[8] [Sabaku no Maiku] Lo youtuber raccontato da critiche viscerali genuinamente impattanti. - Pag 3
  • In diretta da GamesVillage.it
    • News
    • -
    • In Evidenza
    • -
    • Recensioni
    • -
    • RetroGaming
    • -
    • Anteprime
    • -
    • Video
    • -
    • Cinema

Pag 3 di 35 PrimoPrimo 12345613 ... UltimoUltimo
Visualizzazione risultati da 31 a 45 di 515

Discussione: [8] [Sabaku no Maiku] Lo youtuber raccontato da critiche viscerali genuinamente impattanti.

Cambio titolo
  1. #31
    L'inno a Final Fantasy IX L'avatar di Adalberto_Steiner
    Registrato il
    08-07
    Località
    Castello di Alexandria
    Messaggi
    18.908
    Beh sull'epilogo di TLOU posso capirti, anche io non mi sono ritrovato sconvolto ne tantomeno scioccato. Ci ho visto più che altro la chiusura di una buona narrativa.
    Discorso diverso per il prologo. Mi ha ammazzato proprio a livello di anima.

    Credo che cone dici sia un problema del medium a cui tenti di approcciarti.

    (Life Is Strange è tipo un capolavoro fino alla scelta finale. Proprio l'ultima scelta che il gioco ci chiede di fare.
    Poi chiunque abbia pensato quello che viene dopo andrebbe preso a sgabelloni nei denti tipo fortissimo.
    Ci tengo a precisarlo tutte le volte che posso)

    Inviato dal mio SM-G900F utilizzando Tapatalk
    http://ilblogdelguardiano.blogfree.net/ <-- il mio blog (e se pensate che io mi creda un recensore e che butti giu articoli pregni di oggettività, non avete capito una fava )

    Ti chiedi perchè non mi piace Horizon? Lo trovi qui, insieme al mio pensiero sul primo sacco di merda del 2018 --> http://ilblogdelguardiano.blogfree.n...#entry23978400

  2. #32
    Gamer impattante L'avatar di auron.90
    Registrato il
    03-07
    Località
    Silver City, Boldan
    Messaggi
    16.131
    Kaworu, prova To the Moon. Sicuramente andrà sul tuo portatile ed è uno dei giochi più emozionalmente impattanti che puoi provare.

    Inviato dal mio ONEPLUS A3003 utilizzando Tapatalk

  3. #33
    Utente
    Registrato il
    03-17
    Messaggi
    123
    Citazione auron.90 Visualizza Messaggio
    Kaworu, prova To the Moon. Sicuramente andrà sul tuo portatile ed è uno dei giochi più emozionalmente impattanti che puoi provare.

    Inviato dal mio ONEPLUS A3003 utilizzando Tapatalk
    Provato, giocato, finito. Gioco fatto molto bene, ma non mi ha detto niente. Davvero, mi ha trasmesso ben poco. Perchè dopo un po' già sapevo dove andava a parare, e quando inizi a percepire tutte le strategie per far emozionare, crolla tutto l'impianto. Purtroppo la mia tendenza a leggere tra le righe frena di molto l'esperienza.

  4. #34
    Utente L'avatar di ULDI
    Registrato il
    09-05
    Messaggi
    1.622
    Citazione Adalberto_Steiner Visualizza Messaggio
    (Life Is Strange è tipo un capolavoro fino alla scelta finale. Proprio l'ultima scelta che il gioco ci chiede di fare.
    Poi chiunque abbia pensato quello che viene dopo andrebbe preso a sgabelloni nei denti tipo fortissimo.
    Ci tengo a precisarlo tutte le volte che posso)
    Spoiler:
    Sono d'accordo. Mi sembra di ricordare di avere letto che Dontnod ritiene solo uno dei due finali canonico e per motivi di tempo non è riuscita a sviluppare appieno l'altro, ottenendo quindi quella mezza ciofeca (che poi è il finale che ho scelto io dopo vari traumi emotivi )


    Comunque ritornando al discorso dello stupore, secondo me è un problema che succede più o meno a tutti ma soprattutto ai recensori, di videogiochi e non: dopo aver passato MOLTO tempo ad analizzare un prodotto (siano vg, cinema, cucina ecc...) si rischia di farsi prendere troppo dagli aspetti "tecnici" che sono sì importanti, ma rischiano di far perdere di vista quelle qualità più difficili da quantificare ma comunque importanti: quanto faccia divertire, stupire, quali emozioni provochi ecc...

    È per questo motivo che comunque continuo a seguire Sabaku (cioè, seguire per modo di dire, quando pubblica roba interessante ) perché comunque in lui questa componente è sempre forte. Magari qualche volta fin troppo

    Un paragone che mi viene da fare è con dunkey: i suoi video sono spesso comici e demenziali (ed è un tipo di umorismo che su di me funziona tantissimo ) ma a volte se ne esce con robe decisamente più serie, tipo recensioni o video con temi più generali. La costante è che si vede sempre bene quanto si diverta a giocare e mantiene quella genuinità che fa piacere vedere anche nei video di Mike.
    Death to every foe and traitor! Whistle out the marching tune
    And hurrah, me boys, for freedom, 'tis the rising of the moon!

