La mia vita con Giovanni Rana
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Discussione: La mia vita con Giovanni Rana

Cambio titolo
  1. #1
    Fag1olo
    Ospite
    -

    DISCLAIMER
    : Questa è un'opera di finzione. I nomi e le immagini di persone realmente esistenti sono utilizzati e ritratti in modo volutamente esagerato ed irreale unicamente allo scopo d'intrattenere il lettore, pertanto i fatti raccontati di seguito vanno intesi unicamente come prodotto della fantasia dell'autore.

    -





    LA MIA VITA CON GIOVANNI RANA
    と私の人生 ジョバンニ・ラナ (2017)

    ---

    CAPITOLO 1:
    Un nuovo inizio
    CAPITOLO 2: Hobby ritrovato
    CAPITOLO 3: Il vecchio amico
    CAPITOLO 4: L'invito
    CAPITOLO 5: Viaggio all'inferno
    CAPITOLO 6: La redenzione
    CAPITOLO 7: Il viaggio interiore
    CAPITOLO 8: L'annuncio
    CAPITOLO 9: La bamba
    CAPITOLO 10: Ambiguità
    CAPITOLO 11: Messaggi da lontano
    CAPITOLO 12: La gara
    CAPITOLO 13: L'illusione
    FINALE: Il filtro

    ---

    Cara madre, caro padre,

    Come state? Tutto bene spero!

    Oggi è passato un anno esatto da quando siete partiti per il vostro lungo viaggio di lavoro in Corea del Nord nonchè dall'inizio della mia permanenza a casa dello zio Giovanni Rana, inoltre ho anche completato il primo anno del mio corso di laurea e non potrei essere più felice.

    Ho così tanto da dirvi ma così poco spazio, se solo potessi inviarvi delle normali email anzichè delle lettere cartacee...dannate regole del regime.

    Ad ogni modo volevo dirvi di non preoccuparvi per me, qui gli studi procedono bene e lo zio è molto buono con me. Davvero, mi vizia in continuazione e non mi fa mancare un buon piatto di pasta fresca a tavola, poi da quando i miei compagni e compagne hanno saputo di lui vogliono sempre venire qui a mangiare!

    In realtà a dirla tutta me lo ricordavo molto diverso, sarà che forse la mia presenza ha fatto nascere una nuova energia in lui, chissà.

    Ora devo proprio andare perchè devo trovarmi con un mio compagno di classe per preparare un esame imminente che è anche molto difficile e prima me lo tolgo dai piedi meglio è.


    Spero di ricevere presto una vostra risposta e spero anche di rivedervi presto.

    Statemi bene.


    Roberto
    .

    "Fatto" pensò Roberto piegando con cura il foglio e mettendolo dentro la busta da spedire.

    "Ovviamente non è vero che devo studiare, non so mai cosa raccontare ai miei..."

    Era un caldo pomeriggio di fine luglio, il sole splendeva e non c'era un filo d'aria, l'umidità alle stelle non invitava certo ad uscire di casa a meno che non fosse strettamente necessario.

    Roberto si asciugò il sudore sulla fronte ed afferrò con decisione il telecomando del condizionatore, accendendolo alla temperatura di 25 gradi.

    "25 gradi, si come no...tanto alla fine qui in stanza ce ne saranno si e no 27.5 alla fine"

    Un rapido balzo sul letto e tutto era pronto per qualche ora di ozio coccolato dall'aria fresca e deumidificata che usciva dallo split del condizionatore.

    Un momento, mancava ancora qualcosa: la musica.



    Mentre la voce di Donald Fagen riempiva la stanza cullata da una dolce melodia senza tempo, nella testa di Roberto iniziavano a riaffiorare i ricordi dell'anno appena trascorso, come se stesse facendo un riassunto della sua vita recente giunta al diciannovesimo anno d'età.

    L'ingresso nell'età adulta, il passaggio dalla scuola superiore all'università, l'aver imparato a gestire il tempo come mai aveva fatto prima quando andava a scuola 6 giorni su 7...poi c'erano i nuovi compagni di classe che arrivavano da tutto il paese, i fuorisede, e poi beh c'era lei: Lisa, la ragazza più bella del corso e sua infatuazione.

    Roberto era un ragazzo simpatico, alla mano ma anche tendenzialmente geek, non era troppo sveglio con le ragazze ma sapeva come farle ridere, fin dai primi giorni di lezione aveva attaccato bottone con questa ragazza con cui ha poi stretto amicizia, anche se in realtà entrambi forse desideravano qualcosa di più.


    "Oh si, Lisa...quanto sei bella..." presto la mente del giovane uomo deviò verso lidi più scabrosi.

    "I tuoi capezzoli sono come albicocche mature - HNNNGGH - cosa non gli farei"

    "Hai un culo che parla"
    Senza rendersene conto, durante tutto questo fantasticare si mise la mano nei pantaloni ed iniziò a ravanarsi l'intimo accompagnato dal famoso assolo di chitarra sulle note di Rikki don't lose that number.

    "Quanto mi piacerebbe schiaffeggiarti con il mio pene sulla tua sella d'asino, so che ti piacer- "

    La fantasia erotica fu bruscamente interrotta.

    "Robbè, dai accendi il pc che ci facciamo una partita a Left 4 De-EH LA MADONNA!"

    Roberto rinvenne bruscamente che quasi saltò dal letto.

    "Hehe...e io che pensavo di aver lasciato il mattarello in cucina...mi sa che ce l'hai tu "
    "Zio Giovanni! Ti ho detto mille volte di bussare prima di entrare!" sbottò Roberto.
    "E io invece ti ho detto che mi devi chiamare Giovanni Rana™ tutto intero, lo sai che ho un marchio registrato di un certo prestigio" rispose lo zio con tono altisonante.
    "D'accordo zio Giovanni Rana™, lo farò..."
    "Bravo, ora vai su Steam e apri il gioco che ho voglia di farmi una partita prima di andare giù in cucina a tirare la pasta"

    Se solo i genitori di Roberto avessero potuto vedere con i loro occhi quell'uomo di 80 anni dotato di una tale energia da far quasi invidia ad un ventenne, perchè Roberto non scherzava: lo zio se lo ricordava diverso, meno "giovanile".

    Giovanni Rana, oramai in pensione, non lavorava più nella sua azienda ed era determinato a passare gli anni della sua vecchiaia in serenità ed in sicurezza economica.

    Quando il nipote Roberto si trasferì nella sua casa (Giovanni Rana insistette per averlo sotto al proprio tetto piuttosto che mandarlo in un appartamento fuori città) questi si portò dietro tutto il suo arsenale da gamer e per lo zio fu una ventata di novità e potette vedere da vicino tutte quelle diavolerie elettroniche che egli pensava fossero fuori tempo massimo per un uomo della sua età.

    Dopo aver assistito ripetutamente alle sessioni di gioco del ragazzo, Giovanni Rana decise di acquistare un sistema tutto suo e potersi divertire sotto gli insegnamenti del nipote (dietro il pagamento di laute mance), ma in breve tempo Giovanni Rana diventò talmente bravo ed autonomo da avere addirittura il suo profilo Steam ed una nutrita libreria di giochi, il tutto supportato da un pc custom corredato dalle ultime parti hardware disponibili, tutto al livello più alto possibile, perchè potendoselo permettere non v'era motivo alcuno per non approfittarne. Mica scemo.

    *Aggiornamento di Steam...*

    Neanche il tempo di avviare il client che già lo zio era online con il gioco avviato, quando pochissimi secondi dopo si aprì una finestra di chat:

    [S1ck Fr4gs] JOHN FROG: Robbè, sù, bona li con le seghe e apri il gioco che devo anche provare il nuovo mouse dello sponsor!!

    "Stavolta lo spacco tutto, non mi frega più con quella mossa del charger che mi butta giù dal palazzo a tradimento"
    pensò Roberto

    Giovanni Rana™ era un giocatore molto esigente e competitivo, prendeva fin troppo sul serio quel gioco, e così neanche 10 minuti di partita nella modalità Versus che già aveva da ridire ai suoi compagni di squadra, quindi la chat si riempì di imprecazioni e profanità.


    Era ben noto a tutti che Giovanni Rana fosse un abilissimo bestemmiatore.

    [S1ck Fr4gs] JOHN FROG: *** ripieno di merda cos'è sta roba?

    [S1ck Fr4gs] JOHN FROG: Ma *** di quella *** laida, vi ho detto di prenderli da dietro, non di corrergli addosso facendovi sparare!

    [S1ck Fr4gs] JOHN FROG: Vi giuro regà, ho fatto degli gnocchi più grossi delle vostre palle...
    E ancora, era pure un bant master:

    ((BARANZATE KLAN)) Sonic_05: Scusate km si apre il menu dll armi?

    [S1ck Fr4gs] JOHN FROG: Devi premere ALT+F4, hanno cambiato il comando con l'ultima patch

    - ((BARANZATE KLAN)) Sonic_05 ha abbandonato la partita -

    [S1ck Fr4gs] JOHN FROG: AYY LMAO a sto cojone!

    Roberto rise di gusto e quasi si fece uccidere nel gioco, quando si riprese iniziò a pensare, con un grande sorriso stampato sulla bocca, che quella probabilmente potesse essere l'estate migliore della sua vita.


    ...e non era ancora finita.


    .


    [CONTINUA]
    Ultima modifica di Fag1olo; 10-08-2018 alle 19:45:01

  2. #2
    Fag1olo
    Ospite
    .

    Sembrava passato così tanto tempo da quando lo zio Giovanni Rana™ si era affacciato al mondo del gaming, eppure si trattava solo di un anno!

    Ancora non mi capacito del livello e della naturalezza che ha raggiunto in certi titoli.

    Lo ricordo quando ero piccolo e veniva a trovare me e la mia famiglia a casa nostra, allora per lui tutte le console erano la Playstation (anche il lettore dvd) e per la stessa proprietà tutte le console portatili erano dei Gameboy.

    Ricordo ancora i nostri dialoghi durante la mia infanzia.

    "Robbè, sempre a giocare con i tuoi giochini elettronici, tipo questo qui: il Conboy"

    "Ma zio Giovanni Rana si chiama Gameboy e lo fa la Ninten-"

    "Si, si lo fanno i Cinesi, lo so, però adesso spegnilo e vieni qui che ho una cosa per te...e poi cosa ti avevo detto riguardo al mio nome? Devi dirlo per intero"

    "Si zio Giovanni Rana™"

    "Così va meglio. Ora ecco qui per te: in questo pacchetto c'è tutto il necessario per farti imparare a fare la pasta come fa il tuo zio"

    "Che bello, grazie!"

    "Ricorda Robbè, la seconda cosa più importante da saper tirare nella vita è la pasta"


    (momento di pausa drammatica)

    "...ALZA LA CORNETTA, PABLO ESCOBAR TI ASPETTA!"

    Ancora oggi non ho capito cosa volesse dire esattamente con quella frase.

    Fu una bella giornata, ricordo che passammo la serata a guardare Scemo & Più Scemo in DVD - anche questo un regalo delo zio Giovanni Rana™ - e a ridere tantissimo...lui di più.



    Effettivamente allo zio Giovanni Rana™ sono sempre piaciute le cose demenziali e non sense, e chi l'avrebbe mai detto vedendolo sempre nella vita pubblica come uomo pacatissimo, sempre a modo e che sembra quasi uscito da una favola dei tempi che furono?

    Scoprii molto più da vicino questo lato suo proprio quando iniziò a giocare ai videogames.

    Ero abbastanza un novizio nel mondo del pc gaming, già perchè prima avevo sempre avuto le Playstation delle varie generazion (per lo zio Giovanni Rana™ le Playstation 1 - 2 e 4 si chiamavano genericamente "Playstation" mentre la Playstation 3 lui la chiamava "Pleistescio"), dunque mi assemblai il mio bel sistema dopo aver fatto ricerca su quali pezzi combinare e su come fare, spesi quasi tutti i miei risparmi e le varie regalie ricevute per il diploma.

    Fui così felice di poter finalmente giocare ai vari titoli che mi ero lasciato alle spalle potendo installare delle mod grafiche (e non solo) e di poter giocare finalmente ad una risoluzione degna che come primo titolo acquistai Skyrim in super saldo per potermi sbizzarrire. Scoprii di avere dei problemi.

    Grazie all'hardware potente di ultima generazione che rispecchiava perfettamente i requisiti consigliati, nonostante il gioco avesse parecchi anni alle spalle, iniziai a spendere molte ore ad installare mods su mods, a rimpiazzare i modelli dei personaggi e a fare tweak grafici fermandomi soltanto quando realizzai che fino a quel momento avevo passato il tempo a sminchiare il gioco anzichè divertirmi.

    Lasciai per un paio di minuti il gioco fermo e andai in cucina a bermi un succo di frutta, poi quando rientrai in camera c'era lui, lo zio Giovanni Rana™, a fissare il monitor proprio dove avevo lasciato il gioco in attesa che tornassi.




    "Robbè ma cos'è sta roba? Sarai mica ritardato?" disse il pastaio mentre rideva, senza nascondere un certo interesse per la cosa.

    "Uh...no zio...si chiama Bethesda, li fanno così i giochi, tocca a noi utilizzatori sistemarli una volta usciti sul mercato" rispose Roberto sperando che lo zio abboccasse.
    Fu proprio in quel momento che nacque in lui la scintilla per la passione videoludica, quindi passò del tempo a guardare il nipote giocare standosene tranquillo sulla sedia accanto a lui, fino a che arrivò il fatidico giorno.

    "Senti Robbè, posso provare a giocare anche io? Sono sicuro di essere in grado di parryare tutte le botte che prendi" esclamò lo zio sicuro di sè e già esperto nella terminologia gaming nonostante non avesse mai sentito nulla del genere.
    Roberto pensò che non sarebbe stata una brutta idea e che nel frattempo poteva anche approfittarsi della situazione, viste le sue ristrettezze economiche da studente non lavoratore, dunque si fece comprare The Witcher 3 con la scusa di iniziare un nuovo titolo da giocare con due profili diversi, lui e lo zio Giovanni Rana™.

    "Ma è quel gioco dove devi comandare un pallido ed irsuto Demo Morselli e puoi anche scopà tutte le fighe? Bella lì lo voglio" disse Giovanni Rana sorridendo e scomponendosi un attimo.
    Era fatta, l'email che attestava il pagamento era arrivata, il gioco era in download, le due inutili carte di Steam in regalo con l'acquisto erano state già vendute ai bot sul market per una miseria di centesimi.

    La scelta di condividere lo stesso gioco su pc si rivelò un azzardo ma era l'unico modo per poter scroccare il gioco nuovo dal ricco parente.

    Seguì un'intensa sessione di training, in pratica giocò solo lo zio Giovanni Rana™, ed in pochissimi giorni l'anziano ometto era già padrone e maestro del gioco, con un suo stile preciso e perfino uno sviluppo delle abilità coerente al suo modo di giocare.

