG sarebbe di mettere a disposizione del giocatore un ristretto numero di archetipi possibili, ispirati ai classici stereotipi, e costringerlo ad attenersi a quelli (come nel caso del Paladino legale buono). Personalmente odio queste limitazioni, e preferisco cento volte avere libertà totale di interpretazione, anche al costo di non aver nessun feedback dal gioco.
Che ne pensate? Siete a favore o contro? Credete che in qualche modo in futuro sarà possibile implementare qualcosa del genere? E come?