  5. #35
    Utente
    Registrato il
    03-17
    Messaggi
    123
    Citazione ULDI Visualizza Messaggio
    Spoiler:
    Sono d'accordo. Mi sembra di ricordare di avere letto che Dontnod ritiene solo uno dei due finali canonico e per motivi di tempo non è riuscita a sviluppare appieno l'altro, ottenendo quindi quella mezza ciofeca (che poi è il finale che ho scelto io dopo vari traumi emotivi )


    Comunque ritornando al discorso dello stupore, secondo me è un problema che succede più o meno a tutti ma soprattutto ai recensori, di videogiochi e non: dopo aver passato MOLTO tempo ad analizzare un prodotto (siano vg, cinema, cucina ecc...) si rischia di farsi prendere troppo dagli aspetti "tecnici" che sono sì importanti, ma rischiano di far perdere di vista quelle qualità più difficili da quantificare ma comunque importanti: quanto faccia divertire, stupire, quali emozioni provochi ecc...

    È per questo motivo che comunque continuo a seguire Sabaku (cioè, seguire per modo di dire, quando pubblica roba interessante ) perché comunque in lui questa componente è sempre forte. Magari qualche volta fin troppo

    Un paragone che mi viene da fare è dunkey: i suoi video sono spesso comici e demenziali (ed è un tipo di umorismo che su di me funziona tantissimo ) ma a volte se ne esce con robe decisamente più serie, tipo recensioni o video con temi più generali. La costante è che si vede sempre bene quanto si diverta a giocare e mantiene quella genuinità che fa piacere vedere anche nei video di Mike.
    Su questo concordo abbastanza, la visione tecnica di qualcosa ammazza ogni tipo di sintonia emotiva. Però regala una consapevolezza di un altro tipo. Io ad esempio, da fanatico di cinema, guardo quel tipo di lato tecnico anche in un videogioco. Posso finire un titolo fregandomene altamente delle sorti dei protagonisti, ma può stupirmi un tipo di inquadratura o un movimento di macchina o un'idea brillante di gameplay che magari rompe la quarta parete.

    In questo senso, la boss fight contro Psycho Mantis in MGS è forse la cosa che ha avuto l'impatto emotivo più forte nella mia storia di videogiocatore. Ma è appunto, solo quel minuscolo momento, perchè il gioco in genere non mi ha mai lasciato niente di che, e anzi, forse giocato adesso mi piacerebbe ancora meno.

    Il fatto è che ormai non c'è più molto da dire, nel cinema come nel videogioco. Niente che non sia già stato fatto da altri prima. Si può solo cercare di girare intorno a quei 4 o 5 temi di fondo, cercando di ricavare impatti culturali già ampiamente sviscerati. Cambia il percorso, ma la destinazione è sempre quella. E quando entri in questa logica, non puoi goderti neanche il viaggio.

    E forse la cosa che più mi frena nella narrazione di un videogioco, è l'illusione. L'illusione di un'emozione che il titolo cerca di convincerti essere tua personale, ma in realtà è l'emozione dell'autore a cui tu devi per forza di cose arrivare attraverso stratagemmi che la veicolano. L'illusione di un gameplay che si vanta di essere sempre più libero, ma che in realtà schiavizza il giocatore, lo guida costantemente in un percorso obbligato verso quel tipo di emozione che il gioco VUOLE che tu provi.

    Perchè altrimenti puoi pensare che il gioco sia semplicemente divertente, e questo non è più visto come accettabile in un mondo dove si è imposto il plagio culturale secondo cui un videogioco deve necessariamente essere anche arte ed emozione. Se fa solo divertire, come è giusto che sia, non è più considerato un gioco di qualità.
    Ultima modifica di Kaworu87; 31-03-2017 alle 13:09:59

  6. #36
    Utente L'avatar di Laguna1307
    Registrato il
    05-15
    Messaggi
    1.317
    Citazione Kaworu87 Visualizza Messaggio
    Il fatto è che ormai non c'è più molto da dire, nel cinema come nel videogioco. Niente che non sia già stato fatto da altri prima. Si può solo cercare di girare intorno a quei 4 o 5 temi di fondo, cercando di ricavare impatti culturali già ampiamente sviscerati. Cambia il percorso, ma la destinazione è sempre quella. E quando entri in questa logica, non puoi goderti neanche il viaggio.
    Sul cinema posso anche essere d'accordo, ma il videogioco è in costante evoluzione, ogni anno esce roba mai vista


    Citazione Kaworu87 Visualizza Messaggio
    E forse la cosa che più mi frena nella narrazione di un videogioco, è l'illusione. L'illusione di un'emozione che il titolo cerca di convincerti essere tua personale, ma in realtà è l'emozione dell'autore a cui tu devi per forza di cose arrivare attraverso stratagemmi che la veicolano. L'illusione di un gameplay che si vanta di essere sempre più libero, ma che in realtà schiavizza il giocatore, lo guida costantemente in un percorso obbligato verso quel tipo di emozione che il gioco VUOLE che tu provi.

