Più o meno da mercoledì, leggo interventi di interisti che, seriosi e cupi, annunciano già una ritirata dalla lotta Scudetto, nonstante le ventinove giornate di Campionato mancanti, nonstante l'organico fra i migliori al mondo, nonstante un Adriano sicuramente in procinto di ritornare inarrestabile, che ritorna con una doppietta, nonostante la volata al giro di boa migliore fra le tre della cosiddetta "Torino-Milano".
E subito si inizia a parlare di Milan-Juventus, si dice che se la Juve vincesse potrebbe già prepararsi allo Scudetto, perché "sette punti non si recuperano più in solo ventotto giornate". Poi vince un Milan immenso solo nel risultato, e pronti gli avvoltoi a parlare di JUVE FINITA, di MILAN DA SCUDETTO, sbattendosene largamente del fatto che la Juventus rimane prima in classifica, e fregandosene con buona allegrezza di tutti quei commenti del tipo "La Juve le vince tutte" "Juve aliena" "Juve gattastica" detti solo il giorno prima.
Non è che, lentamente, ci stiamo adeguando all'enfasi imbecille e al catastrofismo voluto che, ogni giorno, i media si preoccpuano di infarcire nel calcio? Non dovremmo forse, dato anche che mancano l'immensità di ventotto giornate, sette mesi, ottantaquattro punti, prenderci un bel Valium, e ricordarci che il calcio è imprevedibile e che può succedere qualunque cosa di qui a un mese?