    "Varda qui Robbè, a questo gli spacco er culo, *pim pum pam* questa spada è tozzissima, adesso lo butto a terra con una scarica di AARD e lo finisco" era carichissimo
    Senza neanche rendermene conto, lo zio Giovanni Rana™ era riuscito a trovare ed installare una mod oscura che sostituiva tutte le frasi pronunciate in combattimento da Geralt di Rivia (doppiaggio incluso) con frasi liberamente tradotte in Romagnolo.

    "VA LA', TI PIACE L'ARZENTO EH? DIOBO' QUANDO HO FINIIIT CI PRENDIAM UN ZELAAAAT!"

    "SAT CIAP AT SCOURG DA VEIV!"

    "FATT SOTT 'MBRIAGON!"
    Era inquietante.

    Fu in questo momento che realizzai che forse era il caso che lo zio Giovanni Rana™ si dotasse di un suo pc proprio e mi lasciasse il mio, era fin troppo chiaro che era nato un campione.

    La mod di Geralt che parla in romagnolo comunque la lasciai installata.



    [CONTINUA]
    Ultima modifica di Fag1olo; 11-08-2018 alle 14:53:13

  3. #3
    Mr 4 cm L'avatar di titan2010
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    il finale poi lo cambi o lo lasci uguale?



  4. #4
    Fag1olo
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    Citazione titan2010 Visualizza Messaggio
    il finale poi lo cambi o lo lasci uguale?
    L'hai già letta "di la"?

    Spiego, essendo che la storia non la si può più trovare cercandola su google (è sparita assieme alle immagini da google images e l'unico modo per trovarla è essere iscritti a quel forum o avere il link salvato) ho deciso di postarla anche qui in onore dei vecchi tempi...visto che nel 2004 ho iniziato su questo forum quando si chiamava dailyradar.

    In realtà mi sono iscritto per scrivere una storia nuova ma mi sono reso conto che la sezione non è attiva quanto mi ricordavo (mi sembra di vedere che è mezza morta), quindi per ora faccio così.

    Un modo lo trovo.
    Ultima modifica di Fag1olo; 28-07-2018 alle 23:49:16

  5. #5
    Mr 4 cm L'avatar di titan2010
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    Citazione Fag1olo Visualizza Messaggio
    L'hai già letta "di la"?

    Spiego, essendo che la storia non la si può più trovare cercandola su google (è sparita assieme alle immagini da google images e l'unico modo per trovarla è essere iscritti a quel forum o avere il link salvato) ho deciso di postarla anche qui in onore dei vecchi tempi...visto che nel 2004 ho iniziato su questo forum quando si chiamava dailyradar.

    In realtà mi sono iscritto per scrivere una storia nuova ma mi sono reso conto che la sezione non è attiva quanto mi ricordavo (mi sembra di vedere che è mezza morta), quindi per ora faccio così.

    Un modo lo trovo.
    si l'avevo già letta su ign

    in ogni caso per me fai bene a postarla qui, a maggior ragione se quella su ign è scomparsa



  6. #6
    Mister Y L'avatar di Mister Y
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    Bene, hai fatto bene a scriverla qui. Vai avanti che è una storia interessante. Non l'avevo mai letta ma credo di ricordare il titolo.

  7. #7
    dormiente L'avatar di bertuccia2004
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    La trovo geniale e scritta in modo estremamente accattivante

  8. #8
    Fag1olo
    Ospite
    .


    Mi svegliai appiccicato al cuscino dopo una notte torrida trascorsa all'insegna del sudore e del caldo, la bocca era impastata e mi scappava anche la pipì, ma non avevo voglia di farla perchè avevo ancora sonno...così cambiai posizione e provai a riaddormentarmi nuovamente. Senza successo naturalmente.

    E' sempre brutto dormire con l'afa notturna, ma d'altronde di tenere accesa l'aria condizionata non se ne parlava perchè altrimenti sarebbe significato svegliarsi con la polmonite e tutti i dolori possibili immaginabili, inoltre come se non bastasse dalla mia finestra entrava tutto il caldo che buttava fuori il motore dei condizionatori...lo zio Giovanni Rana™ era rimasto sveglio fino a notte fonda, non ho idea di cosa abbia fatto tutto quel tempo.

    "Un po' di Radio Capital TV mi farà riprendere" pensò mentre sbadigliava.
    Un click sul telecomando e la televisione prese vita.



    Sulle note della musica anni '80 andai in cucina e aprii il frigorifero, vidi un numero insolito di bevande energetiche disposte sui ripiani tutti attorno a contenitori pieni di sughi freschi vari.

    Non l'acqua, non un salutare succo di frutta ma proprio lei, la bottiglia di Coca Cola, perchè non c'è niente di meglio per iniziare la mattina con un bel rutto sturatore per mandare via gli spettri dei pasti che furono.

    "Buongiorno Robbè, dormito bene?"
    Dietro di me si palesò lo zio Giovanni Rana™ in canottiera, boxer ed infradito, aveva gli occhi visibilmente arrossati per il tempo trascorso davanti al monitor, eppure sembrava non aver fastidio alla sua età. Chissà come faceva.

    "Insomma...questa notte in particolare no, al massimo recupererò dopo pranzo e mi farò un pisolino" risposi
    "Ah no, oggi ti voglio bello sveglio e lucido perchè abbiamo un grande ospite a pranzo! Vedrai che ti piacerà"
    "Se lo dici tu, mi fido"
    Mentre andavo verso il bagno buttai un occhio al monitor nello studio dello zio Giovanni Rana™ e vidi la homepage di un sito che conoscevo benissimo e mi metteva un po' a disagio il fatto che lo zio frequentasse: 4chan.

    Tutto è iniziato una sera quando al tavolo della cena lo zio mi chiese, proprio come fa un bambino curioso con il padre e la madre


    "Robbè senti ma cosa vuol dire faggot? Leggo sempre questa parola nelle chat in game e non capisco..."

    Gli spiegai che era un insulto usato frequentemente su internet, così ebbi la brillante idea di fargli vedere una pagina esplicativa proprio sulla famosa image board.

    Da quel giorno lo zio Giovanni Rana™ divenne un grandissimo frequentatore del sito, spaziando dalla sezione /b/ dalla quale aveva acquisito tutta una conoscenza della cultura di internet, dei dank memes, del cuckold porn e come prevedibile anche dell'humor nero che più nero non si può, passando poi per /pol/ dove si divertiva a shitpostare a livelli professionali (il suo bersaglio preferito sono gli Indiani a cui ricorda sempre che cagano per terra e si riferisce a loro come "poo in loo").

    La cosa che più mi stupì fu scoprire che su /b/ tutti thread in cui l'OP si presentava per regalare dei giochi Steam ad una certa condizione, beh, li faceva lui.

    Ogni OP che inizia in questo modo è roba sua


    >"Richfag here, roll trips and I'll gift you GTA V on Steam"

    >"Steam begging thread, roll 33, 76 and 91 and I'll buy you a game of your choice"

    >"I have 3 copies of Fallout 4, wat do?"
    Dietro ogni thread del genere su 4chan c'è il fottuto Giovanni Rana™ in persona e la sua immensa collezione di giochi Steam, perchè potendosene permettere a centinaia stava anche li a fare gli screenshot apposta per far vedere agli altri anon che la roba c'era.

    Peccato poi che agli utenti che "rollavano" il numero di post vincente mandava la foto del pisello anzichè i seriali per attivare il gioco.

    Mi feci una doccia rinfrescante e mentre ero sotto l'acqua pensai alla mia prima volta su quel sito, ricordo che ci andai per curiosità spinto da decine e decine di post e commenti di gente che raccontava di questo sito quasi avvolto da un alone mistico dove tutto era concesso, dove si poteva fare quello che si voleva e che sicuramente la prima volta che ci sarei capitato sarei rimasto scioccato.

    In effetti fu così, il primo thread che vidi in assoluto fu un thread di gore (classico) e mi stupii di vedere tutti quegli utenti anonimi postare senza morale e senza scandalizzarsi, per loro era tutto nella norma.

    Successivamente fu il turno del trap thread, dove iniziai a provare cose che prima non avevo mai sperimentato, sensazioni che rifiutavo, ma capii che era inutile perchè tanto alla fine sono solo donne con il pisello. No homo.

    Risi all'idea di usare il mio pene eretto come una leva del cambio manuale dell'auto, spesi qualche secondo a fare finta di guidare accelerando e cambiando marcia muovendolo nella classica posizione delle 6 marce, con tanto di rumore del motore che prendeva giri fatto con la bocca.

    Dio, quel posto mi ha rovinato.

    Questo momento di ilarità fu interrotto dal suono del campanello: l'ospite era arrivato.

    Mi spicciai ad asciugarmi e vestirmi quando lo zio Giovanni Rana™ bussò alla porta del bagno per dirmi che

    "Dai Robbè sbrighete che c'è qui Il Presidente!"
    Il presidente? Della Repubblica? Cazzo è il presidente?

    Pensai a figure mitologiche e commerciali, tipo Il Colonnello del KFC, pensai che potesse essere un tizio stravagante che si faceva chiamare così per qualche motivo, magari era un artista, boh.

    Mi avviai verso la sala ed il portone d'ingresso e fu tutto più chiaro.

    Era lui, Il Presidente™, quello vero.

    Il Presidente* Silvio Berlusconi aveva appena varcato l'uscio di casa Rana, non sapevo cosa dire e come reagire.

    *anche se non è più presidente del consiglio tutti lo chiamano così, è sempre il presidente di qualcosa.

    "Bella Gianni, sei sempre il solito bomber, GRANDISSIMO" disse togliendosi i suoi occhiali da sole prescritti dal medico per la cataratta.
    "E tu devi essere Roberto, lo zio mi ha parlato tanto di te, aspetta che ti aggiungo su Facebook"
    Lo fece per davvero, il mio telefono vibrò e apparve subito la notifica della richiesta di amicizia da parte di uno degli uomini più ricchi ed inquisiti d'Italia. SPETTACOLO.

    Non solo Facebook, con un solo tap quell'uomo inspiegabilmente mi aggiunse su tutti i social possibili e vidi fin da subito che la sua attività online era piuttosto movimentata.



    Seguì un pranzo informale, Il Presidente era riuscito a trovare un buco in una delle sue giornate piene d'impegni ed era venuto a trovare un suo grande e caro amico d'infanzia, fu molto divertente sentire lui e lo zio rievocare i vecchi tempi e le loro scorribande.

    "Madòòò Gianni, ma te lo ricordi Paolino il formichiere?" disse Il Presidente oramai alticcio.

    "Hahaha si che me lo ricordo, ma aspetta perchè lo chiamavamo così?"

    "Ma si, perchè aveva la fimosi e tutto l'eccesso di pelle penzolante sulla punta dell'uccello lo faceva sembrare la bocca di un formichiere!"

    "Ossignur, adesso ricordo anche lo scherzo...TOP FUCKING KEK"
    Il Presidente mi guardò dritto negli occhi e mi chiese se volessi sentire la storia.

    Ovviamente dissi di si.

    "Paolino il formichiere era un nostro compagno delle superiori, era il classico secchione con il complesso di superiorità che ti guardava dall'alto verso il basso...quello che non ti fa mai copiare, un vero stronzo" disse con un'espressione seria.
    "Un giorno per colpa sua io e tuo zio abbiamo preso un'insufficienza perchè quel merdoso non ci diede la risposta ad una domanda di una verifica scritta"
    "...ma alla fine gliela abbiamo fatta pagare" disse lo zio Giovanni Rana™ soddisfatto.
    "Proprio la settimana dopo la verifica c'era in programma una gita scolastica durante la quale si pernottava in albergo"

    "Per fartela breve, io e tuo zio eravamo determinati a fare uno scherzo a Paolino ed indubbiamente posso dire che avevamo avuto l'idea giusta"
    La tensione era altissima.

    "Essendo a conoscenza del suo problema di fimosi, decidemmo di entrare in azione di notte quando tutti dormivano ed erano storditi dall'alcool dopo aver bevuto bottiglie di vodka da due lire"

    "Tuo zio, il madman, prese in mano il pene del nostro compagno e gentilmente scoprì tutto il glande. Fu per poco che non lo svegliammo per il ridere"

    "A quel punto entrai in azione io"

    "Nel modo più deciso e violento possibile spremetti mezzo tubetto di dentifricio, quello con i microgranuli per fare più attrito, tutto dentro al cazzo di quel babbeo e richiusi tutto con cura"

    "Il mattino seguente fummo svegliati bruscamente e la scena più bella del mondo si palesò davanti ai nostri occhi: Paolino che strillava impaurito correndo per la stanza senza mutande agitando quella che sembrava una grossa lampadina. Davvero non saprei come spiegartelo, ti faccio vedere una foto su Google immagini"





    "Praticamente il coglione non si era reso conto di avere il pisello sigillato ed era andato a fare pipì...praticamente era come se avesse riempito un palloncino d'acqua e poi lo teneva ben serrato: uno spettacolo"

    "Fu un evento formativo per me e per la mia successiva vita politica, senza dubbio" concluse commosso.
    Sono piuttosto sicuro di aver vissuto tutta questa storia in un sogno, difficilmente dimenticherò una cosa del genere.

    Lo zio ed Il Presidente™ andarono avanti a parlare ancora divertiti, ma il tempo era tiranno e fluì più rapidamente di quanto potessimo percepire.

    Purtroppo giunse il momento dei saluti, Il Presidente™ venne da me e mi diede una gran stretta di mano salutandomi calorosamente.

    "Oh mi raccomando, una sera quando vuoi ci vediamo e ci prendiamo una samba & cola che così ti racconto altre storie su tuo zio e di quella volta che feci la cacca (ayy) all'europarlamento e andai via senza tirare l'acqua. Ti scrivo su Whatsapp."
    Fui entusiasta.

    Il Presidente™ si avviò verso la sua auto e si allontanò scomparendo all'orizzonte.

    Esattamente 20 minuti dopo che era andato sentii vibrare nuovamente il cellulare.





    .


    [CONTINUA]
    Ultima modifica di Fag1olo; 31-07-2018 alle 18:33:50

  9. #9
    Fag1olo
    Ospite
    .


    "Senti ma, a proposito di cose strane, secondo te che fine ha fatto Francesco? Possibile che non si faccia vedere nè sentire da maggio? Deve ancora verbalizzare l'esame di economia aziendale...e se lo chiamo o gli scrivo non mi risponde, mi ignora"

    Lisa era preoccupata perchè un nostro compagno di classe e amico, nel gruppetto che si era formato fin dall'inizio dell'anno accademico, era come scomparso nel nulla senza dirci niente.

    "Perchè ho l'impressione di aver letto una storia simile? Era su quel forum che una volta era famoso e prospero...ma si dai quello che sono riusciti a mandare a puttane dopo il cambio di gestione, non ricordo il nome...vabbè, ti manderò il link a quel thread quando arrivo a casa"
    Io invece non ero preoccupato, solo amareggiato a dire il vero, perchè nonostante la mia giovane età ero già pessimista e mi aspettavo sempre il peggio dalle persone.

