MONITOR PER PC
CONSIGLI PER GLI ACQUISTI
Discussione dedicata all'acquisto del monitor per PC, chiunque può proporre o suggerire modifiche.
BenQ
GL2450HM
130€
24"
TN
1080p
60Hz
AOC
I2269VWM
140€
22"
IPS
1080p
60Hz
Bezeless
Dell
U2414H
210€
24"
IPS
1080p
60Hz
Bezeless
Rotazione 3 assi
Dell
U2515H
310€
25"
IPS
1440p
60Hz
Bezeless
Rotazione 3 assiSamsung
U28590D
400€
28"
TN
4K
60Hz
10-bitAcer
XB270HA
450€
27"
TN
1080p
144Hz
Strobing
G-Sync
Rotazione 3 assiDell
U2715H
480€
27"
IPS
1440p
60Hz
Bezeless
Rotazione 3 assiAsus
MG279Q
540€
27"
IPS
1440p
144Hz
Strobing
FreeSync
Bezeless
Rotazione 3 assiAcer
S277HK
570€
27"
IPS
4K
60Hz
10-bitBenQ
XL2730Z
610€
27"
TN
1440p
144Hz
Strobing
FreeSync
Rotazione 3 assiAsus
PG278Q
640€
27"
TN
1440p
144Hz
Strobing
G-Sync
Bezeless
Rotazione 3 assiLG
34UM95-P
710€
34"
IPS
Ultrawide 1440
60Hz
Bezeless
LG
34UC97-S
860€
34"
Curvo
IPS
Ultrawide 1440
60Hz
BezelessGrafica Dablim / Informazioni King_Of_Kings_21 / otte93
COME SCEGLIERE IL MONITOR?
Spoiler: RisoluzioneLa prima cosa da guardare quando si compra un monitor per PC è la risoluzione, dato che più aumenta il numero di pixel più bisogna spendere in hardware per riuscire a giocare in maniera fluida. Esistono decine di risoluzioni diverse, e tutte hanno i loro vantaggi e svantaggi, che cambiano anche in base alla diagonale dello schermo. Le risoluzioni più comuni al giorno d’oggi sono:
- 1920*1080 - (1080p Full HD) - la risoluzione standard ormai da qualche anno, offre circa 2 milioni di pixel e al momento una scheda di fascia medio-alta è di solito sufficiente per riuscire a gestire 60fps con impostazioni ultra. Le diagonali raccomandate per questa risoluzione sono dai 19” ai 27” circa.
- 1440p - 2560*1440 (1440p Quad HD) - I monitor equipaggiati con pannelli Quad HD offrono il quadruplo dei pixel dei vecchi schermi 720p e circa l’80% di pixel in più rispetto al Full HD. Questa risoluzione da il meglio di sé con schede di fascia alta ed è consigliata dai 24” ai 35”.
- 2160p - 3840*2160 (2160p 4K) - Presente sul mercato consumer solo da un paio di anni la risoluzione 4K offre il quadruplo dei pixel degli schermi 1080p, e per raggiungere i 60fps con impostazioni grafiche alte è spesso necessario utilizzare schede video di fascia molto alta o più schede video contemporaneamente (SLI per Nvidia e Crossfire per AMD). Questa risoluzione è consigliata dai 27” ai 40”.
- 2560*1080 / 3440*1440 (Ultrawide) - Il format cinematografico di 21:9 rende perfetta la visione di film e anche nei giochi (se supportato a dovere) migliora di molto l’esperienza rispetto al classico 16:9. La potenza per gestire queste risoluzioni è più alta di circa il 30% rispetto alle versioni 16:9, quindi fate riferimento a 1080p e 1440p per avere un’idea di che scheda video avete bisogno per un monitor ultrawide e tenete conto che dovete muovere 30% di pixel in più. Questi schermi esistono anche in formato curvo, che rende l’esperienza più immersiva, anche se ad un costo esorbitante al momento. Questo formato è di solito presente in diagonali dai 27” ai 34”.
- 5760*1080 / 7680*1440 (Triple monitor landscape) - format di livello enthusiast che offre un FOV enorme, ottimo soprattutto per i simulatori di guida. Si ottiene affiancando in landscape (“panorama”, lato lungo in orizzontale) 3 monitor 1080p o 1440p.
