Se due persone che vivono insieme iniziano a manifestare gli stessi sintomi come leggero mal di gola e occhi lucidi più o meno nello stesso periodo/giorno, ma a uno dei due viene febbre e covid un giorno prima dell'altro (diciamo tre giorni dopo la manifestazione comune dei sintomi iniziali), è più facile che sia stato quello a cui è venuto prima il covid a contagiare l'altro o non è assolutamente rilevante e siamo comunque al 50/50? In caso opposto di che si parlerebbe? 70/30 90/10?? L'assioma è che uno abbia contagiato l'altro questo sicuro al 100%.
Il forum è moribondo per cui la piazzo qui la domanda sul coviddi. Il thread non è su questa domanda comunque... Ho letto della ragazza che è scomparsa. In un gruppo molto grande di facebook "viaggiare in solitaria" questa ragazza postava spesso bellissime foto dei suoi viaggi intorno al mondo. La faccio breve perché è intuitivo dove voglio arrivare.
Questo è tratto dall'ultimo post che appare su facebook:
"Sono arrivata in Pakistan due settimane fa, come donna sola, senza guida, in tanti mi hanno detto che ero incosciente, ma dentro di me, sapevo che siamo stati bombardati di idee sbagliate su questo paese.E per fortuna, ho dato retta alla mia voce, solo alla mia maledetta voce. Ed eccomi qui, nel pieno centro dei uno dei miei viaggi più belli, tra la popolazione più accogliente e generosa che io abbia mai incontrato... (...) ... Scrivo questo post per due motivi.Il primo è che voglio mostrarvi le bellezze di questo paese. Il secondo è per dirvi “non dategli retta”."
Questo l'ha scritto pochi mesi fa... poi eventualmente ha alzato la posta ed ha scelto di andare a vivere in iran. Ma non è il caso eccezionale questo. Su quel gruppo (come in tanti altri spazi virtuali dei social) due domande su tre riguardo i viaggi sono di questo tipo: "sto organizzando un viaggio a caracas e vorrei affittare un camper per esplorare un po' il venezuela, è legale sostare nella zona X di caracas la notte?" oppure "voglio passare il confine tra panama e colombia (giuro che questa domanda l'ho letta davvero) hitchikando: consigli per chi l'ha fatto??" domanda posta da una sessantenne a cui hanno risposto altrettante donne "vai tranquilla l'ho fatto l'anno scorso". Premesso che una buona parte scrivono solo per provocare ed azzannare il primo alla gola che tenta di scrivere "evita, è pericoloso", ma gli altri, quelli che desiderano veramente fare questi viaggi, cosa è che li spinge? Io penso che anche in questo caso sia provocazione... o noia, o magari la voglia di adrenalina... Se il desiderio è quello di viaggiare vedere posti nuovi vivere in culture diverse non esiste che si scelgano sempre i posti più pericolosi del mondo. C'è una motivazione diversa dietro queste proposte, io mi chiedo quale sia.
La ragazza che è stata arrestata in iran era una travel blogger o qualcosa del genere, nel caso suo magari era anche un po' coerente viaggiare in certi luoghi e scrivere certe cose poiché le permetteva di aumentare la visibilità e magari tirare sù un po' di grano... ma gli altri mi chiedo, che azz ci guadagnano nell'esternare certe idee? La cosa grottesca è che sono soprattutto donne... io penso che se fossi una donna, l'ultima cosa che vorrei è vivere in un posto dove la donna vale quanto la merda... ho letto 10 trilioni di commenti (e sicuramente spesso ne avrete letti anche voi) "ho vissuto in afghanistan e a calì e non mi sono mai sentita in pericolo mentre a venezia vengo stuprata 4 volte l'anno"? Ho estremizzato il messaggio medio ma si è capito quello che voglio dire.
(btw riguardo alla ragazza in iran, spero che facciano di tutto per riportarla in italia sana e salva e il prima possibile anche a costo di mazzette diplomatiche. In seguito però spero le straccino passaporto e social)
Basterebbe far passare il messaggio che 'viaggiare e vivere in un paese diverso è sempre un'esperienza gratificante' e non il messaggio 'ho vissuto in somalia per 5 anni sopra un covo di banditi e non mi sono mai sentito in pericolo la sanità inoltre è perfetta'.
Che c'è di bello nel rinnegare le condizioni di vita di questi posti? Non credo che sia nemmeno bello per i locali che farebbero di tutto per venire a vivere in occidente e poi si ritrovano sul viso 24 chili di obiettivo angolare puntato in faccia dagli occidentali
Ovviamente il discorso non riguarda chi, animato da buone intenzioni, sceglie di partire e lottare per un'ideale (regeni). Non riguarda chi è costretto ad andare in questi posti per lavoro. Riguarda solamente chi va in questi posti perché... non so, perché?
Io voglio cercare di capire quali sono le motivazioni di chi fa certi viaggi o di chi scrive certi commenti (vedi sopra)... magari ho torto io e credono veramente in quello che dicono. Ditemi voi che cosa ne pensate ho creato un sondaggio, potete ovviamente selezionare più di una risposta. (sondaggio manuale sì)
A - "Quello che dico è quello che penso veramente, credo in quello che faccio." (tutto il mondo è paese e viaggiare in questi posti aiuta ad ampliare la visione del mondo, mi sento più al sicuro qui che a casa, vivere in india innalza il livello dell'anima ecc...)
B - Provocazioni più o meno inconscie (immaturità, reazioni a crisi di mezza età, desiderio di emancipazione adolescenziale, semplice provocazione ecc...)
C - Show-off (ho un sacco di grano e nessun impegno lavorativo ma voglio far vedere a tutti che sono uno spirito libero, una persona di spessore e aperta alle culture ecc... la foto col bambino negro ecc....)
D - Altro (Specificare nel commento)
F - Il capitalismo ci ha bruciato il cervello
Io, premesso che ogni caso è unico, dico che spesso e volentieri è B.