Purtroppo la connessione di casa fa cagare in tantissime realtà (a casa di mio fratello è qualcosa di indecente, ogni 5 minuti cade la linea e a volte non funziona proprio, dovrebbero scavare e rifarla da zero ma non lo faranno mai, se non quando metteranno la fibra tra vent'anni magari).
Il problema della didattica a distanza è quello. I ragazzini hanno la connessione su telefono, ma non hanno 200gb di internet al mese per poter far tutto con la scuola e farsi 7 ore di lezione in streaming.
Le università, tutte, dovrebbero invece fare lezione in streaming. Gli studenti universitari sono veramente troppi. Meglio sacrificare loro (che tanto la preparazione per buone parte va fatta sui libri, anche se io adoravo le lezioni frontali), piuttosto che la scuola dell'obbligo.
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When old age shall this generation waste,
Thou shalt remain, in midst of other woe
Than ours, a friend to man, to whom thou sayst,
“Beauty is truth, truth beauty,” -that is all
Ye know on earth, and all ye need to know.
Mi son mangiato "connessione" nel post sopra
Non ho capito per tuo fratello, non prende la linea fissa, ma prende quella mobile?
Problema già risolto, imponi a Tim, Vodafone pacchetti semiflat a prezzi contenuti, eventualmente limitati in certe fasce orarie, lì è questione di volontà più che di possibilità.
Chi non è raggiunto manco dal 4G vuol dire che abita in qualche valle sperduta, numericamente è proprio poca gente, ti organizzi localmente (comuni, biblioteche) e li "raduni" lì, senza che prendano treni, metro.
Capisco benissimo siano disagi, la scuola è anche aggregazione ecc, ma in questo momento non ce la si può permettere.
Certo, è ovviamente un problema complesso e non sempre è facile o addirittura possibile trovare una soluzione. Detto ciò, la quantità di passeggeri attesa era nota (soprattutto nel caso delle scuole) e per organizzarsi c'erano mesi di tempo: la sensazione è che per le autorità locali sia mooolto più facile dire "chiudiamo le scuole e attaccatevi" che non mettere risorse per migliorare la situazione.
Penso all'inevitabile spostarsi di grandi numeri di persone, fra giocatori, accompagnatori, personale vario e questo enorme scambio di intimità (docce, ovviamente), spogliatoi, materiale. Poi, ovviamente, il ritorno in famiglia, con cari, parenti, figli ecc che vengono a contatto con tutto ciò di "sponda". Quindi figli che vanno a scuola ecc. Ti ho fatto arrabbiare? Dietro quello che ho detto c'è una considerazione. Il dato dei morti non è in relazione, da parte del frammento di notizia che ho riportato. Finisce li, poi prosegue la MIA personale considerazione. Poi so benissimo che il calcio rappresenta un giro di miliardi e bla bla bla. Da semplice persona "della strada", vedere questi coglioni ammassati alle cene della squadra, in ritiro, abbarbicati agli allenamenti, perché tanto loro sono fighi, forti e se la cavano in una settimana, se permetti fa incazzare.
Esattamente, c'è il 4G ma la linea fissa è dell'anteguerra, lentissima ed estremamente instabile. E non è che vive in un paesino sperduto di montagna (dove non c'è nemmeno il 2G mi sa), ma in una piccola città di campagna.
La fai un po' troppo facile, c'è tutta una concorrenza dietro che manderesti a puttane (iliad, fastweb mobile, ecc) . E al momento restano tutt'ora vietati gli aiuti di stato, pilastro dell'economia europea: solo con quelli potresti convincere delle società private a fare pacchetti per internet a prezzi stracciati.
Sarebbe bello in questo periodo una cosa del genere, per carità. Ma è tutt'altro che semplice.
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Ultima modifica di Serge91; 14-10-2020 alle 14:37:23
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Parlavo proprio ieri dei 2000 in intensiva a fine mese.
Anestesisti: "In 15 giorni rischio crisi terapie intensive"
Con questi ritmi di crescita dell'epidemia, e del conseguente aumento dei ricoveri in terapia intensiva, "si rischia in due settimane di arrivare gia' a un punto critico nelle rianimazioni". E' l'allarme lanciato da Alessandro Vergallo, presidente dell'Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani (Aaroi).
Quindi il ragionamento legato a nazionali, squadre di club, gente positiva a dozzine che viaggia su e giù per l'Italia (tipo Genoa 19 positivi, magicamente apparsi 24h dopo la partita) è un non sequitur dettato dall'emozione?
Mi piacerebbe sapere quante comitive di 50 persone viaggiano su e giù per l'Italia e per l'Europa, piene zeppe di positivi.
Molto più idioti degli altri peraltro, perché se noti, i giocatori se ne sono strabattuti le palle fin dal primo istante, con atteggiamenti di sufficienza (abbracci, piramidi umane ecc.)
D'accordo, però i calciatori fanno anche 3 tamponi a settimana.
La gente comune come me e te non ne ha mai fatto uno.
Sono situazioni che non possono essere confrontate. Per me il calcio andrebbe fermato perché questa storia rovina la competitività fra le squadre.
Poi beh, se la situazione dovesse peggiorare di molto nelle prossime settimane e ci dovessero essere più squadre con decine di positivi, allora ne discutiamo.
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Come ti è già stato fatto notare, sono continuamente sotto controllo e sono stati concordati dei protocolli appositi a livello nazionale. Il Genoa è stata un'eccezione e non mi risultano altri focolai simili. Se ce ne saranno diversi altri e la situazione non sarà più controllabile, si agirà di conseguenza, fino a quel momento non c'è motivo di fermare nulla.
Il resto continuano a essere considerazioni "di pancia" e con molta poca logica dietro. Hai mai visto un calcio d'angolo? Lo vedi a che distanza stanno i giocatori? Essù.
+++ ULTERIORI MISURE RESTRITTIVE IN ARRIVO PER LA LOMBARDIA +++
E la Campania?