[55] I libri che stiamo leggendo o che abbiamo appena letto! - Pag 6
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Discussione: [55] I libri che stiamo leggendo o che abbiamo appena letto!

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  1. #76
    Till.Lindemann
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    Spe Till, se per te Il pettirosso è noiso come la morte mi sa che ti mancano tanti libri "noiosi come la morte". Ha la prima parte che è parecchio ostica, ma quando parte diventa davvero un bel libro, che quindi qui dentro ha spaccato. Per giudicare lo scrittore devi leggere altro!
    Parlavo del libro, non dell'autore era proprio lento lento però giustamente hai ragione!

  2. #77

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    finito oblomov di goncarov, ed è veramente orribile quando ci si rivede così tanto in un personaggio di un romanzo (no non è vero, è bellissimo). oblomov è la quintessenza della pigrizia, conduce la sua vita in totale calma e senza slanci emotivi, portando a malapena a termine quei pochi lavori che gli sono richiesti (indicativo il fatto che ci metta 3 capitoli solo per alzarsi dal letto). ogni attività che richieda il minimo sforzo fisico o intellettuale viene inevitabilmente rimandata, e questa sua condizione viene solo momentaneamente scossa dalle esortazioni dell'amico stolz e dall'amore per olga. ma non c'è possibilità di scampo per oblomov, l'abisso della pigrizia è troppo affascinante e quei rari momenti della sua vita in cui una particolare ispirazione riesce a scuoterlo svaniscono tanto in fretta quanto sono giunti.
    è comunque dotato di quella predisposizione di spirito che lo porta a essere sufficientemente sensibile per apprezzare il canto di olga, o anche della sufficiente istruzione per cogliere le novità scientifiche contenute nei libri che gli presta stolz, e sarebbe perfettamente in grado di amministrare la propria tenuta di famiglia, se solo volesse. e invece la distanza da olga si fa sempre più netta fino a diventare incolmabile, e la tenuta è lasciata completamente a sé stessa.
    ciò che però veramente colpisce di oblomov, tanto i suoi amici quanto il lettore stesso, è il suo buon cuore e la sua incrollabile onestà. è semplicemente un uomo vittima di sé stesso, il che può essere letto in chiave storia e sociale in quanto egli è frutto di una generazione di nobili russi istruiti sì ma non pratici, inadatto quindi al mondo del lavoro e alle novità inevitabilmente in arrivo (solo due anni dopo la stesura del romanzo viene abolita la servitù della gleba, ed è superfluo dire quanto ciò abbia cambiato la società russa). estremizzando un po', non è nemmeno in grado di mettersi da solo le calze.
    tuttavia credo che sia l'aspetto più umano e universale di oblomov a renderlo veramente interessante e immortale, a fare di lui un personaggi in cui in moltissimi posso vedere sé stessi in quei momenti in cui lasciamo che la pigrizia abbia la meglio. ma non solo, anche il continuare a rimuginare su un problema senza arrivare a una soluzione, o pentirci della nostra inattività solo quando questa ci porta via anche quel poco che eravamo riusciti ad ottenere. in questo senso la relazione tra oblomov e olga è esemplare e ottimamente gestita, disincantata e ben lontana da un romanticismo che ormai non ha più molto da dire, da un punto di vista letterario.
    capolavoro della letteratura russa, ma non solo. finisce subito tra i miei romanzi preferiti di sempre.

