Vi segnalo che qualche giorno fa la CGCE ha emesso una sentenza nel caso Nintendo v PC Box che può avere grande rilievo per l'industria videoludica.
Due punti sono molto interessanti:
1)In sostanza, i videogames potrebbero accedere legittimamente non solo alla mera tutela riservata al software, ma potrebbero essere tutelati anche in base alla tutela del diritto d'autore, dal momento che la Corte ne ha riconosciuto il valore di opere dell'ingegno.videogames are complex multimedia creations containing graphic and sound elements and do not consist solely of computer programs; accordingly, they fall at least in part within the scope of copyright protection conferred the Information Society Directive, and not solely within the scope of the Software Directive.
2)Il ricorso a modchips e ad altri dispositivi che potrebbero essere utilizzati per l'utilizzo di materiale scaricato, ma che al contempo consentono anche delle funzioni lecite (apps, ecc.) è considerato legittimo. Pertanto, alle hardware house non dovrebbe essere consentito di impedire la diffusione di modchips o di software (tipo homebrew) che consenta l'utilizzo delle console per scopi leciti.The CJEU’s recognition in Nintendo that modchips and similar devices may be used for non-infringing in addition to infringing purposes, and that the extent to which these devices are put to non-infringing uses is relevant to the assessment of the national courts, may afford some consolation to videogame players.
Per maggiori approfondimenti qui.
Che ne pensate? Si prospetta un futuro open per le console casalinghe?
Ovviamente bisogna vedere se e come i tribunali nazionali si uniformeranno al precedente della Corte di Giustizia.
P.S.: tra le stesse parti è pendente un giudizio innanzi al Tribunale di Milano.