    Perchè altrimenti puoi pensare che il gioco sia semplicemente divertente, e questo non è più visto come accettabile in un mondo dove si è imposto il plagio culturale secondo cui un videogioco deve necessariamente essere anche arte ed emozione. Se fa solo divertire, come è giusto che sia, non è più considerato un gioco di qualità.
    Vabé ma sto discorso si può fare per qualunque medium, se mi leggo un libro la storia va da A a B, e l'autore per come l'ha scritto vuole che provi l'emozione X al punto Y della storia.
    Con i videogiochi funziona allo stesso modo, solo che per arrivare da A a B hai bisogno di interagire con la storia stessa, ed è lì che sta l' "arte" del videogioco, nella possibilità di far parte della storia, perché senza di te quella storia non può andar avanti, al contrario di un libro dove la storia già esiste.


    "L'illusione di un gameplay che si vanta di essere sempre più libero, ma che in realtà schiavizza il giocatore, lo guida costantemente in un percorso obbligato verso quel tipo di emozione che il gioco VUOLE che tu provi."

    Quello che hai appena detto non è assolutamente vero. E' normale che se giochi un gioco su binari come può essere un TLOU, il gioco vuole farti sentire in un certo modo nell'introduzione e in un altro nel finale, ma quello che succede dall'inizio del gioco alla fine è completamente una tua esperienza personale, che ti porta a vivere l'emozione del finale in modo completamente tuo.
    Poi non è neanche vero che il videogiocatore è schiavizzato in un percorso obbligato, ci sono giochi tipo 999, Virtue's Last Reward e Zero Time Dilemma, dove tu sei a scegliere che strada prendere e come cambiare completamente il percorso della storia. Potrei prendere una persona che ha 10 ore su Virtue's Last Reward ed un' altra che ne ha sempre 10, ed entrambi avranno vissuto e visto due cose completamente diverse.

  7. #37
    Utente
    Registrato il
    03-17
    Messaggi
    123
    Citazione Laguna1307 Visualizza Messaggio
    Sul cinema posso anche essere d'accordo, ma il videogioco è in costante evoluzione, ogni anno esce roba mai vista



    Vabé ma sto discorso si può fare per qualunque medium, se mi leggo un libro la storia va da A a B, e l'autore per come l'ha scritto vuole che provi l'emozione X al punto Y della storia.
    Con i videogiochi funziona allo stesso modo, solo che per arrivare da A a B hai bisogno di interagire con la storia stessa, ed è lì che sta l' "arte" del videogioco, nella possibilità di far parte della storia, perché senza di te quella storia non può andar avanti, al contrario di un libro dove la storia già esiste.


    "L'illusione di un gameplay che si vanta di essere sempre più libero, ma che in realtà schiavizza il giocatore, lo guida costantemente in un percorso obbligato verso quel tipo di emozione che il gioco VUOLE che tu provi."

    Quello che hai appena detto non è assolutamente vero. E' normale che se giochi un gioco su binari come può essere un TLOU, il gioco vuole farti sentire in un certo modo nell'introduzione e in un altro nel finale, ma quello che succede dall'inizio del gioco alla fine è completamente una tua esperienza personale, che ti porta a vivere l'emozione del finale in modo completamente tuo.
    Poi non è neanche vero che il videogiocatore è schiavizzato in un percorso obbligato, ci sono giochi tipo 999, Virtue's Last Reward e Zero Time Dilemma, dove tu sei a scegliere che strada prendere e come cambiare completamente il percorso della storia. Potrei prendere una persona che ha 10 ore su Virtue's Last Reward ed un' altra che ne ha sempre 10, ed entrambi avranno vissuto e visto due cose completamente diverse.
    Si chiaro, comprendo il tuo punto di vista. Però un film o un libro sono nettamente diversi da un videogioco. Nella fruizione di un'opera cinematografica o letteraria non c'è alcuna presunzione di libertà, è una fruizione passiva, che puoi condire con la tua esperienza e sensibilità personale, ma quella rimane. E mi sta benissimo.

    Il problema non è quindi il videogioco in sè, ma il videogioco moderno che cerca di avvicinarsi al cinema, prendendone la struttura e dovendola adattare ad un gameplay libero che è necessario affinchè non perda la sua identità di gioco. E qui secondo me fallisce in parte, perchè la narrazione chiusa del cinema si scontra contro l'illusione del giocatore di poter fare quello che gli pare, con una gestione delle emozioni e degli eventi libera solo in apparenza.

