Vi sembra giusto che un appassionato di vg x stare dietro alla sua passione e poter vantare una cultura almeno al passo coi tempi, debba rinunciare ad uno o più parti del corpo? Si tratta di arte o cmq di giochi. La mia passione non mi deve portare a dover scegliere fra essa o la spesa al supermercato senza la quale non mangio. Non è giusto prendere per la gola e colpire sulle passioni degli onesti lavoratori (ed anche di quelli disonesti) che tornano a casa e per provare un nuovo vg devono dar fuoco al conto in banca. Mi metto nei panni di un ragazzo che ancora studia e che a meno di non uccidere i suoi genitori non potrà mai permettersi di tenersi al passo con le nuove uscite.
Poi ci vengono a parlare di spese di produzione (che specialmente in questo campo sono pochissime), o vengono a farci degli sproloqui sull'immoralità della pirateria. Sono le software house che se la cercano la pirateria. Io sarei disposto anche a spendere tre volte quello che si può spendere da un amico marocchino, ma non a dover sborsare quelle cifre esorbitanti che appiccicano su nuovi titoli.
Il discorso varrebbe anche per cinema e musica, ma nel campo dei videogiochi la situazione è ancora più critica.