Di certo, dieci anni fa non si sarebbe potuto aprire un thread del genere.
Nessuno, credo, ha mai provato emozione di fronte ad una partita a Pong o Pac-Man.
Ma oggi tutto è cambiato.
Il videogame è divenuto quasi come una sorta di film interattivo, di vario genere, dal trash (Doom), all'Horror (Silent Hill), dal fantascientifico (Star Wars) al fantasy (Il signore degli anelli), dal gangster (Mafia) all'avventura (Tomb Raider), dal piratesco (Monkey Island) allo stealth (Splinter Cell). Insomma, gli esempi non mancano.
E' innegabile che siamo in grado di provare forti emozioni di fronte ad un film, una proiezione sullo schermo di un evento che non viviamo in prima persona, ma che ci colpisce ugualmente.
Figurarsi un'esperienza vissuta in prima persona, come il videogioco. Non si può evitare di dire che molti videogame ci incutono timore, malinconia, terrore, altri adrenalina e divertimento, altri ancora persino ci fanno riflettere.
Dunque, spesso si parla di un avvenimento che "ha cambiato la vita" di alcune persone. Un esempio? Per caso giravo su http://www.leonet.it/art/giallomare/box1.html , qui si può leggere di alcune persone che parlano di un film che li ha influenzati fortemente.
Cercherò di non dilungarmi troppo e di passare subito alla questione.
Alcuni videogame ci influenzano, è da dirlo, anche se solo per pochi attimi. Nella stragrande maggioranza dei casi, questa sensazione è abbandonata con la chiusura del gioco, o comunque va via molto rapidamente.
Ma non sempre. In pochi casi, l'emozione vissuta del videogame è stata così tanto appassionante da volerla rivivere, forse inconsciamente, nella vita reale.
Magari riteniamo gli atteggiamenti di Tommy Vercetti eticamente controversi, ma in fondo il modo il suo carattere freddo ci colpisce. Ma questa è un'altra questione, la questione dell'etica, molto, forse troppo complessa per esser discussa, ma se ritenete di poter dire qualcosa di importante, fatelo apertamente. Per esempio, non ritengo giusto che si dica "Le influenze antietiche che infettano i nostri pensieri vanno scacciati e rigettati", credo che bisognerebbe invece accettarli e conviverli, e a volte dare loro libero sfogo..
Ma la questione principale, dalla quale mi sono dannatamente sviato da solo, è quella sull'influenza (positiva o negativa che sia) che un videogioco può indurre in un qualsiasi individuo.
Per dare esempio di un'esperienza personale. Forse sarò l'unico ma, dopo aver completato il gioco "Call of duty" mi sono divertito a cercare alcuni degli ambienti in cui ho combattuto (una fra tutte, la difesa del Ponte Pegasus, che esiste davvero in Normandia, a Ranville, per cui, in ricordo della notte del 5 giugno 1944, è stato costruito un museo)
ma anche le armi, le corazziere, i carri armati che ho adoperato, imparando un bel po' di cose interessanti..
Vorrei sapere la vostra opinione.