    Per fare un esempio pratico, da giocatore mi affascina molto più un GTA, in cui la meraviglia e l'emozione deriva dal guardare costantemente un mondo vasto, vario, pulsante e "giocoso" senza alcuna velleità artistica di alto livello ( e in cui la trama è funzionale ma del tutto secondaria), piuttosto che un The Last of Us che sembra costantemente urlarti addosso "guardami, guardami, non sono un semplice videogioco"

    Io personalmente, quando capisco che quello che sto guardando è solo una sovrastruttura che veicola dei contenuti, smetto di godere dei contenuti stessi, e mi infastidisce tutto il contesto. Pur apprezzando l'estetica, infatti, ho odiato ad esempio tutti i giochi di Ueda, perchè lì appunto, è il gameplay in sè ad essere pretestuoso.

    Io sono convinto che la vera evoluzione del videogioco si compirà solo con il raggiungimento di uno sviluppo completo delle intelligenze artificiali, e quando si riuscirà a sfruttare realmente le potenzialità dell'effetto farfalla per creare una reale esperienza personalizzata. Al momento, e parlo solo per me, vedo solo trame complesse con finali multipli in cui la capacità decisionale del giocatore è solo illusoria ma fa finta di non esserlo.
    Ultima modifica di Kaworu87; 31-03-2017 alle 14:24:21

  8. #38
    Utente L'avatar di Laguna1307
    Registrato il
    05-15
    Messaggi
    1.317
    Citazione Kaworu87 Visualizza Messaggio
    Si chiaro, comprendo il tuo punto di vista. Però un film o un libro sono nettamente diversi da un videogioco. Nella fruizione di un'opera cinematografica o letteraria non c'è alcuna presunzione di libertà, è una fruizione passiva, che puoi condire con la tua esperienza e sensibilità personale, ma quella rimane. E mi sta benissimo.

    Il problema non è quindi il videogioco in sè, ma il videogioco moderno che cerca di avvicinarsi al cinema, prendendone la struttura e dovendola adattare ad un gameplay libero che è necessario affinchè non perda la sua identità di gioco. E qui secondo me fallisce in parte, perchè la narrazione chiusa del cinema si scontra contro l'illusione del giocatore di poter fare quello che gli pare, con una gestione delle emozioni e degli eventi libera solo in apparenza.

    Io personalmente, quando capisco che quello che sto guardando è solo una sovrastruttura che veicola dei contenuti, smetto di godere dei contenuti stessi, e mi infastidisce tutto il contesto. Pur apprezzando l'estetica, infatti, ho odiato ad esempio tutti i giochi di Ueda, perchè lì appunto, è il gameplay in sè ad essere pretestuoso.

    Io sono convinto che la vera evoluzione del videogioco si compirà solo con il raggiungimento di uno sviluppo completo delle intelligenze artificiali, e quando si riuscirà a sfruttare realmente le potenzialità dell'effetto farfalla per creare una reale esperienza personalizzata. Al momento, e parlo solo per me, vedo solo trame complesse con finali multipli.
    Per me stai facendo un discorso troppo troppo troppo generalizzato. Tu dici che "il videogioco moderno cerca di avvicinarsi al cinema", che se pur sia vero che ci sono videogiochi che cercano di avere un impronta cinematografica, o da serie tv (vedi Quantum Break), fuori ci sono mille altri giochi che si discostano completamente da questa idea, e non ti sto parlando di una nicchia eh, io ti sto parlando proprio del grande mercato di videogiochi.

    Poi dici che odi i giochi di Ueda e allo stesso che "la vera evoluzione del videogioco si compirà solo con il raggiungimento di uno sviluppo completo delle intelligenze artificiali, e quando si riuscirà a sfruttare realmente le potenzialità dell'effetto farfalla per creare una reale esperienza personalizzata", quando ti basterebbe giocare The Last Guardian per avere esattamente quello che cerchi

  9. #39
    Utente
    Registrato il
    03-17
    Messaggi
    123
    Citazione Laguna1307 Visualizza Messaggio
    Per me stai facendo un discorso troppo troppo troppo generalizzato. Tu dici che "il videogioco moderno cerca di avvicinarsi al cinema", che se pur sia vero che ci sono videogiochi che cercano di avere un impronta cinematografica, o da serie tv (vedi Quantum Break), fuori ci sono mille altri giochi che si discostano completamente da questa idea, e non ti sto parlando di una nicchia eh, io ti sto parlando proprio del grande mercato di videogiochi.

    Poi dici che odi i giochi di Ueda e allo stesso che "la vera evoluzione del videogioco si compirà solo con il raggiungimento di uno sviluppo completo delle intelligenze artificiali, e quando si riuscirà a sfruttare realmente le potenzialità dell'effetto farfalla per creare una reale esperienza personalizzata", quando ti basterebbe giocare The Last Guardian per avere esattamente quello che cerchi
    Non sto generalizzando in modo oggettivo perchè quello che dico è solo legato alla mia esperienza e modo di vedere le cose. Stavo contestualizzando il mio non riuscire a godere dei videogame moderni, non sono nessuno per dire che il mercato sia sbagliato.