    A volte mi sentivo più vecchio dei 19 anni che avevo, chissà come mai.

    "Dai fai il serio! Non è una cosa normale, dev'essere successo qualcosa ne sono sicura"
    Vedevo nei suoi occhi una candida innocenza, un'ingenuità che era tutto il contrario di me, e probabilmente era per questo che mi piaceva così tanto.

    "Ci penseremo, per adesso pensiamo a finire qui così possiamo andare che non vedo l'ora di farmi un bell'aperitivo
    Già, l'idea di un bell'aperitivo al tramonto, con i tavoli all'aperto sul viale della movida, la temperatura perfetta e tutta la città a disposizione...e poi naturalmente ero eccitato per la serata con Lisa, sentivo che quella sarebbe stata la sera in cui mi sarei dichiarato a lei. Forse.

    Prima di andare però dovevamo sbrigare delle faccende in università, io dovevo farmi stampare un documento in segreteria mentre Lisa doveva vedersi con un'altra studentessa per comprare un libro usato e degli appunti per un esame, quindi ci dividemmo in attesa di ritrovarci a cose fatte.

    Sebbene il cammino per arrivare a destinazione fosse di pochi minuti, non potei fare a meno di mettermi le cuffie nelle orecchie e ascoltare la mia musica, perchè anche se non lo volevo ammettere la questione di Francesco un pochino mi aveva turbato...



    Quella canzone sembrava quasi stata scritta appositamente per quella storia, ma in realtà si trattava solo di una coincidenza fortuita.

    C'era di buono che grazie ad essa avevo scoperto i Red House Painters (evolutisi poi in Sun Kil Moon), un gruppo che adoravo: non c'era niente di meglio che ascoltare qualche pezzo random loro per farsi venire una bella depressione.

    Mi piaceva l'università, era tutto un complesso storico con dei chiostri, non era uno di quegli agglomerati di palazzoni grigi e tristi, così artificiali e senza anima, e nonostante la bazzicassi già da un anno ancora non ero in grado di orientarmi decentemente.

    Arrivato finalmente alla segreteria degli studenti dissi quello che universalmente tutti gli studenti pensavano:

    "Puttana di quella vacca è possibile che ogni giorno qui ci sia sempre fila a qualsiasi ora? Sembra di essere sulla A4"
    Seguirono delle bestemmie articolate, lo zio Giovanni Rana™ mi aveva suo malgrado insegnato benissimo come fare, non c'era niente di più soddisfacente nello stupire i miei compagni di dialogo aggettivando il signore con parole tipo "cognac", "ruggine", "balanite", "catrame", "scassinatore di fogne" e via dicendo. Più erano senza senso, maggiore era l'effetto shock.

    Presi il numero come si fa dal salumiere ed uscii in corridoio, avevo ben 22 persone davanti a me, quindi ne approfittai per andare al bagno.

    I bagni all'univeristà sono un altro argomento tabù, perchè nel momento in cui te ne serve uno è matematicamente certo che in quel preciso istante il primo che visiti è chiuso per pulizie. SEMPRE.

    Andai al bagno del piano terra e anche qui un disagio, c'era un gruppetto di 3 ragazzi in fila davanti alla porta. Strano, pensai.

    "E' occupato, c'è dentro un ragazzo" Mi dissero.
    Non mi restava da fare altro che attendere, ma i minuti passavano ed io avevo bisogno di tornare in segreteria per non perdere il posto.

    "Scusate ma che cosa significa che è occupato? Quella è la porta dei bagni, mica c'è un cesso dietro" Cominciai ad innervosirmi.
    "OCCUPATO, OCCUPATO!" si sentì da dietro la porta chiusa
    Dietro di me comparve e si fece strada un ragazzo altissimo che si gettò contro la porta deciso ad entrare, aprendola con una testata.

    "MA CHE OOOH, che cazzo mica è tutto tuo il bag-"
    Il gelo.

    Il ragazzone si fermò impietrito, l'intera università anche si fermò e guardandomi attorno mi accorsi di star facendo parte di una folla gremita che si era istintivamente riunita per vedere cosa stava accadendo.

    Tutta la gente smise di parlare, i rumori ambientali cessarono all'unisono...tutti tranne uno.

    L'acqua fluiva dal rubinetto, il suo rumore era assordante.

    Vidi la persona dentro al bagno, lo vidi con i miei occhi seduto sopra il lavandino che si lavava il culo dove noi altri ci laviamo le mani e la faccia, vidi l'acqua pura diventare marrone sporca, vidi i pezzettini di merda bloccarsi tra il tappo del lavandino e la fessura attorno ad esso, tutto questo con quel ragazzo rivolto verso di noi con tanto di pene penzolante che saltellava su e giù a ritmo con i movimenti del suo braccio.

    Lui stava lì, in silenzio, come noi che lo guardavamo attoniti e ci guardava dritti negli occhi senza mai distogliere lo sguardo, quasi a modo di sfida.

    Mentre la porta veniva richiusa lentamente per l'imbarazzo potei vedere quel ragazzo incompreso arrotolarsi una quantità esagerata di carta igienica sul braccio, così tanta che sembrava avesse indossato un guanto da forno.

    Quello che successe dopo fu un segreto ancora oggi custodito gelosamente dalle mura di quel locale.

    Passarono altri 5 minuti e l'occupante non accennava ad uscire, forse aveva paura, ma io dovevo fare pipì e avevo fretta quindi presi l'iniziativa ed entrai in bagno deciso.

    Finestra aperta, tendine che svolazzavano ed una grande puzza di merda.

    Guardai il vuoto al di fuori ed annuii quasi commosso, da quel momento ricordai la persona protagonista di quel fugace incontro come "il prestigiatore".

    Entrai nel primo stallo vuoto e mi liberai vigorosamente stando attento a dirigere il getto di urina in modo che non mi arrivassero tutti gli schizzettini sulle gambe scoperte (indossavo i bermuda), riuscivo a distinguere perfettamente nell'odore della pipì l'aroma dell'arrosto che avevo mangiato a pranzo, era una cosa che mi succedeva spesso quando mangiavo carni condite con sughetti grassi ma non sono mai riuscito a dare una spiegazione a questo fenomeno. Forse avevo dei reni spettacolari che filtravano proprio tutto.

    Schizzai fuori di corsa dal bagno e corsi fino alla segreteria, dove chiamarono il mio numero con tanto di arrivo al foto finish.

    Davanti a me c'era il solito sportello con il vetro, microfono e la cassa per sentire quello che diceva la tizia dietro.

    "Salve, ho bisogno di una stampa autenticata con il sunto del mio piano di studi e tutti gli esami superati per cortesia
    La donna di mezza età dietro al vetro iniziò a parlare e regolarmente io dall'altra parte del vetro non riuscivo a capire una madonna.

    "M͚͔̱̯͉̲͔͖i̧̲̖̜̥̺̙̩̟͢͟ ̶̢͖̟̰̫s̰͉̝̖͍̳̹̫͞e͇͎̦͇͘r̵̻̞̠̗͖͍͕v̴̠̞ͅe̸҉҉̙͖̬͇̯ ̧̹̠͔̜̞i̵̤̮͓̦͍̕l͙̱̖̱̲̟̫̱ ̧̠̥͖̞͉̦̻̠̤t̫̖͈̭̟͈ȩ̬͔͍̞̳̘̫̀s҉̧͓̗̦͈s̵͉̠̫͓e̫̹̳̣̗͡͡r̴̖̼͙͖ ͙̖̠̩ ̻i̵̡̙̦n̶̥͞o̶͕̹͕͉̞̕͢ͅ ̫̬̭̳͍̰ͅu̵̡͖͘n̵͏̻̣̰̪i̡̛͙̬̜͖̥v͓̺̹̼̱ę̺̫͘r̻̲͚͇͠ś̮̝́i̻̙͓͠ t͕̬͘ ͚̣̝̹̦̱a҉̡̟͉̪̳̹͔̰͔ͅr̬̤͍̙̱̖͉̭̕͟i̷̵̡̘̻̩̙̠̯͓o̵͖̯ ̡̼̩̦̪͘e̛̳̬̦ ̹͈̦͙̤̀l̤͙a̶̦̻͖͚̰̱͞ ̝̹̤̺̜d̵̟͎̳̥̪̥͓͉̲͘i̬̰̭c̘̜̥̝̤͟͡h̺̪̟͘i̸̞͍̥̼̻̫͢a̷̶̰͙̰͕͎̯̱r ̰͇͘͜ ̩̠̘a̡͚̥̻̗̮̝͙͕͠z̸̷͕͉i̧̨̤͙͔̫͖͍̗̙̣o̸̷̞̳̙͕͎̞n̰̱͖̜é̙͍͉͔̟͠ ҉̷̝̺̘̩̟̥p̲̪ͅͅr̝͖͞e͏͕̰͎̭̪͎ͅc̵̰o̜̞̰̫͖͔̰̕͞m̶͙̲͓̬̞̼̙͖͢͝p̧ ̙̺̥ͅͅ ͙i҉̨̺͉̩̦͕͔͖̣ḻ̠̞͓a͍̼̯̦̪͓̭͕t̞̥̜a͔̼̣͉͉̮̕ ͚͖̯͜͞e̡͈͍̦̱ ҉̡̤f̟͠͝i̢̖̟͍͍͕̞̼̣͚r̷̳͕̲̕m̛̘͓̞̞͖̥̺̕á̸̙̤̠͟t̺͎a͈͚̪̭̙͕ ̯͓̻̬̭̭͇p̪̲̻ͅe̶͉̫͟r͏̠̜ͅ ̙̫̬̘̮͙̞͘͠q̡̹̻̮͉̫͘u̴̺̠̰͙͟ḛ̵̴̶͚̬͖ͅs͚͚̩͡t̳̖a̛̹̯̫̻̗͕͜͟ ͏̨̺̞͉͙̘͓͖͕r̷̰͖̺̰̬͖͚ͅi͉̪͓̣͎͠c͏̜͖̥̞͟ẖ̵̩͓͈͍̲̲͍i̶̲̺̱͝ẹ̡̀ ͙̩s̕ ͙̭͕t̶̮̲̮͙͖̮̦͖́́a̻͎̗"

    Fortunatamente sapevo già cosa fare e quindi intuii la richiesta.

    Fatto tutto raggiunsi Lisa nel luogo che ci eravamo prefissati, dunque uscimmo in strada e ci incamminammo verso il nostro locale preferito per l'aperitivo: il pub "La Scimmia".

    Feci subito il check-in tramite una delle duecento apps sul mio smartphone, mi piaceva tenere traccia di tutti i posti che visitavo, sia mai che un domani mi sarebbe tornato utile.

    L'aperitivo non era altro che un gigantesco buffet all you can eat, con roba di qualità piuttosto buona peraltro, dunque con un paio di giri abbondanti ci facevamo praticamente la cena cocktail incluso.

    Appena portai il primo boccone verso le mie fauci ricevetti un messaggio whatsapp.

    Era lo zio Giovanni Rana™ che mi mandava uno screenshot delle sue avventure, era ancora impegnato in una delle sue sessioni estreme di shitposting su /pol/ e questa volta ce l'aveva con gli ebrei.

    >mfw I open a new restaurant in Jew York



    Jewanni_Rana.jpg (166 KB, 900x518)
    Aveva imparato anche ad usare Photoshop, davvero non so come ci riuscisse.

    Il tempo, tanto per cambiare, era passato velocemente parlando di tutto e di più, dalle serie tv ai videogiochi, dai siti shock alle storie di vita vissuta.

    Ci alzammo dal tavolo pronti per andare a bere una birra (bisognava andare giù di alcool per trovare il coraggio per fare quella famosa cosa) e non appena imboccammo la via maestra sentii una vibrazione familiare provenire dal cellulare.

    Ti prego non adesso.



    Non poteva scegliere momento peggiore.

    Volevo assolutamente andare ma non ero da solo, e poi...non potevo mica guardare altre donne e "tradire" quella che volevo io.

    "Dai hahaha, digli che andiamo! Sono troppo curiosa di vederlo dal vivo, voglio vedere che effetto fa" disse Lisa incredula
    "Beh, suppongo si possa fare...perchè no?"

    ...Già, perchè no?


    .


    [CONTINUA]
    Ultima modifica di Fag1olo; 31-07-2018 alle 18:36:13

  10. #10
    Fag1olo
    Ospite
    .

    "Hai capito? Il locale de Il Presidente™ è proprio sotto a quella grande torre al centro del parco, finalmente ora so cosa c'è lì e da dove arrivava quella musica che sentiamo sempre in lontananza"
    Camminammo seguendo la torre come riferimento, sulle stesse strade battute di giorno dalla gente normale che passeggia, che fa jogging o che porta il cane a spasso, finchè arrivammo ad una soglia sbarrata con due buttafuori ai lati, segno che eravamo sulla strada giusta.

    Ci avvicinammo ai due uomini imponenti, cercando di non far vedere che eravamo in soggezione.

    "Tu devi essere il giovane Rana, e compagna giusto?"
    "Si, siamo noi" risposi.
    "Prego, seguite sempre il sentiero. Lui vi attende nel privè Presidenziale"
    La camminata verso l'ingresso fu molto particolare, sembrava quasi che fossimo entrati in un film, c'era qualcosa di molto eccitante nel sapere di stare andando in locale esclusivissimo che peraltro era all'interno di un luogo pubblico.

    Mi sentivo un privilegiato, io, separato dal resto della "plebe" da una cancellata che li teneva fuori mentre mi dirigevo alla corte di un Re o di un Imperatore.

    Passo dopo passo sentivamo la musica aumentare di volume, camminavamo al tempo con i beat della canzone e lo spazio-tempo iniziò a dilatarsi, c'era qualcosa di magico in quel posto.

    Soprattutto io odiavo con tutte le forze le discoteche, però quella non era una discoteca qualsiasi e riuscii a farmi piacere l'idea di essere là.

    Ai nostri piedi c'era un tappeto rosso, ai suoi lati delle torce accese con un vivido fuoco e la sua luce morbida che si diffondeva sulla vegetazione attorno a noi, infine c'era la porta d'ingresso con ben due cascate artificiali ai lati, con l'acqua che cadeva in verticale verso di noi.

    "Sei pronta?" chiesi a Lisa
    "Facciamolo" annuì sorridendomi
    La presi per mano ed entrammo.

    ...Wow.

    Il salone davanti a noi era molto bello ed elegante, c'era subito al centro un'area dotata di pavimentazione illuminata dal basso con tutta la gente che ballava, ai lati si ergevano delle balconate con tavoli di legno e metallo, i muri laterali erano dei giganteschi acquari pieni di pesci esotici, ma la cosa che più mi colpì è che tutto era speculare. Se alla mia sinistra c'era una postazione bar, quella c'era anche dalla parte opposta.

    Osservai gli avventori, immaginandomi la solita schiera di abituè dei programmi Mediaset, gente uscita da Uomini & Donne, ma fortunatamente fui smentito.

