Proseguiamo con la mia rubrica: vi parlerò di due film che ho visto in questi giorni On The Rocks (Sofia Coppola, 2020) Monsters (Gareth Edwards, 2010)
"On The Rocks" è un'espressione che non solo viene usata per ordinare e rovinare (il ghiaccio mai, al massimo un bicchier d'acqua ad accompagnare) un buon Bourbon ma anche per indicare qualcosa di usurato, rotto, in crisi. E in crisi sono effettivamente le broken people protagoniste del film, gente dell'alta, altissima borghesia new yorkese che ha problemi da primo mondo. Un matrimonio che forse non va, un rapporto con un Bill Murray padre casanova non troppo oliato, una crisi d'identità. Di questo parla la Coppola, Neo-realismo radical chic. Prendi un po' di Lost in Translation, lo mischi con Somewhere e ci metti il Bill Murray di Broken Flowers. Mi è piaciuto? Sì, molto, assai, ma ha qualcosa che non torna, sembra un po' stanco forse perché la Coppola sull'argomento ha già detto tutto con i due suoi film qui citati. E' purtroppo in esclusiva apple tv, io l'ho visto facendo i 7 giorni di prova (piattaforma terrificante tra l'altro, cioè rai play ha più contenuti).
Monsters invece non specifica chi siano i veri mostri della pellicola. Una razza aliena arriva sulla terra in Messico al confine con gli USA (!?) e gli usa in tutta risposta isolano la zona contaminata e tirano su un muro (aaaaah, capite?) per impedire che i mostroni vadano oltre. Ora, il punto è che i mostri non si vedono. Quello che fa il film è raccontarti il contorno sociale e di conseguenza politico e ti fa anche comprendere che forse forse non sono poi così stronzi 'sti mostri, ma che diventano particolarmente aggressivi quando gli USA li bombardano (c'è da dire altro?) . I mostri sono dunque un MacGuffin per ribadire dei concetti, per criticare la nostra società attuale (critica a volte fin troppo didascalica vd. la scena sullo Ziggurat). Il finale poi è meraviglioso, consigliatissimo.