Per quanto riguarda le risoluzioni meno comuni cito:
- 3240*1920 / 4320*2560 (Triple monitor portrait) - un altro format utilizzato per configurazioni di altissimo livello. Si avvicina di molto ai 16:9 perché 3 monitor vengono utilizzati in modalità portrait (“ritratto”, lato lungo in verticale) ed è utilizzato solo da utenti con almeno 2 schede di fascia ultra per giocare a risoluzioni altissime e frequenze d’aggiornamento altrettanto elevate, cosa non possibile al giorno d’oggi su pannelli standard.
- 5120x2880 (2880p 5k) - risoluzione disponibile da un paio di mesi che richiede uno sforzo immane per essere gestita a framerate decenti. Adatta solo a configurazioni con comparto grafico da diverse migliaia di euro.
- 1680*1050 / 1920*1200 / 2560*1600 - versione 16:10 dei vecchi pannelli 1600*900 e degli schermi FullHD e 1440p. Questo aspect ratio un tempo era lo standard su PC ma è stato sostituito dal meno efficiente 16:9 per mantenere un formato omogeneo con le TV.
- 1366*768 - risoluzione HD molto in voga sui portatili da oramai 10 anni. Sarebbe l’ora di cambiare ma purtroppo temo ancora per qualche anno la fascia bassa sarà dominata da schermi di questo tipo.
Per scegliere la risoluzione del vostro schermo dovete tenere a mente più fattori:
- Costo - ovviamente più la risoluzione sale più il monitor salirà di prezzo, inoltre gli schermi ultrawide hanno un costo maggiore dato dalla minore diffusione dell’aspect ratio 21:9, che in formato curvo arrivano a costare oltre 1000€.
- Scheda video - ha poco senso prendere uno schermo da 500€ se non avete la potenza per gestirlo, quindi se state scegliendo uno schermo da gaming fatelo in base alla vostra scheda video. In generale per schede di fascia media è meglio rimanere su 1080p, se avete una scheda di fascia alta sta a voi scegliere fra le risoluzioni elencate in alto.
- Diagonale preferita - questo è un fattore molto importante. Purtroppo Windows (la piattaforma dove girano la maggior parte dei giochi al momento) non offre opzioni di scaling all’altezza degli altri sistemi operativi, e di conseguenza prendere schermi 4K con diagonali basse rischia di rendere l’esperienza terribile perché l’interfaccia utente non scala correttamente. Se ad esempio avete spazio solo per un 24” io consiglio di prendere uno schermo 1080p, le diagonali consigliate sono elencate nella lista delle risoluzioni.
- Frequenza d’aggiornamento preferita -più avanti parlerò in maniera più approfondita del refresh rate, però faccio notare fin da ora che al momento è possibile acquistare schermi ad alto refresh rate solo a risoluzione 1080p o 1440p. Se preferite la fluidità dei 120 o 144Hz siete obbligati, almeno per il momento, a comprare uno schermo 16:9.
Spoiler: Tipo di pannelloUn altro aspetto molto importante è il tipo di pannello che il monitor utilizza. I 3 tipi di LCD più diffusi al giorno d’oggi sono:
- TN - tecnologia più vecchia disponibile sul mercato, offre la latenza GTG migliore in un pannello LCD. Questo la rende l’ideale per schermi ad alta frequenza e per lo strobing. Purtroppo però i colori lasciano a desiderare in confronto alle altre tecnologie e inoltre gli angoli di visione sono pessimi.
- IPS - tecnologia più recente che in confronto agli schermi TN offre colori nettamente superiori e angoli di visione quasi perfetti. La latenza GTG è superiore ai pannelli TN e solo recentemente sono iniziati ad uscire i primi pannelli IPS ad alta frequenza, anche se per quanto riguarda lo strobing non si riescono ad ottenere gli stessi risultati degli schermi TN, almeno per il momento.
- VA - tecnologia che corrisponde ad “una via di mezzo” fra TN e IPS. Essa infatti offre latenza GTG più bassa rispetto agli schermi IPS (o almeno di quelli meno recenti) e colori e angoli di visione molto migliori di quelli TN (anche se non ai livelli di quelli IPS). Il punto forte di questa tecnologia è il contrasto, con valori che arrivano a più di 4000:1 in confronto a IPS e TN che si fermano intorno a 1000:1. Pannelli con questa tecnologia sono l’ideale per guardare film, dato gli ottimi angoli di visione e il contrasto elevato.