    Era tutta gente elegante, apparentemente a modo e senza eccessi, ma un'altra cosa catturò la mia attenzione: più guardavo verso l'alto, verso i piani sopraelevati, e più l'età media degli uomini aumentava mentre quella delle donne scendeva.

    "Il privè dev'essere di sopra...che sia in cima alla torre?" pensai ad alta voce
    Ci diressimo verso la scala a chiocciola che portava al primo piano rialzato quando la musica si interruppe.

    Sentii l'ultimo secondo della canzone fare eco per diverse volte, grazie all'effetto delay attivo sul mixer del DJ.

    "Wellà biondo, vedo che sei arrivato"
    Mi girai di scatto e vidi il padrone di casa, Il Presidente™.



    Fu un'entrata in scena inaspettata, rimasi molto colpito dalla modalità che aveva scelto per questo.

    Era seduto su un divanetto, probabilmente gli eravamo anche passati vicino senza renderci conto della sua presenza, ed era tranquillissimo.

    Alzò il braccio in aria e con la mano ci fece cenno di andare verso di lui.

    Mentre ci avvicinavamo Il Presidente™ alzò anche il braccio opposto, facendomi preoccupare che qualcosa di inaspettato potesse accadere alla mia persona.

    "MUSICA!"


    Nell'esatto momento in cui Il Presidente™ schioccò le dita, il tempo riprese a fluire e la musica a suonare forte.

    La canzone partì da un punto preciso, proprio al culmine dell'escalation del ritmo, fu una cosa impressionante: al minuto 1:30 secondi.

    Guardai meglio in console e vidi che il DJ era Enrico Papi, Il Presidente™ mi spiegò poi che dopo la fine di Sarabanda lo impiegarono nei locali di sua proprietà perchè - cito - era l'unico in grado di interfacciarsi correttamente con la clientela media.

    "Grandissimi! Ciao biondo allora cooom'è? T'apposto?" disse lanciatissimo l'ospite
    Mi salutò dandomi due bacetti sulle guance e la cosa mi piacque molto perchè aveva un profumo molto intenso, con quel sentore di uomo deciso e benestante con una punta di latin lover che ti conquistava.

    "Piacere io sono Lisa, molto lieta Signor Il Presidente™" disse la mia amica paonazza in viso
    "Oh no cara, ti prego non essere così formali...chiamami solo Il Presidente, non siamo al lavoro. Hehehe"
    Si prodigò verso Lisa per dare anche a lei i due bacetti quando inciampò nella gamba del tavolo, fortuna che riuscì ad aggrapparsi alla ragazza e ad afferrarle il sedere con l'altra mano prima di cadere a terra.

    "Ahia, non sono più giovane come una volta..." disse con una luce negli occhi

    "Pensa che io alla vostra età avevo 25 anni"
    Era fantastico, avevo un'erezione prorompente, se mi avesse chiesto qualcosa di sessuale giuro che avrei acconsentito in quel momento.

    Fu a quel punto che arrivarono due ragazze bellissime, anzi, non belissime, erano veramente dei tocchi di figa che non s'erano mai visti, avevano entrambe un vestito corto con le gambe scoperte: una aveva dei collant normali e l'altra dei collant a giarrettiera.

    "Ciao Prezzie, che cosa porto a te ed ai tuoi ospiti?" disse una cameriera alle nostre spalle, facendo un grande occhiolino al suo datore di lavoro.
    Decise lui per tutti.

    "Allora, ci porti intanto 3 shortini di Monte, poi facciamo 3 pesca e Red bull ed il tuo numero di telefono. Hehehe, bellissima"
    La cameriera se ne andò sculettando verso il bancone a portare l'ordinazione, tutto offerto, ed intanto il nostro amico iniziò a mostrare i suoi trucchetti extra lusso che lo avevano reso il re indiscusso del banter internazionale e della politica interna.

    "Ragazzi lasciatemelo dire, siete veramente una bella coppia, hehehe, dovrei proprio farvi una foto" disse Silvio
    Per un breve istante mi si raggelò il sangue all'idea che Lisa potesse rispondere dicendo che siamo solo amici, ma non lo fece.

    "Ottima idea! Sarà un bel ricordo. Ecco, tenga pure il mio smartphone per fare la foto" rispose Lisa
    "Vai tranquilla paperotta, uso il mio. Questo non è un telefono qualsiasi, me l'ha regalato il mio amico, Il Presidente Vladimir Putin®. Ha una di quelle fotocamere minuscole che usano i servizi segreti Russi e fa delle foto bellissime e dettagliate anche in ambienti con poca luce come questo"
    Il Presidente™ scattò due foto consecutive, per accertarsi che almeno una delle due fosse venuta bene, e poi calò l'asso.

    "Ora Lisa, se mi dai il tuo numero di telefono te la mando su Whatsapp"
    Neanche il corso di marketing poteva insegnare tattiche manipolatorie del genere.

    Avevo così tanto da imparare e così tanta sete di conoscenza.

    Nel frattempo arrivarono i chupitini ed Il Presidente se li schiumò tutti alla goccia, noi facemmo la stessa cosa in automatico perchè ci sentivamo obbligati.

    "Bene ragazzi, ora che ci siamo riscaldati è ora di iniziare a bere seriamente" disse Il Presidente™ deciso.

    "Andiamo nel privè Presidenziale, così vi farò conoscere anche qualcuno di famoso"
    Avvertii immediatamente lo stimolo della pipì, non la avevo ancora fatta da quando eravamo in università.

    "Cavaliere, con permesso io andrei al bagno. Vi raggiungo quando ho finito, non disturbatevi ad aspettarmi"
    Mi destreggiai tra le persone ai lati della pista e subito individuai il bagno.

    Tutti gli orinatoi erano incastonati dentro ad un muro di marmo, fu una pisciata di lusso, e proprio mentre la stavo facendo buttai un occhio attorno e vidi quello che sembrava un mezzobusto, sempre di marmo, che aveva le fattezze di Paolo Brosio.

    Sembrava fissarmi con i suoi freddi occhi, vuoti e senz'anima.

    Alla base c'era un'incisione: "Ho visto la madonna, ma lei non ha visto me".

    Uscii dal bagno e mi ricordai di non aver chiesto indicazioni su come arrivare al privè, quindi mi fidai della mia precedente inuizione: vado in cima alla torre.

    L'alcool iniziò a picchiare, sentivo la testa girarmi e barcollavo leggermente, comunque fui in grado di salire fino a che non trovai un ascensore sorvegliato. Bingo.

    Mi avvicinai alla guardia e questa in tutta risposta aprì il cordone di velluto rosso che sbarrava l'ingresso all'ascensore, dicendomi che in quanto ospite personale de Il Presidente™ avevo accesso completo.

    "Buon viaggio" disse.
    L'ascensore partì, destinazione l'unico piano disponibile, la cima della torre.

    La capsula ascensore passò attraverso la struttura base della discoteca e ad un certo punto della sua corsa sbucò all'aria aperta, vidi tutta la città allontanarsi sotto ai miei piedi mentre salivo lungo i piloni che sorreggevano la torre stessa finchè non l'ascensore non si fermò, suonando un jingle attraverso un altoparlante. Ero arrivato.

    La cima della torre consisteva in una cupola circolare, con finestrature panoramiche, era molto bello ma mi resi subito conto di non essere nel privè.

    "Benvenuto al tour, signore" disse quello che aveva tutta l'apparenza di essere un maggiordomo
    Nella parte centrale della stanza c'era un tavolo, anch'esso circolare, che percorreva a 360 gradi tutta la stanza: un cerchio nel cerchio.

    In piedi, posizionati dietro al bancone di questo tavolo, c'erano 8 uomini molto distinti e davanti ad ognuno di loro c'era un vassoio d'oro massiccio, un mazzo di banconote da 500€ e un cofanetto di legno pregiato con venature molto belle.

    Mi avvicinai e finalmente capii a cosa serviva la stanza.

    La torre in cima al locale non era altro che una sala in cui dei sommelier della droga facevano degustare agli ospiti illustri la cocaina che arrivava da tutto il mondo.

    Riconobbi politici, manager e qualche calciatore, tutti impegnati a tirare delle strisce di polvere bianca cambiando postazione di volta in volta per assaporare tutte le varietà.

    In un angolo riparato si svolgeva addirittura un'asta a cui i partecipanti, che avevano prima assaggiato i campioni di droga, facevano le loro offerte per aggiudicarsi i lotti in vendita, in alternativa era possibile ordinare direttamente una striscia della varietà esposta pagando e consumando in loco.

    "DOVE CAZZO SONO FINITO" pensai preoccupato e affascinato al tempo stesso per questo escamotage stile film noir.
    Mi girai per tornare immediatamente sui miei passi quando il maggiordomo mi fermò.

    "Aspetti signore, prenda almeno questo drink di benvenuto: gliel'ho appena fatto fare dal bar"
    Lo presi, tanto non ci sarà della cocaina dentro.

    Il drink era molto invitante e colorato, decisamente fatto da un maestro barman, quindi presi un bel sorso e ovviamente mi accorsi che di droga ce n'era eccome anche se poca, giusto per dare quel guizzo in più ad una cosa semplice ed ordinaria come poteva essere bere un drink.

    Iniziai a sentirmi strano, la testa girava e tutti i colori attorno a me diventarono più saturi, mi sentivo pienissimo di energia e avevo voglia di correre.

    Ripresi l'ascensore e, cercando di mantenere la calma nonostante avessi le pupille che sembravano delle perle nere, chiesi alla guardia che mi fece salire indicazioni per il privè Presidenziale.

    "E' proprio qui" disse indicandomi la porta esattamente affianco a lui sopra la quale c'era scritto PRIVE' PRESIDENZIALE in rilievo
    Passai dalla porta e scesi per una breve rampa di scale, non riuscivo più a rimanere composto e non capivo cosa mi stesse succedendo visto che non avevo mai assunto droghe pesanti in vita mia, nè ero intenzionato a farlo, ero in preda all'ansia e mi aspettavo di morire d'infarto da un momento all'altro.

    La musica nel privè era assordante, c'erano delle luci stroboscopiche molto forti che quasi mi accecavano.

    Lui era lì, stava ballando assieme a Lisa.



    Non era più vestito come prima, era a torso nudo e aveva una bandana in testa, la giacca la in mano e la faceva roteare.

    Nell'altra mano aveva una bottiglia di Sambuca che agitava schizzando tutta la gente mentre si dimenava.

    ...inoltre cantava, come il re della festa che era.


    "PA

    PO
    PE
    PO
    PA
    PO-RO
    PE
    PO"

    "WHEN I MET YOU IN THE SUMMER"

    "TO MY HEARTBEAT SOUND"

    *afferra Lisa per i fianchi*

    "WE FELL IN LOVE"

    "AS MILANO STAZIONE CENTRALE TURNED BROWN"
    >excuse me what the fuck.jpg

    Non capivo più letteralmente un cazzo, iniziai a perdere l'equilibrio mentre cercavo di raggiungerli, non riuscivo più a distinguere se ciò che vedevo fosse tutto frutto della mia immaginazione o se stesse realmente accadendo, era tutto un incubo.

    Nel marasma vidi un volto familiare.

    "Zio Giovanni Rana™? Che cosa ci fai qui???" dissi in un mix tra pianto e disperazione
    "Oh no giovanotto, mi stai confondendo con qualcun altro, però grazie per il complimento"


    "Marco Pannella?! Ma tu non eri mica morto?? MA CHE CAZZO STA SUCCEDENDO?"

    Di colpo, tutto nero.


    .


    [CONTINUA]
    Ultima modifica di Fag1olo; 31-07-2018 alle 18:37:31

  11. #11
    Fag1olo
    Ospite
    .

    "Regà, state boni che è tutto a posto! Ora torna" urlò DJ Papi (Enrico)
    Era saltata la luce.

    Un blackout che si scoprì poi essere stato causato dalla presa elettrica difettosa di un forno a microonde della cucina del locale.

    Subito dopo si riaccesero tutte le luci e la prima cosa che vidi di fronte a me fu Il Presidente™ che aveva entrambe le mani appoggiate sul seno della mia Lisa.

    "E' stato proprio in una situazione del genere che ho conosciuto la mia ex moglie!" disse rivolgendosi direttamente alla platea di gente che fino a poco prima stava ballando
    Ci fu un fragoroso applauso di ammirazione, gente con le lacrime agli occhi per il ridere, donne che lanciavano le mutande verso di lui.

    Lisa fu colta di sorpresa dal gesto del Presidente, ma si mise a ridere evidentemente divertita dalla cosa.

    Fu a quel punto che persi i sensi per davvero.

    Mentre ero "dall'altra parte" continuavo a pensare a Il Presidente™ e Lisa insieme...come aveva potuto farmi questo?

    Le immagini di loro due che si tenevano per mano nel parco della villa di Arcore, mentre passeggiavano con quel cane di merda Dudu, mi facevano bollire il sangue.

    Cosa ne sarebbe stato della nostra amicizia?

    Avevo avuto fin troppe delusioni nella mia vita con persone che si definivano amici e poi finivano puntualmente per rivelarsi chiodi in quella mia bara personale che era la depressione, ma questa volta non poteva finire così...non era giusto.

    Ebbi una provvidenziale visione dello zio Giovanni Rana™ che venne in mio soccorso.

    "Ricorda Robbè, quando tutto va male e non riesci a risollevarti: ragequitta"
    Avrei giurato che mi avesse suggerito di suicidarmi.

    "Ad ogni modo, ci sarò sempre io per te" disse lo zio nel sogno
    Venne verso di me, era nudo, e con una rapida mossa si chinò sopra di me ed iniziò a baciarmi.

    Potevo sentire la punta dei suoi seni toccarmi l'addome, fu una cosa raccapricciante.

    "Zio *HMMPPP* ma porco *HMMNNP* smettila" dissi piangendo

    "A me l'unico porno incest che piace è quello che non riguarda me ed i miei familiari"
    Chiusi gli occhi più forte che potevo mentre riuscivo a sentire le sue labbra umide premere contro le mie, la sua lingua aveva un vago sapore di alcool...

    Riaprii gli occhi e vidi, lei, Lisa, che mi stava facendo la respirazione bocca a bocca senza neanche che ce ne fosse bisogno.

    Sarà stato lo shock dell'allucinazione che mi lasciò spiazzato per qualche istante, fattostà che decisi di approfittarmene e far finta di niente ancora per alcuni dolci secondi.

    "Roby! Sei sveglio! Hai visto che quel corso per la rianimazione è servito a qualcosa oltre ad avere il credito extra?" disse la donna dei miei sogni
    "Hehehe, il bomber è anche molto contento di vederti, è proprio un grandissimo #troppofelice" esclamò Il Presidente™ indicando verso di me
    Avevo un'erezione possente e sembrava che ci fosse una piramide dentro ai miei pantaloni.

    Mi è sempre piaciuto quando mi veniva duro ed indossavo pantaloncini molto morbidi e vaporosi, perchè mettendomi di fianco c'era questo effetto "freccia" che faceva sembrare di avere letteralmente un pisello di un certo spessore sotto.

