Carta costituzionale Italiana, Articolo 48:
(..) Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.
(articolo completo: Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico. La legge stabilisce requisiti e modalità per l'esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all'estero e ne assicura l'effettività. A tal fine è istituita una circoscrizione Estero per l'elezione delle Camere, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge.Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.)
La mia crisi nasce da una situazione che reputo davvero deprimente.
La Chiesa cattolica che, come al solito, prende parte politica invitando esplicitamente la scelta del voto da dare alle urne.
Qui non stiamo parlando di cristianesimo, qui stiamo parlando dell'uomo. Tenetevi la vostra fede, pregate, andate in chiesa, battezzatevi, andate al catechismo, insegnate ai vostri figli la storiella di Gesù Cristo, nascondetegli le Crociate e l'Inquisizione, fate quel che volete, ma tacete riguardo la dignità umana.
Questo capita perché alla fine, quelli che decidono delle sorti del Paese sono gli stolti. Non che la stoltezza coincida con la fede, io dico che la fede debba essere concessa ai credenti e tutelata in ogni sua forma, ma che riguardo la vita mia e del prossimo essa debba essere tenuta in esilio.
Lo stato deve essere completamente laico, non è possibile che oggi, nel XXI secolo, nel 2006, l'era nella quale i più creativi e geniali maestri del fantasy profetizzarono le più assurde meraviglie scientifiche delle quali non ne abbiamo neanche l'ombra, si debba privare l'uomo del diritto di vivere e di quello di morire.
Se oggi viviamo di più e viviamo meglio, lo dobbiamo al progresso della medicina e della scienza. Il progresso che la religione comprime, disinformando ed diffondendo assurde falsità ipnopediche agli stolti sonnolenti passivi ascoltatori. Gli stolti che credono che l'autoerotismo sia genocidio, che un embrione abbia gli stessi diritti di un uomo, che chi soffre non ha diritto di morire, che l'amore esiste solo fra uomo e donna.
Democrazia: se la democrazia dev'essere dare il voto a chi non sa votare, essa ha la stessa consistenza di una chitarra al sordo, di una tela al cieco, di un libro all'analfabeta, di un pettine al calvo, di un pennello al monco, di un megafono al muto.
Dato che lo stato laico è -attualmente- un'utopia, è necessario cercare una via alternativa.
Diamo il voto a chi è informato. A chi conosce la politica e la sua storia. A chi conosce la storia dell'umanità: dell'uomo, delle sue battaglie sociali, economiche, culturali, etiche, civili..
Mettiamo il caso d'esser daccordo sulla negazione del voto agli immigrati, in quanto disinformati sulla storia, sulle origini e sui costumi nel nostro amato Stivale. Ma siamo sicuri che chi vota ne è informato? Chiedete a voi stessi, prima che agli altri, se il voto è un vostro diritto.
Se fosse possibile dividere lo stato dando governo e leggi di sinistra a chi ha votato sinistra, di centro a chi ha votato centro e di destra a chi ha votato destra, allora sarei d'accordo. Libero abritrio: ognuno è arbitro libero del proprio destino, è causa dei suoi mali e artefice delle proprie conquiste.
Ancora meglio se ogni partito facesse le leggi per i propri elettori. Chi è favorevole allo spinello che si fumi il suo spinello con chi, come lui, lo tollera. Chi vuole il crocifisso nelle aule lo appenda nelle aule di chi, come lui, lo vuole. Chi non accetta il preservativo non avrebbe bisogno di vietarlo a chi, come lui, non lo tollera. Tutti vivremmo più felici, nella nostra oasi di serenità.
Ma riprendiamo la critica all'Articolo 48.
Non credo sia solo un mio concetto che solo a chi conosce una materia è data la possibilità di esercitarla. Perché il voto è un esercizio: votando non si decide solo di sé dell'individuale, ma del collettivo.
Quando avete un problema con il lavandino chiamate il muratore e l'idraulico quando vi si fonde il pc? Chiamate la polizia se c'è un incendio in casa ed i pompieri se avvistate un ladro?
Chiamate chi è competente. Perché chi non è competente non è solo inutile, ma anche dannoso.
Affidate i vostri averi agli incompetenti? No, non credo.
Vi dirò di più: chiedete all'infame di chiamare l'idraulico al posto vostro, o scegliete voi chi di competenza? Per "par condicio" chiamate anche l'idraulico scapestrato?
Allora perché voi dovete decidere per me, perché i cristiani devono decidere per il laico e i capitalisti per i proletari?
Regalate a tutti duemila euro e dite loro di comperare un PC a loro scelta. Nove su dieci compreranno un PC a caso. Tanto è gratis.. Ma quando si tratta di proprio denaro, allora ci si informa. Si compra la rivista di pc, si fa un salto fra centinaia di siti internet e solo dopo lunghe, oculate, attente valutazioni si sceglie che cosa comperare.
Come chi si informa di informatica può meglio scegliere un sistema di qualità, chi si informa di politica può oggettivamente scegliere un sistema politico di qualità. Regalate il voto agli italiani, e loro lo sperpereranno.
Perché è così: si ha cognizione dell'importanza di ciò che si ha solamente quando se ne è privi.
L'Articolo 48 va rivisto, magari a modo vostro. Oppure no?
Io sono qui per parlare, ma anche per ascoltare chi ha voglia di dibattere.
Perdonate i vari salti di discorso, ma è stato scritto a notte fonda ed in diversi intervalli di tempo.