Lisa Joy per chi non lo sapesse (io non lo sapevo, l'ho letto su wikipedia) è la cognata di Christopher Nolan. E questo è il suo debutto alla regia, che probabilmente resterà anche il suo ultimo film visto che è costato qualcosa come 70 milioni e ne ha incassati 16, un floppone gigantesco.
Comunque, l'idea di base del film non è nemmeno male, siamo nel futuro, in una Miami sommersa dall'acqua a causa del riscaldamento globale (e a parte la fotografia ultra-patinata che a volte è un pugno negli occhi, in realtà è pure figa da vedere, sembra una Venezia con i grattacieli), in una città che dorme di giorno perchè le temperature hanno raggiunto livelli insopportabili e vive di notte. In questo contesto il nostro protagonista (Hugh Jackman), un veterano di guerra (in una sorta di guerra civile che si è svolta durante l'inondazione, mi pare di aver capito), sbarca il lunario con questa attività che permette ai suoi clienti di rivivere i propri ricordi attraverso una sorta di vasca nelle quali vengono immersi con dei sensori o roba del genere, un'attrezzatura che inizialmente era stata utilizzata in guerra per estorcere informazioni ma che ora Hugh Jackman utilizza per fini civili e farsi qualche soldo. Insomma, in tutto questo a un certo punto arriva una ragazza (una Rebecca Ferguson da lasciarti senza fiato da quanto è bella) che chiede di poter utilizzare la vasca per ricordare dove ha lasciato un mazzo di chiavi. Da qui i due intrecciano una relazione amorosa che si interrompe bruscamente quando la Ferguson scompare nel nulla, lasciando Hugh Jackman nell'ossessione e nello sconforto, il quale comincia ad utilizzare in maniera ossessiva la vasca un po' per rivivere i momenti con lei e un po' per capire dove possa essere finita e perchè. Da qui tutta la vicenda si snoda in una sorta di noir-fantascientifico-sentimentale con il nostro Hugh che fondamentalmente investiga.
Come dicevo, l'idea non è nemmeno male, ma il film è troppo sbrodoloso su se stesso (questa Lisa Joy deve proprio avere imparato lo stile da marito e cognato, oltre ad affrontare una tematica ricorrente, insomma, vivere nei ricordi, che è simile a vivere nei sogni, non vi ricorda qualcosa?
), dura un'ora e cinquanta che paiono tre, il ritmo è sbagliato e la butta troppo sul sentimentale e sulla relazione tra loro due risultandone sacrificata la parte noir-investigativa che invece avrebbe dovuto essere la caratteristica forte del film. Ed è un peccato perchè avrebbe potuto uscirne un gran bel film, invece ne è uscito un film solo decente, che guardi una volta, dici "ok, dai, si è lasciato vedere" e che probabilmente non riguarderai mai più scordandotelo dopo poco. L'unica cosa che ti rimane impressa è l'occasione sprecata, il concept sfruttato male. Inoltre come dicevo la fotografia è veramente troppo patinata e a tratti fastidiosa, e il ritmo non è quello giusto per il film. Tra i pregi invece un concept potenzialmente molto interessante, un'ambientazione suggestiva e una Rebecca Ferguson illegale.
Se questa piccola descrizione vi ha tutto sommato convinto a buttarci un'occhio, guardatelo, in giro c'è di molto peggio, ma probabilmente rimarrete con l'amaro in bocca come me.