Esistono ovviamente altri tipi di pannelli, anche se al momento nel mercato consumer si possono acquistare solo schermi TN, IPS e VA. Menzione d’onore va agli schermi OLED che sono il futuro, dato che offrono contrasto infinito (dato dalla possibilità di spegnere i pixel se c’è bisogno di rappresentare il nero) e colori e angoli di visione comparabili agli schermi IPS, il tutto con consumi e spessori ridotti. Esistono prodotti in commercio al giorno d’oggi con questi pannelli, ma purtroppo sono ancora prodotti professionali dato il costo a partire da 5000€.
Spoiler: Frequenza d'aggiornamentoLa frequenza di aggiornamento (o refresh rate) è quante volte al secondo lo schermo richiede alla scheda video un frame nuovo. Più è alta la frequenza d’aggiornamento più fluida sarà l’esperienza, a patto ovviamente che il framerate sia adeguato. Avere 120 fps su uno schermo 60Hz non porta nessun beneficio, e anzi causa tearing perché lo schermo fa scan per un frame mentre il PC ne sta già buttando fuori un altro. Inoltre su uno schermo 120Hz il tearing e lo stuttering si notano di meno perché lo schermo campiona il doppio più velocemente. Infine il motion blur è ridotto di tantissimo e con una tecnologia chiamata strobing di cui parlerò più avanti è eliminato del tutto. Vorrei sfatare un paio di luoghi comuni nelle prossime righe, se non siete interessati saltate lo spoiler.
Spoiler:Prima di tutto c’è una differenza NETTA fra 30 fps e 60 fps, se non siete in grado di vederla dovete andare a fare una visita oculustica. Questa differenza esiste anche fra 60 fps e 120 fps, e anche se meno marcata porta a vantaggi soprattutto nei giochi più frenetici.
L’altra cosa che vorrei far notare è che non esiste un framerate “cinematico” e che se credete 30 fps sia meglio di 60 per i giochi “story driven” siete semplicemente abituati male: i film vengono girati a 24 fps per risparmiare il più possibile in pellicola e effetti speciali, mentre le serie televisive vengono girate con telecamere meno costose che permettono framerate più alti, e per questo motivo facciamo l’associazione sbagliata. Se fin dall’inizio si fossero utilizzati framerate più alti per il cinema quest’effetto di stranimento per i framerate alti non ci sarebbe mai stato, e in ogni caso va via molto in fretta una volta abituati.
Infine aggiungo che spesso si vedono pubblicizzate TV da 120, 240, 600 Hz o più. Queste frequenze non sono vere, la TV semplicemente crea dei frame “finti” a metà fra 2 frame consecutivi (frame interpolation), in modo da dare l’illusione di un movimento più fluido. Funziona anche abbastanza bene, ma c’è da notare che aggiunge tantissima latenza quindi se giocate a videogiochi frenetici sono da evitare a tutti i costi.Chiusa questa parentesi elenco le frequenze più comuni al giorno d’oggi:
- 60Hz - Frequenza standard, quasi ogni schermo la adotta.
- 75Hz - Con l'arrivo del refresh rate dinamico e la difficoltà di ottenere pannelli IPS ad alta frequenza molte aziende hanno iniziato ad offrire refresh rate più alto rispetto ai classici 60Hz per avere un range più grande di frequenze disponibili.
- 120Hz - Frequenza doppia rispetto a 60Hz, non viene più utilizzata sugli schermi TN perché sono abbastanza veloci da offrire 144Hz, viene però utilizzata su alcuni schermi IPS dato che la tecnologia sta ancora migliorando e gli IPS 144Hz non sono ancora diffusi.
- 144Hz - Frequenza massima disponibile sul mercato consumer al momento, se vi chiedete perché è stato scelto questo valore il motivo è per far sì che il pannello di aggiorni una volta ogni 6 refresh quando si guardano contenuti a 24 fps.
Esistono inoltre monitor che si definiscono “240Hz” anche se in verità sono dei 120Hz con strobing attivo di serie. Per scegliere la frequenza purtroppo c’è bisogno di provare monitor a frequenza alta di persona, data l’impossibilità di riprodurre contenuti ad alti FPS su schermi a frequenza standard.
Una cosa da tenere a mente è il refresh rate dinamico, di cui parla la prossima sezione della guida.