    Di scatto mi alzai e cercai di nascondere la cosa come il più grande dei beta: c'erano spaghetti ovunque. Non ebbi neanche il coraggio di guardare Lisa negli occhi mentre la ringraziavo per quanto aveva appena fatto.

    "Ah, ora ho capito tutto, hehehe, ti sei fatto un giretto con il cocktail speciale neh? Pettinatissimo, zio" disse il Prezzie orgoglioso di me
    "Quale drink?" chiese Lisa
    "Lo Jäger-"
    "Lo Jägerbomb?" disse ancora Lisa interrompendo Il Presidente
    "No, lo Jägerbamba"
    "Ce l'abbiamo solo noi qui, facciamo arrivare tutti gli ingredienti da Bambaland Rozzano. E' tutta roba di prima qualità, sorellina"
    "Comunque vai tranquillo che c'è solo una punta di polvere uagliò, è solo per dare il sapore...il massimo che ti può fare sono 5 minuti di euforia" mi rassicurò
    Ancora una volta l'ansia e l'ipocondria mi avevano giocato un brutto scherzo, il vero colpo me l'aveva dato quella scena che vidi prima che mi venne il coccolone.

    Con una scusa chiesi a Lisa di accompagnarmi in bagno, per darmi una rifrescata e controllare che non perdessi nuovamente i sensi, e ne approfittai per chiederle spiegazioni.

    "Lisa ma come hai potuto?! Ti sei fatta Il Presidente™? Mi hai deluso, io non, io...aveva detto che eravamo una bella coppia, anche se non era vero che stiamo insieme lui ne era convinto, mi ha tradito!" dissi molto turbato
    "Prima di tutto non me lo sono fatto, mi ha solo appoggiato le mani sulle tette, lo sai com'è fatto, è abituato così e non lo fa apposta per farti un dispetto. E' morta lì, e poi non sarei andata oltre fidati...in secondo luogo, tu non avresti fatto lo stesso?"
    ...Lo avrei fatto eccome.

    "Beh, non lo so, l'idea di un uomo di 80 anni che mi palpeggia e ci prova con me non mi piaceva prima e ne ho anche avuto anche la conferma poco fa"
    "Che cos-"
    "SONO UBRIACO" mi salvai in corner
    Fui enormemente sollevato dalla notizia, quindi tornammo nel privè e prendemmo un ultimo drink in compagnia del Presidente, che alla fine della storia si era rivelato un amico ed una grande figura paterna per noi.

    Potendo finalmente bere qualcosa che non contenesse droghe varie, e soprattutto potendolo scegliere io, presi la lista dei drink e buttai un occhio alle proposte raffinate del locale.

    C'erano dei cocktail che non avevo mai visto in vita mia, inoltre vicino al nome non c'erano neanche gli ingredienti, c'erano soltanto dei loghi di Mediaset che indicavano con una scala da 1 a 5 l'intensità alcolica.

    Marco Travaglio on the rocks
    BIS-41
    Bloody Mastella
    Padania Connection
    PD Colada


    Ce n'erano anche altri, troppi, perciò decisi di andare a sentimento su quello che aveva il nome che più mi piaceva.

    "Prendo un Dominic Apples 83 e per lei una PD Colada, grazie"
    "Per cosa sta l'83 nel nome del cocktail?" chiese Lisa incuriosita
    "Indica l'anno in cui è stato creato, è un cocktail storico" rispose il barista
    Bevemmo, ringraziammo Il Presidente™ per la serata e ci incamminammo verso l'uscita sul retro del locale dove ad aspettarci c'era l'autista del Presidente per portarci a casa.

    Coccolato dai sedili in pelle dell'auto super premium, il tutto in un ambiente ovattato, quasi mi addormentai...il viaggio durò pochissimo ed in men che non si dica ero già a casa.

    Feci per uscire quando Lisa scese assieme a me e chiuse la porta dell'auto, facendo cenno di ripartire allo chaffeur, che se ne andò.

    Guardai Lisa.

    "Non ti lascio mica da solo, non dopo quello che è successo, non mi vorrai mica stare male un'altra volta eh?" disse Lisa, neanche lei troppo lucida grazie a tutte le bevute della serata
    Si dava il caso che lo zio Giovanni Rana™ non fosse a casa per tutto il week end poichè impegnato in un tour promozionale nel suo ristorante a Verona, nel quale avrebbe cucinato per i clienti e sostenuto delle lezioni di cucina private per degli aspiranti cuochi paganti.

    Entrammo in casa, e andammo verso camera mia senza non prima rischiare di spaccarci l'osso del collo inciampando sul tappeto d'ingresso, sopra il quale c'era ricamato il logo personale dell'azienda dello Zio.

    Improvvisamente mi resi conto di quello che stava per succedere, iniziai a farmi prendere dall'ansia.

    I pensieri nella mia mente erano tanti.

    "Oddio, volevo soltanto dichiararmi a lei, non pensavo che me la sarei subito scopata, AIUTO"
    "Prima ho fatto la pipì e nell'urinatoio non c'era la carta igienica, ora il mio pisello avrà sicuramente il sapore del mare"

    "E se mi dovesse succhiare le palle facendomi troppo solletico da doverla fermare come succede in quel mio sogno ricorrente? Cosa penserebbe?"

    "Devo fare la cacca"
    Corsi in bagno a cercare di porre rimedio a 2 delle 4 problematiche che avevo riscontrato, cercando di fare tutto con cura ma senza farla aspettare troppo, metti che poi si addormentava.

    Mi lavai il sedere con il sapone Chilly fresh, quello verde che è talmente fresco che dopo averlo usato sembra quasi di aver masticato una mentina col culo, e disgraziatamente lo usai anche per lavarmi il pene.

    Entrò della schiuma nell'uretra e come previsto iniziò a bruciarmi tutto, ma essendo un uomo - un uomo innamorato - mi feci forte ed uscii dal bagno, rivestendomi completamente.

    Lei era li sul mio letto seduta, aveva in mano il cofanetto di Metal Gear Solid V: The Phantom Pain. Era così bella e dolce.

    "Certo che questo gioco è stato veramente una delusione, una porcata immonda, non ho mai visto una cosa così atroce ed una storia così campata per aria...solo i ritardati di 15 anni che non hanno giocato ai titoli precedenti possono gasarsi per il colpo di scena e dire pure che era bello, questa roba per me non è canonica alla saga principale, sono stati 59€ buttati nel cesso.

    Vogliamo poi parlare di quelli che giustificano pure sta pila di merda fumante con scuse del tipo < eh ma Kojima, eh ma il significato meta, Big Boss che parla al giocatore, la quarta parete > e tutte ste puttanate qui piuttosto che dire che hanno troncato il gioco a metà per questioni interne?

    Ma poi chi cazzo lo voleva l'open world?"
    Sentirle dire queste cose mi fece eccitare sessualmente a livelli che dovrebbero essere vietati, così la presi ed iniziai con una sessione di limone molto intensa mentre le sbottonavo la camicetta.

    Improvvisamente mi ricordai che, a parte quella scatola che comprai l'anno prima "per vedere come si usavano", oramai scaduti, non avevo nessun preservativo.

    "Ce l'ho io, vai tranquillo"
    Ringraziai il cielo e con uno scatto felino feci partire della musica, pensando che la canzone che avrebbe suonato in quel momento sarebbe stata la colonna sonora del nostro amore.

    Non rimasi deluso, nel modo più assoluto.



    Quello che seguì fu del sesso impacciato ma molto dolce, fu divertente ed iniziammo anche a cantare in coro sulle parole della canzone.

    Venire dentro la tua ragazza urlando "Meno male che Silvio c'èèèèè", soprattutto dopo quello che avevamo appena vissuto poco tempo prima, non aveva prezzo ed era pura poesia.

    Ascoltammo almeno per altre 10 volte quella canzone, ridendo abbracciati nel nostro nido d'amore...non mi sembrava vero, finalmente nella mia vita era successo qualcosa di buono.

    Ci addormentammo in quella posizione ed esattamente così ci risvegliammo il mattino dopo.

    Non riuscivo a smettere di guardarla con espressione inebetita, pensavo che se quello fosse stato un sogno avrei voluto continuare così, senza svegliarmi e tornare al mondo reale, forse ero ancora svenuto e faceva tutto parte di una fantasia che sarebbe svanita non appena fossi rinsavito. Non mi interessava.

    C'era solo una cosa che mi era dispiaciuta, cioè non averle confessato i miei sentimenti prima di portarla a letto.

    In effetti era come se mancasse qualcosa, ma cosa ci potevo fare?

    Dopo una rapida colazione ed una doccia ci ricomponemmo e andammo giù in garage a prendere la macchina, così che potessi riaccompagnare Lisa al suo appartamento.

    In realtà non avevo un'auto tutta mia, io e lo zio Giovanni Rana™ condividevamo una Toyota Yaris ibrida che mi faceva anche tanto comodo visti i bassi consumi, dato che la benzina per i miei spostamenti la mettevo io.

    Peccato che l'aveva presa lo zio.

    "Beh, visto che si è portato via l'auto...beh, posso scegliere una delle sue macchine personali" dissi gustandomi la cosa
    Lo zio Giovanni Rana™ era un appassionato d'auto, come me, ed in garage aveva dei bei mezzi. Gli piaceva trattarsi bene.

    Ultimamente si era fissato con Initial-D ed era andato in modalità full weaboo, perciò si era da poco comprato l'auto perfetta per immedesimarsi in un Takumi moderno, o almeno così gli piaceva pensare: una Abarth 124 spider bianca con tanto di cofano anteriore e posteriore nero opaco da tamarro ed impianto di scarico Record Monza.

    Non riuscivo ad immaginarmi lo zio Giovanni Rana™ che andava in giro per tornanti e strade di montagna esibendosi in sovrasterzi di potenza e percorrendo le curve a gomito in derapata, ma dopo averlo visto in azione tramite uno dei video registrati con la sua GoPro mi dovetti ricredere.

    L'ultimo video che aveva messo sul suo canale, la scalata e discesa del passo dello Stelvio, aveva già raggiunto 500.000 visualizzazioni in poco tempo. Ovviamente nessuno sapeva che era lui quello che guidava, anche perchè il canale ed il profilo non usavano il suo nome vero.

    In realtà molti dei video di guida spericolata/illegale su Youtube sono opera di Giovanni Rana™, si potevano vedere diverse delle sue auto in azione, ed erano tutti legati ad account fake così che non potessero risalire a lui.

    Accesi il motore e mi gasai per il rombo, quindi partii deciso cercando di godermi ogni metro del tragitto, dopodichè alzai il volume dell'impianto audio e selezionai come sorgente audio la chiavetta usb che lo zio Giovanni Rana™ aveva lasciato collegata nella presa.

    Neanche a dirlo era piena di canzoni eurobeat tratte da Initial-D.

    Una in particolare attirò la mia attenzione:



    Guidai a tetto scoperto verso la destinazione ascoltando a tutto volume la versione vaporwave di un pezzo eurobeat famoso per l'anime di un ragazzo che consegnava tofu di giorno e la notte partecipava a gare clandestine, il tutto sotto gli sguardi basiti della gente normale che ci guardava mentre passavamo accanto a loro.

    Guardai il mio riflesso nello specchietto retrovisore. Finalmente mi vedevo sorridere.


    .


    [CONTINUA]
    Ultima modifica di Fag1olo; 31-07-2018 alle 18:41:21

  12. #12
    Fag1olo
    Ospite
    .

    "Vai a cagare...PUTTANA!"

    Era una normale mattina come le altre, forse un po' più movimentata del solito.

    "Sai dove devi andare tu, no? A PRENDERLO NEL CULO, STRONZO!"

    Si, c'era decisamente qualcosa che non andava.

    "Ma tu lo sai chi sono io? Sono quello che adesso ti da un calcio nel culo e ti spedisce fuori di qui! A STA PIPPACAZZI!"
    "Dendrofilo!"
    "Professionista della suzione del pene!"

    Una porta si aprì con violenza.

    "Per la madonna ripiena che cazzo stai facendo?!?!?" Urlò Roberto culminando la frase con una dovuta bestemmia
    Lo zio Giovanni Rana™ era in piedi davanti ad un microfono da studio di registrazione, indossava un paio di cuffie AKG K141 Monitor da ben 600 ohms ed era abbigliato con la classica tenuta notturna estiva da battaglia: boxer con apertura anteriore per facilitare l'estrazione del pene di notte quando andava al bagno, canottiera infilata dentro ai boxer e ciabatte infradito con i colori della bandiera Brasiliana.

    "Oh scusa Robbè, che ti ho svejato?" disse lo zio Giovanni Rana™ senza mostrare il minimo segno di pentimento
    Era da quando avevo finito gli esami che ripeteva la stessa domanda nonostante tutti i giorni praticamente mi svegliasse per qualche motivo con una delle sue cazzate, che fosse il sacco tirapugni nel box (allo zio piaceva tenersi in forma) o l'apparecchio del karaoke con le basi delle canzoni di Mariano Apicella che usava assieme al Il Presidente™ per divertirsi da ubriachi quando veniva qui a cena.

    "Beh comunque stavo registrando delle frasi per una cosa che i ragazzi del marketing mi hanno suggerito...in pratica l'anno prossimo volevano fare un'iniziativa promozionale che si chiama << Giovanni Rana™ mandami a quel paese! >> e io mi stavo portando avanti con il lavoro registrando le frasi che sentiranno i vincitori"
    Lo guardai chiedendomi se fosse ubriaco o cosa.

    "Sai, potresti sentirmi addirittura nelle pubblicità su Spotify" Mi fece l'occhiolino
    Sulla sua scrivania c'era anche un bozzetto di una delle immagini pubblicitarie della campagna.



    Purtroppo ai manager del prodotto non piacque l'idea così impostata e l'anno dopo propesero per qualcosa più politically correct.

    Sveglio per sveglio tanto valeva iniziare a prepararsi, sebbene in anticipo, per il viaggio che mi aspettava.

    Avevamo finito gli esami della sessione estiva in università, ma non sapendo quanto ci avremmo messo ed a quali appelli saremmo poi dovuti effettivamente andare ci eravamo resi conto troppi tardi di aver trascurato l'organizzazione delle vacanze estive.

    Fortunatamente la mia famiglia aveva una casa in montagna che usavamo spesso quando ero più piccolo per farci delle settimane di vacanza e sfuggire alla calura della città, quindi decisi di andare a trascorrere qualche giorno lì assieme a Lisa, che accettò di buon grado di venire assieme a me nonostante il poco preavviso che le avevo dato.

    Il borsone dei vestiti era pronto, lo zainetto con dentro tutte le mie cose di prima necessità pure, la macchina fotografica era nella sua fondina assieme ad una batteria extra e agli obbiettivi 18-60 mm e 55-200 mm, avevo le chiavi della casa ed il mio portafogli era già in tasca. Mancava solo la macchina.