  3. #78
    Till.Lindemann
    Ospite
    Citazione p a n z e r Visualizza Messaggio
    finito oblomov di goncarov, ed è veramente orribile quando ci si rivede così tanto in un personaggio di un romanzo (no non è vero, è bellissimo). oblomov è la quintessenza della pigrizia, conduce la sua vita in totale calma e senza slanci emotivi, portando a malapena a termine quei pochi lavori che gli sono richiesti (indicativo il fatto che ci metta 3 capitoli solo per alzarsi dal letto). ogni attività che richieda il minimo sforzo fisico o intellettuale viene inevitabilmente rimandata, e questa sua condizione viene solo momentaneamente scossa dalle esortazioni dell'amico stolz e dall'amore per olga. ma non c'è possibilità di scampo per oblomov, l'abisso della pigrizia è troppo affascinante e quei rari momenti della sua vita in cui una particolare ispirazione riesce a scuoterlo svaniscono tanto in fretta quanto sono giunti.
    è comunque dotato di quella predisposizione di spirito che lo porta a essere sufficientemente sensibile per apprezzare il canto di olga, o anche della sufficiente istruzione per cogliere le novità scientifiche contenute nei libri che gli presta stolz, e sarebbe perfettamente in grado di amministrare la propria tenuta di famiglia, se solo volesse. e invece la distanza da olga si fa sempre più netta fino a diventare incolmabile, e la tenuta è lasciata completamente a sé stessa.
    ciò che però veramente colpisce di oblomov, tanto i suoi amici quanto il lettore stesso, è il suo buon cuore e la sua incrollabile onestà. è semplicemente un uomo vittima di sé stesso, il che può essere letto in chiave storia e sociale in quanto egli è frutto di una generazione di nobili russi istruiti sì ma non pratici, inadatto quindi al mondo del lavoro e alle novità inevitabilmente in arrivo (solo due anni dopo la stesura del romanzo viene abolita la servitù della gleba, ed è superfluo dire quanto ciò abbia cambiato la società russa). estremizzando un po', non è nemmeno in grado di mettersi da solo le calze.
    tuttavia credo che sia l'aspetto più umano e universale di oblomov a renderlo veramente interessante e immortale, a fare di lui un personaggi in cui in moltissimi posso vedere sé stessi in quei momenti in cui lasciamo che la pigrizia abbia la meglio. ma non solo, anche il continuare a rimuginare su un problema senza arrivare a una soluzione, o pentirci della nostra inattività solo quando questa ci porta via anche quel poco che eravamo riusciti ad ottenere. in questo senso la relazione tra oblomov e olga è esemplare e ottimamente gestita, disincantata e ben lontana da un romanticismo che ormai non ha più molto da dire, da un punto di vista letterario.
    capolavoro della letteratura russa, ma non solo. finisce subito tra i miei romanzi preferiti di sempre.
    Me lo segno, mi hai incuriosito!

  4. #79
    Join us. Thrive. L'avatar di Harald Hardraade
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    Dai meandri del mio seminterrato ho trovato una vecchissima copia de L'idiota di Dostoevskij e ho iniziato i primi capitoli.

    Premetto che non ho letto niente di Dostoevskij prima, il mio ultimo libro è Guerra e Pace e come quello pure qua già mi aspettavo di trovarmi davanti un saggio sulla vita sociale ottocentesca (anche in giro avevo letto che i libri di Dostoevskij erano noiosi ) e invece il testo mi sembra molto più scorrevole e forse meno incentrato a tutte le più piccole vicende dell'aristocrazia russa (che a dire in parte adoravo)

  5. #80

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    Citazione Till.Lindemann Visualizza Messaggio
    Me lo segno, mi hai incuriosito!
    leggi leggi
    Citazione Harald Hardraade Visualizza Messaggio
    Dai meandri del mio seminterrato ho trovato una vecchissima copia de L'idiota di Dostoevskij e ho iniziato i primi capitoli.

    Premetto che non ho letto niente di Dostoevskij prima, il mio ultimo libro è Guerra e Pace e come quello pure qua già mi aspettavo di trovarmi davanti un saggio sulla vita sociale ottocentesca (anche in giro avevo letto che i libri di Dostoevskij erano noiosi ) e invece il testo mi sembra molto più scorrevole e forse meno incentrato a tutte le più piccole vicende dell'aristocrazia russa (che a dire in parte adoravo)
    sì è vero, anche per condizione sociale differente (anche dostoevskij era tecnicamente un nobile, ma una nobiltà ben più contenuta e soprattutto decaduta, nulla a che vedere con la Nobiltà di casa tolstoj) gli aspetti aristocratici in senso stretto non credo siano molto presenti nella letteratura di dostoevskij (anche se ammetto che mi mancano troppi suoi romanzi, parlo per conoscenza generale dell'autore).

    se sei interessati ad aspetti del genere in ambito letterario, forse uno come turgenev è più indicato

  6. #81
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    sì è vero, anche per condizione sociale differente (anche dostoevskij era tecnicamente un nobile, ma una nobiltà ben più contenuta e soprattutto decaduta, nulla a che vedere con la Nobiltà di casa tolstoj) gli aspetti aristocratici in senso stretto non credo siano molto presenti nella letteratura di dostoevskij (anche se ammetto che mi mancano troppi suoi romanzi, parlo per conoscenza generale dell'autore).

    se sei interessati ad aspetti del genere in ambito letterario, forse uno come turgenev è più indicato
    Me lo segno, non lo conoscevo. qualche romanzo in particolare che ti ha colpito di turgenev? Cosi da una prima wikipediata andrei di "Nido di nobili" da aggiungere al listone (mi ero promesso di riprendere anche Gogol, e maestro e margherita comprato e mai iniziato).

    Anche Oblomov che hai recensito sopra, sembra interessante.

  7. #82
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    Inizia prima di subito il Maestro e Margherita.

  8. #83
    Utente cinematografico L'avatar di Nkc90
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    Ragazzi ma qualcuno di voi legge Malvaldi?
    E' uno spasso!! XD

  9. #84
    el Bunkyo L'avatar di Bunky
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    Ragazzi ma qualcuno di voi legge Malvaldi?
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    Ho letto il primo.

