Montezemolo:
“Io sbagliai nel 2014 ad accettare il passaggio ai motori ibridi. Sottovalutammo il fatto che la Mercedes li stava studiando da due anni e soprattutto che l’industria tedesca aveva una cultura sull’argomento che in Italia era ancora sconosciuta. Siamo stati noi con LaFerrari i primi a produrre una vettura ibrida. Ma dopo un anno buio eravamo già competitivi…Purtroppo dal 2014 la Ferrari non è più stata in corsa per il mondiale. Quando mi sostituirono mi dissero che non contava avere i bilanci positivi, bisognava vincere in pista… Almeno ai miei tempi quando non vincevano restavamo in lotta fino all’ultima gara. Tante volte abbiamo perso proprio alla fine. Con Michael, ma anche con Irvine, Massa e due volte con Alonso”.
“Il problema di oggi nasce innanzi tutto dall’organizzazione. La Ferrari ce l’ha totalmente diversa dalle altre squadre. Mattia Binotto è troppo solo. Non ci sono altre squadre organizzate così. Binotto che è un giovane alle prime armi come direttore tecnico, è responsabile della gestione sportiva, della gestione piloti, dell’area tecnica e deve occuparsi anche della politica. Ai miei tempi io avevo costruito una squadra con il meglio del meglio. C’erano Jean Todt, Ross Brawn, Rory Byrne, Paolo Martinelli, Stefano Domenicali… la Formula 1 è come il grande calcio internazionale, non si guardano i passaporti, per vincere si deve cercare il meglio e poi far crescere gli uomini che ci sono all’interno. In Ferrari negli ultimi tempi i talenti li hanno fatti andare via. Prima Allison, poi Sassi, tutti finiti alla Mercedes”.
“Un po’ per ansia di vincere, un po’ per inesperienza sono stati commessi degli errori. E’ sbagliato pensare di fare tutto in casa. La Formula 1 non si gestisce come un’azienda quotata in Borsa o come una grande realtà industriale…”.
“Sono molto preoccupato perché non sarà facile uscire da questa situazione anche perché bisognerebbe già lavorare sul 2022 quando cambierà tutto”. Ma che fare adesso? Come intervenire? “E’ eccessivo parlare di rifondazione, ma questa organizzazione non va bene per la Formula 1 di oggi. Vedo difficile sviluppare la macchina e pensare al futuro, anche perché non bastano un musetto e un ala a cambiare la competitività di quest’auto. Credo sia necessario prendere la situazione per le corna, fare delle scelte coraggiose e farle rapidamente”.
“I piloti non hanno colpe. Ma io non avrei mai tagliato Vettel con tanto anticipo. Si è messa troppa pressione su Leclerc ed è difficile coinvolgere Vettel in un discorso costruttivo visto che se ne andrà”.
“Mi è spiaciuto che proprio dalla Ferrari arrivò un veto alla mia presidenza della Formula 1. Ecclestone mi aveva chiamato e avrei accettato con piacere. Mio padre mi diceva sempre: chi è gelosao del passato non ha capito nulla”.
Presidente ma lei come avrebbe reagito a incidente e doppiaggio? “Sentireste tremare i muri di Maranello”