Vogliamo aprire per un attimo il capitolo telelavoro? parliamone
Non trovate prima o poi dovremmo fare i conti con la sua definizione normativa? Non voglio giocare al piccolo sindacalista ma se vogliamo fare la transizione in quella direzione sarà necessario chiarire alcuni equivoci. Finché era una opportunità concessa una tantum (ad es. 1 giorno a settimana) a chi ne voleva fare domanda (nelle aziende più virtuose) è un conto, ma se diventa nuovo meccanismo di impiego ci sono degli interrogativi.
Per l'azienda è sicuramente un risparmio: abbatti costi mensa, pulizie, utenze, eventuali trasporti forniti. Per il lavoratore? utilizzo il mio internet, la mia luce, il mio riscaldamento, magari la mia aria condizionata. Certo uno potrebbe dire che non utilizzo i mezzi privati o pubblici per spostarmi e reintegro così.
E gli aspetti di sicurezza 81/08? finché sono sul luogo di lavoro è il datore a dovere fornire ambienti, spazi e strumenti adeguati. Ma a casa mia? potrei avere una postazione inadeguata, una stanza non correttamente illuminata e priva di comfort termico. Chi deve esserne garante? Nessuno mi può obbligare ad avere una scrivania, una sedia da ufficio, un internet illimitato (magari sono a consumo), un pc performante (potrei avere un windows 98) e tutto il resto. All'estero spesso le aziende forniscono il necessario, da noi sono casi ancora isolati (e il notebook aziendale non è sempre concesso a tutti, a volte solo ai quadri).
Per non entrare poi negli aspetti di produttività, perché la casa è sempre la casa, ci sono i bambini, magari i coinquilini per i più giovani, ecc ecc
Contrattualmente non sta scritto da nessuna parte come ci si deve muovere adesso, credo neanche per la PA.