Scrivendo programmi con vari linguaggi anni 80 ± 10, mi sono accorto che le modifiche da un linguaggio a l'altro sono solo apparenti: di certo non si puo' paragonare il QBasic al pascal, che e' una roba deprimente in confronto al primo, in termini di velocita' di completamento e di precisione (infatti mi sembra inutile dover dichiarare le variabili a inizio programma quando e' possibile farle dichiarare automaticamente alla loso assegnazione. Al limite per la gestione della memoria si applica un simbolo dedicato nel nome della variabile, ad esempio $ per le stringhe in QB).
Tra il basic e il python il migliore (almeno per quanto ne so' di python) resta il basic, anche se all'incirca siamo li'.
Una cosa che non ho ancora capito e' il C, che non so se fa letteralmente gaggare o se sono io che non conosco certe librerie... in ogni caso mi sembra che non si possano fare elevamenti a potenza...
Passando dal C++ al Java, due linguaggi che non conosco minimamente8( , credo che anche loro siano privi di enormi differenze che li distinguono (potrei dire una min hiata, non lo so) e che si lavori con uno come lo si fa con l'altro...
Allora, la cosa piu' conveniente per un programmatore sul livello 5 (o 4) e' quella di impararsi ogni qualunque tipo di codice esca giorno per giorno dalle universita', o prenderne uno o al massimo 2 e fare affidamento su di loro?
Non mi so rispondere da solo a questa domanda, anche se non credo che un programmatore che ci tiene al suo lavore debba impararsi ogni linguaggio che esiste sul pianeta. voi che cosa ne dite?