Dialoghi
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Visualizzazione risultati da 1 a 7 di 7

Discussione: Dialoghi

Cambio titolo
  1. #1
    www.fabiorusconi.com L'avatar di specopsrusca
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    Dialoghi

    Avete letto i Dialoghi di Platone???
    Ke ne Pensate?

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  2. #2
    www.fabiorusconi.com L'avatar di specopsrusca
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    Per quel poco ke ho letto (Apologia di Socrate, ke mi hanno dato da leggere a scuola) mi è piaciuto molto, così ho deciso di leggerlo tutto!

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  3. #3
    (un po' meno) cattivo L'avatar di L33T
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    Se devo essere onesto, nonostante la sua grande levatura morale e la qualità della sua filosofia, ricordo Platone principalmente in negativo: la sua "Repubblica" è il prototipo di ogni stato totalitario, ed è uno scandalo che sia stata considerata per tutto questo tempo come un modello di stato perfetto.
    Imho naturalmente.
    Es ist nichts schrecklicher als eine tätige Unwissenheit.

  4. #4
    Utente L'avatar di BloodyMary
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    belli, Socrate poi è un po' il mio idolo

  5. #5
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    Io... con la scuola non ci sono ancora arrivata, ma ho letto l'apologia di Socrate, e mi è sembrata bellissima. Come dice L33T è vero che la Repubblica platonica è "il prototipo di ogni stato totalitario", ma dobbiamo pensare in che tempi è stata scritta: durante e dopo la caduta di Atene. Platone, prima di essere un filosofo, era un uomo, e sicuramente gli ha fatto impressione che, a causa di una istituzione democratica, il suo maestro, Socrate, sia stato condannato a morte, evidentemente innocente. Oggi possiamo dire che quel processo fu la testimonianza più evidente dello stato di degenerazione in cui Atene era caduta, ma per Platone probabilmete era la dimostrazione che la democrazia non poteva esistere, che il popolo non poteva, non era in grado di esercitare nessuna forma di governo, seppure in minima parte.
    Si sbagliava? Probabilmente sì, ma questo non esclude che potesse essere vero, quando lui scrisse. Credo sia un errore considerare un'opera al di fuori del periodo in cui è stata composta, perchè non possiamo assolutamente leggere qualcosa scritto diversi secoli proma di Cristo con la mentalità del 2003.

  6. #6
    (un po' meno) cattivo L'avatar di L33T
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    Parlando in termini generali, forse hai ragione.
    In teoria. Nella pratica, nel momento in cui leggi e dai un giudizio, sei inevitabilmente condizionato da una serie di fattori come la tua estrazione sociale, l'epoca in cui vivi etc ...
    Preferisco allora limitarmi a dare un giudizio che certo risulta soggettivo e parziale, ma d'altra parte non pretende di essere nulla di diverso, piuttosto che cercare di dare un giudizio che pretenda di essere oggettivo mentre invece comunque non lo è.
    E in questo caso esprimo la mia disapprovazione nei confronti della "Repubblica".

    Ciò detto, è senza dubbio vero che le idee di Platone erano comprensibili e giustificabili nel momento in cui furono formulate, ma è vero anche che la sua opera ha vissuto per secoli, non cessando mai di raccogliere consensi. E mentre, ripeto, Platone è giustificabile, tutti i suoi ammiratori non lo sono (tra l'altro, sai che diversi ufficiali nazisti amavano la Repubblica, e vedevano nel loro stato la realizzazione di quello sognato da Platone?). E' questa ammirazione dei posteri il vero scandalo.
    Ultima modifica di L33T; 24-01-2003 alle 00:12:13
    Es ist nichts schrecklicher als eine tätige Unwissenheit.

  7. #7
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    "Nel momento in cui leggi, sei inevitabilmente condizionato da una serie di fattori come la tua estrazione sociale, l'epoca in cui vivi etc ..."
    Giusto, in parte. Non si può pensare di essere completamente obiettivi, dato che comunque sono sempre presenti cause esterne che influenzano il tuo giudizio. Ma solo il tuo giudizio. Cioè, la tua opinione (Platone mi piace oppure no) viene condizionata, ma non la valutazione generale dell'opera, che è indipendente dalle tue opinioni personali e dunque non dovrebbe subire condizionamenti. A me può non piacere (come infatti è) il Signore degli Anelli, ma comunque devo riconoscere che è un capolavoro, sia per l'abilità dell'autore, sia per la novità che ha rappresentato nel momento in cui è stato scritto, sia per il considerevole numero di ammiratori che ha. La Repubblica viene di conseguenza.

    "E in questo caso esprimo la mia disapprovazione nei confronti della "Repubblica"."
    Certo, io dico quello che credo, poi ognuno è libero di pensarla come vuole.

    "E mentre, ripeto, Platone è giustificabile, tutti i suoi ammiratori non lo sono. [...] E' questa ammirazione dei posteri il vero scandalo."
    Sono nuovamente d'accordo con te. L'esempio che citi (i nazisti) è la dimostrazione di cosa combina chi vuole utilizzare quello che un ateniese pensava quattro secoli prima di Cristo con quello che è successo durante la seconda guerra mondiale. Ovviamente, sono modelli inconciliabili. Anche da un punto di vista logico. Ma quello dei nazisti è un discorso diverso, dato che avevano solo bisogno di un ideale "nobile" con il quale sostenere le loro folli teorie, e sicuramente non si sono curati del fatto che un copia-incolla fatto con più di venti secoli di storia non poteva riuscire bene.
    A parte i nazisti (che non c'entrano molto), hai ragione, l'ammirazione incondizionata di un modello dispotico-totalitarista è valida, capibile, quando questo modello è in atto (cioè ai tempi stessi di Platone) ma diventa assurda (come dici tu, scandalosa) quando queste condizioni non si verificano più. Quanti autori (oratori, statisti, ...) hanno visto le loro opere interpretate e ritenute valide in un contesto che non era più il loro, e che quindi rendeva impossibile a priori la giusta interpretazione! Non posso fare altro che immaginare Platone che si rivolta nel suo sepolcro con un crampo allo stomaco.

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