E' la mia prima recensione, quindi non scannatemi troppo
[PS2] Metal Gear Solid 3: Snake Eater
Piattaforma: Play Station 2
Genere: Azione Stealth
Supporto: DVD
Metal Gear è una saga che ha avuto origine su MSX. E’ un gioco di azione stealth, ovvero devi svolgere diverse missioni senza farvi scoprire dalle unità nemiche.
Snake Eater è il terzo episodio della saga uscita su ps2 (Dopo Sons of Liberty e Substance, uscito anch su Xbox) e, lo dico fin da subito, è il miglior episodio mai uscito.
MGS3 lascia alle spalle le moderne basi quasi futuristiche degli altri episodi e si svolge in una giungla russa in piena guerra fredda.
Il protagonista in questo episodio è ancora snake, ma non il clone comparso nell’episodio per psOne e sons of liberty, quello vero, dal quale dna sono comparsi liquid e solid.
Il gioco si apre con una delle tante, splendide scenette in grafica di gioco, dove snake si butta dall’aereo sul quale sono presenti i suoi colleghi che si porterà dietro per tutta l’avventura.
Come negli altri episodi, potrete chiamare via codec tutti i personaggi di cui conoscete la frequenza.
Una volta messi i piedi per terra, ci si rende subito conto di quanto sia realizzata bene la giungla: MGS3 spreme a dovere la ps2!
Poi vengono le animazioni: snake può fare davvero di tutto e con un sistema di controllo efficace anche se non estremamente intuitivo.
Come sempre, dovrete raggiungere i vostri obiettivi senza farvi scoprire dalle guardie: se vi scoprono, oppure se vi hanno sentito o intravisto si insospettiranno e verranno a cercarvi; in particolare, se le guardie saranno certe della vostra presenza, useranno la loro radio per chiamare i rinforzi e a quel punto è inutile fare a botte con il fucile a pompa: bisogna tirare un fumogeno e scappare a nascondersi ed aspettare che la situazione si calmi per tornare all’azione.
Per fronteggiare le guardie avete un adeguato equipaggiamento, ma scordatevi il radar di sons of liberty che ti dice ad ogni istante posizione e campo di visuale delle guardie: qui siamo nella guerra fredda!
Ma veniamo alle vere novità di questo episodio: prima di tutto la mimetizzazione. Siamo nella giungla ( ma non solo: anche qui ci sono basi e ambientazioni diverse come montagne) ed ogni zolla di terra o muro è adeguata ad un tipo di pittura facciale e vestito; in alto a destra dello schermo sarà sempre presente una percentuale che indica ad ogni istante il vostro livello di mimetizzazione. Ovviamente non basterà solo travestirsi bene: scorrazzare di fianco alle guardie non è mai una bella idea, in presenza di nemici bisogna strisciare via lungo l’erba alta.
Un’altra innovazione è la possibilità di curarsi le ferite: scottature, fratture e tagli sono ostacoli che vanno fermati a colpi di emostatico, stecche e cuciture.
Poi viene il cibo: se sottoposti a fatiche e in generale col passare del tempo, la barra sotto all’energia si svuota e così dovrete nutrirvi cacciando animali (se volete mangiarli dopo diverso tempo senza trovarli avariati ed avere così mal di stomaco da curare con medicine potete addormentarli con la pistola ai tranquillanti e metterli dentro una delle gabbie), altrimenti la vostra energia vitale si riempirà molto lentamente (infatti in questo episodio le razione servono solo a nutrirsi, non a recuperare vita) e accadranno diverse cose curiose e simpatiche come il mirino del fucile di precisione che “balla” disastrosamente (a proposito: per mirare meglio fumate il sigaro!).
