uve Stabia: "Gheddafi, ospitaci"
La società chiede di giocare in Libia
Vista l'impossibilità di giocare le gare casalinghe allo stadio "Menti", per ordine del prefetto, la Juve Stabia ha deciso di chiedere ospitalità addirittura al leader libico Muhammar Gheddafi. "Nessuno è disponibile a metterci a disposizione un campo - scrive il presidente D'Arco in una lettera indirizzata a Gheddafi - conoscendo l’amore per il calcio della Sua famiglia le chiediamo di ospitarci nel suo Paese".
Il 14 novembre scorso, il prefetto di Napoli aveva vietato lo svolgimento delle partite di calcio allo stadio Menti ''fino a quando non verranno superate le carenze strutturali analiticamente indicate dal questore di Napoli il 7 novembre scorso''. In particolare, il questore aveva segnalato il mancato svolgimento di una serie di lavori richiesti all'Amministrazione comunale, tra cui l'impianto di videosorveglianza, le opere di rafforzamento della recinzione del terreno di gioco, e altre. A spingere la Prefettura di Napoli a questa decisione erano statii disordini verificatisi durante le partite del 28 agosto, del 2 e del 23 ottobre, in seguito alle quale la Juve Stabia < FONT>aveva già avuto il campo squalificato per una domenica.
La società campana ha quindi disputato a Latina la gara del 12 dicembre contro la Lucchese. Ma adesso, con il "Menti" inagibile ancora per diverse settimane, e vista la difficoltà di trovare sedi alternative per le prossime gare, il presidente Paolo D'Arco ha deciso di chiedere aiuto al leader libico, la cui famiglia ha legami con il mondo del calcio. Il figlio del colonnello, infatti, è un ex giocatore del Perugia nonchè ex azionista della Juventus.
"In seguito ad una, per noi assurda, ordinanza del Prefetto della Provincia di Napoli Renato Profili - scrive il presidente - non possiamo disputare le gare casalinghe nel nostro stadio. Uno stadio che in base all’ordinanza del Prefetto di Napoli di cui sopra, è oggi oggetto di lavori. Nessuno è disponibile a metterci a disposizione un campo di calcio e, quando le società sportive sembrano intenzionate a mettercelo a disposizione, sono le disposizione di vari questori, prefetti e rappresentanti di istituzioni locali, che rifiutano di ospitarci per garantire l’ ordine pubblico a impedirci di trovare una struttura che ci ospiti. Stranamente, la motivazione è che anche alcune di queste strutture hanno carenze strutturali, le squadre locali possono però disputarvi regolarmente le gare ufficiali dei rispettivi campionati, noi no. La prossima gara che avremmo dovuto disputare nel nostro stadio, sarebbe stata la partita valevole per la 14° Giornata di Campionato tra la nostra squadra, la Juve Stabia e il Manfredonia Calcio. A oggi, 1 dicembre 2005, nessuna città o prefettura sembra essere disposta a farci disputare tale gara. Per tanto, conoscendo l’amore, per il calcio, della Sua famiglia, Le chiediamo di ospitarci nel suo Paese per queste quattro o cinque gare che dovremmo disputare lontano dal nostro stadio e senza avere a disposizione altre strutture, cominciando dalla gara di Domenica 4 dicembre 2005 contro il Manfredonia. Le assicuro che i miei concittadini sono ottimi turisti e seguono con amore la loro squadra ovunque. Le rivolgiamo questa preghiera sicuri di ottenere quello che nella democratica Italia viene negato con una violenza senza pari verso la mia Società e verso migliaia di cittadini stabiesi non violenti. RingraziandoLa anticipatamente, confidando in un Suo positivo riscontro, colgo l’occasione per porgerLe i miei più cordiali saluti.
ma sarebbe possibile una cosa del genere?intendo come regolamento