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La festa era entrata nel vivo, uno ad uno avevamo visitato quasi tutti i locali della zona e mancava poco per arrivare sotto l'Arco della Pace.
Avevo perso il conto di tutti i chupiti, shortini e calici di spumanti/prosecchi che mi ero bevuto, anche perchè ad ogni stop Il Presidente™ tirava fuori la sua carta di credito e offriva da bere a tutta la gente del locale indiscriminatamente, per rendere partecipi anche loro di questo suo felice momento.
Barcollando, alla fine giungemmo tutti alle gradinate di fronte al monumento e ci sedemmo.
Assieme a noi si erano uniti dei supporter, c'erano moltissime femmine oltretutto.
Lo zio buttò giù tutto d'un colpo metà del suo cocktail e si asciugò la bocca con il polsino della camicia."Zio Giovanni Rana™, ora cosa si fa? Se non sbaglio abbiamo ancora una tappa prima della fine"
Mi guardavo attorno e vedevo un gruppo di amici felici tornati giovani per una nottata, e anche se ero felice per loro non potevo smettere di chiedermi come facessero a reggere tutto quell'alcool visto che io avevo deciso di saltare i cicchetti di superalcolici per buttarmi su dei cocktail...così mi sarebbero durati più tempo e non sarei rimasto impreparato a nessun brindisi. Ce ne fu uno ogni circa 20 minuti."Adesso c'è il gran finale, si va tutti nel locale del carissimo Smaila per uno show particolare. Ora chiamo l'autista per farci venire a prendere"
Una delle ragazze del gruppo invece iniziò a vomitare e subito Gerry Scotti si attivò per tenerle i capelli, evidentemente con qualche fine secondario, e la scena fu piuttosto toccante.
La ragazza che vomitava, aveva dei conati forti con tanto di occhi iniettati di sangue per lo sforzo, mentre lui fumava una sigaretta che aveva tirato fuori con nonchalance, il tutto mentre parlava (o meglio ci provava) con l'amica della sventurata che stava li a sorvegliare la situazione.
Sgarbi si era messo a commentare l'Arco della Pace e partì a descrivere le correnti artistiche dietro allo stile delle colonne, curiosamente riuscì a coinvolgere anche dei ragazzi che forse più per il loro stato alterato che per altri motivi stettero li ad ascoltare anche piuttosto interessati.
La salma di Mike Bongiorno era seduta in mezzo a noi, sembrava che stesse dormendo, gli avevamo messo degli occhiali da sole ed il cappellino MAGA dello zio Giovanni Rana™, fu poi usato anche da diverse persone per farsi dei divertenti autoritratti (significa selfie in Italiano).
Enzo Iacchetti si era messo a giocare a pallone con un gruppetto di ragazzi che si passava la palla nella piazza, ma riusciva a farsi insultare anche da loro...ogni volta che sbagliava un passaggio gli urlavano dietro dicendogli che era una schiappa, gli fu anche rubato l'accendino che gli chiesero in prestito per accendersi una sigaretta. Patetico.
Dietro di me invece si sentiva un vociare più forte, in crescita, mi girai e vidi Beppe Grillo ed il Presidente Putin® discutere animatamente con un gruppetto di elettori del PD, ma più che discussione era solo un botta e risposta dopo che quest'ultimi avevano iniziato ad attaccare briga infilandosi dentro ad una discussione pacifica sui migranti.
Disse Beppe Grillo stanco di sentirsi criticare gratuitamente ogni volta."Ma che cazzo dici, ancora non avete capito che io non c'entro niente con il partito, sono soltanto il garante"
Un ragazzo di circa 27 anni, capelli lunghi e dreadlocks, barba incolta, sciarpa lunga arrotolata sul collo nonostante fossimo in piena estate, metà hipster metà senzatetto, esalò una nube di vapore inspirata dalla sua sigaretta elettronica. Aveva una maglietta rossa con il simbolo anarchia sopra."PFF, il garante...hahaha"
Rideva in modo sprezzante cercando consensi tra i suoi amici e la folla, tipico, non sapendo come altro dialogare.
Anche io assieme a loro iniziai a riempirmi d'odio e sentirmi le mani prudere, ma decisi di restare a guardare.
Il Presidente Putin® tirò fuori un coltello militare ed iniziò a guardare in modo torvo l'interlocutore radical chic.
Il ragazzo sbianchì e iniziò a sudare freddo."Sai cosa facciamo in Russia ai babbi di minchia come te? Quelli che fanno i democratici ma in realtà sono i più fascisti di tutti?"