    The Last Guardian non l'ho giocato in prima persona, ma ho visto il gameplay di una run completa, per cui una mia idea me la sono fatta, nonostante sia consapevole di avere un'esperienza incompleta. Quello che credo è che Trico sia un intelligenza artificiale notevolmente diversa e per certi versi molto più avanzata rispetto alla media, ma appunto, solo avanzata e non realmente evoluta. E' un'interazione più immersiva ma ancora troppo legata a trigger specifici da attivare.

    E parlando appunto di "trigger" quello che non mi piace dello stile di Ueda (pur ritenendolo geniale per visione artistica e capacità di differenziarsi dal resto, sia chiaro) è questo voler costantemente tirarti fuori emozioni ad ogni costo. Non è che puoi affezionarti a Trico, devi affezionarti, altrimenti non puoi goderti il climax per come è stato pensato. Così come per apprezzare Ico devi interiorizzare quel senso di responsabilità verso l'altro che il gioco tenta di instillarti a forza sin dal tutorial, così come Shadow of the Colossus punta invece tutto sul senso di colpa della carneficina fondata sull'egoismo in nome dell'amore. Qualsiasi altra deviazione interpretativa falsa il senso dell'intera opera.
    Bello quanto si vuole, per carità, ma sono emozioni artificialmente costruite e che puntano ad essere universali. Il che sarebbe perfetto per un film, ma non per un gioco, in cui tra l'altro la dimensione puramente ludica è mediocre se non inesistente. Un pretesto, appunto.

    Ma la libertà d'emozione di fatto non esiste, perchè per quanto stia tenendo io le redini degli eventi, devo adeguarmi al registro emotivo che il gioco mi suggerisce. Se giochi a TLG e odi Trico, fai prima a spegnere la console, perchè è tutto il gioco che crolla. Non hai una reale alternativa che ti porta a godere degli stessi eventi con una sensibilità diversa e personale.

    Discorso a parte per i giochi di David Cage e Quantic Dream. Lì la barriera tra cinema e videogioco viene spezzata realmente, tant'è che in Heavy Rain, Indigo Prophecy e Beyond il gameplay non esiste, è solo un modo interattivo per proporti la narrazione passiva del cinema. Le scelte sono apparentemente libere, ma ti danno semplicemente l'opportunità di guardare film diversi con il prezzo di un singolo biglietto.

    In Heavy Rain posso empatizzare con Scott Shelby, Ethan o Madison e far evolvere la loro storyline secondo la mia sensibilità, ma so già che gli eventi sono determinati, non ci sono sezioni platform o shooting che mi illudano del mio controllo su quello che sto vedendo.

    In quel caso l'armonizzazione tra i due mondi mi sembra molto ben calibrata, e sinceramente l'ho apprezzata molto di più per il coraggio di non voler essere videogioco.
    Ultima modifica di Kaworu87; 31-03-2017 alle 15:00:07

  10. #40
    Utente L'avatar di Laguna1307
    Registrato il
    05-15
    Messaggi
    1.317
    Citazione Kaworu87 Visualizza Messaggio
    Non sto generalizzando in modo oggettivo perchè quello che dico è solo legato alla mia esperienza e modo di vedere le cose. Stavo contestualizzando il mio non riuscire a godere dei videogame moderni, non sono nessuno per dire che il mercato sia sbagliato.

    The Last Guardian non l'ho giocato in prima persona, ma ho visto il gameplay di una run completa, per cui una mia idea me la sono fatta, nonostante sia consapevole di avere un'esperienza incompleta. Quello che credo è che Trico sia un intelligenza artificiale notevolmente diversa e per certi versi molto più avanzata rispetto alla media, ma appunto, solo avanzata e non realmente evoluta. E' un'interazione più immersiva ma ancora troppo legata a trigger specifici da attivare.

    E parlando appunto di "trigger" quello che non mi piace dello stile di Ueda (pur ritenendolo geniale per visione artistica e capacità di differenziarsi dal resto, sia chiaro) è questo voler costantemente tirarti fuori emozioni ad ogni costo. Non è che puoi affezionarti a Trico, devi affezionarti, altrimenti non puoi goderti il climax per come è stato pensato. Così come per apprezzare Ico devi interiorizzare quel senso di responsabilità verso l'altro che il gioco tenta di instillarti a forza sin dal tutorial, così come Shadow of the Colossus punta invece tutto sul senso di colpa della carneficina fondata sull'egoismo in nome dell'amore. Qualsiasi altra deviazione interpretativa falsa il senso dell'intera opera.
    Bello quanto si vuole, per carità, ma sono emozioni artificialmente costruite e che puntano ad essere universali. Il che sarebbe perfetto per un film, ma non per un gioco, in cui tra l'altro la dimensione puramente ludica è mediocre se non inesistente. Un pretesto, appunto.