  10. #85
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    Ho letto il primo.
    Ti è piaciuto?
    Io sto leggendo il secondo e anche questo mi sta piacendo.
    Sono letture leggere ottime per i viaggi in metro. Anche le dimensioni aiutano.

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  11. #86
    Oltremodo sconveniente L'avatar di pity
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    Ragazzi ma qualcuno di voi legge Malvaldi?
    E' uno spasso!! XD
    Ho letto La briscola in cinque e Odore di chiuso.
    Mi sono piaciuti entrambi e mi piacerebbe leggerne altri, solo che preferisco dare la precedenza a un'infinità di altre cose e mi sa che finirò per metterlo da parte definitivamente.

    È un autore simpatico, letture piacevoli però forse un po' ripetitive. È bella la sua storia personale di come è diventato scrittore.
    Dice che c'è rimasto sulo 'o mare | Io sono la gomma, tu la colla

  12. #87
    el Bunkyo L'avatar di Bunky
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    Ti è piaciuto?
    Io sto leggendo il secondo e anche questo mi sta piacendo.
    Sono letture leggere ottime per i viaggi in metro. Anche le dimensioni aiutano.

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    Si dai molto leggero come libro.

  13. #88
    Utente L'avatar di Ausgebombt
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    finito oblomov di goncarov, ed è veramente orribile quando ci si rivede così tanto in un personaggio di un romanzo (no non è vero, è bellissimo). oblomov è la quintessenza della pigrizia, conduce la sua vita in totale calma e senza slanci emotivi, portando a malapena a termine quei pochi lavori che gli sono richiesti (indicativo il fatto che ci metta 3 capitoli solo per alzarsi dal letto). ogni attività che richieda il minimo sforzo fisico o intellettuale viene inevitabilmente rimandata, e questa sua condizione viene solo momentaneamente scossa dalle esortazioni dell'amico stolz e dall'amore per olga. ma non c'è possibilità di scampo per oblomov, l'abisso della pigrizia è troppo affascinante e quei rari momenti della sua vita in cui una particolare ispirazione riesce a scuoterlo svaniscono tanto in fretta quanto sono giunti.
    è comunque dotato di quella predisposizione di spirito che lo porta a essere sufficientemente sensibile per apprezzare il canto di olga, o anche della sufficiente istruzione per cogliere le novità scientifiche contenute nei libri che gli presta stolz, e sarebbe perfettamente in grado di amministrare la propria tenuta di famiglia, se solo volesse. e invece la distanza da olga si fa sempre più netta fino a diventare incolmabile, e la tenuta è lasciata completamente a sé stessa.
    ciò che però veramente colpisce di oblomov, tanto i suoi amici quanto il lettore stesso, è il suo buon cuore e la sua incrollabile onestà. è semplicemente un uomo vittima di sé stesso, il che può essere letto in chiave storia e sociale in quanto egli è frutto di una generazione di nobili russi istruiti sì ma non pratici, inadatto quindi al mondo del lavoro e alle novità inevitabilmente in arrivo (solo due anni dopo la stesura del romanzo viene abolita la servitù della gleba, ed è superfluo dire quanto ciò abbia cambiato la società russa). estremizzando un po', non è nemmeno in grado di mettersi da solo le calze.
    tuttavia credo che sia l'aspetto più umano e universale di oblomov a renderlo veramente interessante e immortale, a fare di lui un personaggi in cui in moltissimi posso vedere sé stessi in quei momenti in cui lasciamo che la pigrizia abbia la meglio. ma non solo, anche il continuare a rimuginare su un problema senza arrivare a una soluzione, o pentirci della nostra inattività solo quando questa ci porta via anche quel poco che eravamo riusciti ad ottenere. in questo senso la relazione tra oblomov e olga è esemplare e ottimamente gestita, disincantata e ben lontana da un romanticismo che ormai non ha più molto da dire, da un punto di vista letterario.
    capolavoro della letteratura russa, ma non solo. finisce subito tra i miei romanzi preferiti di sempre.
    preso e iniziato a leggere, colpa tua.
    bei momenti!!

  14. #89
    Utente cinematografico L'avatar di Nkc90
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    Ho letto La briscola in cinque e Odore di chiuso.
    Mi sono piaciuti entrambi e mi piacerebbe leggerne altri, solo che preferisco dare la precedenza a un'infinità di altre cose e mi sa che finirò per metterlo da parte definitivamente.

    È un autore simpatico, letture piacevoli però forse un po' ripetitive. È bella la sua storia personale di come è diventato scrittore.
    Dove l'hai trovata?
    L'ha rilasciata in qualche intervista?

  15. #90
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    Dove l'hai trovata?
    L'ha rilasciata in qualche intervista?
    Dice che c'è rimasto sulo 'o mare | Io sono la gomma, tu la colla

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