"Cosa gli fate Vladimir? Sono curioso di sentire" disse Beppe Grillo con un sorriso malvagioUna goccia di sudore scese lungo il volto del malcapitato e cadde nel vuoto."Prima gli tagliamo i capelli, poi glieli facciamo mangiare tutti, e quando hanno finito li rinchiudiamo nudi in una stanza dove per 24 ore gli facciamo ascoltare tutti i successi studio, album, live e bootleg di Albano"
Beppe Grillo era eccitatissimo."Finisce sempre allo stesso modo..."
Il Presidente Putin® con uno scatto rapidissimo piantò il coltello nel muro alle spalle del giovane, che svenne per lo spavento e la tensione."...prima si strappano le orecchie per la disperazione e poi si suicidano al solo pensiero di non poter più ascoltare Brunori Sas ed i Baustelle"
Purtroppo questo momento ricreativo venne interrotto dall'arrivo del mezzo che doveva trasferirci tutti verso l'ultima tappa: un pullman granturismo a due piani."Hahaha, Vlady ti giuro mi fai spaccare, ogni volta è sempre una grande emozione!" disse Beppe Grillo con le lacrime agli occhi
Imbarcammo tutto il nostro gruppo ed una schiera di utenti selezionatissimi, tutti quelli che riuscivano a starci: uno per ogni sedile a disposizione.
Il pullman sgommò e partì lasciandosi dietro Enzo Iacchetti che stava correndo urlando di fermarsi."Dai parti! PARTI CAZZO!" urlò Il Presidente Putin® all'autista
L'autista si fermò 50 metri più avanti e collettivamente tutti gli occupanti iniziarono ad urlargli contro dai finestrini.
Il Presidente Putin® sparò un colpo di pistola in aria come ammonimento."DAI SALI, COGLIONE! TESTA DI MERDA!"
Iacchetti arrivò correndo verso la porta del pullman e questo di nuovo partì senza farlo salire, rifacendo la stessa scena identica.
Alla fine Iacchetti riuscì a salire e quando entrò si mise come sempre a ridere nascondendo i suoi veri sentimenti, perchè lui in realtà era morto dentro."DAI CRISTO CROCCANTE MUOVITI! IDIOTA BASTARDO INFAME!"
Cominciavo a provare un po' di pena per quell'uomo ma alla fine prevalse il buon senso e decisi che andava bene così."AAAAAA! GRANDI, BOMBERISSIMI! Mi fate gli scherzi vuol dire che ci tenete a me, siete troppo i numeri uno vi voglio bene, amici per sempre!"
Il Presidente™ in persona tirò fuori dalla tasca della sua giacca un sacchetto pieno di pillole tasparenti, sembravano delle gelatine fatte di acqua, ed iniziò a distribuirne una per ciascuna persona sul pullman.
"Queste arrivano direttamente dal laboratorio chimico di Mediaset.
Si tratta di un nanofarmaco che non è in commercio, sono enzimiDeglutii subito la mia e mi misi comodo sul sedile in attesa di tornare lucido.ingegnerizzati per metabolizzare tutto l'alcool nel sangue 100 volte più velocemente di quanto farebbe il vostro fegato.
Inghiottitele subito e nel giro di pochissimi minuti tornerete sobri...perchè adesso ci spacchiamo di nuovo"
Dalle casse sopra di noi si poteva sentire della musica, c'era accesa la radio, e fu strano perchè mi aspettavo che chissà quale successo house o canzone casinista dance ci avrebbe accompagnato a tutto volume.
Macinavamo strada, ma io non mi sentivo di certo meglio, anzi, notai un effetto diverso e curioso, forse collaterale?
Lentamente ma in modo molto deciso il mio pene passò dallo stato flaccido a quello di "duro come il diamante", faceva a gara con il rigor mortis della salma di Mike Bongiorno.
Tutti gli altri però stavano effettivamente bene, perchè io dovevo essere sfigato?
Dopo pochissimi minuti arrivammo e andammo verso il locale.
Cercavo di camminare dritto ma l'unica cosa che riuscivo a fare era andare a zig zag e dare pisellate a chiunque fosse davanti a me, fu anche piuttosto divertente finchè colpivo delle ragazze.
Entrammo dal retro, tramite una porta tagliafuoco, e passammo attraverso una zona buia e delle impalcature sbucando poi da un sipario.
Ed ecco la sorpresa tanto attesa.
Ci trovammo al centro di un set, ma non uno qualsiasi, eravamo entrati direttamente negli anni '80...eravamo a Colpo Grosso.
