Il Contrasto Statico è la capacità fisica del pannello di visualizzare il nero (o meglio di “spegnersi il più possibile”) in rapporto alla sua condizione opposta (“accendersi il più possibile”). Ogni tecnologia costruttiva ha una maggiore o minore capacità di effettuare questa procedura. I valori di contrasto Statico, essendo propri del pannello, sono quelli che maggiormente si avvicinano alla realtà e sono infatti incredibilmente bassi (normalmente intorno alle 600 candele per metro quadro (600:1) se rapportati a quelli del Contrasto dinamico, questo perché…
Il Contrasto Dinamico invece non ha nulla a che fare con il display e le sue tecniche costruttive, riferendosi al contrario al complesso dei sistemi di retroilluminazione forzata e artificiale, generate dalle elettroniche interne al TV e dall’aumento di intensità delle lampade ccfl o dei LED. Ma siccome devono stupirci con effetti speciali e sfoggiare specifiche mirabolanti presso i centri commerciali, le aziende mostrano quasi sempre questo valore il quale si riferisce a condizioni assolutamente incompatibili con la reale resa del pannello, in quanto irrealizzabili: si arriva a dichiarare che un display possa mostrare un contrasto pari a svariate migliaia di candele per metro quadro. La cosa paradossale in tutto ciò è che una tale “contrasto” (ed è anche fuori luogo definirlo tale) altera drammaticamente la visione delle immagini, e aumenta anche il famigerato “effetto scia” degli LCD, ovvero l’incubo di ogni azienda dall’invenzione degli orologi al quarzo allegati al fustino del Dixan a oggi.