Francutio
Dipende cosa si intende per peggiori, o meglio è questione di priorità personali.
Beh, che per l'estate il virus non sarà sparito è biomedicina, che non cambi qualcosa in assoluto è sociologia, diciamo che ci sono più certezze da un lato che dall'altro, in ogni caso piccoli cambiamenti ora possono aprire la strada a grandi tra tot anni, magari anche successivi alle nostre esistenze, chi lo sa, per me vale la pena comunque crederci.
Che poi lo scenario lasciamo morire chi deve morire comunque è teorizzabile fino a un certo punto, quando poi uno si trova coinvolto in prima persona voglio vedere come continua effettivamente a produrre e a consumare tranzollo.
Non dico che si debba mollare tutto ciò che non sia l'agricoltura per un anno, però la soluzione isoliamo a oltranza i soggetti più suscettibili e con gli altri andiamo avanti come prima non è una soluzione, vanno innanzitutto ripensate tutte le attività. Smart working obbligatorio per chiunque sia possibile applicarlo, trasporto pubblico potenziato (la logica di riempire treni e bus come allevamenti intensivi deve sparire), mobilità ciclabile incoraggiata, catene di produzione "snellite" (fisicamente? temporalmente?) per favorire il distanziamento sociale, incentivi/riconversione a servizi di svago/intrattenimento meno aggregativi. Sono tutte (alcune più, alcune meno) questioni grandi e complicate, ma devono essere prioritarie. Andiamo tutti in giro con le mascherine e siamo a posto è la soluzione semplicistica che tutti vorremmo fosse attuabile, ma non lo è.