    Lo zio Giovanni Rana™ insistette perchè non prendessi la solita auto, volle darmene una che secondo lui sarebbe stata adatta a portare una signora, assicurandomi che non sarebbe stata la sua Abarth 124 che avevo già guidato in precedenza.

    "Cos'è zio Giovanni Rana™, ti sei innamorato dell'ibrida? La vuoi tutta per te?" dissi prendendolo in giro
    "E' facile da parcheggiare" rispose
    Non ero del tutto sicuro della reale motivazione ma tanto quello che ci avrebbe guadagnato ero sempre io.

    "Aspetta sul vialetto che esco con la macchina" disse scendendo nel garage
    Un paio di minuti dopo arrivò con una Mazda MX-5 ND.

    "Zio, cioè, ma è praticamente la stessa auto" dissi evidentemente sputando nel piatto in cui stavo mangiando
    "Bona lì, è meno rumorosa e ti fa divertire comunque"
    "Mi raccomando fai il bravo e usa il cappuccio eh"
    Salutai lo zio Giovanni Rana™ e salii in macchina, pronto per andare a prendere Lisa, sperando che fosse stata molto parsimoniosa con i bagagli visto che lo spazio nel baule era praticamente inesistente.

    Finì con il doversi tenere solo uno zainetto in mezzo ai piedi, ci andò bene.

    Il viaggio non era lungo, giusto un paio di ore se non c'era traffico, ma questa volta non c'era la musica Eurobeat ad accompagnarci in sottofondo, mi ero portato la mia chiavetta usb caricata con la mia playlist personale.



    Era da diversi anni che non andavo in quella casa, ma nonostante ciò ricordavo la strada a memoria anche se ai tempi quello che guidava era mio padre e non io.

    L'autostrada passò in breve tempo, presto fu il turno della strada statale, quella che passa attraverso tutti i paesini vari, quella da seguire praticamente tutta dritta fino a che non arrivi a destinazione.

    Presto gli edifici della città sullo sfondo lasciarono posto alla roccia, pareti montuose imponenti avevano mofidicato l'opprimente scenario estivo della città, tanto che già si sentiva a capote aperta la temperatura cambiare, l'aria era più fresca e meno umida.

    Man mano che attraversavamo i vari centri abitati sentivo una stretta allo stomaco che aumentava più ci avvicinavamo a destinazione.

    "Questo è quel paese dove andavamo sempre a mangiare la pizza...dietro quella chiesa c'era il parco giochi dove mi portavano i miei genitori, era sempre vuoto anche di giorno" dissi a Lisa per renderla partecipe dei miei ricordi
    O almeno, pensavo di averlo fatto perchè vedendola immobile senza rispondermi capii che era addormentata.

    Avevo davvero trovato la donna perfetta, avevamo scongiurato in partenza la possibilità di cazziatoni e rotture di coglioni per come guidavo.

    Iniziò il tratto con le gallerie, Lisa si svegliò perchè - come disse - le si tapparono le orecchie.

    Non so perchè ma avevo sempre odiato andare in montagna e la ragione risiedeva nel fatto che dove eravamo noi non c'era letteralmente niente da fare, non c'era vita, per fare qualsiasi cosa bisognava prendere la macchina o farsi lunghe camminate che da bambino odiavo fare, eppure anche se non avevo del tutto cambiato idea non potevo smettere di ricordare tutti i momenti belli che avevo trascorso in questi luoghi.

    Passati gli ultimi due paesi c'eravamo quasi: il prossimo era il nostro punto di arrivo.

    Per arrivare alla nostra casa di famiglia bisognava arrampicarsi lungo una strada in salita e scalare la montagna salendo in altitudine per altri 50 metri abbondanti.

    Oltre l'ultima curva a sinistra la vidi spuntare pochi metri più avanti. Fu bello vederla nuovamente.

    Posteggiai l'auto lungo il muro della montagna, stando attentissimo a non toccarlo in manovra, e scesi a scaricare le valige quando passarono delle persone anziane sulla strada affianco all'auto, passeggiando come facevano tutti in direzione delle case che stavano più in basso, oppure verso il bosco che iniziava più avanti.

    Non li riconobbi subito ma appena mi salutarono capii che era parte della solita ciurmaglia di gente che mi ha visto crescere da bambino e che non ho mai capito se abitasse in quel paese sperduto o se vedessi ogni volta semplicemente perchè anche loro in vacanza e hanno una casa lì.

    Il nodo allo stomaco si fece molto più forte quando vennero verso di me a parlare: erano decisamente invecchiati.

    "Và se l'è no el neud del Rana" disse la donna in modo amichevole
    La moglie parlava in dialetto Milanese ed il marito in Bergamasco, non accennavano a voler dire una parola che fosse una in Italiano e io giustamente capivo una parola ogni cinque.

    "Ciàpa ol vècc bötel söl tècc, ciàpa öl zuèn zò per ol lècc" rispose il marito molto divertito
    Disorientatissimo dopo quest'ultima frase, decisi di rispondere a sentimento seguendo un filo logico.

    "Buondì! Questa volta tocca a noi venire sù, ho lasciato i genitori a casa a prendere il caldo!"
    Non era giusto perchè loro capivano tutto e io no.

    "L'è mej a sè, al ghè post par voi giuinott"

    "Vià 'l gàtt bàla ol ràtt"
    "Già, speriamo di trovare la casa in ordine senza danni...comincia ad essere un po' vecchia" mugugnai
    Fortunatamente la vetusta coppia se ne andò via subito salutandoci.

    Me l'ero cavata bene.

    Salimmo in casa ed attaccammo la corrente, poi andammo subito ad aprire le finestre, l'acqua ed il gas.

    Dentro c'era un freddo quasi surreale, nonostante fuori la temperatura fosse di 26 rispettabili gradi destinati ad aumentare un pochino nel primo pomeriggio, era tutto merito delle pareti esterne di pietra spesse qualche metro.

    Queste cose non le avevamo in città, nella mia casa dove vivo con i genitori riesco a sentire qualsiasi rumore dei vicini...non posso neanche scoreggiare che possono udire, ma ovviamente questo non mi aveva mai fermato, anzi.

    Man mano che esploravo le varie stanze il malessere che avevo dentro aumentava, non riuscivo a non provare un misto tra tristezza e magone vedendo gli oggetti, la vista dalle finestre e gli odori che c'erano tra quelle mura.

    Lisa era contenta, il posto le piaceva e iniziò subito a disfare il suo borsone disponendo i suoi vestiti ed oggetti qua e là per la casa.

    Aprii un armadietto nella camera da letto che usavo da piccolo e trovai dentro una vecchia Playstation, la prima, con tanto di collezione di cd masterizzati di molti giochi che neanche avevo sentito nominare. Era la console di mio cugino più grande, chissà da quanto tempo non la usava più.

    "Questa poi la attacchiamo eh" dissi a Lisa
    "Sei tu il capo" rispose affettuosamente
    Scendemmo in cucina a preparare il pranzo.

    Lo zio Giovanni Rana™ mi aveva dato un sacchetto con alcuni dei suoi prodotti da frigo sottovuoto, mi disse di assaggiarli e fargli sapere cosa ne pensavo visto che si trattava di "prototipi", di gusti da sviluppare e testare.



    Molto divertente.

    Comunque erano buoni, c'erano dentro i funghi.

    Il pomeriggio passò relativamente veloce, portai Lisa a fare un giro nei dintorni della casa, andammo lungo il sentiero dove c'era la fontana dalla quale sgorgava acqua di fonte all'infinito, le feci vedere tutti i posti dove io ed i miei amichetti della montagna giocavamo da piccoli, quanti bei ricordi.

    Era come se avessi fatto un viaggio nel passato, vedevo i fantasmi delle persone che furono proprio come se le scene che avevo vissuto molti anni prima stessero prendendo vita davanti ai miei occhi.

    Perchè mi sentivo così male?

    Ero assieme alla mia nuova ragazza, ero giovane, la vita mi sorrideva e per pranzo avevo mangiato dei ravioli ripieni di merda fatti da mio zio cuoco.

    Ci sedemmo sotto al porticato della casa e parlammo restando abbracciati, con il sole che tramontava riempiendo la valle di luce dorata.

    In sottofondo potevamo udire lo scampanellio dei campanacci legati al collo delle mucche che pascolavano più in basso, il torrente che scorreva pacifico e tutto un insieme di animali volanti molesti che circa ogni due minuti venivano a farci visita.

    Lisa mi ascoltò per molto tempo parlare della storia di questi posti e della mia infanzia, avevo paura di starla annoiando ma mi disse che non era così e che era molto interessata all'argomento.

    Fu tempo di entrare in casa per cenare, anche perchè con il sole calato era questione di pochi minuti che sarebbe arrivato il fresco e noi eravamo ancora abbigliati leggeri da città.

    Dopo aver consumato anche l'ultimo pasto della giornata decisi che era ora di svagarsi e liberarmi la mente, ma lasciai scegliere cosa fare a Lisa: videogames o film?

    Volle vedere un film, ed io ero preparatissimo perchè potevo contare sia sul mio hard disk esterno, pieno di film scaricati da Utorrent, oppure potevo prendere qualcosa dai vari dvd che negli anni avevamo portato qui e si erano accumulati, sapendo che in futuro sarebbero tornati utili.

    Guardammo un film sul mio hard disk, toccò a Limitless. Me lo ricordavo decisamente meglio.

    "Cioè, fammi capire, questo qui ha speso 8 milioni di dollari per comprare un bunker con una porta di acciaio spessa come i miei testicoli durante le lezioni di diritto pubblico (la tizia che gliel'ha venduto ha pure detto che è del tipo come quelle che si usano nei caveau nelle banche) e arrivano due stronzi così a caso che usando una sega circolare portatile alimentata a batterie riescono in pochissimi minuti a tagliare e ad entrare? Chi ha potuto pensare che una cosa del genere potesse essere verosimile?" dissi polemizzando come al solito
    "Si perchè invece essere un mafioso Russo e scegliere come scagnozzo e guardia del corpo un cazzone che è cieco da un occhio e va in giro con una pistola? Che cos'è, Big Boss?" puntualizzò Lisa prendendomi la mano
    Nonostante l'avessi già usato e avessi anche fatto gran parte del rodaggio, il mio pisello si comportava come quello di un adolescente nel bel mezzo di una crisi di ormoni, bastava che una ragazza mi sfiorasse il corpo o che appunto mi desse la mano per farmelo venire duro.

    Ci versai un altro paio di bicchieri di amaro Montenegro e ciò che accadde poi fu naturale.

    Momenti dopo rieccoci l'uno abbracciato all'altro, stesi nel letto al buio sotto ad un piumino in una casa fredda, d'estate.

    Volevo soltanto dormire, ero anche abbastanza stanco, ma il mostro che si annidava dentro di me iniziò ancora a farsi sentire e ad urlare il suo dolore che però rimaneva imprigionato dentro di me, non c'era modo di farlo uscire.

    Ripensai un po' a tutto quanto, alla mia vita dov'ero arrivato oggi, ai miei genitori lontani per lavoro, pensai alla mia vita assieme allo zio Giovanni Rana™, guardavo Lisa e cercavo di capire come fosse esattamente successo che da compagni di classe fossimo finiti a letto assieme...pensai alla coppia anziana che avevo visto la mattina, pensai alla morte.

    Compresi dunque cosa mi turbava: il cambiamento, il tempo che scorre.

    "Sai quando arrivi a quel punto della tua vita in cui ti rendi conto che la casa in cui sei cresciuto non è più casa tua?" domandai a Lisa
    "Non saprei, non ci ho mai pensato in realtà, non è un problema che mi sono ancora posta nè farò fino a che non terminerò gli studi immagino" rispose la ragazza senza riuscire a carpire il mio malessere
    "Improvvisamente anche se hai un posto dove mettere le tue cose, l'idea di casa non esiste più...è come avere nostalgia di un posto che neanche esiste"
    Lisa scoppiò a ridere.

    "Roby, non è che ti sei fatto un altro paio di bicchierini di amaro mentre non ti vedevo?"
    La guardai negli occhi.

    "Forse una famiglia è proprio questo: un gruppo di persone che hanno nostalgia di un posto immaginario"
    "See va bene...dormi adesso però, domani ti sveglierai e sarà tutto passato...e poi ricordati che Garden State lo abbiamo visto assieme - mi avevi obbligato - quindi riconosco le citazioni del film"
    Mi diede un bacio e si rintanò sotto le coperte, accovacciandosi vicino a me.

    Feci fatica a prendere sonno, ma alla fine ci riuscii.

    Anche se Lisa si era accorta che avevo citato un dialogo tratto dal mio film preferito, la realtà è che quello che le avevo appena detto era tutto vero, mai come in quel momento capii che quelle parole erano pura verità e non semplicemente frutto di uno scrittore pretenzioso che voleva mettere in bocca al suo personaggio qualcosa di profondo e altisonante.

    Nella mia testa, una canzone.




    .


    [CONTINUA]
    Ultima modifica di Fag1olo; 31-07-2018 alle 22:22:07

  13. #13
    Fag1olo
    Ospite
    .

    *Los Lobos - La Bamba.mp3*

    Il cellulare sulla scrivania squillò.

    "Pronto?"
    "Ciao sono io...scusa se non mi sono fatto sentire negli ultimi giorni, in realtà non ero partito solo per fare una vacanza, ho voluto andarmene via di casa perchè volevo pensare e schiarirmi le idee"
    "Ma stai bene? C'è qualcosa che non va? A me puoi dire tutto lo sai" rispose lo zio Giovanni Rana un po' preoccupato
    "Tranquillo è tutto a posto, sei la prima persona che ho chiamato e sarai anche la prima a cui annuncerò la decisione che ho maturato"
    "Sei sicuro di stare bene eh? Mi sembri un po' strano...va che i ravioli che ti avevo dato non erano davvero ripieni di merda, c'erano dentro perlopiù funghi"
    "Non è per quello, ora ascoltami"
    "Hai presente la mia ragazza vero? Ecco, io di recente ho avuto come dire una crisi esistenziale, mi sono reso conto che oramai ho bisogno di stabilità, voglio avere vicino qualcuno che mi dia il calore e l'affetto che mi sono mancati ultimamente...non sono più un ragazzino oramai"
    "Ma che cosa dici, lo sai che ci sotterrerai tutti"
    "Ad ogni modo la decisione è presa. Mi sposo"
    Lo zio Giovanni Rana™ rimase senza parole.

    "Ti voglio come testimone, e non accetto no come risposta!"
    "Io...io non so cosa dire, mi hai davvero scombussolato con questa notizia" rispose incredulo l'anziano uomo
    "So che è una decisione importante, ma sono convinto e vado fino in fondo! Adesso però ti devo salutare che mi metto in macchina per rientrare, ci aggiorneremo una volta a casa"
    La chiamata terminò e lo zio Giovanni Rana™ rimase immobile per una buona ventina di secondi prima di realizzare che quanto aveva appena sentito non era frutto della sua immaginazione.

