Attraverso un’indagine l’Autorità Garante della Concorrenza e del mercato (AGCOM) ha stabilito che Telecom Italia detiene il 100% del mercato dell’ultimo miglio.
http://europa.eu.int/information_soc...m?item_id=2263
Questo secondo l’authority comporta, come sottolineato più volte anche da Anti Digital Divide ( www.antidigitaldivide.org ), l’impossibilità di avere una reale concorrenza e quindi la possibilità per Telecom Italia di controllare il mercato fissando sia i prezzi al dettaglio che quelli all’ingrosso e attraverso l’abuso di posizione dominante, di attuare tecniche di concorrenza sleale atte a danneggiare gli operatori concorrenti.
E’ infatti impossibile per gli OLO ( Other Licensed Operator) riuscire nella mastodontica opera di replicare la rete dell’ultimo miglio (tratto di rete che va dalla casa degli utenti fino alla centrale Telefonica della città).
La mancanza della concorrenza comporta inoltre l’incapacità di attrarre capitali nel mercato monopolizzato, in quanto i rischi per gli investitori sarebbero molto elevati.
Questo fa si che il processo di diffusione dei servizi e delle nuove tecnologie sia più lento, in quanto Telecom non ha la pressione di alcun competitore e quindi può “dormire sogni tranquilli”
Un esempio del ritardo italiano è costituito dal digital divide, mentre in Francia e in Inghilterra la copertura a banda larga è prossima al 100% della popolazione, in Italia abbiamo ancora 15 milioni di digital divisi costretti ad accontentarsi della connessione analogica 56K piuttosto che ISDN. Altro esempio del ritardo italiano è rappresentato dal rapporto prezzo/prestazioni delle connessioni adsl, le tariffe adsl italiane sono se consideriamo parametri quali, qualità e velocità della connessione ingiustificatamente più care rispetto ad altri paesi come la Francia.
Tutte queste osservazioni avevano portato Anti Digital Divide a denunciare Telecom Italia alla Commissione Europea.
http://www.antidigitaldivide.org/mod...rticle&sid=199
La risposta dell’ UE delegava all’AGCOM il compito di analizzare il mercato interno italiano, quindi la nostra associazione si è mossa di conseguenza inviando due documenti, all’AGCOM e all’AGCM in cui si portava alla luce la condizione di assoluto monopolio che deteneva Telecom Italia sul mercato delle Telecomunicazioni Italiane, in particolare sulla vendita all’ingrosso e sull’ultimo miglio.
http://www.antidigitaldivide.org/ind...page&pageid=54
http://www.antidigitaldivide.org/ind...page&pageid=61
L’associazione Anti Digital Divide esprime la propria soddisfazione per la discesa in campo in questo settore cruciale da parte della Commissione Europea e si augura che la riconosciuta neutralità del nuovo arbitro porti a soluzioni più rispettose della reale concorrenza e a benefici per gli utenti in termine di servizi, copertura e tariffe della banda larga.
Molto probabilmente la nostra denuncia e le nostre segnalazioni agli organi competenti hanno contribuito a giungere all’apertura di questa indagine su Telecom Italia, che potrebbe portare anche alla scissione di TI in due società distinte, una per il mercato all’ingrosso e l’altra per quello al dettaglio, e all’introduzione del metodo Cost Plus (prezzi orientati al costo) per il calcolo delle tariffe, due provvedimenti per cui ADD si batte da Tempo e che in altri stati sono già in vigore.
http://forum.europa.eu.int/Public/ir...c/_EN_1.0_&a=d
http://www.antidigitaldivide.org/ind...page&pageid=31
http://www.antidigitaldivide.org/mod...rticle&sid=339
Fonte
http://www.antidigitaldivide.org/mod...rticle&sid=445