Volevo parlare un po' della funzione sociale del pettegolezzo-critica e degli amici che hanno sempre qualcosa per cui romperti i coglioni.
esempio: una volta un tizio è stato sfanculato dalla mia compagnia più frequentata perché ritenuto troppo pesante. e giù per settimane a sparlargli dietro, di come avesse problemi e sua madre l'avesse troppo viziato e di come dovesse cambiare eccetera. il concetto è proprio questo, "sì ma basta parlare di sto tizio dai", "eh ma noi gli vogliamo bene e vogliamo che cambi".
e non è l'unico caso: uno è troppo svampito? via di battutine e atteggiamenti "educativi" per "correggerlo". uno è troppo esibizionista, ingenuo, ritardatario? bisogna per forza ricordarlo ogni mezz'ora, soprattutto in caso il malcapitato non sia presente.
io trovo che questa funzione di giustiziere psicologo sia un po' scema, soprattutto fra amici: secondo me bisogna prima di tutto accettare i difetti altrui e permettere a ciascuno di comportarsi come meglio crede in libertà, altrimenti subentra una sensazione molto spiacevole di essere giudicati in ogni singolo gesto. uno sgarba? lo si sfancula e ci si ride su. per questo tento di evitare di parlare male di chicchessia, in ogni occasione.
tl,dr; che ne pensate della jente che critica gli altri?