    Discorso a parte per i giochi di David Cage e Quantic Dream. Lì la barriera tra cinema e videogioco viene spezzata realmente, tant'è che in Heavy Rain, Indigo Prophecy e Beyond il gameplay non esiste, è solo un modo interattivo per proporti la narrazione passiva del cinema. Le scelte sono apparentemente libere, ma ti danno semplicemente l'opportunità di guardare film diversi con il prezzo di un singolo biglietto. Però in quel caso l'armonizzazione tra i due mondi mi sembra molto ben calibrata, e sinceramente l'ho apprezzata molto di più per il coraggio di non voler essere videogioco.






    Scherzi a parte, da quello che scrivi sembra quasi che non ti piaccia proprio il medium del videogioco
    E' come se vedessi gli sviluppatori come dei geni del male che vogliono costringerti a provare emozioni fasulle ed artificiali (che poi un emozione è un emozione, anche se """"artificiale""""), quando più semplicemente chi sviluppa un gioco, così come chi scrive un libro o un film, vuole farti provare attraverso la propria arte, l'esperienza che vivono i personaggi di quella storia, poi sta a te emozionarti o interessarti alla storia, nessuno ti costringe a provare nessuna emozione. Secondo me il problema sta nel fatto che tu non trovi delle trame emozionanti nei videogiochi come nei film, ed è così, nei videogiochi è molto raro trovare una trama ben scritta al livello di un film, più semplicemente perché il gioco, vuoi o non vuoi, ti permette di immedesimarti molto di più nei personaggi della storia, e quindi cerca di creare "l'arte" attraverso l'interazione, invece come può essere nel cinema grazie ad un inquadratura particolare e una storia ben scritta.
    Probabilmente non sei fatto per questo medium, dal momento che tra te e il videogioco si crea un distacco così enorme, anche se ti assicuro, vedere giocare The Last Guardian e GIOCARE The Last Guardian, sono due cose completamente differenti. Ora non so quanto tu giochi, ma mi sembra di vedere che di molti giochi vedi solo dei gameplay, che per me sono proprio la morte del videogioco visto che l'arte sta proprio nell'interazione, se il videogioco lo guardi da uno schermetto su youtube è normalissimo non provare nulla

  11. #41
    Utente
    Registrato il
    03-17
    Messaggi
    123
    Citazione Laguna1307 Visualizza Messaggio
    Scherzi a parte, da quello che scrivi sembra quasi che non ti piaccia proprio il medium del videogioco
    E' come se vedessi gli sviluppatori come dei geni del male che vogliono costringerti a provare emozioni fasulle ed artificiali (che poi un emozione è un emozione, anche se """"artificiale""""), quando più semplicemente chi sviluppa un gioco, così come chi scrive un libro o un film, vuole farti provare attraverso la propria arte, l'esperienza che vivono i personaggi di quella storia, poi sta a te emozionarti o interessarti alla storia, nessuno ti costringe a provare nessuna emozione. Secondo me il problema sta nel fatto che tu non trovi delle trame emozionanti nei videogiochi come nei film, ed è così, nei videogiochi è molto raro trovare una trama ben scritta al livello di un film, più semplicemente perché il gioco, vuoi o non vuoi, ti permette di immedesimarti molto di più nei personaggi della storia, e quindi cerca di creare "l'arte" attraverso l'interazione, invece come può essere nel cinema grazie ad un inquadratura particolare e una storia ben scritta.
    Probabilmente non sei fatto per questo medium, dal momento che tra te e il videogioco si crea un distacco così enorme, anche se ti assicuro, vedere giocare The Last Guardian e GIOCARE The Last Guardian, sono due cose completamente differenti. Ora non so quanto tu giochi, ma mi sembra di vedere che di molti giochi vedi solo dei gameplay, che per me sono proprio la morte del videogioco visto che l'arte sta proprio nell'interazione, se il videogioco lo guardi da uno schermetto su youtube è normalissimo non provare nulla

    Su questo concordo, infatti la premessa di tutto era che è il mio approccio ad essere sbagliato, e ne sono consapevole. Non sono adatto al medium, ma solo per come si è evoluto ultimamente. Purtroppo sono ancora dell'idea che il cinema deve fare il cinema, e il videogioco deve fare il videogioco. Se voglio un film, prendo un dvd, se voglio immersività totale, leggo un libro. I videogiochi che tentano di fare tutto questo allo stesso tempo, semplicemente mi puzzano e li guardo con diffidenza.

    Non vedo gli sviluppatori come geni del male, ma neanche come benefattori o artisti disinteressati. Dall'indie fino alla tripla A, si tratta comunque di oggetti commerciali in cui il ricavo economico è comunque ancora una componente importante.