Partì la canzone e sbucarono fuori le ragazze Cin Cin e fu subito atmosfera porno soft.
Umberto Smaila era vestito esattamente come nella trasmissione, solo con molti anni e chili in più, ma fu comunque bellissimo.
Peccato che ero l'unico stronzo a non poter godere della cosa visto il tasso alcolico alle stelle e al manico di scopa che avevo nei pantaloni, sembravo il cartello stradale del senso unico se visto di profilo.
Mi accasciai sopra ad un divanetto, il senso di euforia cominciava a lasciare spazio al mal di testa e al disorientamento, mentre la festa iniziava davanti a me gli occhi pian piano mi si chiudevano mentre guardavo le ragazze che ballavano e si muovevano in modo sexy, con tanto di seno che scivolava fuori in bella vista.
Addormentato, iniziai a sognare.
Primo anno di università, mi aggiravo lungo i corridoi di uno dei tanti edifici, in mezzo ad un mare di ragazzi che andavano in qualsiasi direzione mentre io ero ansioso di non riuscire a trovare l'aula per una delle primissime lezioni della mia nuova vita studentesca.
Chiesi informazioni come facevo sempre in questi casi, nonostante avessi la mappa con la piantina delle aule avevo sempre paura di sbagliare e piuttosto che rischiare di entrare a lezione già iniziata chiedevo indicazioni ad altri studenti più grandi.
Entrai nell'aula e mi avviai come di consueto verso i posti sul fondo, isolato e pronto a sprintare verso una delle uscite nel caso ci fosse necessità, per esempio qualora dovessi fare pipì durante la lezione. Era una delle mie paure più grandi ed era per questo motivo che non mi sedevo mai al centro della fila.
Presi posto e dopo pochi minuti la professoressa entrò in aula, facendo sedere il resto degli studenti.
Iniziò a presentarsi e a raccontarci il programma, ad esporci il calendario degli esami e la loro modalità di svolgimento, le solite cose, e dunque proiettò la prima delle tante slides sul grosso schermo sulla parete dell'aula.
Fu in quel momento che arrivò lo studente sfigato, quello che non volevo essere io, che entrando in ritardo a lezione non solo interruppe la professoressa, ma si guadagnò anche il collettivo sguardo di ogni singolo studente. Provai pena per quella persona.
Notai che non era un ragazzo, era una studentessa.
Sperai con tutto me stesso che venisse a sedersi nel posticino affianco a me, quello che avevo lasciato tra me ed il corridoio, giusto per non sembrare strano agli occhi della gente.
Ero così desideroso di conoscere qualche ragazza e nonostante fossero le prime lezioni cominciavo già a guardarmi attorno speranzoso di stringere amicizia più velocemente possibile prima che si formassero i gruppetti di amici, momento dopo il quale riuscire a farsi amicizie era letteralmente impossibile a meno di non trovare altri studenti solitari. Quello e ovviamente la figa, com'è giusto che fosse per uno alla mia età.
Quel giorno le divinità mi furono propizie, e quindi la ragazza venne verso la mia posizione e si sedette dopo avermi chiesto se il posto fosse libero.
Aprì la sua tracolla e tirò fuori un quaderno ed un astuccio, subito pronta a prendere appunti, e si girò verso di me.
Immediatamente distolsi lo sguardo e feci finta di star guardando altrove, mi odiai per questo visto che si era perfettamente accorta del fatto che la stavo guardando.
Sul mio quaderno dopo 17 minuti di lezione le uniche cose che erano apparse fino a quel momento erano diversi cazzetti e cazzettini, bestemmie e disegnini vari, quindi con un riflesso estremamente rapido girai la pagina e andai a quella precedente, per nascondere la mia follia alla ragazza."Mi sono persa qualcosa? Purtroppo il treno ha fatto ritardo...mi fai vedere cosa hai scritto?" disse la ragazza allungando le mani e portando verso di sè il mio quaderno
Peccato che nella pagina precedente ci fosse il risultato di 2 ore di lezioni di organizzazione aziendale del giorno precedente.
Mi prese il batticuore per l'immensa figura di merda, ma la sua reazione non fu quella che mi aspettavo, cioè disgusto e spavento, bensì rise e fece una foto al mio disegno.
Esitai giusto un attimo."Anche tu hai il Rajola? Allora siamo in classe assieme! Io comunque sono Lisa, piacere"
Eh? Chi era Luca?"Io sono Luca, piacere"
Era il mio sogno?
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[CONTINUA]