    Improvvisamente si animò, colmo di energie come un bambino che aveva appena saputo dai suoi genitori che lo avrebbero portato a Disneyland, e si mise a correre in direzione della sua camera pieno di goia.

    Voleva dare subito la notizia a qualcuno, fremeva d'entusiasmo.

    Prima di entrare nella sua stanza però c'era qualcuno che andava avvisato per primo.


    "HO UNA NOTIZIA FANTASTICA, TU NON PUOI CAPIRE!"
    "Ma che cazzo, sei senza mutande" disse una voce maschile guardando un pene flaccido insolitamente lungo per un uomo alla soglia degli 80 anni
    "LASCIA PERDERE ROBBE'...IL PRESIDENTE™ SI SPOSA! BOMBEEEEEEEEEEEEERRRR!"
    "...Oh mio dio"



    Rimasi anche io incredulo, era quel genere di cosa che non mi sarei mai aspettato di sentire visto e considerata la persona che era coinvolta.

    "Eeh Robbè, la vita è bella...quand'è che ti sposi anche tu con Lisa e mi fai qualche bel bis-nipote?"
    "Veramente io non cre-"
    "Lascia stare Robbè, devo andare a vestirmi perchè oggi non sono finite le buone notizie, a breve arriverà qualcosa di grosso qui a casa" disse lo zio Giovanni Rana™ sfregandosi le mani in senso verticale per non emulare coloro che secondo le sue parole erano responsabili di tutti i mali del mondo
    Cos'altro poteva succedere?

    Andai in cucina a prepararmi una colazione povera, caffè con un goccio di latte freddo (e due cucchiai pieni di zucchero) con la prima brioche confezionata che avrei trovato nella dispensa, mentre lo zio Giovanni Rana™ si stava preparando in bagno.

    Suonò il citofono di casa, puntuale come tutte le mattine arrivarono il postino ed il corriere per consegnare la posta e tutta la roba che lo zio ordinava su Amazon o, più di recente, dal deep web.

    C'erano delle bollette, una raccomandata della banca ed un paio di buste bianche con scritto a mano l'indirizzo di casa nostra ed il mio nome su una e quello dello zio Giovanni Rana™ sull'altra.

    "Che tempestività, come avrà fatto a farli arrivare così velocemente?" Chiesi.


    Non ci fu nessuna risposta, lo zio Giovanni Rana™ era già corso verso il furgone del corriere ansiosissimo di verificare lo stato dei pacchi e di portarli in casa.

    Ce n'era uno enorme, ci volle una carriola porta pacchi per farlo arrivare in casa, più tre scatoloni abbastanza sottili e altri due di media grandezza. Ero curioso.

    Non ebbi neanche il tempo di chiedere cosa ci fosse dentro che mi fu detto di aspettare quando sarebbe tutto stato preparato.

    Lo zio Giovanni Rana™ si chiuse nel suo studio e ci rimase dentro per circa 2 ore.

    Ero assolutamente impaziente, mi chiedevo che cosa avesse potuto pensare di acquistare di così voluminoso, per un momento pensai che nella scatola enorme ci fu una di quelle sex dolls realistiche da migliaia di euro (e poi mi chiesi come sarebbe stato infilarci il pisello dentro)...sinceramente ci speravo tantissimo.

    Fui smentito, purtroppo.

    "Vieni Robbè, guarda il tuo zio cosa ha fatto" disse orgoglioso l'uomo
    Entrai nel santuario dello zio e mi trovai davanti una cosa spettacolare.

    Un sedile da auto da corsa, con tanto di cinture a tre punti con ancoraggio in mezzo alle gambe, imbullonato su un telaio in fibra di carbonio che andava a ricalcare la sagoma di un abitacolo nel quale trovava posto un volante ed una pedaliera completa, una leva del cambio custom fatta in modo artigianale, una lunga leva del freno a mano tipica delle auto da rally/drift anch'essa artigianale, al posto del parabrezza c'erano 3 schermi curvi superwide e per completare il tutto c'erano addirittura delle ventole che soffiavano aria verso il guidatore.

    Ma non era ancora tutto, perchè alla base di questa postazione da racing professionale c'era una base oscillante che era in grado di simulare il force feedback dell'auto stessa facendo muovere ed inclinando tutto quanto e dando modo di percepire fisicamente le curve sul corpo, non solo attraverso il volante come faceva il 99% dei gamer a casa.

    "Figata eh? Ho anche preso un HTC Vive nel caso volessi immedesimarmi ancora di più" disse lo zio Giovanni Rana™ fiero del suo grande potere d'acquisto
    Probabilmente questo capriccio era dovuto al fatto che pochi giorni prima gli era stata sospesa la patente perchè colto da una pattuglia a fare i 280 km/h sulla A4 con la sua nuovissima Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio.

    "Adesso voglio vedere chi mi rompe i coglioni, gli faccio il culo a tutti online!"
    "Ma dove hai trovato questa roba? Come hai avuto i pezzi custom e tutto il resto? Non ho mai visto nulla del genere" chiesi sbalordito
    "Giù al ristorante uno dei miei allievi della scuola di cucina è un ingegnere informatico che lavora alla Ferrari, in cambio di un paio di lezioni gratis mi ha fatto avere accesso a dei fornitori dai quali ho ordinato tutta questa roba...sono parti che usano nei simulatori per testare le auto da corsa e stradali in modo virtuale. Roba da vero pro"
    Passammo gran parte del pomeriggio a giocare ad Assetto Corsa e vidi lo zio Giovanni Rana fare il gradasso e girare l'intero tracciato del Nurbugring in drift, anche i rettilinei, con una precisione chirurgica.

    Finita la sessione di gioco fu tempo di passare a questioni più serie, perchè una cosa a cui non avevo proprio pensato stava per diventare realtà: la festa di addio al celibato de Il Presidente™.

    Spettava al testimone prendersi cura di organizzare il tutto, e lo zio Giovanni Rana™ era un grande esperto di feste non tradizionali, quindi si mise subito all'opera per fare un programma e dunque via di telefonate per prenotare i locali.

    La lista degli invitati era ristretta, pochi ma buoni, ma conoscendo bene i soggetti vari era evidente che il numero dei partecipanti sarebbe via via aumentato con il progredire della serata.

    Oltre allo zio Giovanni Rana™ e me, il dream team delle notti alcoliche della Milano bene sarebbe stato composto da: Umberto Smaila, Vittorio Sgarbi, Gerry Scotti, Enzo Iacchetti (in qualità di bersaglio comico sfigato), Beppe Grillo e come ospite super speciale Il Presidente Vladimir Putin®.

    C'era anche un ulteriore ospite super segretissimo, ma non poteva essere rivelato fino a che non si fosse manifestato.

    Nonostante fossi il più giovane degli ospiti ero estremamente eccitato all'idea di far parte di quella serata, sarebbe stato qualcosa su cui la gente avrebbe scritto per raccontarla ai posteri.

    Il programma era abbastanza variegato: si partiva con il pranzo in uno dei locali più idioti che ci fossero in città per poi dare il via ad un tour alcolico in zona Arco della Pace, in chiusura un classico puttan tour con fermata in uno dei locali di Umberto Smaila, con finale a sorpresa.

    Lo zio Giovanni Rana™ organizzò anche gli spostamenti, perchè nessuno sarebbe stato in grado di guidare nè avrebbe voluto farlo quella sera.

    Lasciai lo zio a continuare il suo lavoro e mi rintanai in camera mia cercando di fare mente locale di tutte le cose che erano successe quel giorno, poi fui preso da un senso di colpa.

    Ero fidanzato, quindi c'era il dilemma etico legato al fatto che tecnicamente non avrei potuto avere rapporti con nessun'altra donna - a pagamento e non - al di fuori di Lisa, ovviamente la cosa mi seccò sapendo che saremmo stati circondati da quantità industriali di bernarda...tuttavia decisi che sarei rimasto fedele, com'era giusto che fosse.

    Spesi l'ora seguente ad autoconvincermi della cosa alternando momenti di veglia a sogni ad occhi aperti.

    Il resto della settimana passò molto velocemente, oramai il mio cervello era già avviato verso il sabato sera più pazzo della mia vita...e così arrivò il momento tanto atteso.

    Non avevo un completo elegante, era una delle cose che dovevo acquistare per il matrimonio, ma in fondo dovendo andare ad un addio al celibato decisi di indossare jeans, camicia e mettermi sopra la mia giacca.

    Lo zio Giovanni Rana™ invece indossò il suo completo specifico da addio al celibato.



    Ci saremmo dovuti trovare tutti ad Arcore, nella villa de Il Presidente™, dove ci sarebbe poi venuto a prendere un autista che ci avrebbe accompagnato al ristorante per la cena.

    Andammo nel garage a prendere un'auto, questa volta lo zio scelse una Abarth 595 competizione cabrio, e procedemmo a tutto gas verso la nostra meta.

    "Robbè, pompiamo un po' ste casse!"


    Lo zio fece cambiare le casse standard dell'auto per montare un sistema più potente ad alta fedeltà, con tanto di subwoofer nel baule, anche perchè era necessario dovendo viaggiare a capote aperta con tanto di scarico bello rumoroso.

    Era così preso dalla musica che ogni tanto si metteva a suonare la batteria nell'aria, ipnotizzato dal ritmo, tutto mantenendo un volume generosamente alto della musica.

    Arrivati alla villa posteggiammo affianco alla Hummer H2 dorata con cerchi da 22 pollici di Umberto Smaila, dalla quale scesero tutti gli invitati tranne Il Presidente Putin®.

    Lui arrivò con un elicottero, dal quale uscì con una bottiglia di vodka consumata per metà in mano. Parlava perfettamente l'Italiano, senza accenti strani od inflessioni.

    "Giovani! Quanto tempo è passato, finalmente ci si rivede per una delle nostre serate criminali *CYKA BLYAT*!" disse finendo a goccia la bottiglia di vodka primo prezzo che aveva preso al duty free dell'aeroporto
    Ci furono gran convenevoli, abbracci e strette di mano, gran goliardia.

    "Vladimir che piacere...per caso ti sei ricordato di portarmi i 50€ che ti avevo prestato l'ultima vol-"
    "STAI ZITTO COGLIONE!" disse Il Presidente Putin® strusciando un fiammifero sulla guancia di Enzo Iacchetti e usandolo per accendersi un sigaro
    "...grandissimo! Mi vuole troppo bene, mi fa gli scherzi, numero uno!" rispose Iacchetti ridendo mentre nascondeva il dolore che aveva dentro
    Beppe Grillo si avvicinò allo zio Giovanni Rana™ e con fare furtivo gli disse:

    "Giova, l'ho trovato, non è stato facile riuscire ad averlo ma alla fine lo abbiamo comprato per una cifra più bassa di quanto volevano, ho fatto trattare Di Maio e l'hanno scambiato per uno di loro per via del colore della pelle"
    "Perfetto, bel lavoro. L'hai già messo in posizione?" rispose lo zio Giovanni Rana™
    "Si, è li in mezzo ai cespugli come avevamo deciso, tutto vestito e pulito...vedrai, gli piacerà tantissimo e farà un figurone nella sua teca in ufficio"
    Si rivelò l'identità dell'ospite segretissimo.



    La salma di Mike Bongiorno era finalmente stata recuperata, aveva smesso di viaggiare tra profanatori di tombe e vandali, ora avrebbe potuto trovare la pace eterna come reliquia nell'esposizione personale in casa de Il Presidente™.

    A proposito, mancava solo lui.

    Dietro di noi arrivò il nostro autista con una limousine nera, e finalmente arrivò anche il festeggiato.

    Total black look, camicia di seta sbottonatissima fino a poco sopra l'ombelico, petto interamente depilato e crocifisso dorato in vista, sopra un panciotto con fodera interna rossa, bandana e occhiali da sole a specchio completavano l'immagine.

    "Fratellini! Tutti pettinatissimi come piace al bomber...scialla che stasera facciamo serata devasto e poi after qui alla villa dell'amore"

    Si spalancarono le porte della limo ed entrammo.

    Direzione: follia.


    [CONTINUA]


    .
    Ultima modifica di Fag1olo; 31-07-2018 alle 18:44:19

  14. #14
    Tenshi Kara Buko di Kiull L'avatar di regulusirius 2.0
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    "Robbè, dai accendi il pc che ci facciamo una partita a Left 4 De-EH LA MADONNA!"


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    Dai, posta la bamba che ormai son catturato

  15. #15
    Fag1olo
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    .

    La limousine si fermò, segno che eravamo arrivati.

    Scendemmo tutti dall'auto e ci trovammo di fronte al ristorante "Ambrogio".

    "Come l'autista del milfone nella pubblicità anni 90 dei Ferrero Rocher...ma tu cosa ne vuoi sapere, sei giovane e ignorante" disse Vittorio Sgarbi parlando per la prima volta dall'inizio della serata
    Da fuori sembrava un posto curato ed anche un pizzico elegante, l'ingresso era ben illuminato e c'era perfino una passatoia che ti guidava verso le porte per entrare.

    Proprio non capivo dove lo zio Giovanni Rana™ volesse parare scegliendo un posto del genere.

    Mi fu chiaro dopo 20 secondi che ne varcai la soglia.

    Ambrogio era quel posto infamissimo e overhyped (cit. dello zio) dove si mangiava con le mani, non esistevano posate, ma c'era altro e lo avrei scoperto solo più tardi durante la cena.

    Ci accomodammo in questo grande tavolo seduti su delle lunghe panche, una per lato, e sembrava di stare quasi ad una sagra di paese come atmosfera generale. Per terra era pieno di gusci di arachidi.

    Il piccolo aperitivo alcolico fornitoci generosamente dal bar della limousine era servito come anticipazione al fiume di alcool che ci avrebbe inondato da qui in poi.

    Il Presidente™ ordinó cinque spillatori da 2 litri ciascuno di birra, vale a dire poco più di 1 litro di birra a testa.

    Normalmente quando esco con i miei amici oppure Lisa sono solito bere un paio di birre medie, massimo tre, ma solitamente a quel punto sono parecchio brillo. Se parliamo di cocktail il numero non cambia, sempre due massimo tre purchè non siano maialate pesantissime.

    Enzo Iacchetti volle fare il brillante e si offrì di spillare lui per la sua parte del tavolo, ma si esibì soltanto in un boccale colmo per tre quarti di schiuma.

    Le reazioni furono immediate e violente.

    "Se non la smetti subito ti infilo questa arachide dritta su per il culo" disse Il Presidente Putin® irritato da così tanto dilettantismo
    "Hahaha, mi fai troppo ridere quando mi dici queste cose...era solo uno scherzo, te l'ho fatta!" rispose Iacchetti cercando di non piangere
    Non ci fu bisogno di ordinare da mangiare, aveva già fatto tutto lo zio Giovanni Rana™ quando aveva prenotato.

    Un quarto d'ora dopo di fatti arrivarono le portate, che consistevano in una grigliata abbondante di carne e costine di maiale più patate e pannocchie arrosto, il tutto tagliato a striscette o in pezzi che fossero comodi da mangiare con le mani.