    Comunque gioco tantissimo ma sono principalmente un retrogamer incallito. Per il resto, attualmente apprezzo quasi solo picchiaduro e free roaming. Il tempo è poco e devo poter staccare e riprendere dopo una settimana senza il rischio di non capire più niente di trame e sottotrame.
    Per il resto, mi tengo sempre aggiornato sulle ultime novità per come riesco, proprio perchè è un mondo che mi appassiona nonostante mi deluda costantemente.

    E da iniziale detrattore di Nintendo (che ho sempre odiato per il suo immobilismo concettuale), devo dire che apprezzo sempre più la sua coerenza al medium. Poche pretese e immediatezza del contenuto.

    Ma il discorso di fondo era un altro, ossia il sospetto che questa corsa al videogioco-arte non sia dettata da un'effettiva incontinenza emotiva degli autori (o almeno non solo), ma che possa essere una risposta ad un mercato che è come se si vergognasse, nel 2017, a dire che "gioca". Vedo che l'aspetto ludico viene messo sempre più sullo sfondo, come se i giochi "semplici" fossero incompatibili con una vita culturale decorosa.

    Lo stesso meccanismo mentale per cui la gente deve specificare che "io non guardo cartoni animati, io guardo anime" o " io non leggo fumetti, ma sfoglio graphic novels". ( di cui so bene la differenza, ma era per semplificare il concetto)
    Ultima modifica di Kaworu87; 31-03-2017 alle 15:47:56

  12. #42
    Utente L'avatar di Laguna1307
    Registrato il
    05-15
    Messaggi
    1.317
    Citazione Kaworu87 Visualizza Messaggio
    Su questo concordo, infatti la premessa di tutto era che è il mio approccio ad essere sbagliato, e ne sono consapevole. Non sono adatto al medium, ma solo per come si è evoluto ultimamente. Purtroppo sono ancora dell'idea che il cinema deve fare il cinema, e il videogioco deve fare il videogioco. Se voglio un film, prendo un dvd, se voglio immersività totale, leggo un libro. I videogiochi che tentano di fare tutto questo allo stesso tempo, semplicemente mi puzzano e li guardo con diffidenza.

    Tant'è che gioco tantissimo ma sono principalmente un retrogamer incallito. Per il resto, attualmente apprezzo quasi solo picchiaduro e free roaming. Il tempo è poco e devo poter staccare e riprendere dopo una settimana senza il rischio di non capire più niente di trame e sottotrame.
    Per il resto, mi tengo sempre aggiornato sulle ultime novità per come riesco, proprio perchè è un mondo che mi appassiona nonostante mi deluda costantemente.

    E da iniziale detrattore di Nintendo (che ho sempre odiato per il suo immobilismo concettuale), devo dire che apprezzo sempre più la sua coerenza al medium. Poche pretese e immediatezza del contenuto.

    Ma il discorso di fondo era un altro, ossia il sospetto che questa corsa al videogioco-arte non sia dettata da un'effettiva incontinenza emotiva degli autori (o almeno non solo), ma che possa essere una risposta ad un mercato che è come se si vergognasse, nel 2017, a dire che "gioca". Vedo che l'aspetto ludico viene messo sempre più sullo sfondo, come se i giochi "semplici" fossero incompatibili con una vita culturale decorosa.

    Lo stesso meccanismo mentale per cui la gente deve specificare che "io non guardo cartoni animati, io guardo anime" o " io non leggo fumetti, ma sfoglio graphic novels". ( di cui so bene la differenza, ma era per semplificare il concetto)
    Ma il punto qui sta nel fatto che il progresso tecnologico ha potuto dare la possibilità a chiunque di creare un videogioco, e grazie a questo tante persone hanno scoperto che hanno la possibilità di esprimersi anche in questo. Ad esempio, anni fa un gioco come That Dragon Cancer non l'avremmo mai visto, semplicemente perché il videogioco non era visto, e non era potuto esser visto come una forma di espressione, ma un semplice passatempo il cui scopo era divertirsi. Ovviamente ciò ha portato anche a generare persone come quelle che indichi tu, del tipo "non è un fumetto, è una graphic novel", così che se qualcuno che non conosce i videogiochi mi dice che sto perdendo tempo, gli posso rispondere "no non sto perdendo tempo dietro ad un gioco perché sto giocando un indie polacco di uno sviluppatore morto suicida a 24 anni dall'alto valore artistico"
    Ma in una manciata di anni questa gente scomparirà, perché a mano a mano il videogioco si sta evolvendo e sta venendo accettato per potersi mettere a paragone con i film o la musica, visto che prima occupava un posto mooolto più basso nella cultura popolare. Così come occupava un posto bassissimo il fumetto, che per carità occupa ancora un posto basso (per gli altri), ma a poco a poco insieme al videogioco (che sta messo peggio) sta riuscendo a trovarsi un suo posticino.