Spoiler: Opzioni secondarie e definizioniVariable Refresh Rate (aka Nvidia G-Sync e AMD FreeSync) - queste tecnologie sono disponibili da meno di un anno sul mercato e promettono di risolvere problemi che per anni hanno afflitto il gaming su PC. Normalmente in gioco il framerate fluttua molto. Gli schermi però hanno una frequenza di aggiornamento fissa, e questo causa stuttering e tearing. Lo stuttering è il “singhiozzo” che lo schermo subisce quando passa da un framerate ad un altro mantenendo la stessa frequenza, mentre il tearing è il fenomeno per cui appaiono dei tagli orizzontali nell’immagine, causato dal fatto che la scheda video sta spingendo fuori un frame mentre lo schermo sta ancora leggendo quello vecchio. La soluzione “vecchio stile” a questo problema si chiama V-Sync, e blocca il framerate alla frequenza dello schermo. Questo però ha due lati negativi: prima di tutto se scendete anche per un istante sotto alla frequenza di aggiornamento il framerate verrà dimezzato per mantenere output e frequenza d’aggiornamento sincronizzati. Inoltre il fatto che la scheda video debba “mettersi in pausa” dopo aver renderizzato il numero di frame stabilito dalla frequenza d’aggiornamento aggiunge input lag, cosa che può essere molto controproducente soprattutto nei giochi frenetici. FreeSync e G-Sync offrono una soluzione sia ai problemi del V-Sync off che a quelli del V-Sync on cambiando la frequenza d’aggiornamento dello schermo in base al numero di frame che la scheda video sta spingendo fuori. Al momento gli schermi dotati di queste tecnologie sono ancora pochi e in generale sono prodotti di fascia alta.
Strobing - tecnologia utilizzabile solamente su alcuni pannelli ad alta frequenza. Normalmente per aggiornare l’immagine a schermo viene utilizzato il vertical scanning, ovvero la schermata viene cambiata dall’alto verso il basso. Questo è causa di motion blur. Lo strobing funziona accendendo a spegnendo la lampada dello schermo in sincronia con il refresh rate, dando risultati simili ai vecchi monitor CRT. Lo strobing su molti pannelli può essere impostato per avere un’immagine più chiara (tempo di strobing più basso) ma meno luminosa e viceversa. Esistono vari tipi di strobing, Nvidia offre l’Ultra Low Motion Blur con il modulo G-Sync, BenQ ha il Blur Reduction, per molti altri schermi è possibile utilizzare Lightboost. Spiegare la differenza fra tutte rende la guida più lunga del necessario, ma al momento la migliore è quella BenQ.
Tenete a mente che non è possibile utilizzare strobing e tecnologie di adaptive sync contemporaneamente (anche se molti schermi supportano entrambi). Dovrete quindi scegliere fra le due, con lo strobing che rende al meglio oltre i 90Hz e l’adaptive sync che da i maggiori vantaggi fra i 30 e i 90 Hz.
Flicker-Free Backlight - tecnologia che serve ad annullare il fastidioso flickering (o sfarfallio) degli schermi LCD. Funziona alimentando la lampada dello schermo con corrente diretta invece di quella alternata, ed è particolarmente utile alle persone che passano tante ore davanti allo schermo.
Low Blue Light - altra tecnologia che serve a ridurre l’affaticamento agli occhi, la LBL funziona aumentando la “temperatura” dei colori e di conseguenza riducendo la quantità di onde blu, le più dannosi per i nostri occhi, che lo schermo emana.
Latenza GTG - questo valore indica il tempo che occorre ad un pixel per passare da un valore di grigio ad un altro. Più basso è il valore GTG meno motion blur e ghosting saranno visibili. Il motion blur è la sfocatura da movimento, il ghosting è la “traccia” che pannelli lenti lasciano dietro agli oggetti in movimento. Infine, tenete a mente che per usare lo strobing è consigliata una latenza GTG bassa, idealmente di 1 ms. Esistono pannelli con strobing e latenza da 4-5 ms ma di solito la frequenza massima con cui lo strobing funziona è limitata e inoltre non è permesso una regolazione accurata, che richiede appunto latenza minore. Fate bene attenzione, dato che una latenza GTG bassa non è in alcun modo garanzia di una latenza di input altrettanto bassa. Per conoscere la latenza effettiva che impiega un input dal vostro computer ad essere mostrato sullo schermo ci vogliono dei test i cui risultati vengono elencati solo nelle recensioni più esaustive.
Contrast ratio - questo valore indica la differenza di luminosità fra un pixel bianco ed uno nero. Più il valore è alto più i neri saranno profondi.
