Stavo riflettendo su quanto stessi male a causa dei libri. (prendete il ''male'' come una similitudine).
Voglio dire, guardando la mia libreria mi piange inevitabilmente il cuore, ho davvero troppi libri da leggere, libri che ho comprato o che mi hanno regalato.
Ho 3 libri di Nietzsche da finire, 3 di Schopenauer mai iniziato, 1 di Freud ancora incartato, 2 ''mattoni'' (sono interessanti però, mattoni sta a indicare la forma molto simile a un pezzo di cemento) sugli indiani, l'ultimo di Dan brown, l'antologia di spoon rivers di Edgar lee, un giallo medievale, 5 libri di Agatha christie mai iniziati (per quanto possano essere piccolini, eh.), qualche romanzo sparso qua e là.
Si può secondo voi arrivare a questo punto?
Sono decisamente esagerato, lo ammetto, non riesco a NON comprare dei libri, certi li compro giusto per il gusto di farlo, per il gusto di avere un libro, di avere un opera di un autore che forse un giorno leggerò.
E' una droga.
Il sapere, è una droga secondo voi?
Si può farne a meno, dopo che si è ne venuti in possesso? (anche con un semplice libro).
Io credo che chiunque, facendo una qualsiasi azione e a volte inconsapevolmente va alla ricerca del sapere.
Ora la mia domanda è questa. Riusciremo mai a saziare la nostra voglia di sapere, di leggere??
A pensarla, sembra una cosa impossibile...