    L'idea di mangiare tutta quella roba grassa e unta mi fece venire un attacco di autismo, la mancanza di posate mi urtava a tal punto che presi un fazzolettino di carta e ne ricavai dei pezzetti che usai per afferrare le cose che non avevano le ossa.

    La cosa non sembrava dare fastidio a Gerry Scotti nè Umberto Smaila, che dopo essersi scambiati uno sguardo di sfida iniziarono a competere su chi finisse prima il cibo sul tavolo.

    Mentre si mangiava capii come mai per terra c'erano così tante arachidi e gusci, in pratica era usanza in quel locale fare guerre tra tavoli usando le arachidi come proiettili, tirandosele addosso per il gusto di fare casino.

    Mi chiesi come mai non eravamo potuti andare in un ristorante normale, ma evidentemente quello era il tipo di locale che piaceva a Il Presidente™, che per inciso si stava divertendo tantissimo e praticava anche il rutto libero tra un sorso di birra e l'altro.

    Beppe Grillo continuava a guardarmi e ad annuire soddisfatto, senza dire niente, e la cosa mi inquietò abbastanza. Con l'unghia del mignolo si tirò fuori un pezzo di carne incastrato tra i denti e si pulì sulla giacca di Sgarbi, ridendo contentissimo per la malefatta.

    A quel punto qualcosa accadde: un'arachide colpì lo zio Giovanni Rana™ e fu subito guerra con il tavolo che osò attaccarci.

    Il Presidente™ si gasò tantissimo e pur non avendo ancora finito di mangiare iniziò a dare direttive e a creare strategie su come controbattere.

    All'unisono partì una pioggia di arachidi verso il tavolo degli aggressori infami, colpendo tutte le persone, ma c'era anche chi decise di non seguire le regole.

    Il Presidente Putin® lanciò un occhiolino generale verso tutti noi ed iniziò a giocare sporchissimo in modo clamoroso, tirando con violenza le ossa delle costolette di maiale addosso alla gente, senza badare a dosare la forza e senza dispiacersi nel caso facesse male a qualcuno.

    Un cameriere cadde a terra colpito in testa da un ordigno fatto con 3 ossa legate tra di loro con delle foglie di rucola, per non parlare di tutta la gente che venne imbrattata dai gusci delle arachidi arricchiti con scarti e pezzetti di carne, untuosità varie e via dicendo.

    Il Presidente™ e lo zio Giovanni Rana™ avevano fatto squadra e cercavano di fare centro nelle scollature delle ragazze in giro per la sala.

    Tirai anche io qualcosa mentre ridevo di gusto, ma ovviamente già al primo tiro fui beccato con le mani nel sacco e mi ritirai facendo finta di nulla mostrando una poker face quantomai fuori luogo.

    Nel bel mezzo dei giochi si spensero le luci e partì una musica.



    Nel buio apparvero delle scintille che si muovevano verso di noi e quando si accesero di nuovo le luci vedemmo 6 ragazze che portavano una torta di compleanno.

    Erano a seno scoperto e sui capezzoli avevano attaccate quelle stelle filanti che fanno le scintille quando si accendono, camminavano a ritmo di musica e facevano roteare le tette creando delle scie luminose artistiche.

    Il problema era sempre quello: non c'erano posate per mangiare quella torta di panna con fragole e pan di spagna.

    Iniziai a sudare, ma non potevo sbottonarmi la camicia perchè avevo le mani tutte sporche, ero piuttosto sotto pressione.

    Il Presidente™ prese l'iniziativa e dopo aver soffiato le candeline (e dopo un fragoroso applauso) affondò le mani nella sua fetta di torta e le porse alle sexy cameriere, che iniziarono a succhiargli le dita.

    Il livello di quest'uomo era così elevato da non poter essere misurato da nessuna scala convenzionale.

    Le cameriere passarono da ciascuno di noi a strusciarsi e a zoccoleggiare in modo molto gradito...e dire che eravamo solo al ristorante.

    Era ora di proseguire con il programma, quindi ci alzammo dal tavolo mentre Il Presidente™ ringraziò le cameriere infilando banconote da 50€ nelle loro scollature.

    Fummo accompagnati all'uscita da applausi e urla di affetto, anche dalla gente rimasta ferita dalle nostre azioni, fu davvero epico.

    Tornati in strada non c'era più la limousine ad attenderci, quindi guardammo tutti lo zio Giovanni Rana™ per cercare di capire ed in tutta risposta lui sorrise compiaciuto in attesa di rivelarci cosa aveva in serbo per noi.

    "Seguitemi" disse
    Camminammo per pochi metri e attraversammo la strada arrivando davanti a dei binari.

    "Non ci porterà un'automobile all'Arco, signori...ebbene, preparatevi per il tram"
    "Un tram chiamato Desiderio" disse Enzo Iacchetti superandomi in autismo
    "Un TRANS chiamato Desiderio" rispose Gerry Scotti leccandosi le labbra
    Un rumore di ferraglia interruppe il momento.

    Era arrivato: il Disco Tram.

    Tram normale fuori ma discoteca dentro.

    "Il tram effettuerà due fermate oltre a questa, quindi possiamo far salire chi vogliamo agli stop" disse lo zio Giovanni Rana™ padrone della serata
    L'euforia era oramai alle stelle, appena saliti sopra al mezzo Il Presidente™ ed Il Presidente Putin® iniziarono con i cori da stadio.

    "SE FACCIAMO L'INCIDENTE MUORE SOLO IL CONDUCENTEEEE"
    Il macchinista chiuse le porte e - come sempre in questi casi - la musica esordì prepotente.



    Finestrini aperti, urlo selvaggio.

    Appena il tram passava affianco ad un gruppo di ragazze tutti si prodigavano in apprezzamenti e commenti da arresto.

    "EH MA SE CAMMINI COSI' TE LO TRONCO NEL CULO"
    "MINCHIA TI DO UNO SCHIAFFO COSI' FORTE SULLE TETTE CHE TI CRESCE LA BARBA"
    "TI FACCIO CAGARE A SPRUZZO PER 5 GIORNI"
    (Quest'ultimo lo urlò lo zio Giovanni Rana™)

    Il commento decisivo che ci procurò il primo gruppo di ragazze però fu quello de Il Presidente Putin® che aprendo le porte della vettura e facendo sporgere Enzo Iacchetti urlò

    "FATE SCOPA' STO COJONE CHE NON PUCIA IL BISCOTTO DA 32 ANNI, A BONEEEE!"
    Il tram ripartì e tirammo su altra gente anche alla seconda fermata, poi dritti a tutta velocità verso l'Arco della Pace.



    Entrata trionfale in Corso Sempione con tutta la gente che ci guardava e che urlava "PRESIDENTE! PRESIDENTE!" mi fece gasare ulteriormente.

    Prendemmo la salma di Mike Bongiorno e la piazzammo nel nostro locale di fiducia per tenere il posto nella fila al bancone del bar, così da non dover stare dentro due ore ad aspettare per poter ordinare i cocktail.

    Entrammo io e Gerry Scotti a prendere da bere mentre gli altri aspettavano che li chiamassimo per prendere i bicchieri fuori dalla porta laterale.

    Mentre eravamo in attesa di poter ordinare mi guardai in giro per constatare la quantità industriale di gnocca che c'era attorno a me, ricordandomi poi che ero fidanzato (e bestemmiando), e lo stesso fece Gerry Scotti.

    Continuava a darmi gomitate e a fare commenti sulle ragazze più piccole che c'erano nel locale, sono piuttosto sicuro che almeno un paio di loro avessero sui 16 anni.

    "Ricordati, passati i 50 l'età minima scende" mi disse dandomi una pacca paterna sulla spalla
    E ancora

    "Se non ce l'ha stretta, non darle retta"

    Finalmente toccò a noi, spingemmo fuori Mike Bongiorno e guardammo il barman per ordinare.

    L'uomo dietro al bancone era un grandissimo personaggio, salutava tutti e dico proprio tutti i clienti dandogli una vigorosa stretta di mano e chiamandoli per nome, li conosceva proprio tutti.

    "Ooooooh, bella regà cosa vi prepara lo zietto?"
    Quando aprii bocca per ordinare fui bruscamente interrotto.

    "Minchia ieri sera ho tirato così forte che sono venute su anche le piastrelle dal pavimento...spettacolo!"
    "Prendiamo nove sambuca e cola bomber, belli carichi" dissi atteggiandomi
    "Minchia arrivano, ti calo dentro l'alcool come le pasticche che mi facevo negli anni '90 quando te ancora non c'eri
    80% Sambuca e 20% Coca cola, era una cosa demenziale.

    Ci riunimmo a lato della strada, in posizione strategica per vedere il passaggio di gente sorseggiando il drink.

    Da quel momento fino a quando volevamo potevamo fare quello che ci sentivamo, entrare in qualsiasi locale, salvo comunque avere come obbiettivo finale il club di Umberto Smaila dove ci sarebbe stato il grande finale.

    Questa prima sosta alcolica fu una buona occasione per Il Presidente™ per intrattenere il gruppo con una delle sue famosissime storie di goliardia giovanile.

    "Vi ho mai raccontato del tipo che scopava le ragazze e filmava tutto? Quello che ci faceva vedere i video e li commentava"
    No, nessuno conosceva la storia ma anche in caso contrario l'avrebbe riascoltata volentierissimo dato che Il Presidente™ è il cantastorie per eccellenza.

    "Erano gli anni 80, ero ancora un pischello sulla cinquantina, avevo cambiato gruppo di amicizie trasferendomi e conobbi questo giovanotto di nome Fabio, poco più che ventenne"
    "Ci vedevamo spesso durante la settimana, ci invitava a casa sua e ci mostrava le sue conquiste del week end"

    "Teneva uno scatolone pieno di mutande usate che aveva portato via a tutte le tizie con cui era andato a letto, era solito aprirlo e tirare un'olfata a pieni polmoni, però non ci offriva mai di fare altrettanto perchè la cosa riguardava solo lui e gli odori delle sue donne - così diceva"

    "Ogni sabato sera questo usciva da solo e andava a tacchinare la figa in giro per locali o discoteche, quando poi rimorchiava le ragazze andava a casa loro per scoparsele e si portava dietro treppiede e videocamera per filmare tutto"

    "Non era una cosa consensuale il più delle volte, era imposta"

    "Quando aveva fatto tutto tornava a casa e guardava il video assieme a me ed agli altri della compagnia, proiettato a muro, mentre commentava e ci spiegava nel dettaglio l'azione che si svolgeva davanti a noi"

    "Un sabato sera come tanti altri uscì per compiere il solito rituale e finì con l'andare a casa di questa ragazza che conoscevo pure io, la chiamavano << Roby la cavalla >> "
    "WAT?" disse lo zio Giovanni Rana™
    "Il motivo era semplice, questa ragazza aveva delle carenze di ferro a cui rimediava mangiando delle bistecche di cavallo"
    Ci furono degli sguardi confusi, forse non era la spiegazione che ci aspettavamo.

    Gerry Scotti rideva e si metteva spesso la mano nella tasca dei pantaloni, meglio non sapere cosa facesse.

    "Comunque, quella sera andò a casa di Roby e montò tutto il setup mentre questa era in bagno"

    "Mentre aspettava, Fabio poteva sentire più volte dei rumori di acqua provenire dal bagno, non ci fece caso"

    "La ragazza uscì finalmente ed iniziarono con i preliminari"

    "La luce della camera spenta, dei faretti posizionati da Fabio creavano la giusta illuminazione per la videocamera ed il led rosso dell'apparecchio brillava deciso nell'oscurità"

    "Fabio decise di dare spettacolo mettendosi a leccare la bernarda della tizia, azionando lo zoom della telecamera tramite il telecomando a filo, quindi andò avanti appassionatamente"

    "Tutto ad un tratto si interruppe bruscamente"

    << Perchè ho la bocca che sa di monetine e aceto? >>

    "Interruppe la registrazione e accese le luci della stanza"

    "Davanti a lui c'era la gnocca di Roby che sembrava un piatto di spaghetti al pomodoro"
    "Negli anni 80 non si usava radersi la fregna, non è come oggi pischè" mi disse Gerry Scotti sfoggiando grande esperienza e conoscenza in materia
    "Incredulo, Fabio restò in silenzio mentre Roby realizzò cosa era appena successo: gli aveva appena mestruato in bocca"

    << OH MI SPIACE, DAVVERO NON L'HO FATTO APPOSTA, TI PREGO NON ARRABBIARTI...ORA VADO IN BAGNO E MI RIPULISCO, POI CONTINUIAMO! TI PREGO, SEI COSI' BRAVO >>

    "Zitta stronza! Mo me viene da vomità, mannaggia alla Madonna porco2"

    "Fabio andò in bagno e si chiuse dentro, lasciando Roby sporca di sangue ed eccitata sul suo letto"

    "Dal bagno arrivavano dei rumori strani, prima c'erano degli scrosci d'acqua, poi si sentiva picchiare e alla fine un tonfo sordo"

    "Roby se ne stette buona sul letto, aveva paura a disturbare Fabio visto quanto era appena successo"

    "Passarono 10 minuti, poi 20...allo scoccare della mezzora Roby si alzò e andò a controllare"

    "Dalla parte bassa della porta filtrava una luce fioca"

    << S-Stai bene? T-Tutto a posto? >>

    "Nessuna risposta"

    "Roby decise quindi di entrare in bagno"

    "La porta si aprì lentamente scricchiolando proprio come nei film horror"

    "Nel bagno non c'era nessuno, il cuore di Roby batteva fortissimo"

    "Guardò a sinistra, niente, guardò a destra e vide la finestra aperta"

    "Realizzò che Fabio era scappato, essendo il bagno al piano terra"

    "Si mise a piangere per il dispiacere e la figuraccia ma si fermò presto quando sentì un rumore provenire dietro le sue spalle"

    "Si voltò di scatto ma non vide nulla...forse era la sua immaginazione?"

    "Eppure giurò di aver sentito qualcosa"

    << Ma che cazzo è questo? >>

    "Fissò il bidet e fece la scoperta più orrida della sua vita"

    "Uno stronzo lungo all'incirca un metro, assolutamente perfetto e senza alcuna crepa nei punti nei quali si piegava, giaceva di fresco sulla ceramica e pian piano animato come un pitone scendeva giù nello scarico del bidet"

    "Fu l'ultima volta che vidi Roberta"
    Fummo tutti commossi dal colpo di scena e alzammo i bicchieri per dedicare un brindisi a Fabio, il vendicatore della patata col ketchup.


    Il Presidente™ ci guardò e termino la storia.

    "Siccome conoscevo quella ragazza, il mio amico si convinse che in qualche modo fosse stata colpa mia e per farlo stare buono gli trovai un impiego grazie alla mia influenza"
    "Oggi conduce la trasmissione << Che Tempo che Fa >> e continua sempre a leccare alla grande"

    .


    [CONTINUA]
    Ultima modifica di Fag1olo; 31-07-2018 alle 18:45:09

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