Simon Le Bon
Su questo non sono molto d'accordo.
Oggi c'è uno scollamento generazionale evidente causato dal frazionamento della musica in tante nicchie, e soprattutto dal nuovo modo di fruirla.
Negli anni '90 ad esempio c'erano molti meno canali attraverso cui la musica passava: Sanremo, Festivalbar, TV Sorrisi e Canzoni, e poco altro.
Questo portava al fatto che quando io ero adolescente e mio padre era già 35enne, artisti come 883, Grignani, Paola & Chiara, Giorgia, Lunapop, Antonacci, Oasis, Alanis Morrissette, li conosceva anche lui quantomeno di nome, magari non gli piacevano, ma li conosceva.
Oggi invece ci sono millemila modi per conoscere le nuove tendenze, la radio per gli adolescenti conta poco, e la TV conta ancora meno.
Ecco che i mezzi tradizionali snobbano la musica dei giovani, a meno che proprio non si tratti di tormentoni che sono ovunque, a loro volta i giovani si disinteressano alla musica dei loro genitori, artisti trasversali capaci di mettere d'accordo più generazioni sono quasi scomparsi, l'unico forse è Tommaso Paradiso.
Oggi un genitore non conosce quasi nessuno di quei nomi, c'è gente che a 60 anni non sa cos'è Spotify.
Lo streaming ha permesso ai giovani l'isolamento nella loro nicchia, che negli anni '90 e 2000 era molto minore.