Un ultima novità è il CQC (close quarter combat), che permette di usare contemporaneamente in combattimento sia armi leggere come pistola e coltello, in modo da creare combo molto diverse: potrete sbattere un nemico contro ad una roccia per stordirlo, immobilizzarlo e svolgere in seguito azioni come usarlo come scudo umano, sgozzarlo, strozzarlo ecc.; e pensare che nei vecchi episodi potevi solo sparare a al massimo dare uno spintone ad una guardia…
MGS3 centra pienamente l’obiettivo del divertimento le azioni sono sempre varie, senza contare le piccole “chicche” che Hideo Kojima, creatore della serie, ha lasciato nel gioco. Ce ne sono innumerevoli, ve ne dico una che mi ha particolarmente sorpreso: c’e’ un punto del gioco in cui siete rinchiusi in una cella con come unica arma una forchetta. Ad un certo punto una guardia vi da una razione per mangiare. La porta che vi conduce alla libertà si può aprire utilizzando il codec e la frequenza che avete potuto vedere nella scenetta precedente. Ma mettiamo che vi siete lasciati sfuggire quel particolare: ci saranno due modi per risolvere la situazione: uno ad intuito e uno alla “kojima”, utilizzando una delle chicche di cui parlavo prima e che non vi vengono indicate nel gioco: ve le scoprite da soli!
Il primo modo è buttare fuori dalla cella la razione: la guardia inizierà a mangiarsela e ad un certo punto vi parlerà e si lascerà sfuggire la frequenza.
Il modo alla kojima si può ottenere entrando nel menù e nella visuale dove potete ruotare snake: iniziate a ruotarlo come dei forsennati e appena uscirete dal menù il vostro personaggio vomiterà; a quel punto la guardia entrerà per assicurarsi di come state e in quel momento dovrete sconfiggerla a suon di cazzotti e forchetta.
Sono ancora tante queste piccole chicche, ma non vi voglio rivelare niente!
Piuttosto, parliamo dei boss: sono tutti ottimamente caratterizzati e richiedono anche una strategia diversa dal solito spara e schiva per essere sconfitti. In particolare, mi ha colpito The end, uno dei componenti della squadra cobra che dovrete sconfiggere (da qui il nome “snake eater”, ovvero mangiaserpenti): questo scontro è molo tranquillo e si svolge in diverse vaste aree e non è altro che una gara di cecchinaggio: il vecchio è sempre nascosto in varie aree e dovete trovarlo senza farvi scoprire, oppure vi riempirà di tranquillanti potentissimi(ovviamente una volta che avrete scoperto la sua posizione lui se ne andrà in un’altra postazione).
Ma oltre al divertimento che il gioco offre, mi ha colpito la splendida e coinvolgente storia che vi spingerà a proseguire e rigiocare il gioco. Tante splendide scenette degne di un vero e proprio film (non a caso Kojima sognava di fare il regista) hanno sostituito quasi interamente i lunghi dialoghi in codec; arriverete alla fina dell’avventura che vi sembrerà di conoscere di persona Snake, dal gran che è caratterizzato, e non dimenticherete mai il commovente finale.
Dopo questa lunga recensione forse vi sarete fatti un’idea della bellezza di questo gioco, ma vi assicuro che quel che o descritto è solo una minima parte delle meraviglie che scoprirete giocando.
Un ultima nota: nella versione PAL sono state aggiunte nuove modalità come una dove puoi combattere contro tutti i boss e una dove puoi rivedere tutte le scenette; inoltre sono state aggiunte nuove pitture facciali (tutte bandiere nazionali); fra gli extra abbiamo una divertente modalità dove si caccia nella giungla le scimmie di Ape Escare e infine è presente una modalità ondine dove è possibile scaricare mimetiche extra.
Grafica: 94/100: I grafici di Konami hanno sfruttato a dovere l’hardware ps2, anche se non siamo ai livelli di Gran Turismo o Final Fantasy e se nelle situazioni più complesse si notano leggeri rallentamenti.
Sonoro: 86/100: Ottimi gli effetti sonori e il doppiaggio in inglese.
Longevità: 97/100: L’avventura dura una ventina abbondante di ore, ma la varietà delle situazioni, i tanti livelli di difficoltà. I piccoli segreti sbloccabili e le modalità extra MGS3 diventa molto rigiocabile.
Divertimento: 97/100: Ogni situazione può essere risolta in mille modi diversi e tutto funziona molto bene.
Voto generale: 98/100: Un capolavoro: grazie alla trama perfetta e coinvolgente e ad una giocabilità all’altezza, Snake Eater diventa il miglior gioco del suo genere