Oggi, contro il Portsmouth, Frank Lampard ha stabilito il nuovo record di 160 presenze consecutive in Premiership. Ma come avrà fatto? Claudio Ranieri ha provato a spiegarcelo
MILANO, 26 novembre 2005 - Suo padre, Frank Lampard senior (non un genio nella scelta dei nomi dei figli), gli diceva: “Non fare il terzino. Nessuno si ricorda dei terzini”. E così Frank Lampard junior prese la strada del centrocampista centrale. Gioca con la maglia numero 8 e non con la 2. E oggi ha battuto il record di 160 gare consecutive in Premier League. Cosa strana per un centrocampista. Ma come fa a non prendere mai un’ammonizione o a non essere mai infortunato? Uno stacanovista come Nedved l’anno scorso giocò 27 gare su 38 e la stagione prima 30 su 32. Un duro come Gattuso scese in campo 32 volte su 38 occasioni nel 2004/05 e 33 su 34 l’anno prima. Ma Lampard no. Non c’è turnover, cartellino rosso o infortunio. Lui da 4 stagioni è sempre lì nel mezzo, finchè ce ne ha (un Ligabue inglese potrebbe dedicargli una canzone).
Claudio Ranieri, l’allenatore che lo portò al Chelsea, ci svela i dietro le quinte di questo meraviglioso giocatore: "Lampard è un ragazzo completo, come calciatore, ma soprattutto come uomo: è posato ed equilibrato. Credo sia il giocatore ideale da allenare. Frank è come una carta assorbente: tu gli dici una cosa e lui se la ricorda; ma non solo per quella partita: per tutto il campionato. E poi quando io allenavo il Chelsea non ha mai saltato un allenamento".
Sembra quasi un calciatore fuori dal tempo. "Effettivamente Lampard mi ricorda la mezz’ala dei vecchi tempi – conferma il tecnico romano -. Avanti e indietro per 90’ e per tutta la stagione". Mister, fu lei a volere Lampard al Chelsea. Cosa l’aveva colpito? "Guardi… il mio Chelsea doveva sostituire l’uruguiano Poyet e rinnovare la rosa. Ci serviva un centrocampista giovane e di qualità. Guardammo al West Ham, perché aveva una buona scuola giovanile, con due centrocampisti centrali molto interessanti: Michael Carrick e Frank Lampard. Mi piacevano entrambi, ma alla fine scelsi Frank perché lo reputavo più completo."
Fu un po’ sorprendente il prezzo pagato. Ranieri lo ammette: “Beh, effettivamente si. Se non ricordo male, lo pagammo 11 milioni di sterline e poteva sembrare una cifra spropositata. Ma fu un investimento". In settimana Lampard ha voluto ringraziare Ranieri, perché gli ha insegnato ad inserirsi a sorpresa in area, anziché smaniare con le incursioni. "E’ vero - ha detto Ranieri -, ma non mi sento di dire cosa ho insegnato a Lampard. Un allenatore parla a tutta la squadra, poi c’è chi cattura e mette in pratica più degli altri. Anche se...certo: le sue parole sono una bella soddisfazione." Complimenti al mister allora e complimenti a Frank Lampard, che difende come un Makelele e segna come un Van Nisterlooy. Un giocatore meraviglioso che oggi fa 160 partite consecutive e gioca nel Chelsea e in nazionale col numero 8, e non col 2. Questione di numeri, ma non solo. Ora possiamo dirlo: Frank Lampard senior non aveva grande fantasia nel scegliere i nomi. Ma calcisticamente aveva visto lungo.
Direi che questo giocatore merita tutta la mia ammirazione, e penso anche la vostra