Luminosità - non c’è molto da dire, alcuni pannelli hanno valori di luminosità migliori, adatti all’utilizzo in presenza di tanta luce. Questo valore è espresso come cd/m2 (candele al metro quadro). Tenete a mente che attivare lo strobing ha un impatto pesante sulla luminosità, e di conseguenza potendo scegliere fra 2 schermi simili con luminosità diverse e avendo l’intenzione di utilizzare lo strobing lo schermo con la luminosità più alta è sempre da preferire.
Profondità colori - la profondità dei colori indica il numero di sfumature il monitor è in grado di rappresentare. I pannelli standard usano 8-bit per canale RGB, quindi 24 bit in tutto, per un totale di 16 milioni di colori. Alcuni monitor offrono pannelli a 10 bit, con circa un miliardo di colori. I monitor da gaming offrono spesso pannelli 6bit o 8bit + FRC, con risultati simili ai pannelli 8 bit (6bit+FRC) o 10bit (8bit+FRC), mantenendo un tempo di risposta più veloce e una qualità accettabile per uso gaming.
Altoparlanti - alcuni monitor sono provvisti di casse integrate, mentre altri ne fanno a meno. Di solito ne è sconsigliato l’utilizzo, però tenete a mente questo fattore se non avete un impianto audio dedicato.
Stand e regolazione dello schermo - molti monitor offrono la possibilità di regolare altezza, rotazione sui 3 assi e anche di utilizzare un sistema di montaggio VESA per configurazioni multimonitor o per braccia da parete. La rotazione sull’asse Z è molto importante per consentire di utilizzare il monitor in modalità portrait senza dover comprare un braccio o stand VESA.
Cornice - la cornice è la parte attorno al pannello del monitor. Esistono monitor che si definisco bezeless (“senza cornice”) che offrono una cornice ridotta fino ad 1 mm, a differenza del classico bordo da 1 cm che caratterizza la maggior parte dei monitor LCD.
Numero e tipo di porte input - se avete intenzione di collegare più dispositivi allo stesso schermo tenete a mente che non tutti i monitor offrono più opzioni di input. Inoltre i cavi sono diversi e hanno caratteristiche specifiche. Non ci sono grosse differenze dato che oramai le schede video recenti sono equipaggiate principalmente con uscite digitali, ma in ogni caso è bene dare un’ordine di preferenza. Il “re dei cavi” al momento è la Display Port, che offre feature uniche come la possibilità di collegare più monitor in serie utilizzando una sola porta di output sulla scheda video ed il refresh rate variabile. Segue il DVI-D Dual Link, che però dovrebbe andare a scomparire in futuro e l’HDMI, adottato principalmente per mantenere compatibilità con le TV. Fanalino di coda i cavi analogici oramai obsoleti come DVI-I e VGA, che soffrono di interferenze e di conseguenza vanno assolutamente evitati a meno di non essere obbligati dalla scheda video o dallo schermo.
Spoiler: Impostazioni inizialiPrima di tutto, RTFM! (Read The Fucking Manual)
Il manuale d’istruzioni è di solito in grado di spiegare la maggior parte delle impostazioni dello schermo. Tenete a mente che raramente uno schermo appena acceso rende al meglio, e di conseguenza è sempre meglio cercare delle recensioni che offrono consigli su come impostare il monitor. Un ottimo sito è TFTCentral, che ha un database fornito e sempre aggiornato di profili ICC da applicare al monitor, insieme alle impostazioni per ottenere il meglio dallo schermo:
http://www.tftcentral.co.uk/articles/icc_profiles.htm
Per applicare le impostazioni di colore, luminosità e contrasto è di solito sufficiente navigare nei menù di impostazioni dello schermo con i tasti sui bordi. Per quanto riguarda il profilo ICC (se disponibile) qui sotto potete trovare una guida su come installarlo su Windows:
https://pcmonitors.info/articles/usi...es-in-windows/
Se il vostro schermo non è disponibile nell’elenco di TFT Central potete cercare un’altra recensione su internet che offre profili colori e ICC personalizzati, e se non ne doveste trovare una è sempre possibile utilizzare profili di schermi simili che potete trovare nel database, anche se consiglio caldamente di controllare il loro database prima di comprare uno schermo se avete intenzione di ottenere la migliore qualità cromatica. Potete risalire con qualche ricerca su internet al modello del pannello utilizzato nel vostro monitor e cercare profili di schermi che utilizzano lo stesso pannello o pannelli simili. Ad esempio il BenQ XL2420Z utilizza lo stesso pannello del BenQ XL2411Z, e quindi potete tranquillamente usare le impostazioni colore e i profili del primo sul secondo.