Parliamo di questo capolavoro riscoperto solo ora dai puristi del cinema cult.
Ecco le info, per chi non lo conoscesse:
L'industriale veneto La Noce ha una fabbrica di formaggi che inquina un fiume presso Catania. Grossolano e spregiudicato, aiuta, traendone qualche vantaggio, una città di ragazzi diretta da un monsignore maneggione. Per scongiurare i rigori della legge anti-inquinamento gli occorrono i favori dell'onorevole Pedicò, uso a dar una mano a chi gli cede la moglie. Ma quella di La Noce, oltre che affetta da manie religiose, è anche scarsamente appetibile, per cui il segretario dell'industriale, rag. Albertini, provvede a sostituirla con una prostituta di infimo ordine, « Cocò ». Nel vagone letto fra Roma e la Sicilia, e più tardi nella villa dell'onorevole, accadono equivoci e scambi di persona che mandano all'aria i progetti e provocano esplosioni di insulti fra i protagonisti. Risultato: il caseificio cade nelle mani di Robertazzi, protettore della prostituta, mentre il rag. Albertini, ridotto dopo mille disavventure a fare il protettore di Cocò, tornata all'antico e più congeniale mestiere, viene uccisa da un concorrente. Storia equilibrata e sorretta da un gruppo di buoni attori, cui, però, se ne affiancano altri di collaudata incapacità, conta su splendide ambientazioni naturali e architettoniche e su un taglio di scene rapido e preciso, cosparse di situazioni e battute di buon umorismo (talvolta originale). La satira politica e di costume pur se appena accennata riesce anche a lanciare dei messaggi.
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