  13. #43
    Utente
    Registrato il
    03-17
    Messaggi
    123
    Citazione Laguna1307 Visualizza Messaggio
    Ma il punto qui sta nel fatto che il progresso tecnologico ha potuto dare la possibilità a chiunque di creare un videogioco, e grazie a questo tante persone hanno scoperto che hanno la possibilità di esprimersi anche in questo. Ad esempio, anni fa un gioco come That Dragon Cancer non l'avremmo mai visto, semplicemente perché il videogioco non era visto, e non era potuto esser visto come una forma di espressione, ma un semplice passatempo il cui scopo era divertirsi. Ovviamente ciò ha portato anche a generare persone come quelle che indichi tu, del tipo "non è un fumetto, è una graphic novel", così che se qualcuno che non conosce i videogiochi mi dice che sto perdendo tempo, gli posso rispondere "no non sto perdendo tempo dietro ad un gioco perché sto giocando un indie polacco di uno sviluppatore morto suicida a 24 anni dall'alto valore artistico"
    Ma in una manciata di anni questa gente scomparirà, perché a mano a mano il videogioco si sta evolvendo e sta venendo accettato per potersi mettere a paragone con i film o la musica, visto che prima occupava un posto mooolto più basso nella cultura popolare. Così come occupava un posto bassissimo il fumetto, che per carità occupa ancora un posto basso (per gli altri), ma a poco a poco insieme al videogioco (che sta messo peggio) sta riuscendo a trovarsi un suo posticino.
    Io sono d'accordo con tutto, perchè su certi aspetti la pensiamo allo stesso modo. Quello contro cui io vado contro è semplicemente una mancanza di equilibrio tra le due cose. Io attualmente vedo troppo sbilanciamento o a favore della narrativa, o a favore del gameplay fine a se stesso. Forse è vero che il mezzo deve ancora maturare, ma io spero comunque che non arrivi mai al punto di rinnegare quello che è, ossia divertimento prima ancora di essere mezzo d'espressione.

    Io per ora percepisco costantemente un tentativo di scrollarsi di dosso a tutti i costi questo fardello del divertimento, che invece è un punto di forza.

  14. #44
    L'avatar di dnt_wraiter
    Registrato il
    12-04
    Località
    Reggio Emilia
    Messaggi
    16.205
    Citazione Kaworu87 Visualizza Messaggio
    Comunque ragazzi io la vostra capacità di emozionarmi davanti a un videogioco la invidio sul serio, così come ho provato sincera invidia nei confronti dello stupore e meraviglia di Mike nel video di ieri. Io non ci sono mai riuscito, qualsiasi videogioco mi lascia freddo come una mattonella del cesso.

    Bè, andando avanti con gli anni è sempre più raro ovviamente, ma sono proprio quelli i momenti per cui continuo a videogiocare. La saga dei Souls sotto questo punto di vista è stato un ritorno all'infanzia, dove passavo ore su ore a nerdare. Davvero non hai provato nulla quando arrivi ad Irithyll ? Oppure quando ti si para davanti la Cleric Beast in BB per la prima volta ? O ancora il combattimento con SPOLER FINALE BB
    Spoiler:
    Gherman
    .
    Ed è esattamente per questo che ho paura anche solo di spoilerarmi il nome di un boss di sto maledetto DLC, per farvi capire
    Citazione Kaworu87 Visualizza Messaggio
    E ciò non significa che non sia empatico, al contrario. Nella vita sono un individuo profondamente romantico (nel senso ottocentesco del termine di chi ama struggersi con emozioni potenti): ci sono libri che mi hanno cambiato la vita, film che non posso vedere senza stare malissimo, e così via. Ci ho messo qualche giorno a riprendermi emotivamente dagli episodi finali di Breaking Bad, e quando ho finito la 3 stagione di Bojack Horseman avevo gli occhi in fiamme e lo stomaco attorcigliato. Non è quindi un problema di fedeltà al reale e al quotidiano, è proprio il medium "videogioco" che non è mai riuscito a comunicarmi nulla di emotivamente rilevante.
    Ecco, con film e serie TV è molto più facile scatenare emozioni secondo me. Ancora ricordo il super magone sul finale di Lost.
    Nei VG invece richiede molta più abilità, tolti quei giochi che sono praticamente video interattivi che così sono buoni tutti

    Non ho ancora letto la terza pagina perchè a breve devo andare a lavoro, provvedo stasera
    'Cause I was all up in a piece of heaven
    while you burned in hell, no peace forever

  15. #45
    fomento
    Ospite
    Maturità del medium, capacità di elaborare un proprio linguaggio specifico e sviluppo critico/artistico.

    Quello che sta dicendo Kaworu87, lo ha subito anche il cinema agli esordi. Il medium videogioco è ancora acerbo in molti aspetti, ed è normale che gli "esperimenti" o le soluzioni ora adottate siano spesso inefficaci o estremamente derivative.

Pag 3 di 35 PrimoPrimo 12345613 ... UltimoUltimo

Regole di Scrittura

  • Tu non puoi inviare nuove discussioni
  • Tu non puoi inviare risposte
  • Tu non puoi inviare allegati
  • Tu non puoi modificare i tuoi messaggi
  •